Ranma non aveva scordato neppure uno dei colpi che la sua dolce fidanzata gli aveva dato. 

 Persino il primo, con il tavolo da pranzo.
O lo schiaffo subito dopo, quando erano entrambe nude: Akane vestita solo dalla furia che le saliva dal profondo, Ranko dall'imbarazzo e da una smorfia di rammarico sul volto,  impreparata a ricevere di lì a poco uno dei peggiori schiaffi della sua vita.

Da quando era arrivato in casa Tendo, in quei per niente rari casi simili a questi , era il suo corpo a essere rimasto ferito: ma, col tempo, si era quasi abituato.

Ora, mentre ripensava alle avventure passate, ritenne che indubbiamente Akane riusciva a metterlo k.o. senza nemmeno sfiorarlo con un dito: rammentava tutte le volte in cui lui era corso da lei quando riteneva ne avesse bisogno.
Quelle volte erano state delle belle batoste: vederla in pericolo, come con Collant Taro, capire che lei si stava sacrificando per lui, come quando era rimasta disidratata e in fin di vita nella vicenda di Safulan, oppure pensare che quella ragazza priva di sex-appeal preferisse un altro a uno stupido mezzo uomo, come quella volta con Shinnosuke, lo avevano letteralmente svegliato a suon di sberle su quello che provava per lei.

Quelle rivelazioni -anche se nascoste- sui propri sentimenti facevano uscire il suo oroglio da queste situazioni come i blocchi di cemento dopo una sessione di allenamento del maschiaccio.
Ma quando lei lo guardava e gli sorrideva, grata per il suo aiuto, pensava che avrebbe potuto anche sopportare quella sensazione, avrebbe potuto tranquillamente fare la figura del ragazzo geloso e protettivo, se il risultato era vedere quel sorriso. 

Ranma però custodiva gelosamente dentro di sè il ricordo di un altro colpo, quello che era diventato parte fondamentale della tecnica definitiva di Akane Tendo su di lui, ed era senza dubbio più forte di tutti gli altri messi insieme: ricordava infatti che, quando poche settimane prima gli si era avvicinata e improvvisamente lo aveva baciato, lui si era sentito sconfitto, forse perchè lei l'aveva battuto sul tempo.

Ma quelle volte in cui lei ripeteva quel gesto, lui adorava quella sconfitta.

Era sicuro: a quello non si sarebbe di certo mai abituato.






Angolo autrice:

Per favore, abbiate pietà! Mi è venuta di getto e... è uscita così. Forse è un pò banale, ma mi dispiaceva non pubblicarla. Insomma, non capita tutti i giorni di vedere Ranma sincero con sè stesso.
Bene, vado a preparare la pira funebre.

Baci:-*