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Autore: GJDunkel    04/08/2013    7 recensioni
Questa storia la scrissi la prima volta quando avevo 6 o 7 anni in un tema. La mia maestra ritenne che era troppo "complessa" per essere stata scritta da una bambina e pensava l'avessi copiata da qualche racconto già esistente. Mi mise un'insufficienza, e io non riuscii mai a convincerla che quella storia era solo di mano mia.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Esiste un paesino, conosciuto da pochi, piccolo e isolato dal mondo. Nessuno sa con esattezza dove si trova, nemmeno come si chiama. Ci sono molte dicerie su questo posto. Si dice che gli abitanti si divertano a cambiargli sempre nome e persino a cancellarlo dalle cartine. Si dice che alcune persone, lì, siano magiche. Ma la cosa più difficile da credere è che si dice che lì non ci sia il cioccolato, che nessuno sappia cosa sia e nessuno l’abbia mai visto né assaggiato. Un giorno un signore riuscì, chissà come, ad arrivare in quel paesino. Era un viaggiatore, aveva visto tutto, assaggiato tutto e provato tutto, ma tutto era niente di fronte a quel paesino; era il posto che lo aveva colpito maggiormente,perché c’era qualcosa d’inspiegabilmente magico. Decise quindi di trasferircisi. Presto fece conoscenza con quella simpatica gente e ogni volta che pensava di conoscere tutti e tutto di quel posto, usciva sempre fuori qualcuno o qualcosa di nuovo che richiamava la sua curiosità e lo spingeva a rimanere. Lì era felice, si trovava bene e non se ne sarebbe mai voluto andare, però sentiva la mancanza di qualcosa e non riusciva a capire di cosa. Con il passare del tempo questa mancanza cominciava a farsi sentire sempre di più e mentre e niente lo entusiasmava come prima. Un giorno, mentre era seduto demoralizzato su un muretto, un vecchietto gli si avvicinò e gli chiese :”Giovanotto, perché sei triste? Non ti trovi bene qui?” “No, qui mi trovo benissimo e tutto è magnifico… ma è come se mi mancasse qualcosa…” “Allora tieni – disse estraendo un oggetto dalla tasca – questo è un bottone magico. Premilo e ti ritroverai in un posto dove c’è quello che desideri. Quando vorrai tornare ti basterà premerlo di nuovo. Ma ricorda… a tutto c’è un limite!” Detto questo gli diede il bottone e sparì. L’uomo, tutto felice e curioso di vedere cosa sarebbe apparso, senza pensarci due volte premette il pulsante. Improvvisamente si trovò in un posto fatto solo di cioccolato. Il cioccolato! Ecco cosa gli mancava! Preso dall’entusiasmo lasciò andare il bottone e si fiondò tra quei dolci alberi, fiori strade e palazzi cioccolatosi. Sembrava un sogno!  Era così felice che non riusciva più a controllarsi, finché non si accorse di aver finito tutto il cioccolato. Non c’era più niente, solo asfalto. Desolato, si mise le mani in tasca per prendere il bottone e tornare, ma poi si ricordò di averlo lasciato chissà dove e, stanco e con la pancia piena, dovette cercarlo dappertutto. Aveva ormai perso le speranze, quando finalmente lo trovò. Stava per premerlo, ma notò che c’era qualcosa di diverso… Anche il pulsante era di cioccolato! Non era del tutto finito! Per istinto, l’uomo lo mangiò, e quando si rese conto di quanto grave fosse stata la sua azione, era ormai troppo tardi. Gli tornarono in mente le parole del vecchio “ A tutto c’è un limite!” Aveva ragione, pensò, avrebbe dovuto pensarci prima. Adesso forse è ancora là, solo, in mezzo all’asfalto, in un mondo senza cioccolato…
GJ
6 Ottobre 2012

  
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