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Autore: DailyBike    03/08/2013    4 recensioni
Mentre scrivo l'intro non ho ancora in mano il testo della storia, quindi sappiate che bene o male la storia parla di questo tizio di nome Billie Joe, che si mette al computer e legge le Mary Sue scritte dalle sue fan.
Ovviamente, con Mike in giro per casa, la cosa non può finire bene.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un pomeriggio d'inizio Agosto, l'aria era calda e afosa e niente e nessuno avrebbe mai fatto uscire Billie dal suo studio provvisto di aria condizionata che lo stava refrigerando e rilassando. 

In casa non c'era nessuno, così Billie prese il portatile e si mise a sedere su una delle morbide poltrone in pelle che stavano proprio davanti al getto d'aria che rifrescava la stanza. 

Si sgranchì le dita e inizio a tippettare sulla tastiera in cerca di qualcosa di interessante con cui distrarsi.

Billie Joe non era mai stato un uomo molto fantasioso, le uniche cose su cui si sbizzarriva erano i testi per le sue canzoni, in cui riversava fino all'ultima goccia di se stesso. 

Aprì il motore di ricerca e nell'apposita casella digitò il suo nome. Andò sulla sezione immagini e cominciò a scorrere tutta la pagina cercando qualche foto che catturasse particolarmente la sua attenzione.

Una foto dei suoi occhi, un disegno, un fotomontaggio di lui con una ragazza... si mise a ridere non appena vide quest'ultimo. Era davvero pessimo, non c'era che dire, anche uno negato come lui avrebbe saputo fare di meglio con Paint. 

Decise di aprire per curiosità la pagina dov'era postata la foto e un lungo testo si aprì davanti ai suoi occhi increduli. Lui voleva solo vedere meglio la foto tanto per ridere, non leggere quel poema.

Sospirò e, non avendo nulla di meglio da fare, iniziò a scrutare distrattamente quel lungo testo. Parlava di lui, ovviamente, che aveva quasi investito una ragazzina di sì e no quindici anni. Fece una smorfia, questo non era mai successo. Non che lui ricordasse almeno. Poi la ragazzina saliva in macchina con lui, che la portava in ospedale. Scrollò verso il fondo; stava diventando troppo lungo tutto ciò. Ben presto arrivò ad una fine sconclusionata dove lui se la portava a casa per farsi perdonare, qualsiasi cosa questo volesse dire

In fondo alla pagina troneggiava la scritta "Capitolo 2". Billie Joe, non molto convinto, premette sul link che lo portò a un nuovo testo, fortunatamente più corto del precedente.

Parola dopo parola, riga dopo riga, capitolo dopo capitolo, il racconto diventava sempre più ridicolo e insensato. Billie non si sarebbe mai fatto una ragazzina di quindici anni, non le avrebbe mai detto "Io ti amo, ma questo amore è sbagliato, aspetterò che il nostro rapporto sia legale, e poi ti porterò all'altare." No, non l'avrebbe decisamente mai fatto. 

Le sue risate riempivano la stanza diventando più forti secondo dopo secondo. Alla fine del racconto, dove i due piccioncini si erano finalmente maritati e avevano avuto tanti piccoli pargoletti che portavano cognome Armstrong, compariva la famosa foto tanto ricercata da Billie Joe. Fu il colpo di grazia. Il povero uomo si prese il viso bagnato dalle lacrime tra le mani, muovendo le gambe e facendo cadere il computer che si spense (o forse si ruppe addirittura, non è questo il punto). L'uomo era percorso da scariche che si riversavano dalla sua bocca sotto forma di risate sguaiate, non riusciva quasi a respirare, tanto la cosa lo aveva scioccato, divertito, spiazzato. 

Premette la schiena contro la morbida imbottitura senza tentare di resistere e bloccare quelle risate. Il fotomontaggio aveva ormai riempito la sua mente e i suoi pensieri non riuscivano ad essere altro che la pietà che provava verso la giovane scrittrice/fotografa in erba. 

I singhiozzi stavano ancora uscendo dalla sua gola quando Mike, che era appena rientrato, si era precipitato nello studio, spaventato da quegli strani e agghiaccianti rumori. 

Che Billie Joe stesse morendo? 

Che si fosse trasformato in una Iena Ridens senza avvisarlo?

Sinceramente non sapeva cosa aspettarsi, ma a giudicare dai versi, molto simili a ululati, che provenivano dallo studio, non doveva essere nulla di buono.

Ciò che si trovò davanti non fece altro che farlo spaventare ulteriormente. Il computer era a terra e aveva tutta l'aria di essere rotto, Billie Joe era sulla poltrona con il viso tra le mani che verseggiava come un folle. Non che Mike non avesse mai dubitato della sanità mentale dell'altro, ma non fino a quel punto.

Gli si avvicinò e lo prese per le spalle, scuotendolo leggermente.

-Che succede Billie? Che ti prende?- urlò in modo che la sua voce superasse le animalesche risate del moro, il quale ormai stava piangendo fino all'ultima goccia di liquido che aveva in corpo.

-T...tu...tu devi vedere...- nuove risate. -devi vedere quella cosa! Io... Mary Sue... una quindicenne.- Mike che, di relazioni con i fans, se ne intendeva molto più di Billie Joe, afferrò il concetto alla parola "Mary Sue".

Billie Joe doveva aver letto una di quelle storie dove una ragazzina timida e indifesa con un difficile passato alle spalle, trovava l'amore della sua vita in Billie Joe Amrstrong.

Calmarlo non sarebbe stato facile.

Dopo svariati tentativi andati in fumo, il biondo posò le sue labbra su quelle dell'altro che, stupito dal gesto, si bloccò di colpo. Mike gliene fu grato.

-Amore mio, so che è difficile da credere, ma quelle cose girano da sempre su internet, sai? Si chiamano fan fiction.

Billie Joe lo guardò accigliato. -Davvero? E loro credono davvero che io potrei volerle come compagne?

-Evidentemente, Bì...

Billie Joe sorrise e strinse a sé il fidanzato. -Ma a loro manca l'elemento fondamentale, insomma... sai cosa intendo.- Rise mettendo una mano tra le gambe del biondo, e poi borbottò -cosa me ne faccio di loro, quando ho un Mike tutto per me? - Gli stampò un secondo bacio sulle labbra per poi continuare sorridendo tutto felice. -E comunque... mentre eri a fare compere, ti sei fermato al sexy shop a comprarmi un nuovo giocattolino?


 


    
 

NdA: Ora bimbe belle, vi racconterò la storia di come, quella che doveva essere una flash, è degenerata superando le 900 parole.
Sappiate che mi dispiace molto per questo sclero insensato. So che ... no. Mi dispiace avervi deluse con questa porcata scritta di getto direttamente sul sito e nemmeno ricorretta. Doveva essere una flash veloce, ma poi una cosa tira l'altra ed è finita così. 
Inoltre, grazie al favore dei Foxboro Hot Tubs, grazie al loro album propedeutico alla scrittura, le mie dita continuano sempre a tippettare sui tasti canzone dopo canzone.
(Fatevi un favore e ascoltate questa cosa qua.)
Fermatemi, potrei diventare pericolosa.
Alla prossima, lasciate una recensione, su.   

  
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