06/08/2013
3 recensioniIs it the look in your eyes?
Who cares, baby,
I think I wanna marry you
Who cares, baby,
I think I wanna marry you
Gli avevano sempre detto che, quando sarebbe giunto il momento giusto, quello perfetto, lo avrebbe capito all’istante. Fino ad ora, vi aveva creduto a stento, più che altro perché non era mai stato molto veloce a captare segni o significati nascosti.
Quel giorno, si era ricreduto.
Era stata un’idea nata all’improvviso, coniugata a tutta una serie di congiunzioni astrali che si erano delineati alla perfezione. In meno di qualche ora, le borse erano state preparate, la piccola cucina era stata riempita di cibo sufficiente per qualche giorno e tutte le comunicazioni più importanti erano state fatte. Ed ora, qualche giorno dopo, si ritrovavano in quel piccolo angolo di paradiso che erano le isole di Key West, il sole che stava già dorando la loro pelle e il vento che portava a prua l’aria salmastra.
Il momento perfetto non poteva essere altro che quello, uno dei più romantici che si potesse mai creare: all’orizzonte, oltre quell’invisibile linea che lo separava dal mare, vi era solo una tela dipinta dai più caldi colori del rosso, rosa, viola e piccole sfumature di blu.
Ma non era il tramonto la visione più mozzafiato e meravigliosa. No, quel titolo andava al ragazzo che se ne stava appoggiato alla balaustra, la schiena rivolta verso di lui e il viso che si lasciava accarezzare dalla brezza e dagli ultimi raggi di sole.
Sì, era quello il momento perfetto.
Mise la mano all’interno della tasca, lì dove aveva infilato una piccola scatola. Ormai, se la portava in giro da qualche mese, sin da quando lo avevano visto in un piccolo negozietto. Ma non aveva mai trovato lo scenario adatto per poter rivelare il suo contenuto.
Non aveva dubbi, non provava né ansia né panico né i suoi nervi lo stavano costringendo ad un’imprevista ritirata. Anzi, non vedeva l’ora di sorprendere il ragazzo e far diventare quel sogno realtà.
Si avvicinò e strinse la braccia attorno al corpo di Brian, strofinando la punta del naso nei suoi capelli. Un sospiro disturbò il silenzio, prima di volar via insieme al vento.
E lì, abbracciati ad osservare l’oceano e il tramonto, fu lì che Nick fece apparire la scatolina. Vide le mani tremanti di Brian accarezzarla, prenderla e rigirarla, senza mai aprirla. Così, lo fece Nick per lui, rivelando una semplice fedina d’oro bianco, con un diamante incastonato al centro. Quando alzò il viso, glii occhi di Brian brillavano sotto il sole e le lacrime che avevano incominciato la loro discesa.
“Voglio sposarti. – Disse Nick semplicemente, il groppo di emozioni che rendeva la voce un sussurro. – E vorrei che tu mi facessi l’onore di dirmi di sì.”
Non ci furono esitazioni né silenzi o pause per riflettere. Le braccia di Brian si allacciarono attorno al collo di Nick mentre le labbra annunciavano la risposta a modo loro. “Sì, certo che sì.”
“Mi hai reso l’uomo più felice al mondo, lo sai?” Sospirò Nick, facendo volteggiare Brian per poi prendere il viso fra le mani e baciarlo di nuovo.
“Tu lo hai sempre fatto.”
Quel giorno, si era ricreduto.
Era stata un’idea nata all’improvviso, coniugata a tutta una serie di congiunzioni astrali che si erano delineati alla perfezione. In meno di qualche ora, le borse erano state preparate, la piccola cucina era stata riempita di cibo sufficiente per qualche giorno e tutte le comunicazioni più importanti erano state fatte. Ed ora, qualche giorno dopo, si ritrovavano in quel piccolo angolo di paradiso che erano le isole di Key West, il sole che stava già dorando la loro pelle e il vento che portava a prua l’aria salmastra.
Il momento perfetto non poteva essere altro che quello, uno dei più romantici che si potesse mai creare: all’orizzonte, oltre quell’invisibile linea che lo separava dal mare, vi era solo una tela dipinta dai più caldi colori del rosso, rosa, viola e piccole sfumature di blu.
Ma non era il tramonto la visione più mozzafiato e meravigliosa. No, quel titolo andava al ragazzo che se ne stava appoggiato alla balaustra, la schiena rivolta verso di lui e il viso che si lasciava accarezzare dalla brezza e dagli ultimi raggi di sole.
Sì, era quello il momento perfetto.
Mise la mano all’interno della tasca, lì dove aveva infilato una piccola scatola. Ormai, se la portava in giro da qualche mese, sin da quando lo avevano visto in un piccolo negozietto. Ma non aveva mai trovato lo scenario adatto per poter rivelare il suo contenuto.
Non aveva dubbi, non provava né ansia né panico né i suoi nervi lo stavano costringendo ad un’imprevista ritirata. Anzi, non vedeva l’ora di sorprendere il ragazzo e far diventare quel sogno realtà.
Si avvicinò e strinse la braccia attorno al corpo di Brian, strofinando la punta del naso nei suoi capelli. Un sospiro disturbò il silenzio, prima di volar via insieme al vento.
E lì, abbracciati ad osservare l’oceano e il tramonto, fu lì che Nick fece apparire la scatolina. Vide le mani tremanti di Brian accarezzarla, prenderla e rigirarla, senza mai aprirla. Così, lo fece Nick per lui, rivelando una semplice fedina d’oro bianco, con un diamante incastonato al centro. Quando alzò il viso, glii occhi di Brian brillavano sotto il sole e le lacrime che avevano incominciato la loro discesa.
“Voglio sposarti. – Disse Nick semplicemente, il groppo di emozioni che rendeva la voce un sussurro. – E vorrei che tu mi facessi l’onore di dirmi di sì.”
Non ci furono esitazioni né silenzi o pause per riflettere. Le braccia di Brian si allacciarono attorno al collo di Nick mentre le labbra annunciavano la risposta a modo loro. “Sì, certo che sì.”
“Mi hai reso l’uomo più felice al mondo, lo sai?” Sospirò Nick, facendo volteggiare Brian per poi prendere il viso fra le mani e baciarlo di nuovo.
“Tu lo hai sempre fatto.”
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Avevo bisogno di un po' di fluff.
Stavo mettendo a posto tutti i miei documenti e cartelle e ho trovato questa flash che attendeva solo di essere controllata e sistemata qua e là. Detto fatto, eccola qui! ^__^