Fanfic su artisti musicali > F.T. Island
Segui la storia  |       
Autore: Kiji    05/08/2013    0 recensioni
In questa storia vedremo 3 personaggi principali... Hong Ki che sarà il narratore, Heechul dei Super Junior che sarà l'amante passionale e crudele e la versione dolce dell'amore ovvero il personaggio di Lee Jae Jin ^.^ spero che vi piacerà :D
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era finita! Il mio desiderio più grande, si era finalmente avverato. L'amore che mi aveva fatto soffrire e che odiavo con tutto me stesso, che mi ossessionava e mi rendeva schiavo, era finalmente giunto al capolinea eppure, non ero ancora libero. Quel sentimento di pace interiore che credevo davvero avrei provato, tardava ad arrivare.
Avevo immaginato tutto, da tanto tempo ormai, dalla prima volta che il suo sguardo d'odio mi aveva fatto piangere lacrime amare. Io che urlavo, lui che mi diceva parole crudeli ed io che trovavo il coraggio di chiudere quella tremenda storia d'amore, però, la realtà era così diversa. Non avrei mai creduto in quel finale, troppo semplice, troppo banale, troppo crudele. Jae Jin, dopo che Heechul se ne fu andato, si rivestì in silenzio e mi lasciò il tempo per assimilare gli eventi.
Fu estremamente gentile e garbato, mi tenne compagnia e mi stringeva la mano per far sentire la sua presenza. Confesso che se fossi rimasto solo, probabilmente sarei impazzito e forse avrei commesso qualcosa di cui mi sarei pentito. In quel momento, la mia vita era come se si fosse conclusa e mi vedevo vagare in quel tunnel nero e tenebroso. Solo grazie alla sua presenza, riuscii a riemergere eppure, una parte di me era rimasta indietro. Non ero più completo!
Lo sapevo eppure, cercavo di ignorarlo. Quando mi sentii meglio ci alzammo ed uscimmo da quella casa. Era un bene, dovevo convincermene. Avrei fatto piazza pulita di tutto, cancellando completamente quel passato in modo che smettesse di farmi del male. Se eliminavo quelle traccie di dolore, anche il mio petto avrebbe smesso di tremare, ne ero convinto.
- Metterò la casa in vendita! - Lo dissi mentre guardavo quelle case tutte uguali sfrecciare dal finestrino dell'auto, diretti verso quel mondo che mi apparteneva.
- Ne sei sicuro? Potresti ristrutturarla, è pur sempre un appartamente molto bello. - Non avrebbe cambiato nulla. Se anche mi fossi tinto i capelli ed avessi cambiato pettinatura, io sarei rimasto uguale, così pure quel luogo che mi avrebbe per sempre ricordato lui. Non potevo far altro che cacciarlo via, solo così lo avrei lasciato andare dalla mia mente. Tornando al dormitorio, non riuscii a dire altro.
Sebbene sapessi che Jae Jin, accanto a me, desiderasse una risposta, un qualsiasi segno di vita, non potevo farlo. Mi buttai sul letto, il viso schiacciato sul materasso fresco e profumato. Non avevo voglia di lavorare, come potevo affrontare quel peso quando la mia mente non riusciva a concentrarsi? Sentii bussare alla porta e dei passi che si incamminarono dentro lentamente.
- Riposa un pò, Hyung. Parlo io con il manager! - Jae Jin non disse altro, lasciandomi lì di nuovo, uscì come se nulla fosse, ma in fondo era meglio. Dovevo restare solo, perchè in quel modo avrei scacciato via quei sentimenti d'amore profondo. Non avrei mai più amato con quella tremenda intensità, non volevo più farlo. Fino alla fine dei miei giorni, ero consapevole che il mio cuore poteva accettare solo lui eppure, non potevo averlo perchè quella sua presenza mi avrebbe portato alla pazzia più totale.
Era un bene averlo lasciato, ma era anche la causa della fine della mia vita. Senza di lui, anche se non potevo essere felice, almeno non avrei sofferto, mi sembrava un buon compromesso inizialmente, ma era più difficile di ciò che immaginavo. Mi abbandonai al sonno, sebbene il sole era ancora alto nel cielo, ma neanche la mia mente, attenuata dal senso di stordimento, riusciva a formulare sogni, ero troppo esausto anche per quello. Quando mi svegliai era già sera, il sole stava tramontando e sentii uno strano profumo di cibo fatto in casa.
Quando era stata l'ultima volta che mi era successo? Ripensai d'istinto alla mia infanzia, a mia madre e a quanto la feci soffrire ed una nuova lacrima scese nel mio volto. La asciugai con forza, non era il momento di fare quei pensieri tristi. Avevo iniziato una nuova vita, forse migliore, ma pur sempre diversa. Quando mi alzai dal letto, sentii le gambe deboli, il mio corpo era instabile quanto la mia anima. Non appena uscii dalla stanza e mi avviai in cucina, l'odore intenso del cibo si fece più vivo ed il mio stomaco iniziò a protestare per la fame. Nella stanza, i miei compagni d'avventura erano lì, a guardarmi con occhi stupiti e, dietro ai fornelli, Jae Jin mi sorrideva.
- Finalmente ti sei svegliato! Mi chiedevo quando ti sarebbe venuta fame. - Disse Min Hwan con un tono allegro e vivace. Quella calda atmosfera familiare mi riempì il cuore e mi diede sollievo. Mangiammo tutti insieme, scherzando come un tempo. Per quell'istante, non esistevano i problemi, le preoccupazioni, l'amore o la famiglia, eravamo solo noi. Quando finimmo, tutti si allontanarono, mentre io rimasi a sparecchiare insieme a Jae Jin che mi guardava ancora piuttosto preoccupato.
- Sto bene adesso, non c'è bisogno che mi controlli. Scusa per averti fatto preoccupare per me. - Cercai di essere forte, anche se stavo solo mentendo abilmente.
- Non c'è bisogno che fingi, so come ti senti e non intendo farti pressione. Prenditi il tuo tempo, io sarò qui ad aspettare. - Sapere di avere qualcuno accanto, anche se non usurpava la mia vita e decideva al mio posto, era meraviglioso. Lui mi avrebbe aspettato ma forse, ero io che non riuscivo a cercarlo. Non riuscii a dormire quella notte, come potevo dopo aver passato tutto il giorno sotto le lenzuola?
Sebbene non avessi voglia di restare in casa, non ebbi la forza di uscire. Rimasi per tutto il tempo a guardare fuori la finestra, quelle luci che si diffondevano con forza nella città buia. Quel brillare, sembrava come il cielo stellato che quella notte, era troppo nuvoloso per poterlo ammirare. Quando arrivò il giorno, ripresi la mia normale routine, alzarmi e sistemarmi per andare a lavorare, era qualcosa di essenziale. Eppure, la prima cosa che feci, quella mattina speciale, fu troncare di netto il mio passato.
- Si, grazie. La prego di trovare un acquirente il più presto possibile. La ringrazio. - Chiedere a qualcuno di eliminare quei ricordi, mi avrebbe forse risparmiato quel peso? Lavorai duramente, cercando di dimenticare quella stanchezza che mi soffocava.
Ballai e cantai mettendo in ogni istante il meglio di me, in modo che persino la mia mente, avrebbe smesso di torturarmi. Quando finimmo, il vuoto che provavo si faceva sempre più grande. Sentivo che se non fossi tornato lì, dove tutto aveva avuto inizio, dove mi ero incasinato la vita, tutto sarebbe stato perduto. Come uno stupido, speravo di rivederlo mentre mi saltava addosso ed i nostri corpi si univano in una sola grande essenza. Jae Jin, sebbene sapesse dove il mio corpo, che si muoveva autonomamente come un fantasma, mi stesse portando, non disse nulla.
Le uniche parole che la sua bocca pronunciò, furono « torna presto», sebbene non riuscii a sentire l'eco della sua voce. Non ero abituato a quella falsa libertà, ma non potevo far altro che essergli grato. La strada che percorsi, sempre uguale e mai diversa, la affrontai con un nuovo stato d'animo. Ciò che vidi nel mio cammino, non era la disperazione, ma la consapevolezza di quella fine inevitabile. Per tutto quel tempo passato, ho sempre avuto paura che succedesse. Vivevo quella storia tremante ed in ansia per quel fatale momento in cui non ci saremmo più rivisti. Solo quando lo persi davvero, capii che, se avessi continuato in quel modo, me ne sarei pentito per tutta la vita. Non appena arrivai, non vi era neanche una luce in quel piccolo monolocale che raccontava di noi.
Quando entrai, mi sembrò quasi di vederlo, con la sua espressione corrucciata ed antipatica, ma che aspettava sempre e solo me. Il suo profumo, quella fraganza troppo pungente e forte per il mio senso dell'olfatto, era ancora impregnato nelle pareti, come a marchiare la sua presenza dominante. Ispezionai quella semplice dimora, come cercando qualche traccia di lui, ma pochi effetti personali gli appartenevano. Presi poco, in fin dei conti quel luogo sarebbe appartenuto a qualcun altro e forse era meglio in quel modo.
Quelle mura, avrebbero trovato un pò di pace senza di noi a sporcarle. Mi sedetti stanco sul letto, attorniato dal pressante silenzio che si era creato dal vuoto dei miei sospiri. Tutti i ricordi felici che avevo sperato comprando quella casa, non si erano realizzati, neanche una sola volta. Ricordavo perfettamente il momento in cui firmai il contratto, pochi giorni dopo essermi dichiarato ad Heechul. I miei occhi brillanti nel sognare il momento in cui avremmo condiviso quel letto che avevo accuratamente scelto pensando ai suoi difficili gusti. Tutto, lo avevo scelto per lui, per farlo felice, eppure non aveva mai detto nulla a riguardo. Sfiorando il lembo di quelle lenzuola disfatte, sorrisi ripensando a quanto le avevamo sgualcite in quei momenti di intensa emozione.
Alzandomi, le raccolsi lentamente, non poteva restare nulla che mi ricordasse lui, andava tutto distrutto. Fu in quel preciso istante che notai qualcosa, quel piccolo particolare che non avevo mai visto. Sotto al letto, poco distante il materasso soffice e bianco, una scatola mai vista si presentò di fronte a me, quasi chiedesse di essere aperta. Per quale motivo non me ne ero mai accorto? Come avevo fatto ad essere così cieco? Un lucchetto chiudeva quella serratura appronciata all'ultimo momento, una chiave che non avevo, ma che trovai senza alcuna difficoltà dentro l'unico cassetto poco distante la mia postazione.
Sentii qualcosa muoversi in me, era giusto farlo? Probabilmente apparteneva ad Heechul, era l'unico che avrebbe potuto depositarla lì. Se l'avessi aperta senza il suo permesso, si sarebbe arrabbiato, vero? Eppure, una volta che il nostro legame si era spezzato, cosa importava ferirlo di nuovo? Con cautela, sentii lo scatto del giro di chiave e, liberato da quell'infame sigillo, lentamente, aprii il coperchio. Ciò che trovai, fu qualcosa che mi lasciò senza fiato. Ancora adesso, mentre ripenso a quella scoperta, mi viene da piangere, e non riesco a smettere di tremare. I miei occhi, furono accecati per un solo istante, lasciandomi palpitante per quella incredibile scoperta. 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > F.T. Island / Vai alla pagina dell'autore: Kiji