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Autore: Silvar tales    06/08/2013    1 recensioni
"Sei davvero presuntuoso Ratonhakè:ton, se credi di potermi insegnare a cavalcare".
"Cavalcare?" La provocò Connor strizzandole l'occhio. Il cavallo soffiò in direzione di Faline, che arretrò di almeno dieci passi. Ma impiegò soltanto mezzo secondo per recuperare la sua grinta.
"Nel senso primo del termine. Purtroppo credo che per un altro tipo di cavalcata abbia tu bisogno di prendere lezioni da me, Ratonhakè:ton".
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Connor Kenway, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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John's Town



"Connor! Rallenta ti prego, inizio ad essere troppo vecchio per queste cose".
Ratonhakè:ton scendeva i pendii di John's Town con i piedi di traverso, la canna da pesca gli penzolava dalle spalle.
"Forza vecchio, scendiamo sulla riva più esterna".
"So benissimo che vicino alla cascata ci sono gli orsi, conosco queste terre molto meglio di te ragazzo".
"Una coppia di orsi, ad essere precisi. E credo che presto avremmo due orsetti in più in questa conca".
Era una bella giornata. Un pomeriggio ottimo per pescare i salmoni sotto le fronde degli abeti.
Connor aveva addirittura imparato a prenderli con le mani, se stava appostato sulla cascata.
Achille aveva preparato delle esche prelibate: scarti di carne d'alce e radicchi.
L'acqua verde sotto la riva era brulicante di avannotti.
Dopo un'ora avevano già il cesto pieno.
"Giornata proficua", disse assorto Achille per spezzare il silenzio. Da tempo un pensiero gli ronzava in testa.
"Connor, ascolta..." Il vecchio della Collina posò la canna da pesca, le mani rugose gli tremavano.
Lunghi anni pesavano sulla sua schiena, vedeva tutta la sua vita risolversi in quel ragazzo, l'unico cui aveva trasmesso le sue conoscenze. Quel ragazzo che portava il nome di suo figlio, quel ragazzo indiano che, alla fine, aveva profondamente amato.
"Non vorrei mai che tu incontrassi Faline. E non provare nemmeno a cercarla".
Connor alzò le spalle e gettò l'amo a venti metri dalla riva. Aveva già sentito quella storia: un'Assassino giunto dalla Francia aveva preso il largo per approdare alle coste occidentali e vivere tra le foreste canadesi e il lontano nord, distante dai due fuochi rivoluzionari che incendiavano Europa e America: il volere di un padre premuroso che nient'altro desiderava fuorché tenere al sicuro la propria figlia. Ed ora la francese era venuta a conoscenza del figlio di Haytham Kenway, un ragazzino indiano più grande di lei di due anni, ed aveva il solo obiettivo di ucciderlo.
"Quella ragazza ti ucciderà Connor, senza alcun dubbio, se lo vorrà. È probabile invece che non lo voglia per davvero, ma ricordati che è perfettamente in grado di farlo".
Ratonhakè:ton iniziò a mostrare segni di nervosismo. Tirò il filo a riva e trovò avvinghiate all'amo solo alghe limacciose sporche di fanghiglia. Sbuffò.
Sapeva di procurare un dolore ad Achille, ignorando così sfacciatamente i suoi avvertimenti.
Eppure si rifiutava di credere che una ragazzina potesse davvero costituire una minaccia.
Sempre più nervoso e scostante, raccolse il cesto e la canna da pesca e si ritirò nel folto del bosco abbandonando Achille sulla riva. Poi si fece cogliere dal rimorso e stette sugli alberi soprastanti per controllare che al vecchio non accadesse nulla di male; lo guardò sospirare e risalire la collina di John's town, lo guardò mettere in fuga una coppia di alci adulte, lo guardò prendere la sicura via per la Tenuta. Poi lo abbandonò.
   
 
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