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Autore: GJDunkel    04/08/2013    3 recensioni
Mi ha sempre colpito il profondo ed eterno amore che Piton ha provato per Lily e mi sono sempre chiesta cosa sarebbe successo se Severus non l'avesse trattata così male e non avesse intrapreso una cattiva strada frequentando i futuri Mangiamorte quando si trovava ad Hogwarts. In questa storia Piton ha la possibilità di tornare indietro nel passato e di poter rimediare finalmente ai suoi sbagli. Ci riuscirà? O cadrà di nuovo negli stessi errori?
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Petunia Dursley, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Da VII libro alternativo
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"Ho un problema Severus” mormorò Voldemort.
“Mio Signore?”
“La Bacchetta di Sambuco… perché con me non funziona?”
“Mio…mio Signore… - rispose Piton, senza espressione – non capisco… voi avete compiuto magie straordinarie con quella bacchetta”.
“No” obiettò Voldemort. “Ho compiuto le mie magie consuete. Io sono straordinario,ma questa bacchetta…no. Non ha mostrato le meraviglie che prometteva. Non avverto alcuna differenza tra questa bacchetta e quella che mi procurai da Olivander tanti anni fa… nessuna differenza”.
 
Piton non rispose. Voldemort lo aveva capito e Severus lo sapeva. Sapeva cosa sarebbe successo e non poteva fare nulla per evitarlo.
 
“Sai Severus, in questi anni mi sei stato molto prezioso. Molto prezioso”.
“Il mio Signore sa che io desidero solo servirlo. Potreste lasciarmi andare a cercare Harry Potter. Ve lo porterò. So che posso farlo…”
“No Piton, no. Alla fine sarà Potter  a venire da me. Ne sono certo. Al momento la mia preoccupazione è cosa accadrà quando finalmente incontrerò il ragazzo!”
“Mio Signore, non ci può essere questione…”
“…ma una questione c’è Severus,c’è!  Per tutta questa notte sono rimasto qui a riflettere, chiedendomi perché la Bacchetta di Sambuco si rifiuta di essere ciò che dovrebbe, di comportarsi come la leggenda dice che dovrebbe fare nelle mani di un altro proprietario… e credo di avere la risposta”.
 
Piton tacque nuovamente. Era la fine. La sua fine.
 
“La Bacchetta di Sambuco non può servirmi in modo adeguato perché non sono io il suo vero padrone. La Bacchetta appartiene al mago che ha ucciso il suo ultimo proprietario ed io non ho ucciso Albus Silente, ma tu… tu sì… è finché tu vivi, Severus, la Bacchetta di Sambuco non può essere davvero mia”
“Mio signore!” Piton alzò la bacchetta tentando l’impossibile.
“Mi dolgo di ciò che deve accadere Severus, ma devi comprendere che devo dominare a tutti i costi la Bacchetta, così da dominare finalmente Potter”.
 
Con un gesto della bacchetta Voldemort fece rotolare nell’aria la sfera del serpente. Quest’ultimo racchiuse testa e spalle di Piton, il quale riuscì solo ad urlare prima che Voldemort potesse pronunciare l’ardua condanna.
“Uccidi” Ordinò in Serpentese.
Nagini cominciò a perforargli il collo e Piton non riusciva a fare niente per liberarsi. Provò a dimenarsi e alla fine, moribondo, cadde a terra.
 
“Mi spiace” commentò Voldemort, gelido, senza alcun segno di tristezza o rimorso.
 
Si voltò e lasciò la stamberga all’interno del Platano Picchiatore insieme alla gabbia che conteneva il suo serpente.
 
Piton cadde su un fianco, sanguinante.
Si vide comparire improvvisamente l'ultima persona che si aspettava di vedere. Harry Potter, con in mano il Mantello dell'Invisibilità e affiancato dai suoi due più cari amici, era proprio lì, di fronte a lui.
Severus tentò di parlargli ed Harry prontamente si chinò, lasciandosi prendere il bavero della maglietta per essergli più vicino.
Niente di sorpreso o sprezzante uscì dalla bocca di Piton.
Ma invece in tono quasi supplichevole disse: “Prendi, Potter… Prendi…”
 
Versò un’unica lacrima. Era azzurro-argentea ed Harry capì immediatamente di cosa si trattava. Era un ricordo, che Piton voleva mostrargli.
Hermione gli mise una fiala tra le mani ed Harry raccolse con la bacchetta il liquido che sembrava essere davvero importante per Piton.
Severus allentò la presa, più tranquillo ora che gli aveva affidato quel ricordo così importante.
 
“Guar…da…mi...” sussurrò.
 
Gli occhi verdi incontrarono i neri, ma dopo un attimo quest’ultimi diventarono vuoti, senz'anima.
La mano che stringeva Harry crollò a terra e Piton non si mosse più. 

  
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