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Autore: Vale_styles_1D    05/08/2013    5 recensioni
"obbligo o verità Lucy?" questa è la voce di Louis. Che gioco cretino, chissà come hanno fatto a convincermi a giocare. A sì perchè c'erano due scelte: obbligo o verità o strip-poker. io sono negata a giocare a poker quindi, a meno che non voglia rimanere senza niente nel giro di pochi minuti, non ho avuto molta scelta.
"obbligo" tanto uno vale l'altro quindi...e poi cosa mi potranno mai fare?
Louis sorride compiaciuto "Bacia Harry, un bacio vero
con tanto di strusciamenti e palpate"
cosa?! ma stiamo scherzando?! sbarro gli ochhi involontariamente mentre Harry mi manda uno sguardo malizioso.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                       DO NOT SEE IT; BUT I PERCEIVE
 

Con un tonfo sordo cade nell'acqua facendo scoppiare in una fragorosa risata il gruppo.

“Che imbranato,ve lo dicevo che c'era da divertirsi” proclama Aaron tra un risata e l'altra.

Ma c'è qualcosa che non va; dall'acqua non riemerge nulla e sui volti dei ragazzi appare la paura.

Trattengo a forza un grido,vorrei correre là ad aiutarlo ma sono costretta a rimanere qua;lo sapevo che non dovevo venire.

Finalmente Adam riemerge;il suo corpo galleggia,è svenuto,almeno spero.

I ragazzi inziano a fuggire mentre imprecanoo ad alta voce. Harry si tuffa in acqua e cerca di riportare a riva Adam; Louis rimane con lui e lo aiuta a far distendere Adam sul terreno.”Sta bene si riprenderà però ora andiamo sta arrivando il controllore e se ci becca finisce male” dice il moro agitando le mani freneticamente.

“Tu vai,io ti raggiungerò tra poco”gli dice Harry facendogli un cenno del capo mentre con le mani dà piccoli schiaffetti al volto di Adam con la speranza di svegliarlo.

Dopo un momento di esitazione il moro corre via verso la sua macchina mentre la luce della torcia del sorvegliante si fa sempre più vicina.

Non posso più star ferma, esco dal mio nascondiglio e mi avvicino ad Harry sedendomi sulle ginocchia accanto ad adm.

“Lucy? che ci fai qui?”dice Harry con gli occhi sgranati per la sorpresa.

“Shh!” lo zittisco mentre osservo il volto di Adam. Ha alcuni tagli sulla fronte da dove fuoriesce del sange.

Il braccio sembra rotto ma non ne sono sicura. Lo scuto con forza mentre le lacrime fanno fatica a non uscire.

“Cosa facciamo?” domando ad Harry con la voce terrorizzata.

Harry sembra pensarci un secondo e poi dice “Si rimetterà ma ora andiamo che sta arrivando il controllore” mi prende per mano e mi trascina via dal corpo di Adam.

“Si rimetterà,si che si rimetterà” ormai per quante volte l'ha ripetuto mi sorge il dubbio che invece di dirlo a me come una certezza , sia più che altro un suo autoconvincersi.

Le gambe ormai sono molli, sia per il correre che per la paura.

La voce del guardiano rimbomba in tutto il magazzino e il fascio di luce proveniente dalla sua torcia è sempre più vicino.

Ci accuattiamo per terra con la speranza che non ci veda e filiamo dritti fuori dal magazzino.

Il calore della sua mano a contatto con la mia brucia;e mi fa arrossire involontariamenmte.

Mentre facciamo l'ultimo passo verso la porta d'uscita del magazzino, la luce della torcia del controllore ci colpisce in pieno viso; è un po come quando i carcerati che tentano di fuggire vengono individuati da un fascio di luce proveniente dagli elicotteri che segna la fine della loro via di fuga.

Corriamo a perdifiato verso la macchina rossa scintillante parcheggiata li fuori; intanto la voce del controllore è sparita ma al suo posto c'è la luce blu e il suono della sirena della polizia. Dalla padella alla brace.

“Sali “ mi ordina con voce glaciale.

Sto per ribbattere ma lui intanto ha già acceso il motore, e se non voglio rimanere a piedi mi conviene sbrigarmi a salire.

La macchina parte a tutta velocità,e io mi ritrovo schiacciata sul sedile. Anche in questa situazione non posso fare a meno che concentrarmi su quell'aroma dolce e aspro allo stesso tempo, che lo segue, e che mi piace tanto.

Abbiamo raggiunto una velocità assurda e a quest'ora della notte non si riesce bene a distingure il paesaggio fuoristante.

Siamo vicini a casa di Harry e ormai la macchina della polizia non si sente più.

Harry parcheggia in fretta e in furia la macchina nel suo garage e dopo avermi fatto scendere la copre con un telo.

È sudato sia per la paura che per la corsa; ha le mani appoggiate sulle ginocchia e i suoi capelli ricci scendono sulla fronte disordinatamente;i suoi occhi verdi sono più accesi che mai forse a causa dell'eccitazione del momento. Il suo petto si abbassa e si alza a un ritmo disarmante; e sono sicura che anche il suo cuore batte molto velocemente.

Dopo aver fatto un sospiro profondo, alza la testa e mi rivolge un sorriso disarmante. Ora il mio cuore batte veloce per due motivi.

“Bhe...ci è andata bene tutto sommato”

lo guardo stranita,mi prende forse in giiro?stavamo per farci arrestare!

“Io..dovrei andare a casa, credo”

mi guarda sorridendo per la mia esitazione, ma subito dopo aggrotta la fronte

“Ma cosa penserà tuo padre se torni a quest'ora senza una scusa?”

mi gratto la testa imbarazzata.

“Bhe,ecco, io di sera a volte vado fuori con il mio telescopio...”

lui mi guarda confuso ma prima che possa parlare lo interrompo con un grido stridulo:

“O no! Ho dimenticato il telescopio fuori dal magazzino! Di sicuro ora non posso andare a riprenderlo..”

“Tranquilla ci andiamo domani mattina”

“Ma che dirò a mio padre? Non posso mica tornare a casa senza telescopio!”

sbuffo arrabbiata perchè non rieco a trovavare un soluzione.

“Puoi dirgli che stasera dormi da un' amica, così domani mattina abbiamo tutto il tempo di andarlo a riprenderlo senza che tuo padre sospetti di qualcosa”

“Aspetta hai detto “Abbiamo”?”

“Si abbiamo, io e te ; visto che rimani a dormire qua” mi guarda con un sorrisetto malizioso mentre io lo guardo con una faccia sconvolta in cerca di spiegazioni.

 

Con un tonfo sordo cade nell'acqua facendo scoppiare in una fragorosa risata il gruppo.

“Che imbranato,ve lo dicevo che c'era da divertirsi” proclama Aaron tra un risata e l'altra.

Ma c'è qualcosa che non va; dall'acqua non riemerge nulla e sui volti dei ragazzi appare la paura.

Trattengo a forza un grido,vorrei correre là ad aiutarlo ma sono costretta a rimanere qua;lo sapevo che non dovevo venire.

Finalmente Adam riemerge;il suo corpo galleggia,è svenuto,almeno spero.

I ragazzi inziano a fuggire mentre imprecanoo ad alta voce. Harry si tuffa in acqua e cerca di riportare a riva Adam; Louis rimane con lui e lo aiuta a far distendere Adam sul terreno.”Sta bene si riprenderà però ora andiamo sta arrivando il controllore e se ci becca finisce male” dice il moro agitando le mani freneticamente.

“Tu vai,io ti raggiungerò tra poco”gli dice Harry facendogli un cenno del capo mentre con le mani dà piccoli schiaffetti al volto di Adam con la speranza di svegliarlo.

Dopo un momento di esitazione il moro corre via verso la sua macchina mentre la luce della torcia del sorvegliante si fa sempre più vicina.

Non posso più star ferma, esco dal mio nascondiglio e mi avvicino ad Harry sedendomi sulle ginocchia accanto ad adm.

“Lucy? che ci fai qui?”dice Harry con gli occhi sgranati per la sorpresa.

“Shh!” lo zittisco mentre osservo il volto di Adam. Ha alcuni tagli sulla fronte da dove fuoriesce del sange.

Il braccio sembra rotto ma non ne sono sicura. Lo scuto con forza mentre le lacrime fanno fatica a non uscire.

“Cosa facciamo?” domando ad Harry con la voce terrorizzata.

Harry sembra pensarci un secondo e poi dice “Si rimetterà ma ora andiamo che sta arrivando il controllore” mi prende per mano e mi trascina via dal corpo di Adam.

“Si rimetterà,si che si rimetterà” ormai per quante volte l'ha ripetuto mi sorge il dubbio che invece di dirlo a me come una certezza , sia più che altro un suo autoconvincersi.

Le gambe ormai sono molli, sia per il correre che per la paura.

La voce del guardiano rimbomba in tutto il magazzino e il fascio di luce proveniente dalla sua torcia è sempre più vicino.

Ci accuattiamo per terra con la speranza che non ci veda e filiamo dritti fuori dal magazzino.

Il calore della sua mano a contatto con la mia brucia;e mi fa arrossire involontariamenmte.

Mentre facciamo l'ultimo passo verso la porta d'uscita del magazzino, la luce della torcia del controllore ci colpisce in pieno viso; è un po come quando i carcerati che tentano di fuggire vengono individuati da un fascio di luce proveniente dagli elicotteri che segna la fine della loro via di fuga.

Corriamo a perdifiato verso la macchina rossa scintillante parcheggiata li fuori; intanto la voce del controllore è sparita ma al suo posto c'è la luce blu e il suono della sirena della polizia. Dalla padella alla brace.

“Sali “ mi ordina con voce glaciale.

Sto per ribbattere ma lui intanto ha già acceso il motore, e se non voglio rimanere a piedi mi conviene sbrigarmi a salire.

La macchina parte a tutta velocità,e io mi ritrovo schiacciata sul sedile. Anche in questa situazione non posso fare a meno che concentrarmi su quell'aroma dolce e aspro allo stesso tempo, che lo segue, e che mi piace tanto.

Abbiamo raggiunto una velocità assurda e a quest'ora della notte non si riesce bene a distingure il paesaggio fuoristante.

Siamo vicini a casa di Harry e ormai la macchina della polizia non si sente più.

Harry parcheggia in fretta e in furia la macchina nel suo garage e dopo avermi fatto scendere la copre con un telo.

È sudato sia per la paura che per la corsa; ha le mani appoggiate sulle ginocchia e i suoi capelli ricci scendono sulla fronte disordinatamente;i suoi occhi verdi sono più accesi che mai forse a causa dell'eccitazione del momento. Il suo petto si abbassa e si alza a un ritmo disarmante; e sono sicura che anche il suo cuore batte molto velocemente.

Dopo aver fatto un sospiro profondo, alza la testa e mi rivolge un sorriso disarmante. Ora il mio cuore batte veloce per due motivi.

“Bhe...ci è andata bene tutto sommato”

lo guardo stranita,mi prende forse in giiro?stavamo per farci arrestare!

“Io..dovrei andare a casa, credo”

mi guarda sorridendo per la mia esitazione, ma subito dopo aggrotta la fronte

“Ma cosa penserà tuo padre se torni a quest'ora senza una scusa?”

mi gratto la testa imbarazzata.

“Bhe,ecco, io di sera a volte vado fuori con il mio telescopio...”

lui mi guarda confuso ma prima che possa parlare lo interrompo con un grido stridulo:

“O no! Ho dimenticato il telescopio fuori dal magazzino! Di sicuro ora non posso andare a riprenderlo..”

“Tranquilla ci andiamo domani mattina”

“Ma che dirò a mio padre? Non posso mica tornare a casa senza telescopio!”

sbuffo arrabbiata perchè non rieco a trovavare un soluzione.

“Puoi dirgli che stasera dormi da un' amica, così domani mattina abbiamo tutto il tempo di andarlo a riprenderlo senza che tuo padre sospetti di qualcosa”

“Aspetta hai detto “Abbiamo”?”

“Si abbiamo, io e te ; visto che rimani a dormire qua” mi guarda con un sorrisetto malizioso mentre io lo guardo con una faccia sconvolta in cerca di spiegazioni.

Angolo Autrice
Hola!! ringazio tutte le persone che hanno recensito lo scorso capitolo...:) apero che anchequesto vi piaccia ;)
continuerò questa storia a 3-4 recensioni quindi...sta a voi decidere se volete sapere il seguito :)
con affetto Vale

  
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