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Autore: Nuclear    05/08/2013    1 recensioni
Cosa si prova, quando si utilizza la magia? Ho provato a immaginarmi e a descrivere un mago nell'atto di provare una delle sue magie. Sono stato ispirato (fortemente) dalle Cronache Del Mondo Emerso
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sento i rumori intorno a me: i passi, la porta che cigola, le chiacchiere che si svolgono fuori dalla mia casa. Gradualmente diventano sempre più deboli, sussurri in lontananza, poi scompaiono lasciando un silenzio interrotto solo dai miei pensieri. Ho chiuso il mondo fuori per rimanere solo con la mia mente. Ma dura solo per pochi attimi, presto ritorno a sentire il mondo, anche se in maniera diversa. Non sento più i rumori delle persone, degli oggetti che sbattono e si muovono; Avverto invece un’armonia, un senso di equilibrio e una sensazione di pace diffusa in ogni direzione, la vita della natura, che si estende oltre i confini del mio corpo e che costituisce il corpo stesso. In qualche istante, entro in sintonia col mondo che mi circonda. Improvvisamente, un’energia mi pervade, la sento scorrere in tutto il corpo, prepotente, imponente, ma al tempo stesso controllata e regolare, come fosse chiaro che una forza tale non sarebbe mai potuta svanire. Scorre libera per tutto il mio corpo. La natura ha fatto la sua parte. Sta a me ora. Sforzandomi leggermente, controllo questa nuova energia, la concentro in un punto del mio corpo, la mano. La sento scorrere dentro di me e aumentare il suo potere, finché non decido di sprigionarlo. Allora riapro gli occhi, e davanti a me, sul palmo della mia mano destra, una piccola fiammella risplende allegra , grande pressappoco come un melone. Eppure, io non mi sto bruciando. La mia magia non può ferirmi, la controllo, sento che, seppure la fiammella sia distaccata di qualche centimetro dal mio palmo, ne ho il pieno dominio, esattamente come se fosse un’estensione del mio braccio. Intanto sento continuamente un piccolo flusso di energia, costante, che si libera alimentando il fuoco, e i muscoli del mio braccio leggermente contratti. Decido di spingermi leggermente oltre. Focalizzo ancora altra energia sul braccio, aumento l’intensità del fuoco, che si schiarisce leggermente. La fiamma aumenta, raggiungendo in breve tempo le dimensioni della mia testa e ingrandendosi sempre più. L’energia che sentivo scorrere, che prima provocava un semplice fremito, diventa più insistente, come avessi aperto di più una valvola, aumentando di conseguenza la quantità in uso. Il mio braccio è teso, in uno sforzo considerevole. La stanza in cui sono si illumina, si riscalda, delineando in contemporanea le ombre presenti. Decido che è abbastanza. Chiudo la mano, e improvvisamente come l’ho sentita arrivare, tutta l’energia che avvertivo prima svanisce, ritornando alla natura, da cui proviene e a cui doveva necessariamente tornare. Io mi sento leggermente più stanco di prima, mentre torno alla normalità e ai rumori della casa e della strada. Il tutto non dev’essere durato più di una decina di secondi. Mi abbandono su una sedia, riflettendo su quale magia potrei provare subito dopo.
  
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