Una pozione per Ginny Cap 15
“Ma non puoi esserne sicuro!” disse Harry ancora scettico, nonostante il ragionamento di Ron avesse una certa logica “E se non li hanno questi maledetti capelli ? Lo sai che una pozione incompleta potrebbe avvelenarci ?”
“Il problema è proprio questo, Harry!" rispose Ron, accigliato " Io non credo che la pozione sia incompleta…dammi retta!".
Harry guardò l'ora “Se hai ragione, allora è meglio sbrigarci !" disse, prima di scambiare con l'amico un cenno di intesa.
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“Ciao Hermione!” sussurrò Ginny, illuminandola con la
bacchetta.
Hermione le fece un sorriso tirato “Ciao”
Ginny alzò un sopracciglio “Sei pronta ?”
“Sì, andiamo”.
Ginny iniziò ad avviarsi a passo svelto, ma silenzioso, verso le
scale che portavano in Sala Comune.
“Aspetta un secondo” disse l'amica, qualche passo dietro
di lei.
“Oggi ho parlato con Lavanda e Calì”
Ginny impallidì e si voltò.
“Mi hanno detto di Harry...” continuò Hermione.
“Quelle pettegole!” sbottò Ginny, scocciata “ Non si fanno mai i
fatti loro!”
“Questo è vero… ma perché non mi hai detto che si fosse
dichiarato ? Pensavo che sarei stata la prima a saperlo”.
“ Dichiarato un corno..." pensò Ginny, voltandosi
nuovamente verso le scale “Ho provato a parlarti, ma tu eri con la testa da
un’altra parte!”
Hermione si sentì tremendamente in colpa, ma anche
triste…nessuno avrebbe potuto capire quanto stesse soffrendo in quel momento,
neanche Ginny.
“Mi dispiace” disse sinceramente “Ma non mi sentivo bene oggi.” mentì poi, distogliendo lo sguardo. Anche se Ginny era la sua migliore amica, non voleva ancora dirle nulla di quello che avevano scoperto Harry e Ron su di loro.
Ginny annuì e riprese a camminare, squadrando l'amica ma rimandendo comunque in silenzio.
“Aspetta...” continuò Hermione pensierosa, bloccando
nuovamente Ginny sul posto “Ma se Harry si è dichiarato, come mai hai deciso di
prendere ugualmente la pozione ?”
Ginny tacque.
Le doveva dire o meno della conversazione avuta con Calì ? “Vedi
io...” iniziò lentamente.
Ma proprio in quel momento un gran fracasso proveniente dalle
scale le fece saltare dalla paura.
“Ma che miseriaccia…”
“Ahia…” disse una voce dolorante “Mi sei finito sulle
costole !”
“E’ colpa tua Harry e di questo cavolo di mantello che mi ha
fatto inciampare”
“Be'... certo, è colpa del mantello che si è infilato sotto al tuo piede” gli sussurrò Harry ironicamente.
“Piantala !”
“Finiscila tu !”
“Hai sentito ?” la voce di Ginny arrivò in quel momento alle
loro orecchie, gelando il sangue ai due ragazzi perfettamente invisibili
sotto il mantello.
Si sentirono distintamente dei passi provenire dalle scale del dormitorio femminile...
Harry e Ron rimasero immobili, trattenendo anche il
respiro.
“Qui non c’è nessuno” disse Hermione, arrivando in Sala Comune.
Ginny apparve accanto a lei, guardandosi intorno
con occhi attenti.
“Forse proveniva dal corridoio...”
Hermione si spostò, cauta, vicino al buco del ritratto.
“Avranno capito che siamo noi ?”sussurrò Ron
all’amico.
“Non lo so, però sicuramente ci hanno sentiti cadere” sussurrò Harry di risposta, nonostante il buio, non riusciva a togliere gli occhi di dosso a Ginny neanche per un secondo.
Quando avrebbe voluto togliersi quel mantello e baciarla, così,
nel mezzo della Sala Comune deserta, senza preoccuparsi neanche di Ron ed
Hermione.
Ma non poteva... doveva prima fermarla, in quel momento non sarebbe servito a nulla fare una pazzia del genere.
“Sembra che la via sia libera”disse Hermione, dopo aver
sbirciato in corridoio “Forza, sbrighiamoci !”
Silenziosamente le due ragazze si arrampicarono per il buco del ritratto, scomparendo nel buio.
Hermione e Ginny percorsero con il cuore in gola il corridoio ed
imboccarono le scale, sbuffando sonoramente ogni volta che queste si
spostavano tra una torre e l’altra, facendo loro allungare il
percorso.
“Odio queste scale !” sbottò Ginny, dopo l’ennesimo spostamento
fuori luogo “Anche Hogwarts ce l'ha con noi..." ironizzò, strappando un
sorrisetto alla compagna.
“Harry sbrigati !” esclamò Ron, trascinando l’amico con foga per il corridoio buio. Per la fretta Harry aveva dimenticato la Mappa del Malandrino, costringendoli quindi a tornare indietro a prenderla.
“Se mi lasciassi magari riuscirei anche a camminare !” sbottò lui, scrollandosi il braccio di Ron di dosso.
“Chi c’è ?” tuonò una voce, all’improvviso, da dietro un angolo buio proprio vicino all’imbocco delle scale.
Harry sentì il suo cuore martellare furiosamente nel petto quando vide Severus Piton girare l'angolo ed avanzare verso di loro, illuminato solamente dalla tenue luce della luna.
Si sentì più stupido di un troll, per la seconda volta non aveva guardato la Mappa del Malandrino, facendosi così sorprendere dal professore. Anche se stavolta era anche colpa di Ron, se non l'avesse trascinato
come un pazzo, forse sarebbe riuscito anche a guardare la mappa in tempo.
Inoltre aveva saltato la punizione con lui. Harry era sicuro se
lo avesse sorpreso nuovamente fuori dal letto, questa volta lo avrebbe
direttamente espulso.
“So che c’è qualcuno...” sibilò l’uomo “Forza, fatevi
vedere, non vi servirà essere invisibili.”
Piton si avvicinò, bloccandosi a meno di un metro da loro. Allungò un braccio davanti a sé, tastando l'aria.
Ron trattenne il respiro, terrorizzato. La mano del professore sfiorò di un soffio la sua testa.
“Severus !” Inaspettatamente, la voce di Silente squarciò il silenzio innaturale del castello.
Harry e Ron tirarono un silenzioso sospiro di sollievo, Silente era arrivato appena in tempo.
“Cosa stai facendo ?” chiese a Piton, con uno sguardo curioso.
Piton si voltò di scatto e guardò il preside con occhi spiritati “Professor Silente, è arrivato al momento giusto !” esclamò.
Silente gli sorrise beffardo da dietro gli occhiali a mezzaluna
“E perché mai ?”
“Ho sentito delle voci poco prima che arrivasse lei. Voci di
studenti che chiaramente hanno infranto il coprifuoco serale... e sono sicuro che
in questo momento siano qui con noi e ci stiano osservando." rispose Piton,
stringendo la bacchetta.
Albus si guardò intorno “Io non vedo nessuno, a parte
noi ovviamente...” disse poi con voce pacata, anche se Harry fu sicuro di aver visto
il suo sguardo soffermarsi proprio nel punto dove si
trovavano.
Già una volta Silente aveva dimostrato loro di essere in
grado di vedere sotto il Mantello dell’Invisibilità. Allora perché li stava
proteggendo ? Non riuscì proprio a spiegarselo.
Piton lo guardò male “Non li vede perché sono
invisibili !”
“Suvvia Severus” esclamò Silente, con un sorrisetto “E come
potrebbe uno studente rendersi invisibile ? Piuttosto, ho delle faccende
importanti di cui volevo discutere con te, potresti seguirmi nel mio
ufficio ?”
Piton non nascose il suo disappunto “ Adesso ?”
“Sì, adesso” rispose Silente, senza più
sorridere.
Piton non disse nulla, ma dal suo sguardo Harry seppe che
l’indomani si sarebbe trovato di fronte ad un vero e proprio interrogatorio.
Solo quando le due figure svanirono nel buio, sentì Ron
sussurrare con voce roca “Per le mutande di Merlino, sto per avere un infarto !!
Ce la siamo vista proprio brutta !”
Ginny afferrò con mani tremanti la coppa che Hermione le stava
porgendo.
“Forza, aggiungiamo i capelli…”
Le ragazze presero due fialette identiche se non per il
loro contenuto: in una spiccava un capello corvino, nell'altra invece uno rosso
fiammante.
Hermione mise quello rosso nella sua coppa. La pozione, da
verdognola, divenne subito di un bel rosso acceso “Oh cielo, sembra sangue !”
disse un po’ impressionata.
Dopo un attimo di esitazione, Ginny la imitò, vedendo con gioia
la sua divenire dorata.
“Al tre …ok ?” disse emozionata.
“Uno…”
“Due” disse Hermione, unendosi all’amica.
Entrambe avvicinarono la coppa alle labbra.
“Tr…”
“FERME !!” urlò una voce dietro di loro, facendole saltare per la paura.
Ginny riprese la sua coppa appena in tempo, prima che si
rovesciasse.
Ron ed Harry comparvero davanti a loro.
Hermione sospirò, si aspettava una mossa del genere dai suoi
amici.
“Lo sapevo che sareste venuti…” disse tranquilla, squadrandoli
freddamente.
“CHE ?!” Ginny si voltò verso di lei, alla vista di Harry
e del fratello per poco non era svenuta per la paura “Come facevi a
saperlo ? Perché non mi hai avvisata ?” esclamò, in preda al panico più
completo.
“Ci avete mentito” iniziò Ron, con rabbia “Avete preparato a
nostra insaputa una pozione mostruosa… sei mia sorella Ginny, come hai potuto
farmi una cosa del genere ?”
“Io...Io...” balbettò la ragazza, vedendo con orrore Harry
abbassare lo sguardo.
“Lasciatela stare !” disse Hermione improvvisamente, mettendosi davanti all'amica “Se dovete prendervela con qualcuno, allora prendetevela con me !”
“Hermione…” sussurrò Ginny, commossa dal gesto della ragazza.
Ron ed Hermione si guardarono agguerriti. Ma nessuno dei due osò dire nulla per diversi secondi.
Harry ne approfittò per avvicinarsi a Ginny.
“Perché hai confessato di amarmi se poi avevi in mente di fare
tutto questo ?” le disse seriamente e senza imbarazzo.
Le teste di Hermione e Ron scattarono verso di
loro.
“Tu, che cosa ?” sbottò Ron, sconvolto.
Ginny guardò a terra con la coppa ancora tra le mani.
“Perché è quello che provo...”
“Allora butta la pozione !” disse Harry con forza “Non ne hai
bisogno…”
Harry fece per prenderle la mano ma Ron iniziò ad urlare
“Prendile la coppa, Harry ! Hanno già aggiunto i nostri capelli
!!!”
Ron estrasse la bacchetta “Accio coppa !”
Ma Hermione fu più veloce di lui “Protego !” urlò di rimando,
puntando la bacchetta verso Ginny e facendo rimbalzare l’incantesimo di
Ron.
Anche Ginny, atterrita, estrasse la bacchetta. Harry invece rimase immobile, cosa stava succedendo ? Quella era decisamente una situazione surreale.
Vide con orrore Ron, Hermione e Ginny in posizione di attacco e con le bacchette sguainate, pronti a reagire al più piccolo movimento dell'altro… nessuno osò muoversi o parlare.
“Perché…Ron...” disse all’improvviso Hermione, con voce roca
“Perché mi impedisci anche solo di desiderare una
vita diversa ?!”
Aveva gli occhi lucidi ma la sua mano era
ferma.
Le labbra di Ron tremarono “Perché il tuo desiderio mi rovinerà la vita Hermione...e non ti permetterò di farlo”.
Una coltellata...
Fu il primo pensiero di Hermione, mordendosi un labbro.
Se le avesse dato una coltellata non le avrebbe sicuramente fatto male come in quel momento.
Ginny guardò Hermione addolorata.
Ma lei non pianse e non disse nulla per molti secondi.
“Ron...vattene...” disse alla fine, con un sussurro appena udible.
“No” rispose lui, facendo un passo avanti “Stavolta non me ne andrò”.
“HO DETTO VA VIA !!!” urlò improvvisamente Hermione, fuori di sé dalla rabbia.
Harry indietreggiò e così anche Ginny, non l’avevano mai vista in quello stato. Ma Ron non si mosse e continuò a guardarla, stringendo convulsamente la bacchetta.
Harry cercò velocemente una soluzione.
Doveva fermarli, non poteva assistere in quel modo alla fine della loro amicizia.
Così, con un movimento felino, si lanciò su Hermione. Senza bacchetta e contro di lei sapeva di avere ben poche speranze, ma cercò almeno di sfruttare l'effetto sorpresa.
“HERMIONE !!” urlò Ginny spaventata.
Ma ormai era troppo tardi… Harry le strappò la coppa dalle mani senza alcuna esitazione.
Le sfuggì un grido di sorpresa, era così presa da Ron in quel momento che non aveva miniamente visto Harry avvicinarsi.
L'amico la guardò intensamente, prima di bere interamente il contenuto della coppa.
“NOO !” urlò Hermione cercando di fermarlo, ma fu trattenuta da Ron per le braccia.
“SBRIGATI GINNY, BEVI !!” urlò però, in direzione dell'amica “ NON RINUNCIARE AL TUO SOGNO !”
Ginny, spaventata, portò la coppa alle labbra.
“Non farlo, Ginny !” non fece in tempo a dire Harry, prima di vederla con orrore bere la pozione.
Ron lasciò le braccia di Hermione come se fosse diventata incandescente.
“Ginny, che hai fatto ?!” eclamò, avvicinandosi ad Harry che ancora la guardava sconvolto.
L’aveva bevuta veramente… adesso Harry sarebbe stato lo schiavo
di Ginny per tutta la vita ?
Ciao a
tutti !!
Mi dispiace di
aver interrotto il capitolo così bruscamente, vi prego, non insultatemi come al
solito^^
In questo periodo
ho avuto pochissimo tempo per scrivere e mi dispiace tanto di avervi fatto
aspettare un’eternità!
Non vi saluto uno
per uno perché mi si stanno chiudendo gli occhi dal sonno (Mammamia e chi si
alza domani!?) scusatemi… ma non volevo farvi attendere
oltre.
Questo è il
penultimo capitolo, eh sì, il prossimo sarà l’ultimo. *_*
Vabbé… spero
comunque che il capitolo vi sia piaciuto!
Vi abbraccio con affetto...
Alessandra.