Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: xmeinwonderland    03/08/2013    1 recensioni
Alice. Diciassette anni. In piena fase dell'adolescenza. Acida. Scontrosa. Maleducata.
"I can't change."
Per lei,nessun "happy ending."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


                        




              I can't change


Alice.
Una diciassettenne americana.
In “piena fase” dell’adolescenza. O meglio,questo è quello che le dice la madre,il padre e il fratello.
Lei pensa che l’adolescenza stia finendo. Dopotutto,mancano solo altri due anni. O forse anche meno.
Frequenta la scuola a Dallas, spettacolare città texana.
“Acida. Scontrosa. Maleducata” Le ripetevano i compagni di scuola,i professori e i familiari.
Alice però non si vedeva così. Lei era diversamente gentile,ma non per questo doveva essere chiamata ‘maleducata’. Aveva “uno strano carattere” ma a lei piaceva.
Alice ha sempre amato le cose strane,quelle fuori dal comune,che le persone non potrebbero mai immaginare di vedere.
E,per questo,molte volte è stata presa in giro. Commenti idioti a cui lei però non dava peso. Forse l’unica persona che davvero la capiva era Jake. Si,lui. Alice aveva una cotta per Jake. Purtroppo la morte lo prese con se ancora prima che lui potesse vivere per davvero. Nessuno merita di morire a sedici anni.
E lei,puntualmente,si ritrovava sempre a pensarlo. Non voleva dimenticarlo,però non voleva neanche che i ricordi le distruggessero la vita.
 
28 Settembre.
 
Alice era corsa verso la fermato dell’autobus. Era in ritardo e con tutto il cuore sperava che lo fosse anche il bus. Quel giorno Dio era dalla sua parte; il mezzo pubblico non era ancora arrivato.
Mezz’ora. Ci sarebbe voluta una mezz’oretta per arrivare a scuola. Il che voleva dire stare trenta minuti in quel gigantesco trasporto con le persone che urlavano,urtavano chiunque bloccasse la propria strada,con il campanellino che suonava ogni sacro santo secondo per chiamare la fermata.
Un anno e tutto questo sarebbe finito. Alice avrebbe dovuto aspettare solo un altro fottuto anno,poi avrebbe preso la patente, la macchina e sarebbe arrivata a scuola in un lampo.
Ovviamente, “in un lampo” per modo di dire.
Sbuffò e scese dall’autobus. L’aspettavano sei ore di scuola. Prese i libri dal suo armadietto e corse verso un’aula.
<< Signorina Lowen,sempre in ritardo,eh? >> La sgridò il professore di storia. Alice sbuffò. Era stata svegliata tardi dal fratello,aveva corso fino alla fermata del bus,poi aveva continuato la sua corsa fino all’armadietto della scuola, e il professore aveva anche intenzione di romperle i coglioni?
<< Professore,sempre di buon umore,eh? >>
Alice buttò la borsa per terra,cercando in seguito il cellulare.
Messaggiò per tutta l’ora e anche in quelle seguenti.
Storia,matematica,letteratura e geografia la stancavano parecchio. Anche se geografia era una materia che l’affascinava.
Non poté continuare a cazzeggiare con il suo iPhone nelle ultime due ore per colpa della materia: educazione fisica.
Si avviò verso gli spogliatoi per indossare la tuta,in seguito corse verso la palestra.
Dieci giri di campo come “riscaldamento”,trenta addominali e dieci flessioni.
Alice aveva sempre odiato il professore,ma mai come in quel momento.
Salto ostacoli. Salto in alto. Salto alla cavallina. Una partita a basket. Una a calcio. E seduta a guardare i ragazzi giocare a football. Questo è quello che fece Alice.
<< Lowen! >> La chiamò il professore.
<< Si? >> Alice si girò verso l’uomo alto.
<< I suoi voti in educazione fisica stanno calando! >> L’avvisò.
<< Non ho mai avuto voti decenti,io. >> La ragazza fece spallucce. Voleva porre fine alla conversazione ed essere una delle prima a farsi una doccia negli spogliatoi o avrebbe perso l’autobus. Dio,però, non era dalla sua parte.
<< Penso che ti servirebbe qualcuno con cui esercitarti >> Pensò il professore ad alta voce.
<< Oh no! Mi basta l’aiuto in matematica,in storia e in letteratura. La prego,non anche in educazione fisica! >> Lo supplicò. L’uomo non cedette e chiamò un ragazzo,uno che in ginnastica aveva ottimi voti.
<< Sprouse,dovresti aiutare Lowen! >>
Lui,il cui nome era “Mason”,già sapeva quello che doveva fare. Non era la prima volta che faceva da tutore ad un imbranato in ginnastica.
<< Ci vediamo alle 15.00 al parco. Indossa una tuta,mi raccomando >>
Alice annuì e corse, si fa per dire, verso la fermata del bus.
Beh,Dio l’aveva aiutata la mattina,ovviamente non aveva potuto fare lo stesso il pomeriggio.
Aspettò il prossimo autobus che arrivò puntuale come un orologio svizzero e la ragazza ci si buttò dentro,praticamente.
Arrivò a casa alle 14.50 e ovviamente non potette fare nulla,se non indossare una tuta e una felpa.
Decise di prendersela con comodo,e al parco arrivò con un ritardo di quindici minuti.
Solito per lei.
<< Pensavo che non saresti più venuta >> Le disse Mason.
<< E’ quello che volevo farti pensare. Così tu te ne saresti andato via,e io avrei detto al professore che non eri venuto. >> Un ragionamento contorto,ma intelligente. Peccato che ad Alice questi discorsi non le venivano in mente a scuola,altrimenti avrebbe avuto dei voti decenti.
Iniziarono la corsa. Due Km. Avrebbero dovuto percorrere due lunghissimi km.
Poi sarebbero andati al centro sportivo e avrebbero nuotato, si sarebbero allenati a beach volley, a baseball, a bowling, a ciclismo,pallanuoto e tiro con l’arco.
Dopo la corsa, Alice pregò Mason perché si sedettero.
Era sfinita.
<< Hai sempre lo stesso fottuto carattere. Sei scontrosa. >> Disse Mason.
<< E ora cosa c’entra questo con l’allenamento? >>
<< Volevo solo che ci riflettessi sopra,magari questa notte. Hai un brutto caratt- >>
<< Beh,mi dispiace dirtelo,ma purtroppo non posso cambiare! >> La ragazza bloccò Mason.
Era stanca di tutti quei giudizi su di lei. Ormai tutti le dicevano sempre la stessa cosa. Ormai tutti non facevano altro che parlare del suo caratteraccio di merda. I genitori volevano persino mandarla in un college inglese. Uno di quelli raffinati,in cui sei obbligata a essere gentile e carina con tutti.
<< Andiamo,si sta facendo tardi. >> La voce di Mason riportò la ragazza sul pianeta Terra.
Alice superò il ragazzo,fermandosi sul marciapiede a causa del semaforo che lampeggiava il rosso per i pedoni.
<< Ah,finalmente il verde! >> Alice si buttò in mezzo alla strada. Mason le disse qualcosa, ma non capì. Ci arrivò dopo qualche instante,quando il ragazzo indicò qualcosa alla sua destra. Alice non fece in tempo a ritornare sul marciapiede,al sicuro. Non se ne accorse,e forse era meglio così. Un camion che non si fermò al semaforo la investì,scaraventandola a una decina di metri più lontano. Morta sul colpo. 

<< Era una brava ragazza... >>





My space



Ciao a tutti :)
Questa OS non finisce bene e,sinceramente,sono contenta. Odio il lieto fine. 
Non so più cosa altro dire se non
recensite please.
Vi piace? Recensite!
Non vi piace? Recensite!.
Il vostro parere è importante :)
Sayonara!


Twitter: @horansipad

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: xmeinwonderland