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Autore: Sakura Honda    06/08/2013    2 recensioni
Fanfiction mooolto demenziale scritta durante un momento di sclero puro a scuola, ispirata alla favola di Biancaneve... ma in stile Hetalia!
Quali avventure attendono la povera Biancaneve? Cosa avrà in servo per lei la regina? Chi salverà la fanciulla? Lo scoprirete presto!
[La mia prima ff comica per favore siate clementi ç__ç]
Genere: Avventura, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Biancaneve Hetalia Style!

In un regno molto, molto, molto, molto, molto, molto, molto, molto, molto, molto, molto mooooooolto lontano nacque una bambina di nome Elizabeta. Questa bambina aveva la pelle vellutata, labbra rosse come una fragola e capelli nerissimi, anche se nella pubertà divennero castani. La bambina, poiché Elizabeta era un nome difficile da pronunciare, ma anche per noia, fu soprannominata “Biancaneve”. La povera madre di Elizabeta-Biancaneve morì dandola alla luce. Il padre, il re Roderich, si risposò con la regina Natalia, una bellissima donna dai lunghi capelli biondo cenere, legati da un fiocco, occhi blu e un caratterino talmente cinico che avrebbe potuto far andare a fuoco l’intero regno solo con uno sguardo.
La povera Elizabeta-Biancaneve era cresciuta come una schiava, infatti, era diventata talmente cinica (pure lei) che ormai si comportava da maschiaccio… infatti, fino alla pubertà credeva di essere nata con il tubo (chi vuole intendere, intenda).
La bambina cresce. Intanto, la regina forte della sua bellezza, decise di interrogare lo speccio della verità.
-Specchio specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame? – chiese la regina Natalia con fare altezzoso.
Nello specchio comparve un uomo bellissimo, biondo, con i capelli lunghi fino alle spalle, la barbetta e… nudo, con una rosa sui genitali.
-Ooooooooh, ma chèrie! – esclamò l’uomo, che diceva di chiamarsi Francis – ma naturalmente Elizabeta-Biancaneve!
-Coooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooosa?! – chiese la regina allibita.
-Lei è la più bella ragazza del reeeeeegno! – esclamò Francis sorseggiando un bicchiere di vino.
-Io lo dicevo di non prenderti al mercatino dell’usato – borbottò la regina. Nonostante ciò, la sua autostima calò, così come la sua rabbia, crebbe all’istante. Era inconcepibile che a questo mondo ci fosse una creatura più bella di lei! Perciò, la regina decise di agire. Chiamò un bellissimo cacciatore di nome Antonio, un bel figliuolo dalla pelle olivastra e gli occhi verde smeraldo.
-Ciao, bel cacciatore – salutò la regina con la bava alla bocca.
-Ehm… Sua Altezza – Antonio fece un mero sorriso – sono lusingato dalla sua accoglienza ma…
-Ah si – la regina si ricompose – devi uccidere Biancaneve!
Il cacciatore rimase sconvolto – coooooooooooooooooooosa? Devo uccidere una così bella chiquita?
-Ti conviene farlo – la regina fece una faccia accigliata – se non vuoi finire in pasto ai leoni!
-Mai contraddire la regina – rispose il povero cacciatore ispanico e, attirata con una scusa (a noi ignota) la povera Elizabeta-Biancaneve nel bosco, il nostro fighissimo cacciatore stava per uccidere la pulzella, ma non ci riuscì.
-Senti – disse Antonio – ti do due possibilità… se vuoi sopravvivere… o me la dai o me la dai.
La povera principessa non aveva mai dato niente a nessuno, neanche la minima cosa, figuriamoci se avesse dato “quella determinata cosa” a quel tizio che, tra l’altro, non aveva mai visto in vita sua. Perciò, Elizabeta-Biancaneve diede una bella padellata in testa al cacciatore (voi vi chiederete: da dove è uscita la padella? Questa cosa è ignota tutt’ora) facendolo cadere a terra mezzo morto con un bernoccolo in testa.
-Questa era la terza possibilità – disse la ragazza con fierezza.
-Va bene, va bene – rispose il cacciatore rialzandosi – sentimi bene, la regina vuole ucciderti, quindi ti conviene scappare e non ritornare mai più!
-Ma come! – esclamò la ragazza – e mio padre? E le mie amiche?
-Non ne ho idea! – rispose lui – intanto, fammi uccidere qualcosa come prova che sei morta e scappa! Vattene! Vai in fondo al bosco e troverai qualcuno che potrà ospitarti.
-Anzi – rispose la ragazza – meno mane, quella lì mi aveva fracassato i maroni. Va beh, in caso a Natale manderò una cartolina.
La giovane pulzella si avventurò nel bosco tutta sola, impaurita, indifesa, spaventata a morte…
-Ehi! Per chi mi hai preso! Non sono mica una pappamolle! – esclamò la ragazza.
Scusa scusa! Va beh, ricominciamo. La ragazza si avventurò nel bosco e, dopo una nottata e una giornata a camminare, si era letteralmente scazzata e stava per tornare indietro a dirgliene quattro al cacciatore, chiedendosi quanto fosse grande ‘sto bosco, quando trovò una piccola casettina di legno, fatta talmente bene che sembrava uscita dalle favole. La ragazza, provata dalla stanchezza e scazzata quanto basta da poter spaccare tutto (non era un tipo molto paziente) decise di entrare nella casetta.
-Uhm, accogliente! – commentò la ragazza.
In quella casa, a quanto pare, vivevano sette persone.
Sette letti, sette posti a sedere, sette armadi, sette playstatiom, sette mini frigoriferi, un’enorme televisore LCD di circa cinquantacinque pollici con vicino a sette scaffali riempiti di DVD, sette attaccapanni e sette poltrone. Si sarebbe accorta solo in seguito dell’enorme piscina con adiacenti sette sdraio, sette ombrelloni, idromassagio, sette altalene e sette siepi perfettamente potate.
Che dire, se la passavano davvero bene.
-Porca miseria! – commentò la ragazza – non se la passano male! Però, adesso mi metto a dormire, vah.
La ragazza si sdraiò sul primo letto che le capitò a tiro e cadde in unn sonno talmente profondo che sarebbe potuta scoppiare una guerra ma lei neanche se ne sarebbe accorta.
Intanto i sette padroni di casa stavano tornando da una giornata di lavoro in miniera. Ma non cantavano la canzoncina “eh oh eh oh andiamo a lavorar!”. Piuttosto, uno di loro, Alfred, intonava “Stayn Alive” dei Bee Gees, camminando come un deficiente.
-Alfred mi spieghi perché sei così stupido? – chiese un ragazzo dagli occhi marroni e capelli neri, di nome Kiku.
-Ma dai, Kiku!- esclamò Alfred, un ragazzone biondo dagli occhi azzurri (alla faccia dei nani).
-Ragazzi, sbrighiamoci, ho fame! – esclamò un ragazzo dagli occhi verdi, capelli castano scuro con un ricciolo sulla parte destra, di nome Lovino (che cavolo di nome è?).
-Concordo – concordò Alfred.
-Ehi, chi è là? – chiese un ragazzone biondo, con gli occhi azzurri e accento tedesco, di nome Ludwig.
-Veee abbiamo un ospite! – esclamò la fotocopia più bassa di Lovino, a quanto pare suo fartello, con i capelli più chiari, gli occhi ambrait e il ciuffo sulal sinistra, di nome Feliciano.
-Ma… ma… ma… ma… ma… ma… ma… sta dormendo nel mio letto, aru! – indicò un ragazzo dalle sembianze femminili, col codino, leggermente più alto di Kiku, di nome Yao.
-Beh, se non altro abbiamo qualcuno con cui parlare – commentò un ragazzone altissimo, il più alto di tutti, con i capelli biondo cenere, gli occhi viola e una sciarpa al collo, di nome Ivan.
La ragazza, per qualche strano scherzo del destino, si destò dal suo sonno, e…
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! Chi cavolo siete?? – urlò la ragazza.
-Come “chi cavolo siamo”? E lo chiedi? – chiese Alfred.
-Siamo i proprietri di questa casa – rispose pacato Kiku.
-Dov’è casa tua? – chiese Ludwig.
La ragazza spiegò l’accaduto e i sette rimasero talmente sconvolti a tal punto da farla rimanere con loro.
-Povera piccola! – commentò Feliciano – dormi pure nel mio letto! Veee!
-Posso prepararvi la cena? Sono brava, eh! – la ragazza cominciò a preparare dell’ottima pasta al pomodoro tanto da far andare a dormire soddisfatti i nostri “nani” che nani non sono (forse Yao e Kiku, rispetto agli altri, sono nani, ma neanche loro sono poi così bassi).
Intanto…
-Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaamoooooreeeeeeeeeeeeee! – chiamò la regina.
-Che vuoi? – chiese il re Roderich, impegnato a suonare il piano.
-Sono incinta!- esclamò contenta la regina Natalia.
-Chi se ne importa  - borbottò lui – è la dodicesima volta che mi dici che sei incinta… in due anni.
-Stavolta è vero – contestò lei.
-Mi spiace, devo cercare mia figlia – si giustificò il re.
La regina si accigliò – non vuoi un figlio tutto nostro?
-A me interessa di MIA figlia – il re uscì dalla stanza.
La regina guardò accigliata la porta chiusa… poi un urlo echeggiò in tutta la reggia, facendo volare via tutti gli uccelli del regno.
-ANTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOONIOOO! – che vi avevo detto?
Passavano, intanto, i giorni e la nostra protagonista faceva da sguattera per i “nani”… no scherzo. Aveva fatto amicizia con “quelli-che-teoricamente-sarebbero-nani-ma-alcuni-di-loro-sono-alti-due-metri”, lei cucinava, stirava, lavava ecc. e loro organizzavano, ogni sera, delle buonissime grigliate.
Nel frattempo…
-Bene – la regina sorrise fiera – specchio specchio delle mie brame chi è la più bella del reame?
-Ancora con questa storia? – chiese Francis – comunque, se proprio lo vuoi sapere la più bella del reame è… Elizabeta-Biancaneve!
Alla regina caddero le braccia a terra. Non disse nulla, solamente una parola che sentirono anche i regni vicini. Un nome, un solo nome.
-ANTONIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
La regina andò a casa del cacciatore, il quale si stava “intrattenendo” con una bella bionda dai capelli lunghi fino alle spalle.
-Avevi detto di averla uccisa! – sbraitò la regina.
-Infatti – rispose lui mettendosi i pantaloni, poi sospirò – Bella, mi sa che non possiamo continuare, per adesso.
-Trova un modo per ucciderla, ORA! – esclamò la regina evidenziando la parola “ora”.
-Perché non si rivolge al mago Arthur, Vostra Altezza? – chiese la ragazza che teoricamente si chiamava Bella.
-Mai sentito – rispose la sovrana – chi è?
Dopo che Bella spulciò le informazioni necessarie, la regina Natalia andò a casa del mago Arthur, un bellissimo figliuolo (anche lui) biondo, occhi verdi e delle folte sopracciglia.
-Non mi si era mai presentata la Regina – commentò costui – in cosa posso esserle utile, vostra altezza?
-Devo uccidere una ragazza – rispose lei – la principessa Elizabeta.
-La principessa Elizabeta? – chiese il mago – è ancora viva! Santo cielo! È ancora nubile?
-La prego! – esclamò la regina – mi serve un filtro indolore che la uccida all’istante!
-Bene! Ho quello che fa per lei! – rispose entusiasta il mago Arthur – prenda questo.
-Che cos’è? – chiese la regina prendendo quella che sembrava una brioche con la panna.
-Questo si chiama scone, è un dolce tipico inglese – il biondo sorrise altezzoso, fiero della sua patria – nell’impasto e nella crema c’è un veleno talmente potente che avrà un effetto immediato.
-Veramente lui cucina male! Ecco perché avrà un effetto immediato! – rispose una fatina dalle ali verdi che si andò a posare sulla spalla del mago.
-Shut up! – urlò quest’ultimo alla creatura magica.
-Ma scusa è vero! Sei famoso per la tua magia ma quanto a cucina fai proprio schifo! – rispose la fatina ghignando.
Il mago la schiacciò lettermente col dito, mandando via la fatina tutta dolorante.
-Come le dicevo, Vostra Altezza - riprese il mago Arthur – questo dolcetto apparentemente innocuo contiene un veleno potentissimo.
-Grandissimo! – rispose la regina Natalia – la pagherò profumatamente!
-Aspetti! – rispose il biondo – una sola cosa può spezzare l’incantesimo… ma è una cosa pressocchè introvabile…
-Se allora è introvabile allora è impossibile che l’incantesimo si spezzi! Oh che bello già pregusto la vittora! – gongolò la regina.
-Ma… almeno vuole sapere che cos’è? – chiese il biondo.
-No! Perché tanto è introvabile! Chi se ne frega, voglio quella ragazza MORTA! – il viso della regina fu incorniciato da un’aura viola di malvagità, lo guardava accigliato, quasi volesse accanirsi su di lui.
-Okay, okay Vostra Altezza – rispose lui – come desidera.
-Aspetti! – esclamò la regina tornando normale – come glielo facciamo recapitare?
-Detto fatto – rispose il mago Arthur con un sorriso – Flying Mint Bunny! Come here! – nel giro di un minuto arrivò volando uno strano coniglietto verde menta – porta questo scone alla principessa Elizabeta, are you understand? – l’esserino fece di si con la testa – good, ora vai, non sbagliare! Let’s go!
Il coniglietto verde volò dall’altra parte del bosco, arrivando a casa dei “nani”. Elizabeta/Biancaneve stava stendendo le mutande quando arrivò l’esserino verde. Allora la ragazza, accortasi della presenza del coniglietto, si avvicinò con aria moooolto pucciosa.
-Ma ciaooooooo cucciolotto! Ma che ci fai tutto solo nel bosco?? – okay, aria DECISAMENTE troppo pucciosa – ti sei perso?? – il coniglietto porse il dolcetto alla malcapitata – oh? Ma è per me? Oooh ma grazie! Avevo un certo languorino… - la ragazza addentò il dolcetto proprio quando arrivarono i “nani” che non poterono evitare l’accaduto. La ragazza si accasciò a terra e cadde in un sonno profondo.
I “nani” la circondarono velocemente e non poterono fare altro che constatare la morte della ragazza.
Feliciano cominciò a piangere come una fontana, consolato da Ludwig. Kiku, abile nel fai da te, costruì una teca di vetro in cui si poteva ammirare la bellezza della ragazza anche da morta.
nel frattempo, un giovane, possente, muscolosoi e bellissimo principe, biondo, occhi azzurri e un fisico bestiale…
-Ehi! Hai confuso il Magnifico Me con qualcun altro non magnifico! Kesesesesese! - esclamò il principe.
Okay, niente di tutto quello che ho detto. Ricominciamo.
Un bellissimo principe, alto, altissimo, capelli biondo cenere quasi bianchi e occhi rossi come il sangue (si direbbe albino) ma comunque molto figo, di nome Gilbert, il quale si trovava lì per puro caso, vide la teca con tutti i “nani” attorno.
-Ehi! Fate passare il Magnifico Me! Kesesese! – esclamò il giovane.
Il principe rimase ammaliato dalla bellezza della ragazza. Rimase estasiato a vedere quelle gote paffute, quella pelle lucente, quei capelli morbidi…
-Ma non sarà mai Magnifica come me! Kesesese! – certe abitudini sono dure a morire eh? Ma comunque. Il giovane si chinò per dare un bacio alla ragazza.
-Un Magnifico bacio vorrai dire! Si insomma, chi è che non bacerebbe le Magnifiche labbra del Magnifico Me? Kesesesesesese! – avete capito che il principe è un gran vanesio eh? Ma va beh, fatto sta che la principessa si svegliò all’istante.
-Oh! Grazie principe per avermi salvato! – esclamò Elizabeta-Biancaneve.
-Di nulla bella ragazza! Kesesese! Sei stato salvato dal magnifico maaaaaahiaaa! – il principe fu interrotto da una padellata della ragazza (la fida padella la seguiva sempre).
-Beh come da prassi, visto che mi hai salvato sei autorizzato a sposarmi vero? – chiese lei.
-Ja! Sposerai il Magnifico principe Gilbert! Kesesese! Ahi! – ecco un’altra padellata.
Dopo di che il principe Gilbert e la principessa Elizabeta-Biancaneve salirono dul destriero del giovane e si allontanarono verso una vita felice. Contornata da tante padellate in testa e fiumi di birra.
 
 
 
 
 
 
 
 
E tutti gli altri?
La regina, dopo aver saputo che Elizabeta-Biancaneve era viva, cadde in depressione e, dopo un’overdose di vodka e vari alcolici pesanti, passò a miglior vita.
Ludwig e Feliciano andarono a vivere insieme in campagna, gestendo una tavola calda in cui piatto principale era sempre e solo PASTA.
Alfred conobbe il mago Arthur e scapparono insieme a cavallo dell’unicorno dell’inglese.
Kiku divenne un mangaka molto famoso e aprì un negozio di vari gadget ispirati a manga, anime e videogiochi, tutti rigorosamente a mano!
Yao e Ivan andarono a vivere in montagna, gestendo un ostello dove il sabato e la domenica si beveva vodka gratis.
Romano conobbe il cacciatore Antonio e andarono, anche loro, a vivere in campagna, gestendo un ristorante italo-spagnolo e coltivando pomodori.
Francis uscì dallo specchio e aprì un night club molto rinomato.
Bella andò a vivere in Polinesia circondata da molto bei figoni.
Il re Roderich portò all’altare la figlia nel giorno del suo matrimonio.
Elizabeta e Gilbert divennero re e regina e vissero per sempre felici e contenti.

FINE!

 

-Angolino degli unicorni dell'autrice-
Buonasera popolo di EFP! La Sakura è tornata sulla scena con le sue demenze! Yuppi!
*rumore di grilli e balle di fieno che volano al vento*
Okay, bene.
Allora questa scemenza è venuta fuori durante un momento di sclero a scuola, talmente era la noia (e la voglia di scrivere qualcosa di assolutamente demenziale) che ho preso il mio fido quaderno delle fanfiction (eh si, ho un quaderno dove scrivo a mano tutte le fanfiction, soprattutto a scuola quando non c'è un cavolo da fare xD) e ho scritto questa... cosa.
Allora la scelta di fare la PruHun non è casuale xD amo talmente la PruHun che ho detto "no, Biancaneve deve essere Ungheria e il Principe deve essere Prussia!" e poi... Rod che interpreta il padre della principessa... non so come cavolo mi è venuto O.O la maggior parte dei personaggi me li ha suggeriti Ita perchè non sapendo come cavolo fare ho chiesto soccorso a lei xD e poi, avendo paura di aver fatto qualche personaggio OOC, l'ho messo nelle note non si sa mai, fatemi sapere se sono venuti OOC please ç_ç
Ed eccoci qui, con questa scemenza che teoricamente sarebbe una fanfiction. Fatemi sapere come vi sembra, l'angolino delle recensioni mica morde :3 grazie a chi leggerà, recensirà, metterà tra preferite e seguite e continuate a seguire l'altra "cosa" che sarebbe "Draw a circle that's the Earth!" che a mio avviso sta avendoun discreto successo e di questo ne sono contenta, grazie a tutti voi!
Ora mi levo dalle balls, ci vediamo popolo!
Sakura Honda

 

   
 
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