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Autore: anzy    12/02/2008    6 recensioni
Un incontro casuale porterà un pò di scompiglio al Grande Tempio, mentre un nuovo nemico trama vendetta nell'oscurità.
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap1 Ciao!!! Sono di nuovo con voi!!! Questo capitolo è una prova, per vedere come va!
Avevo detto che mi serviva tempo ma non volevo lasciarvi tanto tempo senza di me!!!
(Soprattutto due lettrici come miloxcamus e Snaw Fox!)
Che dire: fatemi sapere cosa ne pensate, vado avanti? Io posso dire solo questo: se continuerò la storia non credo che riuscirò ad aggiornare spesso come per l'altra ma farò del mio meglio.
Un bacio e mi raccomando, leggete e recensite!!!
Ciao da anzy!



Ritorno al passato.

Capitolo uno – Incontro.

Il sole splendeva alto nel cielo quel giorno al Grande Tempio…

Due giovani ragazzi, entrambi di circa venticinque anni, stavano camminando parlando tra di loro del più e del meno. Erano tutti e due alti e muscolosi, con i capelli lunghi, ma uno li aveva color del sole e l’altro era scuro.
D’un tratto sentirono un pianto disperato e una flebile richiesta d’aiuto.
Si guardarono intorno alla ricerca del luogo di provenienza della voce che avevano udito, ma erano circondati solamente da rocce e rovine di colonne antiche che non avrebbero potuto nascondere niente di più grosso di un pallone.

La supplica si ripeté e loro si convinsero che non stavano sognando, qualcuno invocava il loro aiuto!
Shaka, così si chiamava il ragazzo biondo, chiuse gli occhi per concentrarsi meglio: l’eco della voce appena sentita era percettibile al minimo, ma riuscì ugualmente a riconoscere il luogo da cui proveniva. Riaprì gli occhi color del cielo e si rivolse all’amico.

“Ho capito da dove proviene questa voce! Andiamo, Milo!” il ragazzo moro lo seguì senza parlare, riconosceva il grande potere psichico dell’amico e sapeva che, se qualcuno era in pericolo o aveva bisogno di aiuto, Shaka lo avrebbe  trovato.

Arrivarono nel punto dove sorgevano le antiche rovine di Templi dedicati agli Dei all’alba dei tempi: le macerie erano ormai ovunque, quel luogo era talmente desolato e abbandonato che sembrava strano che vi si trovasse qualcuno.

“…qualcuno ci aiuti! Vi prego…” era una voce molto giovane, sembrava quella di un bambino o poco più. Inoltre la piana in cui si trovavano si affacciava su un profondo burrone e c’era un’eco molto ampia.

L’istinto li condusse verso il dirupo e, mentre avanzavano, dietro una colonna scorsero un paio di scarpe da ginnastica, segno che c’era effettivamente qualcuno…

Si affrettarono in quella direzione e quando guardarono dietro la colonna non riuscirono a credere ai loro occhi: un bambino di circa otto anni era chino su un corpo, con la testa tra le braccia incrociate sulle gambe di quel corpo, e piangeva singhiozzando.
Quando il piccolo si accorse delle presenze al suo fianco, volse loro un’espressione disperata e spaventata allo stesso tempo.

“Vi prego…aiutate la mia sorellina…lei sta male!” singhiozzò il bambino.

Solo in quel momento i due giovani si accorsero che la figura stesa a terra nient’altro era che una ragazza, più o meno di diciassette anni, ferita in più punti con tagli ed escoriazioni e priva di sensi.

Shaka si abbassò per parlare con il ragazzino.

“Ciao, non devi avere paura di noi, siamo amici…e vogliamo aiutarvi!” gli disse posandogli una mano sulla spalla.

“…non volete farci del male…anche voi, vero?! chiese ancora il piccolo.

“Assolutamente! Chi è che vi ha fatto del male?” fu Milo ad intervenire questa volta, con rabbia. Lui odiava chi se la prendeva con i più deboli e, se avesse beccato chi era stato a fare quello, gli avrebbe dato una bella lezione. Il solito impulsivo, agiva sempre senza pensare, per questo Atena lo riprendeva spesso.

<…già, Atena! Proprio lei mi doveva venire in mente ora…>

Volse nuovamente lo sguardo alla ragazza a terra e vide che Shaka stava controllando le sue condizioni.

“Non ha ferite particolarmente gravi, a parte il taglio sulla nuca…si riprenderà presto! Come ti chiami piccolo?” chiese gentilmente al bambino.

“Gabriel, mi chiamo Gabriel! Davvero mia sorella starà bene? Lei li ha affrontati da sola, loro ci seguivano da tanto tempo…e poi ci hanno trovato e…e…” si stava agitando poverino.

“Calma, calma! Io sono Shaka e lui è Milo. C’è tempo per raccontarci cosa vi è accaduto! Ora dobbiamo portare tua sorella in un posto tranquillo e più sicuro di questo! Vieni, andiamo!” e gli tese la mano che il bambino afferrò con forza e sicurezza.

Milo a sua volta prese tra le braccia il corpo inerte della ragazza e si avviò di fianco a Shaka e Gabriel.
Mentre camminavano si soffermò ad osservare la fanciulla: il viso addormentato e dolce, lunghi capelli neri leggermente mossi e il fisico slanciato e formoso, nel complesso niente male!

La voce di Gabriel lo distolse da qualsiasi pensiero inopportuno avrebbe potuto fare sulla giovane.

“Shaka…dove ci state portando? In ospedale?” chiese innocente il bambino.

“No, meglio. Stiamo andando dalla Dea Atena, Al Grande Tempio!” rispose con solennità lui.

Continua...

Allora che ve ne pare? Fatemi sapere! Ciao!!!
   
 
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