Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Youhavesavedme_    05/08/2013    3 recensioni
In questa storia, non c'è un personaggio preciso, ma io metterò Harry, solo perché mi trovo bene a scrivere su lui, non l'ho messo, perché ognuno di voi potrà immaginarsela su chi vuole, nonostante non sia una cosa felice. In questa one shot, si descrive il dolore della ragazza, per la perdita dell'uomo amato, che non sarà facile da superare.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Love will remember.
 

“Ho sentito uno sparo, e da quel momento è iniziata la mia lenta FINE”.
“Me lo hanno tolto, e nessuno me lo riporterà indietro in vita”.
“Non ci potevo credere, mi aveva lasciata, era tutta colpa sua, aveva deciso di abbandonarmi, nonostante fossi incinta, di SUO figlio”.
“Mi dispiace, ti amo tanto, tu eri la mia principessa, ed eri l’amore della mia vita”

 
Mel’aveva portato via quel suo stupido lavoro, che in ogni occasione lo metteva in pericolo, ogni volta si trovava costantemente in pericolo, ma tornava a casa, ed io ne ero felice.

Però, quella volta il destino aveva deciso di non farlo tornare a casa, ed io avevo assistito a tutto, perché dopo la missione saremmo andati a fare una visita per il nostro bambino. Sì, perché da qualche mese avevo scoperto di essere incinta, e questo bambino era diventato la sua gioia.

Lui, doveva fare da esca, per recuperare un rivenditore d’armi. Nel suo ruolo, avrebbe dovuto controllare l’arma, tentennare un momento, e mettere le mani nelle tasche posteriori, facendo finta di prendere i soldi, ma prendendo la pistola.

Però, il tutto non era andato come previsto.

Il sospettato, si era agitato notevolmente, e poiché non tirava fuori i soldi velocemente gli aveva sparato due colpi all’addome.

Non appena sentii il primo sparo cominciai a gridare, e lo raggiungemmo.
Mi avvicinai a lui, e lui mi sussurrò “non riesco a respirare”.

L’uomo che gli aveva sparato, senza farsi scrupoli, mi aveva detto “mi dispiace, le chiedo scusa, io non volevo” ed io gli avevo risposto “e, cosa dovrei dire al nostro bambino che nascerà?”

Dire che la corsa in ospedale fu inutile è dire poco. I soccorsi tardarono ad arrivare, e LUI, cominciava a dire di voler morire.
Io lo imploravo di resistere, per NOI, per il nostro bambino, ma lui continuava a ripetere che sarebbe stato meglio senza di lui, altrimenti sarebbe stato d’intralcio, perché sicuramente sarebbe finito su una sedia a rotelle.

Io, dire che gridai era dire poco. Per un momento non ruppi ogni cosa che mi capitava davanti, e gridai all’infinito, strisciando con la schiena contro il muro e sedendomi con la schiena contro esso.

La notizia che “non cel’aveva fatta” non tardò ad arrivare, e da quel momento capii di aver realmente perso ogni speranza che in qualche modo continuava a tenermi legata a lui.

Dire che avevo perso tutto era dire poco. Avevo perso il mio respiro, la mia anima, il mio cuore, i miei polmoni, il mio fegato, lui era sempre stato la mia roccia, la mia forza ed io ero morta con lui, e se non fosse stato per questo bambino anche io sarei realmente morta con lui.

Ora come ora non potevo sapere come sarei riuscita ad andare avanti, non capivo come sarei riuscita a sorridere, come sarei riuscita a ripensare ai nostri momenti senza stare male, come sarei riuscita a parlarne con il nostro bambino, come sarei riuscita a guardare il nostro bambino, che sicuramente avrebbe avuto qualcosa che mi ricordasse lui.

Ed ora, sono qui, con lui. Però, lui non è accanto a me, ma si trova dentro quella bara, che mel’ha portato via, perché si vede che le persone migliori devono andarsene.

Infondo nel suo lavoro si era sempre saputo che sarebbe potuto succedere qualcosa del genere, ma non mi sarei mai aspettata che accadesse così presto.

Mi avvicino a lui, e come se non ci fossero persone intorno a noi, accarezzo la bara, e piango, sussurrando “perché mi hai lasciata?” “perché te ne sei andato senza darmi il tempo di prepararmi a tutto questo?” non credo che la cosa migliore sia stata rimanere senza di te, anzi credo sia la cosa peggiore che mi potesse accadere.

Per favore, dimmi che è tutto uno scherzo e torna da me.

Però, non torni, quindi significa che non è uno scherzo, e che non tornerai più.

Vorrei di nuovo sentirti accanto a me, ma non posso, vorrei crescere con te il nostro bambino vorrei anche solo vederti un ultima volta, ma tu hai deciso di andartene, per me, per noi, per il nostro bambino, e non finirò mai di incolparmi per aver accettato che tu facessi da esca, infondo tu mi avevi detto “se hai paura che mi succeda qualcosa, non farò questa missione, anche a costo di essere licenziato, tu ed il nostro bambino siete più importanti” però, io ti avevo risposto che sarebbero stati fuori pronti a salvarti, ma forse mi sbagliavo.
 
DIVERSI MESI DOPO
Ora sono qui, con il nostro bambino, e tu non ci sei. Non vedi quanto ti assomigli questo bambino, e non potrai crescerlo con me.

Ogni tanto, mi sembra di sentirti vicino a noi, ma so che è impossibile che tu sia con noi, perché tu hai deciso di andartene, perché sono le persone migliori ad andartene.
Sai, è una cosa che ho dimenticato di ripeterti “ti amo”.

Mentre mi allontanai, sentii una voce sussurrare “be still and know that I’m with you.” e quasi mi è sembrato che fossi tu.
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Youhavesavedme_