Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: bethfuckoff    05/08/2013    2 recensioni
«Non ti muovere.» Era finita così, con una semplice frase che in quel contesto sembrava..normale. Quel 25 Dicembre del 2012 era finito tutto. Ma tutto cosa? L'inizio di qualcosa che aveva segnato a fondo due tranquilli adolescenti. Charlie, lei e la sua chioma castana, lei e suoi modi ostili di ottenere tutto ciò che voleva, ora e subito. Non si era mossa, non si era mossa perché sapeva che ormai quel rapporto era destinato a sgretolarsi. Troppe fan, troppe stronzate.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: PWP
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A















«Chi parla poco, ha gli occhi che fanno rumore.»

La discoteca era piena zeppa di persone, la musica ad alto volume e tutto ciò che occupava la mente di Charlie era solamente il sorriso di Louis, quel grandissimo stronzo. I suoi occhi erano stati per mesi, la sua salvezza. Di quel blu color oceano, dove all'inizio ti senti un po' perso, poi trovi l'appiglio e ti piace anche rimanere a galla nell'oceano. Per quelle braccia dove si era rintanata per così tanto tempo, per quelle labbra che per tanto tempo erano state la sua casa. Conosceva ogni cosa di lui, la sua fossetta, i suoi malumori e le sue lune storte. Il suo gusto di gelato proferito, il suo piatto preferito, e tutte quelle stupide cose che si conoscono della persona che si ama. Avanzava lentamente tra la folla, voleva scaricare nel cesso i suoi pensieri, fumarsi una sigaretta, magari una canna e poi bere fino a collassare. Ma Charlie, si credeva più forte dei suoi ricordi.. eppure ogni volta che socchiudeva gli occhi, il suo ricordo andava a farle visita. Entrava senza permesso, si insidiava nel suo cuore e le procurava un dolore incredibile. Lei si credeva più forte delle emozioni, lei cercava solo paesaggi da fotografare, non emozioni da custodire. «Non ti muovere.» Era finita così, con una semplice frase che in quel contesto sembrava..normale. Quel 25 Dicembre del 2012 era finito tutto. Ma tutto cosa? L'inizio di qualcosa che aveva segnato a fondo due tranquilli adolescenti. Charlie, lei e la sua chioma castana, lei e suoi modi ostili di ottenere tutto ciò che voleva, ora e subito. Non si era mossa, non si era mossa perché sapeva che ormai quel rapporto era destinato a sgretolarsi. Troppe fan, troppe stronzate. Era inutile anche descrivere il cambiamento di Louis durante quel periodo di fama, dove tutto era cambiato e tutto si era sgretolato. Ma in quel momento, Charlie non voleva pensarci. Era uscita per divertirsi non per pensare al passato, nonostante fossero passati sei mesi, lei non aveva smesso di guardare fuori dalla sua finestra. Sperava in un ritorno, seppure impossibile. Quella sera le dava noia anche il suo vestito corto di pizzo, risaliva in modo scomposto cercando di cancellare il dolore dal suo viso applicando un po' di mascara in più. Stronzate. A Charlie importava, importava eccome. Prese un bel respiro e ordinò i primi drink, voleva staccarsi da quello schifo di mondo anche per poche ore, non le importava neanche più se qualcuno la salvasse o meno. Louis era stata la sua cazzo di ancora e poi? L'aveva lasciata inghiottire dall'oceano, come il colore dei suoi occhi. Un drink, due drink.. la vista annebbiata, la mente offuscata, via i ricordi. Ma lei stessa sapeva che le persone non le cancelli, le accantoni. Le depositi nell'angolo più remoto del tuo cervello e ti lavi le ferite sul cuore, poi tutto passa. Tutto torna, ma lui no. Già, tutto passa tranne noi. Era questo che si ripeteva continuamente, che tutto passava, tranne loro. I miliardi di foto attaccate in camera, quella polaroid che ormai aveva buttato in soffitto, quell'agenda che conservava segretamente. Per anni si era ripetuta che la felicità, come la tristezza, era una scelta soggettiva. Non si era mai lasciata andare, lei dopo una notte con un tipo raccoglieva i suoi vestiti, non lasciava nessuna traccia di lei. Raccoglieva scaltra i vestiti e scappa via, da quegli spazi che gli stavano troppo stretti. Ed anche ora, si sentiva in gabbia in una situazione che non le piaceva. Tutto quel rumore, tutte quelle persone non facevano altro che aumentare la sua misantropia. Si sentì mancare l'aria, strinse la sua borsa e cercò una via d'uscita. Stava quasi per arrivare davanti alla porta ma qualcosa la bloccò, fu come uno schiaffo in pieno volto, due occhi azzurri la stavano guardando preoccupato. Lei conosceva quello sguardo, conosceva quei lineamenti così bene che a volte le sembrava di conoscere meglio quei lineamenti che se stessa. Rimase impalata tra la folla in attesa che quel brutto sogno finisse, ma era la realtà. Guardò la figura avanzare verso di lei, sentiva le gambe liquefarsi e il cuore accelerare. Chiuse gli occhi e sperò di sparire ed essere inghiottita dal pavimento, ma tutto ciò non avvenne. Sentì solamente una presa ferrea e due braccia che l'avvolsero, calore. Quel tepore umano che tanto l'era mancato, quelle braccia che aveva sfiorato così tante volte, quegli abbracci la nutrivano. «Charlie, la mia Charlie.» Il giovane ragazzo dall'aria stanca e dagli occhi blu come l'oceano si lasciò andare e si nascose tra i capelli di Charlie. Non riusciva a rifiutare un sentimento così forte, si lasciò cullare e per un momento tutti quei rumori, quelle luci sparirono. Non dissero nulla, non c'erano bisogno di parole. Sapeva che sarebbe tornato, perché lei viveva nella forte convinzione che tutti prima o poi tornano. Charlie gli tese la mano e lui la strinse, insieme andarono nell'appartamento che Louis ormai aveva quasi abbandonato. Ma era sempre lo stesso dell'ultima volta, l'ampio salone ordinato da una qualsiasi cameriera, la cucina con l'isola vuota e ordinata. Tutto troppo ordinato, si lasciarono trascinare dall'emozione e finirono su quel letto che tante volte li aveva accolti. Louis le accarezzò i capelli e le baciò dapprima la fronte, poi il naso ed infine le labbra. Dopo tutti quei mesi di astinenza, di desiderio, di torture interiori Charlie sentì che tutti i tasselli stavano tornando ad incastro, ognuno al proprio posto. Sentiva il suo profumo mischiarsi con quello del ragazzo, le loro ossa scontrarsi ed incastrarsi. Le tolse dapprima la maglia, le baciò le clavicole, il collo, i seni, le anche. Ad ogni bacio la pelle sembrava tremare, era un terremoto costante. «Tienimi sempre.» Charlie si lasciò sfuggire quella frase che da tanto giaceva sul fondo del suo cuore. Perché preferiva sentire la mancanza di Louis piuttosto che avere altre mani, altri sospiri, altri baci, altre carezze da persone alle quali non importava davvero di lei. Le loro maglie volarono ai piedi del letto, così come i loro pantaloni, il loro intimo. Si era lasciata morire per così tanto tempo, poi lui era tornato. Le accarezzò i capelli e con dolcezza entrò dentro di lei. Non era più abituata a quel contatto, quella morsa fastidiosa ma allo stesso tempo piacevole. Le afferrò le mani e le strinse forte, come se potesse scappare via. Lui era fatto così, fuori era duro e scontroso ma con lei il gioco cambiava. Riusciva a far uscire la sua parte più dolce, quella umana. Charlie socchiuse gli occhi e strinse le sue gambe attorno alla vita del ragazzo, quell'ansia, quella felicità, quel dolore, erano tutte cose che le erano mancate come l'aria. Quel profumo, quel sapore. Perché la pelle di Louis aveva un sapore tutto suo, profumava di casa, di lenzuola pulite, di lacrime di gioia. Profumava di tutte le cose buone al mondo, e lo stesso Charlie. Lei profumava di inverno, di maglioni lunghi, di caffè e sigarette. Erano lontani, ma erano solo Km, perché loro due avevano un modo di amarsi tutto loro. Prepotente e imponente, nessuno dei due riusciva a rimanere troppo a lungo senza l'altro, due facce della stessa moneta. «Non..non dimenticarti che ti amo Charlie.» Fu un sussurro, Louis non riusciva mai ad esternare i suoi sentimenti, aveva paura. Tra i due, lei era quella più coraggiosa anche se prima di lui, l'amore era solo qualcosa che lei leggeva nei suoi libri preferiti. L'amore cambia le persone, o almeno così diceva sua madre. Lei era solo migliorata, aveva lasciato che il ragazzo distruggesse le sue barriere, mattone dopo mattone. Erano in collisione, due persone contrastanti ma allo stesso tempo erano stati creati per incastrarsi alla perfezione.





--------------------------------


   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: bethfuckoff