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Autore: lykke    05/08/2013    0 recensioni
L'anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, sopratutto perchè provi un senso di benessere quando le sei vicino.
E Vicktoria era un'anima libera. Era un diavolo imprigionato nel corpo di un'angelo, aveva l'anima in fiamme e il viso innocente.
Camus era freddo e distaccato, non dava confidenza. La sua bellezza glaciale ed eterea intimoriva e affascinava.
Erano gli opposti, ma quasi coincidevano nella loro diversità.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aquarius Camus, Cygnus Hyoga, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Il viaggio era terminato, arrivati a Barnaul continuarono acora per molto, lasciandosi dietro ogni forma di vita. Vicktoria osservava dal finestrino del furgoncino le casette, i bambini che giocavano felici e spensierati, provava una certa invidia per loro, lei era cresciuta con le altre bambine in quel piccolo villaggio di pescatori in Corsica, venivano tutte trattate da principesse servite e riverite, addestrare al combattimento ed educate al rispetto e alla devozione per i cavalieri.Tra tutte le bambine era Eva l'unica che si ricordava, alta , capelli corvini e occhi ambrati. Stavano sempre assieme erano inseparabili, in quel contesto solo femminile  entrambe avevano la curiosità di provare l'ebrezza di una carezza più dolce o di un bacio più passionale. Arrossì leggermente al ricordo delle mani candide di Eva che da sotto l'abito di seta si posavano sui suoi seni ,accarezzandoli e stringendoli delicatamente, ricordò l'imbarazzo che entrambe provavano nell'accarezzarsi ogni centimetro di pelle e di quei baci impacciati .Nessuno sospettava di loro e di questo gioco. Eva era partita un anno prima essendo più grande, la sua meta era il tempio dello Scorpione. Spesso si scrivevano lettere ed Eva raccontava sempre dei ragazzi che la corteggiavano e che le accarezzavano il corpo come faceva Vicktoria prima di loro, quando anche Vickoria sarebbe arrivata ad Atene, dopo aver concluso il periodo in Siberia , sarebbero incontrate nuovamente, forse era l'unica ragione che impediva a Vicktoria di tentare la fuga.
Il furgone si fermò di scatto, davanti c'era un ragazzino biondo  avvolto in un cappotto di pelliccia , scoprendo il braccio muscoloso e pallido fece cenno ai passeggeri di scendere.  Le accompagnatrici di Vicktoria sapevano bene che quell'invito era solo per la giovane e dolcemente le passarono la sacca coi vestiti. Quando scese il giovane le prese di mano il bagaglio e se lo mise in spalla, si girò di schiena e cominciò ad incamminarsi, lasciando Vicktoria immobile e sola tra la neve. Il ragazzo si fermò e abbozzando un sorriso urlò - non posso prendere anche te in braccio, dai muoviti !-. Stizzita da quella frase la fanciulla a stento decise di seguirlo, più che altro non voleva rimanere sola in quel posto desolato. Abituata alla temperatura mite della Corsica il gelo le impediva i movimenti, era più di un'ora che camminavano e il freddo pungente si impadroniva di lei, aveva le guance rosse e quasi doloranti, nei capelli si erano posati cristalli di neve, avvolta nel suo vestito di pelliccia sembrava una fata delle fiabe.  Il ragazzo furtivamente si girava per guardarla ed ogni volta rimaneva semre più affascinato da lei. Arrivarono ad una casetta in legno e mattoni al centro di una landa desolata , ad attenderli vi era un ragazzo ,  se ne stava appoggiato al cornicione della porta indossando una canottiera e pantaloni lunghi, il freddo non sembrava infastidirlo, anzi tutt'altro . Guardò la ragazza da testa a piedi, capì subito che stava andando in iportermia  , ma  non si smosse dalla sua posizione , solamente ordinò al ragazzo di portarla in casa. Osservò la ragazza accasciarsi sul corpo del suo allievo , il quale la prese in braccio e la portò dentro la casetta , la distese sul letto preparato appositamente per il suo arrivo e poi se ne andò lasciandola svenuta in compagnia del maestro.
Camus prese una coperta e la distese sul corpo della giovane, decise di rimandare l'allenamento del suo allievo, quella ragazza così pallida e infreddolita aveva bisogno di cure. Era la prima volta in vita sua che si preoccupava per un completo sconosciuto.
  
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