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Autore: Bibbina    13/02/2008    6 recensioni
I due fratelli gemelli Bill e Tom sono inseparabili, niente e nessuno li potrà dividere, nemmeno la morte...
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono qui, sdraiato su di un letto; davanti a me si trova il perfetto e morbido corpo nudo di una ragazza che poggia la sua mano sul mio petto reduce come sempre da una notte di sesso; si, sesso, perchè ciò che faccio io non potrà mai essere definito amore e mai vorrò che ciò venga definito tale. Lei è di fronte a me, dorme e io la osservo. I suoi capelli castani le ricadono scombinati sul viso definendone i dolci lineamenti. Mi metto a sedere sul letto, fisso la ragazza di cui nemmeno ricordo il nome, poi mi volto e afferro l'elastico che avevo messo sul comodino. Dopo aver raccolto i miei rasta mi alzo, mi vesto e raccolgo gli abiti sparsi sul pavimento tolti velocemente la sera prima colti dalla passione. Appoggio i vestiti della ragazza su di una sedia e sopra di essi vi poggio un pezzo di carta dove vi ho scritto "Grazie di tutto" e una mancia consistente, voglio essere certo che non vada a spifferare tutto ai paparazzi. Afferro l'asciugamano e mi dirigo verso il bagno per farmi una bella doccia rinfrescante. Quando ho terminato di lavarmi torno in camera, la ragazza se n'è andata e con lei anche la mancia. Cerco qualcosa da vestire e quando lo trovo esco dalla mia camera d'albergo. è appena uscito da camera sua anche mio fratello gli rispondo con un sorriso con un giro di parole mio fratello cerca di chiedermi se ho avuto una relazione con quella ragazza che ha visto che mi portavo in camera. Bill è sempre stato riservato e stitico su questi argomenti, si sente in imbarazzo. rispondo io schietto e con la mia solita aria da play-boy Il viso di mio fratello si fa più serio Bill ha l'aria severa, in fondo ha ragione < non permetterò che il tuo alterego si impossessi di mio fratello...> conclude prima di scendere le scale dell'hotel per raggiungere Georg e Gustav per la colazione. Io ho cambiato idea, non ho più fame, credo che me ne tornerò in camera mia a strinpellare un pò visto che anche questa sera abbiamo un concerto. Mentre suono vengo invaso da sensi di colpa, volto la testa e guardo la foto della mia vecchia famiglia al completo che tengo sul comodino: mia madre Simone, mio padre Jorg e mio fratello Bill. La osservo e continuo a chiedermi cosa sia successo da allora. Certo, le cose cambiano ma sopratutto cambiano le persone: i miei genitori si sono separati e io sono diventato.... sono diventato così... Solo Bill è rimasto lo stesso, pieno di vita, pieno di energia, sempre con le sue particolarità che lo distinguono dalla gente comune. Ho sempre provato un pò d'invidia nei suoi confronti, lui è sempre un passo più avanti e non riesco mai a raggiungerlo per quanto mi possa impegnare; è un pò come partecipare ad una gara atletica: lui è quello che colleziona medaglie d'oro e io quelle d'argento. Tra i due lui è sempre stato il più giudizioso, il più saggio anche se non lo ho mai voluto ammettere. Ora lui è soddisfatto dei suoi traguardi, del meritato successo, io un pò meno. Il successo mi ha portato a non capire più chi è il vero Tom Kaulitz da quello falso. Belle ragazze, soldi, alcohol e party, la mia vita si basa su questo. Ora sono nel mondo del business fino al collo e, mentre mio fratello è riuscito a mantenere la ragione e la testa sulle spalle io riesco a pensare solo alla bella vita incentrata principalmente sullo svago. è la prima volta che mi pongo queste questioni, che formulo questi ragionamenti. *** Lo stadio è in delirio, migliaia di ragazzine urlano e aspettano solo noi, aspettano che noi gli diamo ciò che desiderano ovvero uno show che non dimenticheranno mai. Io sono sul palco, l'adrenalina m'invade e le gambe iniziano a tremarmi, pochi istanti e dovrò dare il meglio di me, come sempre daltronde. In sala tutte le luci sono spente e poi "Willkommen in Tokio Hotel" dice la voce k avvisa dell'inizio. Le ragazzine vanno in delirio e ora è il mio turno. Con le dita di una mano schiaccio forte e deciso le note e con l'altra mano passo il plettro sulle corde. Il suono che ne viene prodotto è forte ed invade tutto lo stadio. La mia testa è altrove. Tutto ciò che c'è intorno, le urla, la gente scompaiono e rimango solamente io e la mia chitarra. Poi iniziano a seguirmi Georg e Gustav e per finire Lui, con quella sua voce e il suo stile perfetto. Insieme siamo un tutt'uno, un'unica cosa e offriamo al nostro pubblico ciò che desiderano. Ma io devo mantenere il mio personaggio; ogni tanto faccio gesti sconci, provocanti e scocco un'occhiolino a qualche bella ragazza che mi attizza tra le prime file, in fondo è questo ciò che vuole la gente da me. Il concerto è quasi finito, il mio viso è impregnato di sudore come la fascetta che indosso sotto al cappellino, mi ha sempre dato fastidio però mi piace e in più mi copre le anti estetiche orecchie "di gomma" . Terminato il concerto l'adrenalina è ancora alle stelle, non riuscirò mai a dormire quindi tanto vale che inviti una ragazza in camera mia. Mi avvicino a una di queste, la più bella tra le tante e le dico con aria suadente facendole l'occhiolino. Lei entusiasta mi fa un cenno con il capo e mi segue. Entrati in camera tra noi cade il silenzio, lei è in imbarazzo ma io sono abituato a questo tipo di situazioni e senza perdere tempo mi avvicino e la bacio. Le prendo le sue mani e gliele metto attorno al mio collo, io le accarezzo la schiena. Il bacio è penetrante, come sempre, e privo di sentimenti. Lei è agitata ma a me non importa, lei mi serve solamente come oggetto di svago, il modo per scaricarmi ed esaudire le mie voglie, nulla di più. Le tolgo velocemente la maglia e i pantaloni, lei inizia a lasciarsi andare e mi togle la maglia. Ci distendiamo sul letto e iniziamo a baciarci con passione. Le tolgo il reggiseno e mi impossesso del suo seno prosperoso baciandolo. Poi la mia pocca scende percorrendo il suo petto fino ad arrivare al suo ventre. La ragazza emette piccoli gemiti di piacere quando il mio sguardo ricade sulla foto che ho osservato oggi prima del concerto. Ma perchè faccio questo?! Chi sono diventato?! Cosa sono diventato?! Un animale, ecco quello che sono. Per la prima volta interrompo ciò che sto per compiere, ora basta.... Non posso più sopportare tutto questo. La ragazza mi guarda mi chiede con un velo di preoccupazione Io mi alzo e mi dirigo verso il portafoglio, estraggo un bel gruzzoletto di soldi e le dico La ragazza afferra i soldi, si riveste velocemente e se ne va confusa. Io rimango seduto sul letto con la testa tra le mani, apro un cassetto dal quale tiro fuori una siringa, l'unica cosa che negli ultimi mesi mi dava sollievo. Bill era all'oscuro della mia ormai dipendenza anche se a causa delle mie perenni occhiaie credo che lo sospetti. Comunque Lui non deve sapere perchè non mi permetterebbe mai di fare una cosa simile, di distruggermi. Sudavo benchè fosse inverno e indossassi solo i Jeans. Allaccio stretto il laccio emostatico al braccio destro, poi prendo la siringa e la riempio di quella sostanza che solitamente mi dà tanto sollievo, di ciò che mi fà dimenticare chi sono, di tutti i miei problemi. Continuo ad aprire e chiudere il pugno in modo che le vene si riempiano di sangue, siano più visibili e poi faccio penetrare l'ago nella pelle. Mentre sto ignettando il liguido attendevo l'estasi che tarda ad arrivare. Terminato di ignettarmi il liquido tolgo l'ago dal braccio e getto a terra siringa e laccio emostatico. Questa volta la droga non mi ha fatto effetto e la depressione mi invade. Prima andavo avanti grazie alla droga ma ora che nemmeno quella mi dà più sollievo non trovo un motivo per continuare a vivere. Inizio a piangere benchè ciò non accadda spesso e la mia testa si riempie di pensieri e ricordi. Non riesco a ragionare, la mia mente è avvolta da una completa confusione tanto che mi porto le mani alla testa e la stringo forte. La stanza si sta offuscando piano piano e la mia testa mi fa sempre più male, ho come l'impressione che possa scoppiarmi da un momento all'altro. Sono disperato, non so più che fare, la mia vita non ha più uno scopo. Esco dalla camera, prendo la scala di emergenza e salgo sul tetto dell'hotel. Fa molto freddo e l'aria gelida invade il mio petto nudo. La leggera brezza mi da quasi un senso di sollievo, alzo la testa e vedo le stelle Mi incammino piano verso l'orlo del tetto e salgo sul cornicione. Io, si, proprio io che ho sempre avuto paura dell'altezza ora mi ritrovo sull'orlo di un tetto e solamente quando abbasso lo sguardo un brivido percorre la mia schiena. Sotto di me vi sono macchine che sfrecciano ma sopratutto vi è la morte. Morte, la parola che fa paura a qualsiasi essere vivente ma a me non più. Per me ora morte è sinonimo di libertà, nuova vita priva di tutti i problemi che vi sono in questo mondo. Rialzo il capo, miriadi di palazzi intorno a me con qualche piccola luce accesa. Porto in avanti un piede, pronto per saltare quando una voce familiare mi grida Era mio fratello che arrivato in camera mia e avendo visto la siringa aveva intuito dove potevo essere, mi conosce troppo bene. Come avevo potuto pensare a tutto, le fan ecc e non a Lui, l'unica persona che avrebbe sofferto così tanto per la mia morte?! Ma non voglio sentir ragione, basta, la voglio far finita ugualmente!!! porgendomi la mano preoccupato le lacrime iniziano a segnarmi il viso. Era una strana sensazione, sembrava proprio di essere nel nostro video di "Spring nicht" ma vissuto in prima persona è tutto più diverso. con un passo Bill mi raggiunge sul cornicione e il suo sguardo si fa fisso verso il nulla. balbetto anche a Bill ora scese una lacrima < e poi ricordi...?! zusammen in die nacht...> conclude con un mezzo sorriso e stringendomi la mano. Ci guardiamo, lui mi sorride ed entrambi torniamo a fissare il buio della notte davanti a noi. Faccio un sospiro, Bill mi imita <1-2-3...> dice Bill prima che i nostri piedi si stacchino da terra e i nostri corpi piombino nel vuoto mantenendo però la ferrea stretta delle nostre mani che nemmeno Dio avrebbe potuto separare... The end By **Bibbina**
  
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