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Autore: MandyCri    03/08/2013    51 recensioni
Jack Grant è bello ed è il ragazzo più in vista e popolare di tutto il liceo.
Intelligente, ricco e ben dotato.
Il suo hobby preferito è collezionare ragazze e non francobolli.
Jenna Taylor è bella, ma si nasconde sotto felpe sbiadite e jeans abbondanti.
La sua vita ruota intorno a film romantici, pop corn e sogni ad occhi aperti con l'inseparabile amica Tess.
Jenna non sa nemmeno cosa vuol dire stare con un ragazzo... ma forse Jack glielo insegnerà.
Una storia normale, romantica e spero divertente, ma senza pretese.
E' la prima volta che mi cimento nella classica storia del ragazzo affascinante e del brutto anatroccolo...
Vediamo cosa ne verrà fuori!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'amore non è bello se non è litigarello'
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Un grazie di cuore a PinkyCCh per il meraviglioso trailer e a He is my dilemma per il bellissimo banner



http://www.youtube.com/watch?v=ZFqV8Dj9lFY&feature=you

 

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GRAZIE


Sono giunta alla fine di questa storia che mi ha regalato veramente tanto.
Non avrei mai e poi mai creduto che tante persone si potessero interessare a Jenna & Jack.
"Un sacco"  di grazie a chi mi ha messo nelle ricordate, seguite e preferite.

"Un sacco"  di grazie a chi ha recensito.
"Un sacco"  di grazie a chi mi ha sostenuta.
"Un sacco"  di grazie alle stupende ragazze del gruppo L'amore non è bello se non è litigarello
"Un sacco"  di grazie a Gaccia che fin dalle prime recensioni ha fatto crescere in me il "JACK PENSIERO".
"Un sacco"  di grazie a Eave che mi ha seguita da un altro sito per venire a leggere le mie storie.
"Un sacco"  di grazie a Jack e a Jenna che mi hanno fatto compagnia per tutto questo tempo.
Vorrei davvero ringraziarvi una per una e credetemi è come se l'avessi fatto, a chi ha dedicato per ogni capitolo un po' di tempo per scrivermi, a chi ha invece solo letto silenziosamente, a chi se ne è anche andato, ma in ogni caso ha fatto un salto da queste parti.
Adesso Jenna e Jack stanno litigando (non li sopporto più!) perché tutti e due sostengono di essere i veri protagonisti della storia.... ho cercato di spiegare loro che sarete voi a dire chi è il vero protagonista!
Ricordatevi però che Jack ha vinto già tutto ;)

 

GRAZIE ANCORA DI CUORE NON SAPRO' MAI COME RINGRAZIARVI

Magari ci rincontreremo a settembre con il sequel.
Besos MandyCri





CAPITOLO 30 - EPILOGO
 
- Mi raccomando mamma… comportati bene!
Elizabeth scoppiò a ridere e fece un gesto di scherno – Jen! Guarda che so come ci si comporta con le persone! – rispose divertita.
Jenna grugnì – Quando c’è Jack di mezzo, perdi la ragione… - disse stizzita – Ti diverti sempre a metterlo in situazioni imbarazzanti e spesso, per non dire sempre, lo fai consapevolmente, purtroppo, ma spero che ti tratterrai un po’ davanti ai suoi genitori – la rimproverò.
Sua madre scosse la testa e continuò a sghignazzare – Lo sai che non è vero – si difese prendendo la borsa e dirigendosi verso la porta per uscire.
- Mamma… ti prego! Jack è veramente uno straccio per questo incontro. Mi avrà mandato più o meno un migliaio di messaggi – la supplicò.
Elizabeth sbuffò bonariamente – Ti prometto che cercherò di comportarmi bene, ok?
- È già qualcosa… - mormorò – Dai sforzati per una volta. Jack ci tiene tanto a fare bella figura…
Jack sembrava fosse veramente impazzito per quest’incontro.
Non le aveva dato pace fin dalle prime luce dell’alba.
Il primo messaggio le era arrivato alle 5:10 di mattina e poi era stato un continuo trillo del telefonino.
Ma perché non l’aveva spento?
Sbuffò sonoramente.
Maledetto cellullare e maledetto Jack che avevano interrotto il suo sonno ristoratore!
Non riusciva a capire perché lei, al contrario di Jack, fosse così calma.
In effetti era un evento importante, sua madre avrebbe conosciuto i genitori del suo ragazzo. Eppure era stranamente tranquilla. Forse era dipeso dal fatto che Elizabeth e Chantal, in fondo, già si conoscevano.
Avevano instaurato, infatti, una sorta di amicizia telefonica che le portava a sentirsi più di una volta al giorno e quindi il vedersi, finalmente di persona, era solo una conferma a quella sintonia che avevano già trovato via cavo.
In quella settimana aveva sorpreso spesso sua madre che rideva come una pazza dopo aver ricevuto un messaggio.
All’inizio aveva pensato che si fosse trovata un uomo.
La prima reazione era stata di gelosia, perché aveva avuto paura che, con l’arrivo di una figura maschile nella vita di sua madre, le cose tra lei ed Elizabeth sarebbero potute cambiare.
Insomma si era scoperta gelosissima della sua cara mamma, poi ragionandoci su, aveva capito che era un comportamento egoistico da parte sua.
In fin dei conti un uomo (un ragazzo) era già entrato nella loro tranquilla vita a due e le cose non erano affatto cambiate, anzi erano ancora più unite di prima.
Elizabeth aveva accolto Jack a braccia aperte.
Jenna sorrise a quel pensiero.
Ovviamente “accogliere Jack a braccia aperte” era una frase ambigua, dato che si stava parlando della genitrice pazza.
Jenna riformulò la frase in: Elizabeth aveva accolto Jack a suo modo.
Soddisfatta della rettifica tornò con il pensiero agli strani messaggi che sua madre aveva ricevuto tutta la settimana.
Aveva sbirciato di nascosto nel telefono di sua madre. Sapeva che non era una cosa bella da fare, ma la curiosità e, all’inizio, la gelosia l’avevano spinta a fare quel gesto poco civile.
Proprio non ce l’aveva fatta a resistere e da lì, aveva scoperto che gli SMS erano di Chantal.
Povero Jack… se solo avesse saputo quello che le due donne dicevano di lui, l’agitazione, che già provava, sarebbe andata alle stelle.
Chantal teneva costantemente aggiornata Elizabeth sulle paure del figlio.
Nonostante i pettegolezzi che si scambiavano le due madri, Jenna aveva percepito l’enorme amore di Chantal per il figlio, si sentiva proprio a pelle e ne era stata, oltremodo, intenerita.
Forse era per quello che lei, tutto sommato, si sentiva stranamente tranquilla: non sarebbe stata lei al centro dell’attenzione.
Povero Jack, non si preannunciava una giornata facile per lui. Sperava solo che, almeno, Jack Senior prendesse le parti del figlio, anche perché, molti di quei messaggi erano delle chiare prese in giro rivolte al padre.
- Andiamo – disse risoluta alla madre.
I dieci minuti di macchina passarono velocemente.
Elizabeth aveva chiacchierato per tutto il tempo del più e del meno.
Sua madre era veramente felice e lei si sentì orgogliosa, perché sperava fosse stata lei a darle un po’ di gioia.
L’arrivo di Jack nella loro vita, aveva cambiato molte cose.
Nonostante avesse sempre visto Elizabeth come una donna forte e combattiva, negli ultimi tempi, aveva acquistato una cosa che la rendeva la mamma più bella del mondo: il sorriso.
Da quando avevano cominciato a fare i loro stupidi complotti e piani contro Jack, o meglio, per conquistare Jack, la donna aveva assunto un’espressione del viso luminosa.
Jenna avvertì una fitta al cuore.
Jack non era importante solo per lei, ma anche per la sua cara genitrice pazza.
Jack era stato una ventata di ottimismo e di gioia nelle loro vite.
Era stato il tassello mancante per rendere le loro giornate piene.
Si morse il labbro pensierosa, davanti al cancelletto di villa Grant.
Sua madre aveva praticamente rinunciato a tutto per donarle una vita agiata e si sentì in colpa per questo e soprattutto per essere stata gelosa della presenza di un eventuale uomo nella sua vita.
- Dovresti trovarti un uomo – disse quando sua madre stava per suonare il campanello.
Elizabeth ritirò la mano e si girò guardandola stralunata – Jenna! Ti prego, sono apposto così io! – la rimproverò.
- No mamma, dico sul serio! – insistette.
- Jenna non è il momento di parlarne adesso, ma se ti può consolare la cosa, non ho bisogno di un uomo. Dopo anni di solitudine, sono arrivata alla conclusione che dopo tuo padre non mi volevo più impegnare seriamente con nessuno. È una scelta di vita Jen, ma questo non vuol dire che non scopo. Ci mancherebbe altro! Nei miei continui viaggi, trovo sempre qualcuno disponibile! – disse allegra, facendole l’occhiolino.
Jenna arrossì fino alla radice dei capelli – Mamma… ma ti sembrano cose da dire a tua figlia, soprattutto dopo che hai obbligato il suo ragazzo a fare le analisi del sangue? – chiese sgomenta e imbarazzatissima.
Elizabeth scoppiò a ridere – Jenna io ti ho avuta a diciannove anni, perché sono stata una stupida ragazzina che non ha preso precauzioni. Se tornassi indietro lo rifarei, solo per averti con me, perché tu sei lo sbaglio più bello e fortunato della mia vita, però vorrei che tu decidessi con coscienza certe cose. Non fraintendere le mie parole, perché ripet,o sei la mia gioia più grande.
Jenna guardò la madre in adorazione, era una dichiarazione d’amore stupenda, poi si rabbuiò – Non stavamo parlando di questo mamma! Non deviare il discorso. Tu vai a letto con uomini che forse non conosci nemmeno e non si sa mai! – brontolò.
Elizabeth le sorrise – Ho trentasette anni Jen! Non sono mica una vecchiaccia e poi uso il preservativo! – sbuffò, pigiando il campanello.
- Speriamo sia così! In certe situazioni non sempre si è provvisti di tutto! – disse pensierosa.
Sua madre si voltò di scatto e la fissò con aria cupa – Stai parlando per esperienza personale, per caso? – chiese diventando seria all’improvviso.
Oh! Oh! Ma era diventata scema tutto in un colpo? Perché si era lasciata sfuggire quella frase?
Chantal accorse in suo aiuto, fortunatamente – Venite ragazze! Non vedevo l’ora arrivaste… -gracchiò la voce dall’altra parte del citofono.
Jenna partì spedita stringendo forte la bottiglia di vino che aveva in mano.
- Non finisce qui signorina! Dopo ne riparliamo! – ruggì sua madre dietro di lei allungando il passo per raggiungerla.
Quando giunsero davanti alla porta di casa Grant e questa si spalancò, si sentì momentaneamente fuori pericolo.
- Elizabeth… che piacere conoscerti di persona – squittì giuliva Chantal lanciandosi verso sua madre e cercando di abbracciarla nonostante fosse coperta completamente dalla pianta che aveva portato – Mio Dio! Ecco da chi ha preso la bellezza Jenna…
Jenna alzò gli occhi al cielo.
Sarebbe stata una giornata molto, molto lunga.
 

***

 
- JJ sono arrivate, puoi metterti la camicia…
Jack guardò il padre disperato – Papà, sto sudando come un cammello… Cristo se mi metto la camicia adesso, devo cambiarla tra due minuti, come faccio?
Jack Senior trattenne un sorriso – Fatti una doccia veloce e poi ci raggiungi. Ci penso io a trattenere le donne, ma secondo me stai esagerando! Cosa ti potranno mai fare? Sono solo delle donne…
- Tu non le conosci, non sai con chi avrai a che fare sono due donne, di cui una violenta e l’altra sadica e in più c’è la mamma! – disse disperato.
Suo padre aggrottò la fronte – Sono tre donne quindi… anche la mamma è donna!
Jack scosse il capo – La mamma non è una donna. È la mamma e basta…
- Quindi sono tre! – insistette il padre.
- Papà! Sono più bravo di te in matematica. Sono due donne più un’incognita! – gemette tragico.
Jack senior scoppiò in una fragorosa risata – Cristo Santo! JJ sei uno spasso. Fatti questa benedetta doccia, ci penso io all’equazione matematica nel frattempo!
Non appena suo padre uscì dalla stanza, entrò veloce in doccia.
Ci rimase tre minuti di numero, poi si vestì velocemente e raggiunse il resto della famiglia.
Erano tutti seduti sul divano.
Appena entrò nella sala, suo padre lo guardò riconoscente.
Era rosso e sudato.
Jack emise un ghigno perfido e cercò di trattenersi per non ridergli in faccia.
In fin dei conti l’aveva avvisato, giusto?
- Elizabeth ciao – disse andando dalla suocera per abbracciarla.
- Chiappe d’oro, sei tra noi! - rispose lei ironica, portandosi una mano sulla fronte e lasciandola poi fluttuare in aria.
Jack arrossì violentemente.
- Chiappe d’oro? – chiese suo padre stranito.
- Eh si… ho scoperto i due signorini stesi sul mio divano, praticamente nudi, credo in uno dei loro primi approcci sessuali.
Jack chiuse gli occhi disperato.
Come inizio non prometteva nulla di buono!
- Ah si è vero! Jack ci ha raccontato l’evento – scherzò suo padre. Perfetto ci si metteva anche lui!
- Papà… avevo i boxer e non stavamo facendo niente, te l’ho già detto… – si giustificò, cominciando a sudare di nuovo.
- Si Jack, ma cavoli, messa così, però sembra che non ti abbia insegnato proprio niente! – lo prese in giro l’uomo.
Guardò Jenna per avere un piccolo aiuto, ma la vide imbarazzata almeno quanto lui.
Le si avvicinò con un gran sorriso e la strinse forte a sé – Mi sei mancata tanto – le sussurrò ad un orecchio, poi non riuscì a trattenersi e la baciò con trasporto, fregandosene completamente del parentado e della figura di merda che aveva appena fatto.
In fin dei conti sua suocera l’aveva scoperto semi nudo, anche se lo vedeva baciare la figlia, non si sarebbe scandalizzata più di tanto!
Si staccò solo quando sentì Elizabeth schiarirsi la voce.
- Bene ragazzi, andiamo a mangiare – Chantal era tutta eccitata.
Il pranzo fu piacevole. le due genitrici manipolarono la conversazione.
Si rivelarono tutto ciò che avevano fatto da quando erano bambine.
Suo padre era sconvolto. Ogni tanto lo guardava quasi supplicandolo di dire qualcosa.
Chantal raccontò di come aveva conquistato il suo Jack e non tralasciò nessun particolare imbarazzante. Jack Senior cercava di intervenire in sua difesa, ma veniva zittito in men che non si dica dalla moglie, quindi abbassava lo sguardo sconsolato.
Jack era oltre modo compiaciuto. Lui l’aveva avvisato e pensandoci bene, effettivamente, il padre si trovava in una condizione più svantaggiosa rispetto a lui.
Lui era solo contro tre donne!
Elizabeth parlò invece dell’ex marito. Jack rabbrividì per le parole poco lusinghiere scelte dalla donna e poi si rilassò quando la futura suocera descrisse minuziosamente il suo lavoro.
I sudori freddi erano definitivamente passati.
Ascoltava allegro le due madri parlare e si lasciò, finalmente, andare.
Aveva come al solito esagerato. Tutto il nervosismo e l’ansia si erano dissolte nel niente.
Maledetto lui e i suoi attacchi di panico!
Jenna aveva ragione. Erano solo delle persone, non dei mostri.
Anche la sua dolce metà rideva e si divertiva e questo lo riempiva di gioia.
Era mai stato più felice di così?
Aveva davvero tutto e doveva ringraziare per la vita privilegiata che aveva condotto fino a quel momento.
Pochi potevano dire di essere fortunati come lui.
Fu al momento del dolce che le cose cambiarono in suo sfavore.
- Prima di arrivare, mia figlia mi ha fatto una predica da mamma – se ne uscì ad un certo punto Elizabeth.
Jack posò la forchettina con cui stava mangiando la torta e si girò a guardare stupito prima la madre e poi la figlia.
Il suo rivelatore di guai si era messo in allerta.
- In che senso Liz? – chiese subito Chantal curiosa.
Jenna era arrossita di punto in bianco – Mamma… - mormorò imbarazzata.
Jack si spostò con il busto verso Jenna – Non hai detto niente a tua madre della gita dai nonni, vero? – sussurrò a voce bassissima per non farsi sentire.
Jenna sbarrò gli occhi – No… però… forse ha intuito qualcosa… ma forse, magari anche no…
Gli prese un colpo. No! Non poteva essere…
- Jenna, voglio solo sapere l’opinione di Chantal. Non c’è niente di male sai a parlare di certe cose – rispose la donna con uno strano sorriso dipinto in volto.
Guai! Cristo Santo e adesso cosa sarebbe uscito da quella bocca?
Dai… non poteva certo parlare di certe cose al primo incontro tra suoceri… nessuna persona sana di mente l’avrebbe fatto.
E poi, non si era mai sentito che ai pranzi ufficiali si parlasse di sesso!
Era solo la sua mente che stava divagando… non poteva…
- Quindi? – chiese sua madre curiosa.
- Mi ha rimproverato, perché ogni tanto faccio sesso con qualche uomo!
Jack sputò la panna del dolce sul piatto, guardò Jenna terrorizzato e, quando vide l’espressione della ragazza, si sentì male.
Non era possibile!
Jack Senior lo guardò preoccupato e basito. Non sapeva nemmeno lui che pesci pigliare.
Gli diede una pacca sulla spalla, come per consolarlo.
- Bè! E che c’è di male? Sei una giovane e bella donna, sarebbe tragico se non lo facessi più! – esclamò sua madre.
- Esatto! – rispose l’altra compiaciuta – Ma la parte bella viene adesso. Sai cosa mi ha detto lei? – chiese con fare confabulatorio.
Jack spalancò gli occhi.
Che cazzo le aveva detto Jenna? Si girò a guardarla minaccioso.
Jenna, invece, lo fissò disperata.
Jack era pronto al peggio che ovviamente non si fece attendere.
- Cosa ti ha detto? – domandò ancora sua madre curiosa.
- Pensa… che devo stare attenta e usare le giuste precauzioni! - continuò Elizabeth avvicinandosi sorniona e abbassando la voce, come se loro non dovessero sentire.
- Giusto! Hai educato bene tua figlia, anche noi abbiamo fatto una testa grande come una casa a JJ per queste cose, vero amore? – disse cercando il consenso del marito che arrivò puntuale anche se alquanto imbarazzato.
Elizabeth annuì – Già, infatti le ho risposto che sto molto attenta e uso sempre il preservativo!
- Mamma! –intervenne una Jenna nervosissima e imbarazzatissima – Non voglio sapere delle tue prestazioni sessuali! È contro la legge della natura… sono tua figlia! – squittì disperata.
Come se la ragazza non avesse nemmeno parlato, la donna continuò – Ma la sai la cosa più buffa qual è stata Chantal? – chiese complice. Al cenno di diniego fin troppo interessato di sua madre, continuò imperterrita - Mi ha detto, come se fosse un’esperta della cosa, che tante volte non si è attrezzati! Sai come se loro due… – qui si fermò e li indicò, giusto per non lasciare dubbi su dove volesse andare a parare - …l’avessero fatto senza precauzioni, colti dal momento di passione…
Jack si sentì morire.
Perché?
Non stava succedendo davvero.
Era un sogno, anzi un incubo… perché?
Le due donne si girarono all’unisono verso di loro.
Disperazione.
Annientamento.
Incredulità.
Questi erano i sentimenti che Jack stava provando. Non aveva nessuna via di fuga. Doveva mentire per la sua incolumità.
- JJ? – la voce ammonitrice di sua madre non si fece attendere molto.
- Jack dimmi che non è vero! – Cazzo nemmeno suo padre era dalla sua parte.
- Jenna? – la genitrice pazza si rivolse a sua figlia, come se non avesse già detto abbastanza.
- Mamma ti prego… - Jenna era disperata quanto lui.
Ma perché cazzo quella santa ragazza non riusciva a tenere quella boccaccia chiusa?
- Jack Junior Grant, esigo delle spiegazioni!
Jack sbatté la fronte sul tavolo. La sua vita era finita! Completamente andata. Kaput!
- Mamma hai capito male… - mormorò Jenna.
Certo che se voleva convincere qualcuno delle sue ragioni, non sarebbe riuscita a farsi credere nemmeno da Gesù in persona, con quel filo di voce.
- Jack Junior Grant, esigo delle spiegazioni! – ribadì sua madre perentoria.
Alzò il viso ancora spiaccicato sul tavolo e guardò gli adulti timoroso.
Avevano tutti la stessa espressione di rimprovero.
Doveva mentire. Doveva mentire!
Ma perché non era in grado di farlo?
Perché con i suoi genitore non riusciva a dire una schifosissima bugia a fin di bene?
- È successo solo una volta… lo giuro… non sono riuscito a trattenermi… lo giuro… papà… mamma… - balbettò come un idiota.
Cercò conforto in Jenna che, però, aveva la testa bassa e stringeva, sempre di più, gli occhi ad ogni sua parola.
Un disastro!
- Adesso… Jenna prende la pillola – si giustificò in modo maldestro, come se quella cosa potesse cancellare con un colpo di spugna tutto il resto.
- JJ non ti ho insegnato niente? – sbraitò suo padre arrabbiato.
- Papà… scusa… - mormorò quasi in lacrime.
Fu l’ultima persona al mondo da cui si aspettava un aiuto a salvarlo in corner – Ecco perché domenica scorsa eri disperato e hai avuto quella crisi emotiva! – disse Elizabeth scoppiando in una fragorosa risata – La retromarcia si è bloccata e tu pensavi di aver fatto centro!
E poi nessuno riuscì più a fermarla.
Raccontò per filo e per segno gli avvenimenti della domenica precedente, non riuscendo a trattenere le risate che per fortuna contagiarono anche gli altri due adulti.
Dopo una bella ramanzina e vari rimproveri e un giuramento solenne sopra la sedia della cucina davanti a tutti, con tanto di mano destra al cuore (voluto da Elizabeth con il chiaro intento di metterlo in imbarazzo) fortunatamente riuscì ad avere il permesso di alzarsi insieme a Jenna dal tavolo.
Ovviamente acconsentirono solo a farli andare sul divano con le porte aperte.
I tre mesi che li separavano dal college, sarebbero stati un supplizio, nonostante adesso, non ci fossero più motivi per temere che la cicogna arrivasse inaspettata.
La loro unica salvezza per avere qualche momento di intimità sarebbe stata la tenuta dei nonni, dove Jack aveva intenzione di andare il più possibile.
- Cazzo Jenna! – esclamò quando finalmente furono soli sul divano – Devi imparare a tenere quella maledetta boccaccia chiusa! – la rimproverò.
Jenna lo guardò dispiaciuta – Jack… non volevo, ti giuro…
Le accarezzò gentilmente il viso – E va bè, ti perdono! Tanto ho capito che con tua madre sarà sempre così – disse dolcemente.
Lei gli sorrise – Ti abituerai vedrai… io ci ho messo un po’, ma alla fine ce l’ho fatta! – Jenna appoggiò il viso sulla sua spalla.
- Io invece voglio che tu sia sempre così – affermò decisa – Sono felice che tu non sia in grado di mentire, perché così so che sarai sempre sincero con me.
Jack le diede un bacio sui capelli profumati.
Nulla li avrebbe mai divisi. Era innamorato di quella buffa ragazza.
Come aveva fatto a stare senza il suo personale sacco di patate, per tutto quel tempo?
Avrebbe sopportato anche la genitrice pazza per lei, poco ma sicuro!
- Sarò sempre sincero con te, Jenna, te lo prometto – disse solennemente.
- Jack giurami che nulla ci separerà. Giurami che niente e nessuno ci allontanerà e che staremo per sempre insieme e che riusciremo a superare anche la lontananza del college…
Jack sospirò.
- Te lo giuro Jenna. Il college non ci separerà. Non sprecherò nessun momento libero che posso trascorrere con te. Vedrai quegli anni passeranno in fretta e noi staremo per sempre insieme – affermò convinto, perché ci credeva veramente a quelle parole.
Jenna puntò i suoi splendidi occhi verdi nei suoi – Io ti credo Jack.
- Io ti amo Jenna.
 

 
*** FINE ***

 
 
 
Piccola intrusione per chi ha letto questa storia che era già conclusa e volesse leggere il sequel questo è il link
J&J: Jenna & Jack di MandyCri

Se avete voglia di lasciarmi una recensione per dirmi se vi è piaciuto il racconto, mi renderebbe felice.

Grazie :D  

   
 
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