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Autore: RoseDust    04/08/2013    2 recensioni
"Qualche problema, Greengrass?" le chiese una voce fredda come il ghiaccio.
Si girò, e vide quegli occhi grigi puntati su di lei, insieme a quelli di tutte le ragazzine adoranti.
"Oh, nessuno, Malfoy. Semplicemente, non amo particolarmente i palloni gonfiati!" rispose lei, continuando a scendere gli scalini fino ad arrivare al suo letto.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Astoria stava mettendo i vestiti nei cassetti, quando vide la cravatta: di seta, verde e argento, morbida e liscia a contatto con la sua pelle.
Quella cravatta...
 
Draco entrava nel Dormitorio in Sotterraneo, seguito come sempre da un gruppetto di ragazzine adoranti. Astoria era seduta su una poltrona e lo ignorava, come aveva sempre fatto.
Draco si stava vantando di una sua prodezza compiuta il giorno prima, durante la partita di Quidditch, e le ragazzine erano un pubblico ideale, perchè trattenevano il fiato al momento giusto, per poi dare in urletti entusiasti quando il biondino riusciva a cavarsela e risultare il più veloce, o il più furbo.
Astoria non lo sopportava, era così vanitoso! Chiuse il libro che stava leggendo con un colpo secco e si avviò verso il Dormitorio femminile.
<< Qualche problema, Greengrass? >> le chiese una voce fredda come il ghiaccio.
Si girò, e vide quegli occhi grigi puntati su di lei, insieme a quelli di tutte le ragazzine adoranti.
<< Oh, nessuno, Malfoy. Semplicemente, non amo particolarmente i palloni gonfiati! >> rispose lei, continuando a scendere gli scalini fino ad arrivare al suo letto.
Non aveva sonno: era un pomeriggio delle vacanze di Natale, e lei voleva solo starsene tranquilla a leggere il suo libro. Il dormitorio era deserto, tutte le altre ragazze del quinto anno erano tornate a casa per le vacanze.
All'improvviso sentì dei passi dietro di lei; si girò appena in tempo per vedere Draco Malfoy entrare nella piccola stanza.
<< Cosa ci fai tu qui? >> le chiese acida.
<< Oh, oh, non ti scaldare, Greengrass! Volevo solo fare due chiacchiere con te... Languelingua! >>
Astoria non era preparata; si trovò con la lingua incollata al palato. Cercò la bacchetta, ma se anche l'avesse trovata, cosa avrebbe potuto fare, senza poter parlare?
Draco le si avvicinò, si sfilò la cravatta e le legò i polsi alla testata del letto.
La ragazza scalciava e si dimenava: aveva paura.
<< Oh, non ti preoccupare! >> la tranquillizzò lui, evidentemente capendo i suoi pensieri. << Non ho intenzione di farti nulla. Ti lascerò soltanto qui così, e vediamo come e quando riuscirai a liberarti. Buon Natale, Greengrass, e chissà, magari la prossima volta ci penserai due volte, prima di umiliarmi davanti alle altre ragazze! >>
Il ragazzo uscì, lasciandola così, sola e immobilizzata.
 
La cravatta era rimasta a lei da allora: un pezzetto di tessuto verde e argento, a ricordarle sempre quanto potesse essere permaloso suo marito. Sorrise al ricordo del professor Piton che la trovava per caso legata al suo letto, e della punizione che inflisse a Draco - probabilmente l'unica inflittagli da lui in sette anni di scuola. Astoria chiuse il cassetto con un sospiro.
 
Al Ministero, nel frattempo, Draco stava lavorando su un caso particolarmente difficile. Ad un certo punto, una fenice entrò nel suo ufficio e si posò sulla scrivania, lasciando cadere accanto a sé una pergamena; Potter. Solo lui poteva aver mandato quella fenice nel suo ufficio. Il ragazzo non riusciva a sopportarlo: doveva sempre mettersi in mostra, era incredibile! E poi... Quella fenice gli ricordava anche qualcos'altro.
 
Erano le vacanze di Natale del suo settimo anno; Draco aveva appena finito di dare una lezione ad Astoria, quando, uscendo dal suo dormitorio, notò un quadernino con disegnata sopra una fenice. La ragazza, nella posizione in cui era, non poteva vederlo; così, il biondino prese il piccolo quaderno e lo portò nel suo dormitorio. In realtà, come scoprì ben presto, si trattava di un diario. Più precisamente, quello era il diario della ragazza che aveva appena legato al suo letto. Lo aprì e cominciò a leggere: la sua espressione si faceva sempre più cupa, man mano che andava avanti nella lettura, ma quando terminò, c'era un enorme sorriso stampato sul suo volto pallido. Quel diario era dedicato quasi esclusivamente a lui: ogni giorno, Astoria scriveva quanto lo odiasse e tutti i suoi comportamenti che le davano maggiormente fastidio. Draco riusciva a pensare ad un solo motivo per il quale qualcuno potesse avercela tanto con lui: perchè ne era innamorato.
Sorridendo, richiuse il diario e tornò a rimetterlo dove l'aveva trovato. Guardò un'ultima volta la fenice sulla copertina, e gli sembrò che questa gli strizzasse l'occhio.

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di un genio chiamato J. K. Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
  
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