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Autore: BellatrixWolf    06/08/2013    3 recensioni
Regina aperse gli occhi, trovando quelli di Emma, assieme al suo sorriso. Un sorriso pieno d'amore, di promesse. “Per sempre?”
Emma chiuse le distanze, posando le labbra su quelle rosse della mora, baciandola con amore. “Per sempre.”
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Nothing more than an Evil Witch.
Autrice: Wolfy
Rating: T
Pairing: SwanQueen
Warnings: Angst
NdA: L'idea mi è venuta per caso, seriamente. Volevo scrivere qualcosa di SwanQueen ed ero anche di buon umore, ma è venuto fuori questo. Oh, well. Enjoy!
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“N...” Regina si rotolò nel letto vuoto, gli occhi chiusi, le labbra serrate, l'espressione corrucciata. La sua mano trovò il cuscino, lo strinse, quasi lo lacerò per la veemenza con cui le sue unghie affondavano nella stoffa. “No...” Mormorò appena, portandosi di scatto su un fianco, tirando un calcio al materasso. Si rannicchiò, respirando velocemente, singhiozzando a tratti.

Ti odiano.

Attirò a sé il cuscino, vi affondò il volto, lasciò uscire uno sbuffo spezzato. Quell'incubo terrificante non la lasciava in pace, nonostante la sua interminabile lotta. “N... No... Io..”

Tutti. Henry. Il tuo popolo. Tutti. Sei la Regina Cattiva, ricordi?

Scosse con forza la testa, cercando di mandare via quella voce, quelle immagini.

Henry mi guarda, ha paura, si vede. Mi teme, ha le spalle ricurve e i pugni stretti al petto, il terrore nello sguardo. “Henry...” Provo ad avvicinarmi, tendo una mano verso di lui, abbozzo un sorriso che vuole essere rassicurante, ed ecco che la sua espressione muta. Dal cieco terrore arriva la rabbia, il disgusto, l'odio. Hai visto? No! Vai via! Ti odia. Come tutti, in questa città. Guardati attorno, tutto ciò che vedrai è risentimento, per te. Mi guardo attorno, gli occhi appannati dalle lacrime, e tutto attorno a me ci sono i cittadini di Storybrooke, mi guardano con astio, con repulsione, vedo occhi furenti, vedo labbra arricciate in ribrezzo. Il mio sguardo ne incontra uno familiare, cristallino. Emma. Osservo il suo viso, le narici dilatate, gli angoli della bocca arricciati all'ingiù, le sopracciglia aggrottate, gli occhi scuri. Anche lei ti odia, sai. Fatelo smettere... L'hai separata dalla sua famiglia, non una, ma due volte. È colpa tua se ha quelle cicatrici nel corpo e nell'anima. Sono cambiata! È tardi! Emma mi si avvicina, tiene in pugno la spada di suo padre, le sue nocche sono bianche per la forza con cui impugna l'elsa. La guardo impotente, fino a che non mi raggiunge, il volto a centimetri dal mio. “Emma...” “Taci.” I miei occhi di terra affondano nei suoi di cielo, deglutisco a vuoto, e mai come ora mi sono sentita così impotente. Non ti ama. Sì invece! Non l'ha mai fatto. Menti! Chiediglielo. Guardo Emma, cerco la risposta nei suoi occhi ancor prima di parlare. Mi sporgo appena verso di lei, la voce che non vuole uscire. “Ti amo.” Riesco appena a mormorare. “Non è vero.” Mi risponde gelida. “Le Regine Cattive non sanno amare, e tu non sei nient'altro che questo.” Ed è a queste parole, pronunciate da lei, che il mio cuore si spezza definitivamente. Chiudo gli occhi. Nient'altro che una Regina Cattiva. Il mio respiro diviene un singhiozzo, cado in ginocchio, chino il capo. Una Regina Cattiva sconfitta. Annientata. Battuta. Distrutta. Vinta. Spezzata.

Alzo lo sguardo, il braccio di Emma si solleva portando con sé la spada. Vedo il mio riflesso nella lama che so calerà su di me, sancendo una volta per tutte la mia disfatta. Regina. Ancora la voce, vuole forse schernirmi? Ho perso, sì, è finita. Regina! È diversa, non più beffarda ma... calda. E... preoccupata? Mi guardo attorno Regina! Tutti iniziano a sparire, tutti tranne Emma, che dopo un istante di perplessità torna alla carica, alza la lama, fa per abbassarla definitivamente su di me... Regina...

“No!” Regina gridò con tutte le sue forze, piangendo oltre alle palpebre chiuse, agitandosi nel sonno.

“Regina ti prego svegliati!” Emma le cinse le spalle, bloccandola, e la strinse a sé, mentre la mora tornava dal mondo di Morfeo, il cuore impazzito, gli occhi rossi di lacrime. “N.. No.. Io non... N..” “Va tutto bene.” La bionda le liberò le spalle e l'abbracciò, tracciando piccoli cerchi con le dita sulla sua schiena, cercando di calmarla. “Era solo un sogno.” “T... Tu... Henry..” Regina si strinse a lei, affondando il volto nella sua spalla, tremando. Già una volta aveva fatto un sogno simile, ma non così... Questo era... questo era terrificante, mille volte peggio. Soffocò un singhiozzo contro la stoffa del pigiama di Emma e lentamente iniziò a calmarsi.

“Va meglio?”

“No.” La sua voce era grave, grattata dal pianto. “Non andrà mai meglio.”

La bionda le prese dolcemente le spalle e la spinse appena, di modo la poterla guardare negli occhi. “Hey.” Le posò una mano sul volto, carezzando via una lacrima. “Cosa c'è?”

Le parole della Emma-del-sogno rimbombarono nella sua mente, e Regina abbassò lo sguardo. “Non sono altro che la Regina Cattiva, quella che ha tolto il lieto fine a tutti.” C'era una nota di rassegnazione nella sua voce. Per la prima volta, quella sicurezza, forse persino quella cecità che l'avevano accompagnata anche nei momenti più difficili, vacillavano. Emma se ne accorse e scosse la testa, posando la fronte alla sua. “Non è vero. Tutti sono felici, ora.”

“Tutti mi odiano. Tu mi odiavi, e non passerà molto prima che torni come prima.” Teneva gli occhi chiusi, sapeva di non riuscire a reggere il confronto con quegli occhi di cristallo. “Mi lascerai, portandoti via Henry. Perché nessuno può amare la Regina Cattiva.”

“Non dirlo nemmeno.” Le carezzò il viso, lo sguardo fisso sulle palpebre chiuse della donna di fronte a lei. “Non ti lascerò mai.”
“Non puoi prometterlo.”
“Sì invece.” Lasciò la sua spalla per prendere la mano, intrecciando le dita con le sue. “Sono qui con te. Lo sarò per sempre.”

Regina aperse gli occhi, trovando quelli di Emma, assieme al suo sorriso. Un sorriso pieno d'amore, di promesse. “Per sempre?”

Emma chiuse le distanze, posando le labbra su quelle rosse della mora, baciandola con amore. “Per sempre.”

 

  
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