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Autore: redseapearl    05/08/2013    13 recensioni
“Ecco, il giornale!” esclamò, del tutto fuori luogo. Gli altri due lo guardarono come se si trattasse di un pazzo. Kise si affrettò a spiegare. “Riguarda quello che stavamo dicendo prima. Ho notato che tutte le ragazze oggi stanno leggendo il giornale della scuola in modo… come dire… appassionato.”
Kise e Aomine guardarono Kuroko nella speranza che lui potesse risolvere quell’enigma al femminile.
“Ehm… probabilmente è dovuto alla storia che è stata pubblicata proprio oggi” spiegò l’interpellato come se fosse la cosa più logica del mondo. Tuttavia, vedendo le espressioni da triglia lessa dei due amici, realizzò che doveva essere più chiaro. “Sul giornale di oggi hanno pubblicato il primo capitolo di una fiction. Si prospetta essere una storia d’amore, suppongo sia per questo che molte ragazze ne siano attratte.”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Daiki Aomine, Ryouta Kise
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Anonymous

 

 

Diario segreto

 

 

 

Momoi colpì bruscamente il lato tumefatto del viso di Aomine con una borsa di ghiaccio.

“L’ho capito che sei arrabbiata, non serve infierire così” berciò lui, reggendosi la borsa beige contro la guancia.

“No, tu non capisci. Se si fosse venuto a sapere che tu e Ki-chan siete rimasti coinvolti in una rissa, sareste stati espulsi all’istante dalla squadra!”

Aomine sollevò gli occhi al cielo per l’esasperazione. Era almeno la quinta volta che l’amica gli ripeteva sempre la solita ramanzina. “Be’, non è successo, quindi smettila di farne un dramma.”

“Sei davvero irritante a volte!”

“Almeno io lo sono solo a volte…” commentò lui, sottovoce.

“Che hai detto?”

“E chi ha parlato.”

Momoi gli lanciò un’occhiata fulminante. Non aveva sentito le parole esatte, ma sapeva che lui non le aveva certo fatto un complimento.

Aomine preferì cambiare discorso. “Com’era oggi la situazione a scuola?”

“C’era un gran fermento: oggi è stato pubblicato il terzo capitolo della storia sul giornale…”

“Sì, lo so” disse Aomine, d’istinto.

“E come fai a saperlo?”

“Ehm…” Cazzo, aveva risposto di getto e ora era obbligato a dire all’amica tutto ciò che aveva fatto il giorno prima, dal momento in cui aveva lasciato Kise sul tetto della scuola in poi.

Ah, al diavolo, prima o poi glielo avrebbe detto comunque. “Lo so perché l’ho letta, ieri, in anteprima…” e seguitò a raccontare quanto successo.

Momoi rimase con la bocca e gli occhi spalancati per un minuto buono prima di riprendersi. “Quindi ora sai di che parla! E come l’hai trovata?” L’entusiasmo di Momoi era dirompente, come se fosse contenta di poter finalmente parlare liberamente di una sua grande passione con l’amico d’infanzia.

“L’ho trovata vomitevole!” rispose spietatamente Aomine. “I protagonisti non hanno niente a che fare con noi. Be’, forse con Kise sì, ma con me di sicuro nulla! E io che mi vantavo pure di essere diventato più popolare senza sapere come mi vedevano esattamente le ragazze! L’autrice di quella storia, perché non potrebbe essere altrimenti, ha dei seri problemi se pensa che noi maschi siamo così!”

Momoi si rabbuiò a quelle parole crudeli e insensibili, quasi l’altro l’avesse offesa personalmente. Aomine aggrottò le sopracciglia perplesso, inconsapevole di ciò che aveva fatto.

“Ma come diavolo ti è venuto in mente?” strillò lei.

“Eh?”

“Sei andato al club di giornalismo a dire che hai difeso Ki-chan da quattro bulli! Ti rendi conto che hai dato loro un argomento succulento su cui scrivere?

“Insomma, Sastuki, fai pace con il cervello: prima sembri euforica e ora mi rimproveri, ancora! E poi stavamo parlando di tutt’altro: perché hai cambiato argomento?”

“Non ti rendi conto che se avessero scritto qualcosa sul giornale, tutti avrebbero saputo della lite? Per fortuna hanno avuto il buon senso di non dire nulla” continuò lei imperterrita, ignorando la domanda di Aomine. “E comunque la fantasia di tutte le ragazze oggi a scuola era già piuttosto sovraeccitata: il fatto che oltre a te, anche Ki-chan è stato assente ha dato vita a molte idee.”

Mh… quindi anche lui non è andato…”

“Non dirlo come se non te ne importasse nulla.” Momoi si era placata e guardava Aomine con un sorriso molto allusivo dipinto sul volto.

“Infatti non me ne frega niente.”

“Sai, Dai-chan,” Aomine non amava molto quel vezzeggiativo, ma fintanto che Momoi lo chiamava così quando erano soli poteva anche accettarlo; per di più, aveva la netta sensazione che lei lo usasse per fargli dispetto, “è proprio a causa di questo tuo atteggiamento che Ki-chan non ti parla più.”

“Che vuoi dire con questo?”

“Voglio dire che dovresti andare da lui e parlargli.”

“Mi sono preso un cazzotto in faccia per lui: cosa vuole di più?”

Dai-chan! adesso ti prepari, vai a casa sua e gli parli chiaro e tondo.”

Aomine aveva in programma di sollazzarsi con l’ultima rivista gravure che aveva comprato, ma sapeva quanto Momoi sapesse essere insopportabile quando si impuntava su qualcosa. Le sue amate idol dovevano aspettare ancora un altro giorno per essere ammirate nei loro provocanti completi intimi.

 

Era la prima volta che Aomine andava a trovare Kise direttamente a casa sua, più che altro perché fino a quel momento non ce n’era mai stato bisogno, visto che era sempre il modello a rincorrerlo ovunque andasse. Era una bella villetta di due piani, con tanto di giardinetto esterno: una tipica dimora da spot pubblicitario. Suonò il campanello e ancora non sapeva cosa diavolo dire a Kise. Confidava nel proprio istinto: al momento opportuno le parole sarebbero venute da sole.

Una voce femminile gracchiò dal citofono: “Chi è?”.

“Sono Aomine Daiki, un amico di Ki… Ryota” si corresse all’ultimo: non sarebbe stato molto intelligente chiamare per cognome il compagno proprio a casa sua, dove tutti si chiamavano Kise.

Aomine! Oh mio Dio, vuoi dire che sei il famoso Aominecchi?” Da quando in qua lui era famoso? Per un momento, ebbe l’inquietante sensazione di parlare con un Kise al femminile.

Il cancello si aprì e, mentre attraversava il vialetto, la porta d’ingresso si spalancò, rivelando la figura di una ragazza di poco meno di vent’anni, biondissima e radiosa.

“Finalmente ti conosco! Piacere io sono Kaori, la sorella di Ry-chan! Sai, mio fratello non fa altro che parlare di te da quando vi siete conosciuti: Aominecchi è fantastico; Aominecchi è sorprendente; Aominecchi di qua e di là. È come se già ti conoscessi, in un certo senso. Ry-chan sembra una ragazzina alla sua prima cotta. E sai, guardandoti bene…” la ragazza lo scrutò da testa a piedi con aria di approvazione, “… la cosa non mi sorprende affatto. Oh, ma guarda, quello è il famoso livido che ti sei fatto per difenderlo! Accidenti, deve aver fatto parecchio male. Ti ringrazio per aver protetto il mio fratellino da quei bastardi… Ops, scusami, ma sai io sono la sua manager e adesso per colpa di quegli ematomi che ha in faccia dovrà rinunciare a ben due servizi fotografici!”

Aomine avvertì il principio di un mal di testa. Al confronto con la sorella, Kise era più muto di un pesce rosso solo in una boccia di vetro.

“Oh, ma che maleducata a trattenerti qui fuori! Non sei certo venuto qui per me.” Il tono allusivo di Kaori ebbe il potere di metterlo a disagio molto più della lettura di ‘Master Basket’: in fondo era la sorella di Kise e vederla patteggiare così apertamente per una loro relazione non era piacevole, affatto. “Accomodati, ti accompagno nella sua stanza. È al piano di sopra, ma in questo momento si sta facendo un bagno: sai a lui piace molto farsene di belli lunghi.” Iniziarono a salire la scale, che agli occhi di Aomine apparvero innalzarsi fin sopra le nuvole. “Le prime volte ci spaventavamo sempre, visto che ha iniziato ad assumere questo atteggiamento da sì e no un anno. Poi ci siamo ricordati che era entrato nella pubertà e si sa che a questa età a voi maschietti piace scoprire cose nuove su voi stessi.” Aomine cercava di contare alla rovescia il numero di gradini che lo separavano dal pavimento del primo piano della casa. Non era solo la quantità spropositata di parole che usciva dalla bocca di Kaori a farlo ammattire, ma anche la tematica della conversazione: parlare di Kise che si gingillava in una vasca da bagno non era proprio un argomento che lo mettesse a suo agio. Ancora sette gradini… “Adesso avviserò Ry-chan che sei qui. Nel frattempo accomodati nella sua stanza: è la porta in fondo a destra. Nell’attesa, se ti annoi, puoi leggerti il suo diario personale. Lo tiene nascosto sotto il materasso! Ma, mi raccomando: se lo senti arrivare nascondilo subito, intesi?” E gli fece l’occhiolino, liberandolo da quella che per lui era stata un’autentica agonia.

“Sì” rispose solo, temendo che se avesse detto qualcosa di più le avrebbe dato spunto per un nuovo argomento di conversazione.

Si avviò verso la camera di Kise e, quando ci entrò, si premurò di chiudere la porta per evitare un ulteriore assalto della sorella affetta da logorrea cronica. Tirò un profondo respiro di sollievo: silenzio, mai prima di quel momento gli era parso più bello.

Si concesse qualche secondo di relax prima di riprendere il regolare flusso di pensieri. Kaori gli aveva detto che Kise nascondeva un diario segreto. Se non fosse stato troppo intento a soffrire, avrebbe riso nel momento in cui glielo aveva rivelato. La curiosità di sapere cosa ci scrivesse sopra un ragazzo prevalse sulla sua buona creanza. Era un’autentica bastardata, ma si trattava di un boccone ghiottissimo offerto su un piatto d’argento.

Si avvicinò al materasso a una piazza e mezzo. Lo sollevò da un lato, ma non vide nulla. Andò dall’altro e ripeté la stessa operazione. Eccolo lì, posto quanto più vicino possibile al centro del materasso per non essere visto subito, ma c’era. Con un ghigno, Aomine lo afferrò, ripose il materasso e si accomodò su di esso. Ormai quella della lettura stava rischiando di diventare una mania per lui.

Aprì una pagina a caso, cercando le annotazioni più recenti; quelle troppo datate non gli interessavano granché.  Una frase letta di sfuggita colpì particolarmente le sua attenzione. Sul rigo superiore c’era la data, così come per ogni pagina: risaliva a qualche giorno prima l’ingresso di Kise in squadra.

 

21 Maggio

Anche oggi nulla di nuovo da raccontare. Se sto scrivendo questi pensieri è solo perché sento il bisogno di sfogare la mia noia in qualche modo, altrimenti rischio di esplodere.

Anche il calcio ha perso subito di interesse. In poco tempo sono diventato più bravo del capitano. In un certo senso è come se fossi andato incontro ad un’altra delusione.

Tutto ciò che mi circonda mi suscita così poco interesse che riesco a sentire il suono del vento persino quando sono in mezzo a tante persone.

 

23 Maggio

Ho lasciato il club di calcio. Il capitano ne era persino sollevato, forse perché vedeva in me una minaccia troppo grande.

Non mi resta che aspettare, come al solito, che si presenti qualcuno abbastanza forte da stimolarmi; qualcuno che io non possa battere facilmente; qualcuno che mi tiri fuori da questo tunnel d’apatia in cui sono caduto.

Dove sei? Fatti avanti!

 

24 Maggio

Credo che la mia lunga attesa sia finita! Oggi un ragazzo mi ha colpito per sbaglio con un pallone da basket. L’ho visto giocare ed è davvero sorprendente. La sua velocità, la sua tecnica, la sua agilità: riuscirò mai ad imitarlo o addirittura superarlo? Per la prima volta ho dei dubbi sulle mia capacità, ma questo non fa che rendermi ancora più felice.

Ho chiesto informazioni su quel ragazzo e ho scoperto che si chiama Aomine Daiki. Non vedo l’ora di poter giocare con lui!

 

25 Maggio

Mi sono iscritto al club di basket. Visto che sono un principiante mi hanno messo in terza squadra, ma la scalata non mi spaventa se ho ben in mente il mio obiettivo.  E il mio obiettivo è Aomine Daiki, anzi Aominecchi!

 

29 Maggio

Mi sento come una delle mie fan quando mi vengono a spiare durante un qualsiasi momento della giornata. Non vedevo Aominecchi da tre giorni, così sono andato alla palestra dove si allena la prima squadra e sono rimasto ad ammirarlo per venti minuti buoni.

Sarò ripetitivo, ma continuo a pensare che è davvero sorprendente!

Ah, il coach oggi mi ha notato e ha detto che sto facendo dei passi da gigante: se continuo così, in pochi giorni mi passano in seconda squadra.

Aominecchi, sto arrivando!

 

1 Giugno

Sono passato in seconda squadra. La mia meta è sempre più vicina. Sono andato ancora una volta a guardare Aominecchi mentre gioca: uno spettacolo come sempre! Già riesco a copiare qualche suo movimento, ma la strada è ancora lunga eppure questo non mi scoraggia per niente, anzi, mi fortifica.

Devo impegnarmi di più!

 

8 Giugno

I miei sforzi sono stati ripagati. Oggi è venuta la manager della prima squadra, Momoi Sastuki, che mi ha dato il tanto atteso annuncio. La prima cosa che ho fatto è stato salutare Aominecchi. Purtroppo non ho avuto occasione di giocare con lui, ma confido di riuscirci domani.

Mi hanno assegnato anche un tutor, ma è davvero ridicolo: Kuroko Tetsuya, un ragazzo bassissimo che si nota appena. Ma come fa ad essere titolare della prima squadra? La cosa peggiore è che Aominecchi lo difende a spada tratta!

È stata una sorpresa non proprio gradita questa…

 

9 Giugno

Ho giocato il mio primo one-on-one contro Aominecchi!

E ho perso…

Cavolo, fa davvero schifo perdere, però, non so perché, ma non riuscivo a smettere di sorridere un solo istante. Aominecchi si è dimostrato l’avversario valido che ho sempre aspettato di incontrare. Sento che, per quanto possa sforzarmi, per quanto possa migliorare, non riuscirò mai ad arrivare al suo livello.

Sembra un traguardo irraggiungibile e, forse per questo, ancora più ambito e desiderabile.

Mi sono lamentato ancora una volta di quella mezzacalzetta del mio tutor e Aominecchi mi ha rimproverato per come lo tratto. Ma che avrà di così speciale poi?

Mi vien da ridere: sembro una mocciosa gelosa del ragazzo dei suoi sogni! Ridicolo, vero?

 

15 Giugno

Domani dovrò giocare una partita in seconda squadra con Kuroko. Che palle! Bastavo anche solo io per vincere, perché cavolo deve venire anche lui?

Questa storia del tutor comincia davvero a rompermi le palle!

 

16 Giugno

Kurokocchi è fantastico! Non mi sarei mai aspettato che avesse un modo così particolare di giocare a basket! Mai visto niente di simile prima. Ora capisco perché Aominecchi lo difendeva così tanto.

Comunque, continuo a pensare di essere io il migliore. È un po’ difficile da spiegare, però, non so, vedere Aominecchi così affiatato con Kurokocchi mi fa sentire strano, in modo negativo. Si vede che è successo qualcosa tra loro, che è un’amicizia molto intensa…

Penso… credo… di essere… geloso… Ecco, sì, l’ho detto (anzi, scritto)! Però la gelosia non è qualcosa che si associa per forza all’amore, giusto? Altrimenti si potrebbe pensare che io mi stia innamorando di Aominecchi… ridicolo!

 

18 Giugno

È il mio compleanno e Aominecchi non lo sa. Mi ha battuto senza pietà anche oggi. Non che mi aspettassi un trattamento di favore, al contrario. Non sopporterei di vincere solo perché lui me lo ha concesso.

In verità Aominecchi non sa tante cose. Se finalmente ho ritrovato il sorriso e le mie giornate sono diventate migliori è solo per merito suo, e non mi riferisco solo al basket…

Forse è meglio così; meglio che lui non sappia niente. Mi prenderebbe per pazzo o per una donnicciola, e l’ultima cosa che voglio è perdere quel pizzico di stima che mi sono faticosamente guadagnato finora.

 

 

Quelle considerazioni erano davvero troppo  strane da leggere per Aomine. Kise che provava davvero qualcosa per lui? No, non poteva essere, se ne sarebbe senz’altro accorto.  Leggere quel diario era come rileggere ‘Master Basket’ una seconda volta, ma dal punto di vista del personaggio di Kisu.

Si disse che era solo suggestione e andò avanti veloce per un bel po’ di pagine, fino ad arrivare alla data in cui era stato pubblicato il primo capitolo della storia yaoi.

 

28 Settembre

Sono stato scoperto! Sul giornale di oggi è uscita una storia romantica in cui i protagonisti sembriamo proprio io e Aominecchi! Qualcuno (non so chi) deve aver capito quello che provo ed ora lo sta sfruttando per puro divertimento. Non so cosa fare: se manifestassi troppa preoccupazione desterei sospetti, d’altro canto non posso nemmeno ignorare la cosa.

Per fortuna, Aominecchi sembra intenzionato a trovare l’autore e farlo smettere: mi basterà solo assecondarlo e la questione si risolverà.

Purtroppo, il nostro primo tentativo al club di giornalismo è fallito. Dovremmo pensare ad un’altra strada da seguire.

 

3 Ottobre

Aominecchi è un vero coglione! Ha venduto la sua stessa dignità, quella che tanto voleva difendere solo quattro giorni fa, in cambio di qualche moina da parte delle ragazze. Ha deciso di rinunciare alla ricerca e abbiamo anche fatto discussione per questo.

Mi sono sentito abbandonato… tradito…

La situazione in cui siamo finiti non è delle migliori, ma ero contento per una volta di condividere con lui qualcosa al di fuori del basket.

Cazzo, forse sono io il coglione! Scrivo su uno stupido diario tutto quello che provo e che vivo, neanche fossi una ragazzina innamorata.

Ormai è evidente: mi basta sfogliare le pagine precedenti per rendermi conto che non faccio che parlare di lui ogni giorno.

La situazione mi sta davvero sfuggendo di mano. Non posso evitare Aominecchi, visto che giochiamo nella stessa squadra, ma potrei limitare i nostri contatti. Sì, credo che sia la soluzione migliore e poi non ho tanto voglia di parlargli dopo quello che ha fatto. Non gli chiederò più di giocare con me dopo gli allenamenti. Devo ridimensionarmi o finirò per farmi scoprire e se mai dovesse succedere...

…gli farei senz’altro schifo…

 

Mentre Aomine divorava parole e pagine, udì distintamente la voce di Kise che urlava nel corridoio.

“Da quando è arrivato?” strillava, palesemente arrabbiato.

“Saranno dieci minuti…” rispose vaga la sorella.

“E che aspettavi ad avvisarmi?!” Il suono dei passi frettolosi di Kise annunciò il suo imminente arrivo.  

 

 

Note dell’autrice

Forse mi ammazzerete, ma in realtà questo capitolo doveva procedere ancora, solo che rischiava di allungarsi davvero troppo, così ho preferito interromperlo qui! ^^””

Ero un po’ dubbiosa se fosse credibile l’idea di un diario segreto scritto da un ragazzo, ma il mio consulente mi ha confermato che può benissimo essere e io mi sono fidata u.u

La storia sta prendendo una piega diversa da come l’avevo impostata all’inizio, il che si traduce in una maggiore difficoltà per me di sbrogliare la situazione e farla procedere in modo corretto >.< Ma mi sono tolta da impicci ben peggiori in passato, quindi abbiate fede!

Ok, cominciamo un attimino ad esplorare meglio la sfera sentimentale dei protagonisti! Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ricordate che non mi offendo se vorrete commentare XD

   
 
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