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Autore: AstronautOnTheMoon    06/08/2013    1 recensioni
"Anch'io ero come tutti, assente distaccata nel sentire certe notizie al telegiornale, ma poi tutto è cambiato"
La vittima di un incidente stradale non è solo chi muore ma anche colui che è costretto a guardare una persona che ama seppellita.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ADDIO INDIFFERENZA

Gli incidenti stradali sembrano qualcosa di lontano: succede e allora?

Capisci il vero loro significato e il reale dolore che provocano solo quando capita a qualcuno a cui vuoi bene.

Ci accorgiamo del dolore nel vedere una persona in ospedale solo se noi stessi siamo fuori dalla porta per aspettare sue notizie.

Anch'io ero come tutti, assente distaccata nel sentire certe notizie al telegiornale, ma poi tutto è cambiato.

 

 

 

Quando sei seduta su una scomoda sedia dell'ospedale ed aspetti di sapere come stia qualcuno a cui tieni molto senti la necessità che qualcuno lo salvi, non importa se sia un Dio lontano o un medico in carne ed ossa: basta rivederlo in piedi, basta vederlo mentre con un movimento rapido toglie il ciuffo che gli è caduto sugli occhi, basta sentire la sua voce, basta saperlo vivo!

Le tue strane preghiere lasciano posto all'immagine dell'ultima volta in cui l'hai visto, sai che quella visione non ti abbandonerà mai.

Rivedi quella pozza di sangue vivo sull'asfalto, vedi il casco rotto sulla sua testa, il profondo taglio sul labbro e il livido sotto l'occhio destro.

La bocca semiaperta e gli occhi dannatamente chiusi.

Hai paura.

È tremendo credere che sia successo veramente.

Tremendo pensare che ieri era sorridente e allegro ed ora lo vedi lì su quell'asfalto nero e freddo, lì che sembra dormire, lì che non riesce a dire una parola, lì che non sa cosa sia successo.

La strada fredda, il sangue caldo, il dolore palpabile, tutto sembra non aver senso.

La vita non sempre ha una logica.

 

Ritorni alla realtà mentre senti la porta aprirsi davanti a te e con un fievole barlume di speranza guardi la faccia inespressiva del medico.

Dice: “ E' morto”

 

Odi l'insensibilità di quell'uomo.

Odi dover essere su una sedia e non poter far nulla.

Odi le lacrime che scendono.

Odi quella donna ubriaca.
Odi il caso.

Odi la morte.

Odi la tua vita.

Odi non essere morta al suo posto.


Urli, piangi, ti disperi.


 

Sai perché fa così male?

Perché I GENITORI NON DOVREBBERO MAI SEPELLIRE I FIGLI!

  
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