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Autore: Tamara Dimonopoli    03/08/2013    0 recensioni
Era una mattinata tranquilla a Mystic Fall quando..
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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Era una mattina tranquilla quella di Mystic Falls. Il sole splendeva, l’aria profumava e tutto era calmo.
Damon ed Elena se la spassavano felicemente a casa, erano felici insieme. Damon aveva finalmente tutto ciò che aveva sognato, la ragazza che aveva sempre amato. Elena aveva l’amore e la passione che aveva sempre desiderato. Tutto sembrava andare per il verso giusto quando all'improvviso qualcuno bussò alla loro porta. Elena si mise velocemente un jeans e una semplice t-shirt bianca e andò ad aprire. 
Damon era ancora nel letto, assorto tra i suoi pensieri quando sentì Elena emettere un gemito di dolore.
Impaurito si precipitò a vedere cosa  fosse successo. La ragazza era a terra con un paletto conficcato in una spalla. Poco più avanti a lei c’era un biglietto. Damon lo mise in tasca, prese in braccio Elena, la stese sul letto, le baciò prima la spalla ormai guarita e dopo le carnose e rosse labbra.
Il sexy vampiro di Mystic Falls lasciò Elena riposare, uscì di casa e andò perplesso in cerca di Stefan.
Quando finalmente trovò il fratello, raccontò l’accaduto, uscì fuori il biglietto che aveva in tasca e lo porse a Stefan. Il biglietto diceva:  ‘’Adesso che siamo qui, preparatevi alla vostra fine’’. Non c’era nessuna firma. Solo una frase minacciosa che a Damon e Stefan non piaceva affatto. 
All’improvviso il cellulare di Damon squillò. Era Elena. 
- Dimmi Elena? E’ successo qualcosa? – chiese Damon preoccupato
- Damon, incontriamoci subito da Caroline. E’ stata rapita e lo sceriffo Forbes ha trovato tracce di sangue sulla porta. Probabilmente è di Caroline, raggiungimi. Ciao. - 
 
Damon non ebbe il tempo di fare altre domande, che Elena aveva già riattaccato. 
I fratelli Salvatore si precipitarono a casa di Caroline e videro Elena impaurita nel soggiorno di casa Forbes. Lo sceriffo si avvicinò a Damon e gli porse un biglietto. C’era scritto ‘’Se rivolete la ragazza, incontriamoci alle 19.30 nel vecchio ospedale abbandonato altrimenti la uccideremo’’.
 
Damon era furioso. Chiunque fosse stato a mandare quei maledetti biglietti l’avrebbe trovato e l’avrebbe ucciso. Era impaziente, aveva quella voglia omicida di uccidere chiunque avesse fatto del male ai suoi amici. Elena lo baciò sperando che il suo bacio potesse farlo calmare ma Damon non si calmò affatto. Il suo sguardo era puntualmente rivolto sulle lancette dell’orologio e ai biglietti minacciosi. 
 
Erano le 19.00 e il cielo era già nero tanto quanto l’umore di Damon. Il vampiro chiese ad Elena di rimanere accanto allo sceriffo e di aspettare il loro ritorno ma Elena, testarda come sempre si rifiutò. Voleva aiutarli a salvare la sua migliore amica. Fu così che i tre vampiri si incamminarono per il vecchio ospedale abbandonato. Non dovettero fare sforzi per aprire la porta perché era già aperta.
All’interno, il vecchio edificio era illuminato dai raggi della luna. Non ci misero molto a trovare Caroline, l’odore del suo sangue si riusciva a percepire persino dall’esterno. La ragazza era lì, incatenata e ormai svenuta. Il sangue le colava dalle spalle, dalla gola e dalle gambe. Era stava accoltellata più volte e aveva bisogno di sangue altrimenti sarebbe morta. Dietro di lei c’era un uomo alto, vestito di nero. I suoi occhi erano grigi e vuoti. Sembrava non provare nessuna emozione. Guardava Damon e Stefan con un'aria seria e ricca di odio. Elena domandò ai due fratelli chi fosse quell’uomo. Stefan tacque, l’unico a parlare fu Damon che con il suo solito sorrisetto e con quella voglia di uccidere che non era affatto svanita ma si era amplificata disse: 
- Allora sei tu quello che si divertiva a mandare quegli stupidi biglietti minacciosi. Sappi che adesso finirò quello che non ho fatto tempo fa. Se avevo deciso di risparmiarti quella volta, sappi che adesso non avrò nessun ripensamento. -
L’uomo vestito di nero gli sorrise divertito – Ho sempre amato i tuoi modi di fare, Damon. Non sei cambiato per niente dall'ultima volta che ci siamo visti. Sappi che i biglietti non gli ho mandati io ma mio fratello Jace. Io mi sono limitato a torturare questa bellissima bambolina. – indicando Caroline. 
Ad un tratto dalla porta uscì un ragazzo. Aveva più o meno la stessa età di Jeremy, pensò Elena. Il ragazzo sorrise. Aveva gli occhi grigi, era alto, muscoloso e affascinante. L’uomo in nero parlò – Ecco, lui è mio fratello Jace. - Poi rivolse lo sguardo ad Elena e disse – Scusami , è da maleducati non presentarsi. I tuoi amichetti vampiri non ti avranno mai parlato di me, immagino. Sono Gabriel. Ero un cacciatore un tempo, io e mio fratello amavamo cacciare orride e disgustose creature come voi e i vostri amici lupi mannari fino a quando loro, i fratelli Salvatore non ci hanno rovinato la vita. Hanno ucciso nostra sorella Margareth e hanno trasformato noi in vampiri. E’ buffo vero? Essere trasformati in ciò che si odia di più e avere ogni giorno, ogni ora , ogni minuto il desiderio di vendetta.
Damon era annoiato e irritato dal suono della voce di Gabriel. – Avete ucciso tutti i nostri amici voi cacciatori, tua sorella Margareth stava per fare del male a mio fratello e allora mi è bastato spezzarle il collo per farla finita come mi basterà tagliarvi la testa per liberarmi di voi. 
Jace stava per infilare un paletto di legno nel petto di Caroline quando Elena, silenziosamente si avvicinò a lui e lo colpì al cuore. Non aveva mia fatto nulla del genere ma era felice perché era riuscita a salvare la sua amica. Quando Gabriel vide ciò che la ragazza aveva appena fatto, i suoi occhi diventarono rossi di rabbia. Si avvicinò ad Elena e la prese per la gola. Fu allora che Stefan e Damon fecero la prima mossa ma furono fermati da due pallottole di verbena che Gabriel aveva appena sparato. Adesso era il turno di Elena.
- Sai, mi dispiace rovinare un viso bello come il tuo. Ma devo farlo, hai uccido mio fratello e adesso io ucciderò te. – disse sorridente Gabriel. –  Dopo toccherà ai tuoi due amici.
Prese la pistola e la puntò sulla fronte di Elena. Stava per premere il grilletto quando un paletto di legno gli attraversò il cuore. Era lo sceriffo Forbes.
Gabriel cadde ormai morto. 
 Lo sceriffo liberò la figlia, aiutò Elena e insieme cercarono di trasportare i due fratelli fuori dall'edificio. Elena fece bere a Caroline due sacche di sangue e la ragazza si riprese lentamente. Tutti erano salvi.
 
 
  
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