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Autore: Claire Percy    06/08/2013    1 recensioni
E se Sherlock finalmente si lasciasse andare -anche per una sola notte- all'amore, cosa ne imparerebbe? Come rivaluterebbe questo sentimento nuovo e sconosciuto?
[...Sherlock Holmes, l’uomo sempre concentrato, l’uomo sempre pronto, l’uomo che non si lascia andare a nessuna debolezza. Queste almeno sarebbero le cose che, chiunque, se gli si chiedesse di descrivere questa folle e meravigliosa creatura, direbbe di lui. Erano anche le cose che avrei detto io, fino a poche ore fa...]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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§§§§



Senza smettere di fissarmi allunga una mano verso il mio viso e sposta una ciocca di capelli che mi era finita sugli occhi.
“Ecco, così va meglio” accenna un sorriso leggero, un sorriso talmente spensierato che mai avrei creduto poter vedere sul suo viso. Sul viso di Sherlock Holmes, l’uomo sempre concentrato, l’uomo sempre pronto, l’uomo che non si lascia andare a nessuna debolezza. Queste almeno sarebbero le cose che, chiunque, se gli si chiedesse di descrivere questa folle e meravigliosa creatura, direbbe di lui. Erano anche le cose che avrei detto io, fino a poche ore fa.
Ora invece si è scatenata una tempesta silenziosa che dopo averci investiti ci ha lasciato così, ed eccolo qui, coricato a fianco a me, coperto solo da un lenzuolo leggero, l’unico e solo consulente investigativo, il signor Sherlock Holmes.

Mi stiracchio leggermente, scuotendo via un po’ del torpore che mi aveva invaso. “Com’è che sei ancora qui? Sono quasi le 9, a quest’ora di solito non sei già a sgambettare per tutta Londra alla ricerca di qualche cattivone?”
Spero che la mia ironia non l’abbia irritato, ma, al contrario, accenna una risata e affonda il viso nel mio collo. Quando mi risponde il suo fiato mi solletica la pelle e la sua voce mi scatena una piacevole vibrazione in tutto il corpo.
“Mh. Sai, stupisco fin me stesso nel dirlo, ma non mi annoio. Sono fermo e non mi annoio.”
Come turbato da questa ammissione di colpevolezza, si alza a sedere di scatto e mi guarda interrogativo.
“E non mi sto nemmeno arrovellando su alcun caso! Non sto pensando a niente! A niente!”
“Benvenuto nel mondo dei comuni mortali!”
Non sembra soddisfatto della mia risposta e resta seduto fissando il vuoto. Mi metto anche io seduta e gli lascio un bacio sulla spalla, lentamente. Sento la sua pelle fremere al contatto con le mie labbra.
“Vedi? Il tuo corpo ha apprezzato. Non tutte le cose belle devono essere complicate o raggiunte con fatica e sacrificio. Impara a lasciarti andare.”
Mi guarda smarrito, come un bambino che ha sbagliato strada e ti implora di prenderlo per mano e condurlo dalla madre.
“Io non sono capace. E non voglio. E non è una cosa da me.”
Bambino capriccioso.
Gli sorrido –sì, forse sono proprio io la madre, forse è questo il mio compito ora- e prendo una sua mano tra le mie. Ne percorro ogni linea con le dita, ogni curva della sua pelle, il bordo delle sue unghie.
“Hai delle mani bellissime. Te l’aveva mai detto nessuno?”
“No. Solo John mi fa dei complimenti. Ma sono sulle mie capacità, non certo sul mio aspetto fisico.”
“Penso che sia questo il punto.”
Da come mi guarda è evidente che non ha capito.
“Le persone. Non sei abituato alle persone. O almeno, a lasciarti andare a loro. Passi la tua vita ad inseguirle, accusarle e dominarle.”
“I criminali mi fanno giocare. Le altre persone sono noiose.”
“Non posso darti totalmente torto” Indico noi due, il letto sfatto, i nostri vestiti a terra. “Ma anche stare qui con me è noioso? Vedi, molte persone e molto di ciò che fanno è noioso, ma non bisogna arrendersi. Prendi John, non considerarlo un eccezione. Consideralo una porta, un esempio. Finirai per consumarti da solo altrimenti. Prenditi attimi senza pensieri, prenditi momenti di vuoto, permettiteli.”
Di nuovo quella faccia spaventata.
Divento seria.
“Sherlock, lo so che per te il vuoto è sempre e solo stato noia, ma ti assicuro che può essere molto meglio. Puoi fare mille cose senza arrovellarti troppo”
Annuisce serio per un secondo, poi gli spunta un sorriso. I suoi bellissimi occhi si illuminano e assumono un’espressione di una dolcezza indecifrabile.
“Con te riesco a lasciarmi andare. Non mi annoio.”
Può sembrare poco, ma quando è dalla bocca di Sherlock Holmes che provengono queste parole e quando Sherlock Holmes è l’uomo che ami, queste due frasi sembrano tutto ciò che le tue orecchie abbiano mai voluto sentire.
Lo stringo forte, facendogli capire che non lo lascerei mai andare, che gli sto chiedendo di restare qui con me per sempre, solo noi due, come questa notte, che ancora non mi sembra vera.
Posa le sue labbra sulle mie e mi dedica un lungo e dolce bacio.
“Prima di te non avevo nemmeno capito l’utilità dei baci.” Fa una pausa, pregna di significato, poi, tutto di un fiato, dice “Le uniche volte in cui sono fermo senza annoiarmi sono quando penso, e se per pensare devo essere fermo vuol dire che si tratta di un caso davvero difficile, e se il caso è difficile non riesco a reggere tutti quei pensieri e quella stasi da solo, ho bisogno di miei cerotti. Due, tre, quattro. Non ce la faccio da solo.”
Questa volta sono io ad assumere un’espressione interrogativa. Dove vuoi andare a parare?
“Bene, sono qui da ore, è tutto nuovo e difficile per me, ma non ho nessun cerotto, né ho pensato un solo momento che ne avrei voluto uno”
Ora ho capito.
“Sei la mia nicotina, anzi no, sei meglio della mia nicotina, tu sei sana. Sei la mia colonna. Sei la mia sana nicotina.”
Quanto lo amo.






Finalmente la mia prima pubblicazione! Da qualche giorno sono assolutamente persa per Sherlock e ho analizzato in lungo e in largo questo bellissimo personaggio. Qui una piccola fic tra Sherlock e un personaggio da me inventato in cui faccio emergere un po' di conclusioni a cui sono arrivata. Un piccolo spaccato, una foto di un loro momento insieme.
C.



  
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