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Autore: Tayr Seirei    06/08/2013    3 recensioni
[Ispirata a Bad ∞ End ∞ Night]
"Ehi, perché non dai un'occhiata all'orologio...?"
E se in questo giro non fossero i Kagamine a spingere Miku verso l'adorabile orologio...?
Piccola conversazione notturna fra la - intrigante - figlia dei padroni di casa e la sua - sbronza - ospite.
Traducasi in: scenetta velatamente Luka/Miku - che teoricamente dovrebbe essere seria visto l'ambientazione, tuttavia l'ho scritta io, quindi ciccia. - più apparizione mistica delle bambole gemelle sul finale, giusto per chiudere in bellezza.
Buon compleanno con tre mesi di ritardo, Soe! *A*
[Come si sarà dedotto, dedicata a Soe Mame]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Luka Megurine, Miku Hatsune
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Siamo quasi arrivate!
La voce della giovane cameriera giunse quasi... in ritardo alle sue orecchie, o forse era stata lei a cogliere il significato delle sue parole dopo svariati secondi; perfino i pensieri parevano estremamente lenti, come tante piccole lumache a spasso per la sua mente.
... Lumache? Ma quanto abbiamo bevuto, stasera...?
Forse era meglio non indagare.
Ma ricordava qualcosa come quindici bottiglie di vino pregiato che andavano su e giù per la tavola.
Per non parlare dell'aperitivo.
E dell'ammazzacaffé, soggiunse, pensosa.
La voce squillante della cameriera la riportò con i piedi per terra, stavolta se ne rese conto subito - o abbastanza in fretta per evitare di andare a schiantarsi contro l'altra ragazza.
- Eccoci qui! Per stanotte, questa sarà la sua camera, signorina... - Lo sguardo azzurro della cameriera, d'improvviso, si fece quasi... imbarazzato, mentre aspettava una risposta.
... Aspettava una risposta. Che avrebbe dovuto dirle...?
Signorina... signorina...
- Si chiama Miku. - Svelò, con una nota di divertimento, una voce quasi provvidenziale alle loro spalle; in pochi istanti, la figlia dei padroni di casa si portò accanto a loro.
Ma certo. Miku. Il mio nome lo ricordo anche da sbronza, insomma. Ovviamente.
- Grazie, Gumi, ora puoi ritirarti. Penso io al resto.
- Ma signorina Luka, è sicura che...?
- Per stanotte credo di poter pensare personalmente alla nostra ospite, non temere. - Il modo in cui Luka aveva detto "stanotte", specialmente calcando sullo "sta'", parve scuotere per un secondo Miku dal torpore in cui stava precipitando (o meglio, in cui era già da un'oretta, due...) come se avesse richiamato un ricordo, lontanissimo e labile, sepolto nei meandri della memoria. Tuttavia, le parole subito successive ebbero il potere di distrarla, facendo perdere di vista quella rimembranza: - Anche perché, temo, fra poco ti chiameranno per aiutare al piano terra. Mia madre ha bevuto a tal punto che cercava di infilare coperte e cuscini nel focolare spento.
La cameriera trattenne una risata. - Oh, per la miseria, la signora dopo le feste fa sempre cose tanto... - Dopo aver accennato un inchino di saluto per entrambe, si allontanò lungo il corridoio scuotendo il capo.
Senza attendere com'era buona creanza che entrasse per prima la padrona di casa - ma era troppo ubriaca per darsene pena -, Miku trotterellò all'interno della stanza, deliziandosi dei mobili antichi e finemente rifiniti che, per quella sera, avrebbe giocato a definire "suoi"; la stanza era grande praticamente quando l'intera casa dove abitava lei, giù, nel paese.
Luka, intanto, si era richiusa la porta alle spalle e la guardava veleggiare in giro con la stessa aria amorevole di una madre, forse felice che la sua casa le piacesse tanto.
Dopo aver ammirato a dovere i cordini delle tende, decise di fare ciò che più desiderava in quel momento: stravaccarsi. Tornò sul lato sinistro del letto, quello più vicino alla porta e alla signorina, e si sedette senza troppi problemi; dopo aver levato i mocassini di malagrazia (stava per calciarli via, indispettita da come un'attività tanto semplice le riuscisse difficile, ma un minimo residuo di lume della ragione le suggerì che era più... carino... evitare, almeno sotto gli occhi dell'altra) si lasciò semplicemente ricadere all'indietro, fra quelle soffici coltri.
- Ci siamo divertiti molto, stasera, non è vero? - Prese parola di punto in bianco l'altra. che continuava ad osservarla senza fare una piega.
Miku, intanto, stava piacevolmente constatando quanto il materasso fosse morbido.
Quello di casa sua era duro come un sasso.
Per carità, ottimi sassi, di fiume, levigati, ma sempre sassi.
- Sì, ci siamo divertiti... - Una volta che si fu acciambellata meglio, si sforzò di rispondere; le parole, lente come le suddette lumache, parevano non essere poi tanto vogliose di uscire. - ... molto. Non vi ringrazierò mai abbastanza...
I capelli della signorina ondeggiarono appena in soffusa onda rosa, mentre lei scuoteva il capo. Anche quelli parevano soffici.
- Figurati. Siamo sempre stati piuttosto accoglienti... - senza smettere di parlare, si avvicinò di qualche passo - Ma tu dovresti scioglierti i capelli, o domattina saranno un groviglio inestricabile. - Miku le rivolse un'occhiata vitrea. - Posso fare io, se vuoi. - Rise appena Luka; pareva essere consapevole che la sua giovane ospite, al momento, non aveva nemmeno voglia di respirare.
Miku annuì, "accucciandosi" sul fianco per consentire all'altra di trafficare con uno dei codini. Una volta liberato, si voltò docilmente sull'altro fianco, cosicché sciogliesse anche il secondo.
Nel farlo, osservò una volta di più l'altro lato della stanza.
- Certo che questa camera è davvero grande... - commentò, sforzandosi di mettere tutte le parole in fila una dietro l'altra, ordinate come avrebbero dovuto essere; cominciava a sentire un certo mal di testa acquattato dietro la fronte. Ma la compagnia di quella ragazza era piacevole, voleva trattenerla in camera ancora per un po'. - Anche la tua stanza è così grande?
- Sì. - Asserì l'altra, mentre le pettinava i ciuffi turchesi con le dita, delicatamente (l'elastico doveva essere stato poco collaborativo...). - Anche se c'è un po' di spazio sprecato. Vicino alla finestra c'è una grande gabbietta per gli uccelli, ma è vuota da anni.
Miku si voltò - con la grazia di uno dei rotolini di carne che avevano mangiato per cena - di nuovo verso di lei, per poterla guardare in viso. - Come mai è vuota, la gabbia...?
Quello che apparve sul volto dell'altra ragazza era un sorriso, sì, ma ermetico. - Non mi è mai piaciuto tenere gli animali rinchiusi e disprezzavo chi lo faceva. Tuttavia, dopo anni, ho capito il motivo. Sai perché si mettono gli uccellini in gabbia? Per poterli sempre ritrovare, a prescindere da qualunque cosa succeda - ti succeda. Cerchiamo sempre di conservare o nascondere le nostre cose più preziose, e alla fine le teniamo sempre negli stessi posti, rinchiuse e accessibili solo per noi. Ma dal tempo non ci possiamo nascondere, giusto...? Eppure, ci stupiamo quando torniamo alla nostra gabbietta e troviamo l'uccellino morto, o quando apri lo scrigno del tesoro e il libro a cui tanto tenevi ti si disgrega fra le dita. Sappiamo che bene o male tutto finirà, ma cerchiamo una soluzione comunque, facendo finta di nulla...
La voce della ragazza si spense nelle ultime parole.
Qualche istante di silenzio.
La mano di Miku arrivò sulla sua spalla, comprensiva. - Mi sa tanto che anche tu hai bevuto un bicchierino di troppo, Luka...! Ma non ti preoccupare, domattina starai bene. Magari potremmo cercare un uccellino per la tua gabbietta nella foresta qui intorno...
Altra pausa di silenzio.
Luka le strinse la mano in risposta. Pat-pat.
- E tu che ne pensi? - Chiese infine l'altra ragazza, sempre con quel curioso sorriso.
L'unico problema era che, alla fine, il mal di testa era esploso. E le pulsava dolorosamente nelle tempie, interrompendo i flussi di parole che cercava a fatica di mettere insieme.
- Cosa ne penso di... - Miku aggrottò la fronte, cercando di capire se si fosse persa qualche passaggio - ... cosa? - Non le pareva.
Stranamente, l'altra non sembrava molto stupita della sua perplessità. - Vorrei giusto un parere. Credi che per una serata di folle divertimento una notte di dolore sia un prezzo adeguato?
L'unica cosa che Miku riuscì a pensare fu: ... ha tanto bisogno di quel canarino.
- Suvvia - cercò di sorridere, rassicurante - Abbiamo bevuto e anche mangiato moltissimo, ma sono sicura che stanotte nessuno morirà d'indigestione...!
- Oh, no. - Concordò Luka. - D'indigestione, no.
Tutto sommato, Miku sentiva che in quello scambio di battute le mancava qualcosa.
Sperò solo che non fosse troppo importante.
L'altra si risollevò con un gesto fluido - e Miku si ricordò giusto in tempo che NON doveva lamentarsi per i piacevoli grattini sulla testa venuti a mancare.
- Come hai detto tu, anche io ho un certo bisogno di dormire. - Le sue parole avevano un tono di scuse. - Perciò mi ritiro. Buonanotte, Miku, e... - esitò - Se posso darti un consiglio...
- Sì...?
Luka continuava ad esitare. Conflitto interiore o semplicemente, causa sbronza, anche lei aveva le sue stesse difficoltà nel ricollegare i pensieri?
- Fai attenzione all'orologio. - Affermò quindi l'altra, la voce d'improvviso estremamente seria.
Chissà per quale strana ragione, quella frase parve rimanere sospesa in aria, come fosse una minaccia.
L'orologio...? Quello in corridoio...? Perché dovrei farci attenzione?
... Forse ha paura che cada e mi schiacci?
Com'è premurosa, questa ragazza! Un po' paranoica, forse, ma così dolce...

- E questo è tutto. Buonanotte, signorina Miku.
- Buonanotte, Luka...
... ho scordato i convenevoli.
Per tutto il tempo.
... Ma ho l'impressione non le dispiacesse poi tanto.


Il silenzio tombale (mh...) che aveva ormai avvolto la casa fu interrotto per qualche secondo dal flebile cigolio della porta.
La prima notte, aveva emesso un rumore a dir poco straziante.
Ma i recenti, frequenti utilizzi l'avevano praticamente oliata.
Luka si richiuse la porta alle spalle, perdendo solo un attimo di tempo davanti a quel battente di legno scuro, intarsiato.
Avrebbe potuto chiuderla a chiave. Lei non sarebbe uscita e quella notte non sarebbe accaduto nulla.
Solo un momento. Poi ricominciò a camminare, diretta verso la sua stanza.
Avrebbe potuto provarci, certo. Ma non quella notte.
Magari la successiva. Anche se, a ben vedere, forse sarebbe stato solo uno sciocco contrattempo: se la storia deve avanzare, non può certo essere una normalissima chiave a fermarla.
Si sentiva un po' in colpa. Quello che aveva fatto non era... giusto.
Ma così si era assicurata almeno un'altra notte. Il prezzo, sì, era adeguato.
D'altronde, in realtà la sua gabbietta non era affatto vuota.
C'era un grazioso uccellino dalle piume turchesi, dentro.
Le sbarre erano composte di secondi, minuti e ore, accuratamente ripiegati e intrecciati fra di loro... di modo che non ci fosse alcuna via d'uscita.
Doveva solo augurarsi che, per quella notte, le lancette dell'orologio non fossero così affilate da permetterle di scavarsi una via di fuga.

- La sorellona migliora, eh...?
Le bambole gemelle sapevano tutto quello che succedeva in quella casa.
Anche se origliare era un po' immorale, d'accordo.
Ma se hai la parte di una bambola dispettosa si può fare, giusto...?
Rin, accovacciata vicino al fratello, annuì saputa. - Ah-ha. E dire che "Perché non dai un'occhiata all'orologio?" è una nostra battuta.
- Anche la sorellona Luka diventa una cospiratrice... - sospirò Len, sognante. - Chissà se stasera cambierà qualcosa, allora... ... Ma ora che ci penso, perché la prima volta le avevamo detto di guardare l'orologio...?
La risposta di Rin era colma di disappunto. - Noia, se non sbaglio. Per i più piccoli solo acqua da bere, e così...
- ... così tutti si sono ubriacati e noi avevamo solo la tombola per passare il tempo. Giusto. Beh, allora non mi pare così irragionevole. - Len si tirò su - le ginocchia "meccaniche" crocchiarono - e, dopo aver riassettato i suoi vestiti pregiati, aiutò la sorella a fare altrettanto, per poi sistemare anche il suo abitino. - Meglio essere ben pronti per stanotte. - Sorrise, un fugace guizzo arancio negli occhi azzurri. - Ho come la sensazione che sarà una nottata... spassosa.
E le due bambole gemelle si allontanarono, in attesa dei fuochi d'artificio, e intanto canticchiavano una... curiosa canzone con il tono più basso possibile.

Tu sei la protagonista in questa pazza notte...!


Which End is this?




Note
- Breve spiegazione del sottointeso, qualora non fosse troppo chiaro.
Partiamo dal presupposto che la nostra oneshot qui presente è ispirata particolarmente a Bad ∞ End ∞ Night piuttosto che all'intera Night ∞ Saga; in quella canzone è abbastanza palese che tutti gli abitanti della casa già sanno del loop temporale in cui sono intrappolati.
In questa oneshot, Luka, fra una cosa e l'altra, si è innamorata di Miku; tuttavia teme che, se usciranno dal loop, Miku nel vero finale possa morire, o andarsene, e quindi lei perderla. Perciò, solo per stanotte, è lei stessa a spingerla a guardare l'orologio, seppure ben sapendo come andrà a finire... ma, almeno, si è assicurata di rivederla almeno un'altra notte ancora. Sì, è tutto spiegato fra le righe, se ci fate caso. xD
- Perdonate Miku per la tonturia/scarsa raffinatezza, ma è giustappunto ubriaca fradicia... U.U
- "Tu sei la protagonista in questa pazza notte...!" = "Kimi ga shuyaku no crazy night!" ebbene sì, la curiosa canzone che stanno cantando i Kagamine sul finale è proprio Bad ∞ End ∞ Night, lol.



Yoh!
Ah-ha, sì, sono io. Di ritorno dopo più di un anno.
L'idea era di scrivere nuovamente sui Vocaloid un po' prima, ma sapete com'è, sempre tanto da fare... U.U'
Questa è una fanfic senza poi molto senso che girovaga per il mio capo all'incirca da maggio; visto che ultimamente si è delineata in maniera molto precisa ed era una cosina piccina picciò, ho pensato di buttarla - finalmente - giù.
A voler essere onesti, avevo cominciato a pensarci in occasione del compleanno di quell'amabile soggetto che è Soe Mame, anche se poi non avrei comunque fatto in tempo a scriverla. xD Ma, ehi, meglio tardi che mai! Buon non-compleanno! *A* Avrei preferito dedicarti una Luka/Miku magari più palese e con Miku meno sbronza, ma va bene comunque, su xD Pensa che ci sono i tuoi adorati loop temporali
Ad ogni modo, in realtà ci sono altre fanfiction sui Voca a cui sto pensando dall'anno scorso, ma prima o poi appariranno pure quelle. *A*
La prossima credo sarà una piccola long urban fantasy a cui penso ultimamente, tanto per dare lustro ad una delle mie coppie preferite ma su cui trovo poco e niente. xD
(Ah, piccola nota per i miei lettori abbonati che stanno lurkando le note per sapere dove fossi finita: tranquilli, ero in vacanza. Ma ora sono tornata. *O*)
E... nient'altro, direi. Quindi vi posso pur salutare.
Bye!



  
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