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Autore: Sekunden    05/08/2013    2 recensioni
[What If? Post 2x10]
Cosa sarebbe successo se, al posto di Stefan, fosse stata Elena colei a rimanere intrappolata nella cripta con Katherine?
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Elena Gilbert, Katherine Pierce | Coppie: Elena/Katherine
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mirror Of Love

 

“In the mirror of Love, please feel me.
We’ll be drivin’ away, in the mirror of Love.”


---

 

«Non uscirai da qui molto presto, lo sai»
La voce trionfale di Katherine era impossibile da ignorare, specie in circostanze del genere. Elena voleva solo urlare, scappare da quell’incubo che si era rivelato realtà.
Rifiuto, paura, disgusto e disperazione… la povera ragazza si sentiva in trappola.
Intanto, Katherine non semplificava le cose: amava riuscir ad insinuare dubbi e misteri nella mente debole della sua doppelgänger, specie in un momento così delicato. Ritrovarsela nella cripta dopo aver tentato di salvare suo fratello Jeremy non era poi così male.
«La prossima volta, lasciami divertire con il piccolo Gilbert. Intervenire per salvarlo ti è costato caro.»
«Non importa. Sono felice di averlo fatto.» Elena replicò con rabbia, voltandosi verso Katherine. La odiava con tutta se stessa, avrebbe voluto vederla morta, ma in fondo non era così. Provava una sorta di compassione nei suoi confronti, specie dopo aver sentito la sua tragica storia. In ogni caso, era un minimo sentimento paragonato all’odio che nutriva nei suoi confronti. Proprio quando credeva di non saper detestare un individuo, si era ritrovata bloccata nello stesso spazio sporco e buio con la sua “gemella cattiva”.
La ragazza era debole, specie perché non mangiava da due giorni. Nonostante i fratelli Salvatore le portassero puntualmente un pasto abbondante, non riusciva a toccar cibo. Era troppo sconvolta, l’unica sua consolazione era sapere che aveva salvato Jeremy dai giochetti malsani di quell’egoista.
Si sistemò sulle lenzuola ormai bagnate dall’umidità di quella cripta, chiudendo gli occhi e concentrandosi sul ritmo irregolare che il suo cuore seguiva. Uno, due, tre…
 
Gli occhi di Elena tornarono ad aprirsi, lentamente, contro voglia. Si sentiva la testa pesante, ma non riusciva a riposare del tutto.
Era tesa come una corda di violino, tormentata dall’ombra di se stessa. Così, spostò lo sguardo sul corpo piegato di Katherine, la quale si trovava seduta per terra. In un istante, la giovane trovò gli occhi della vampira fissi su di lei, mentre un sorrisetto mefistofelico accompagnava quel momento così strano.
Era difficile abituarsi all’idea di dover osservare l’esatta copia di se stessa a pochi centimetri di distanza. Elena non se ne capacitava, era come guardarsi allo specchio e perdere il libero arbitrio; la scintilla negli occhi scuri di Katherine le ricordava quanto fossero diverse, ma sempre così uguali.
E se fosse diventata come lei? Se quella maschera di egoismo e malvagità l’avesse contagiata? Aveva paura, ma non smetteva di fissarla. In poco tempo, Elena riuscì a trovare qualche differenza tra la sua pelle e quella di Katherine, un minimo accenno causato dai due anni umani che si toglievano. I lineamenti leggermente maturi di Katherine la incuriosivano ancora di più.
«Ti stai forse guardando allo specchio, dolce Elena?» la giovane distolse lo sguardo, un po’ imbarazzata.
«No. Stavo solo cercando di capire…»
«Capire cosa?»
«Perché non dovrei odiarti.»
Katherine socchiuse le labbra, incuriosita da quelle parole. Sapeva di avere una grande influenza sulla sua doppelgänger, un po’ per il loro aspetto e un po’ perché ci sapeva fare. Sorrise sicura di sé, catturando nuovamente lo sguardo della ragazza.
«Sapevi che il riflesso di Amore è Odio? Ed è quell’immagine distorta, surreale, a fare la differenza…» Katherine era convinta delle sue parole, mentre si avvicinava ad Elena per guardarla meglio. Quest’ultima non smise di fissarla, chiedendosi mentalmente che cosa volesse dire.
«Non puoi guardarti allo specchio e vedere la realtà. Sarà sempre la tua immagine, ribaltata. Se Amore si osserva, vede Odio. Ma se potesse riflettersi così com’è realmente…»
«Vedrebbe se stesso.» Elena continuò, inspiegabilmente.
«Esatto. Amore si specchierebbe in Amore, senza alcuna imperfezione.» Katherine sorrise soddisfatta.
Nel silenzio di pochi attimi, Elena ripensò alle parole della vampira. Avrebbe dovuto smettere di vedere un’altra persona, ma nient’altro che se stessa. Specchiandosi in Katherine e viceversa, quello sarebbe stato solamente un gran dono.
Elena si concentrò avidamente sulle labbra di Katherine, toccando con l’indice le proprie. Sentì come se anche la vampira stesse percependo il contatto, per cui continuò a sfiorarle sotto gli occhi vigili dell’altra.
«So cosa ti stai chiedendo, Elena…» le guance dell’umana arrossirono visibilmente, ma questo non la fermò dal torturarsi mentalmente riguardo la strana idea di poter esplorare la sua esteriorità.
Katherine fu sempre più vicina, pronta a soddisfare la curiosità del suo doppio. Lentamente, sostituì le dita di Elena con le proprie, sfiorando le labbra e causando nella giovane un brivido lungo la schiena. Quel tocco scese sul mento, poi sul collo e sui fianchi. Elena era estasiata, conosceva quelle dita perché identiche alle proprie, ma non sapeva cosa si provava nel sentirle addosso come se non fossero davvero le sue.
Senza chiedere il permesso, la ragazza replicò i movimenti di Katherine sulla pelle di quest’ultima, rimanendo piacevolmente sorpresa da ciò che le provocava quello scambio.
La vampira sorrise ancora una volta, avvicinandosi fino a far sfiorare i loro nasi perfettamente identici.
«E dimmi, Elena… bisogna amare o odiare se stessi?» fece scivolare una mano lungo il braccio destro della sua doppelgänger, sussurrandole quel quesito all’orecchio.
La ragazza non sapeva più cosa dire né fare, in realtà si sentiva come se una forza la stesse controllando. Si muoveva curiosa, intenta ad esplorare il corpo di Katherine come se stesse toccando il proprio. E fu allora che ebbe la risposta pronta:
«Amare.»
«Amore riflette Amore…» le labbra morbide e soffici di Katherine si posarono su quelle di Elena, lasciando un bacio umido e leggero. Entrambe rabbrividirono, poiché fu come percepire il contatto il doppio di quanto lo si stesse già percependo.
Senza alcun ripensamento, la giovane riposò le labbra sulle altre, così dannatamente uguali alle proprie. L’unica cosa che cambiava era il sapore, dolce e al contempo amaro. Si leccò i bordi con la lingua, rendendosi conto che la scarsa alimentazione le aveva rese secche e meno curate di quelle di Katherine.
«Lascia che ti mostri gli angoli più remoti della tua essenza… Lasciati andare a me.» nell’udire queste parole, il cuore di Elena aumentò il ritmo, accelerando i battiti e rendendola eccitata. Ciò che stava provando era una sensazione completamente nuova e quasi impossibile. Qualcosa la stava trattenendo, nonostante continuasse a baciare quelle labbra così perfette, si sentiva trascinar via da lei, da Katherine.
Voleva scoprirla, esplorare ciò che più desiderava conoscere. In fondo, si stava solo specchiando nel giusto verso.
«Tu sei me e io sono te; siamo una cosa sola...»
«Katherine…»
 
«Katherine!» l’urlo di Elena riecheggiò in tutta la cripta. La ragazza aprì gli occhi di scatto, mentre si era sollevata da terra con un movimento rapido e tipico di chi è tremendamente spaventato.
La sua pelle era sudata, si sentiva accaldata e stanca, come se qualcuno le avesse manovrato la mente nel silenzio. Cercò la vampira guardandosi intorno, fin quando non la vide appoggiata ad un muro, con un sorriso tutt’altro che genuino.
Ancora confusa su ciò che aveva visto, Elena lanciò uno sguardo interrogatorio. Ciò non fece altro che alimentare il divertimento dell’anziana, la quale aveva appena smesso di scombinare il subconscio dell’umana.
«Il riflesso di Amore è Odio…»
Elena si congelò

«ESCI FUORI DALLA MIA TESTA!»




Note d’autrice: sì, questo è  il mio ritorno nel contorto mondo delle Kelena. Niente di speciale, ma spero sia stata di vostro gradimento... in molti mi avevate chiesto di postare qualcosa di nuovo riguardo a queste due disgraziate e io ho provveduto così. Alla prossima!
   
 
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