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Autore: S e r e n a    07/08/2013    2 recensioni
Ad Hogwarts non si può mai stare tranquilli, neanche se Voldemort è ormai un brutto ricordo.
Una ragazza in particolare, Nata Babbana e per giunta Grifondoro, sarà l’artefice dell’esaurimento nervoso dei suoi compagni di casa, e non solo.
Hermione è un uragano vivente: rapisce tutti con la sua allegria.
Draco si nasconde dietro il cliché che vede i Serpeverde schivi e indifferenti per non esporsi.
Quasi senza accorgersene, entreranno l’uno nel mondo dell’altra, infrangendo una dozzina di regole e tradizioni.
Dal testo del primo capitolo:
Daphne sbuffò rassegnata; ormai erano due anni che le cose andavano in quel modo, c'era abituata.
Invece con Hermione era diverso, lei era diversa.
Le sue compagne di stanza la guardavano ridacchianti, e lei si appuntava mentalmente di fare una rifornitura da Zonko.
A volte si chiedeva perché si trovava nei sotterranei.
Non disprezzava i Mezzosangue, non odiava più di tanto i Grifondoro, aveva una migliore amica che rappresentava l'emblema di tutto ciò che la sua Casa odiava e a volte la sua indole Serpeverde svaniva.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Seamus Finnigan | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo, Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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Capitolo due~
“Mi piace, c'è il continuo?”


Le lezioni passarono lente e noiose, sia per Daphne che per Hermione; i loro pensieri tornavano sempre alla lite che avevano avuto prima di entrare in Sala Grande, ed ogni tanto si lanciavano occhiatine.
Daphne quel giorno aveva controllato innumerevoli volte i loro bigliettini incantati presi da Zonko.
Quello era l'unico modo che avevano per tenersi in contatto dovunque, ma erano entrambe troppo orgogliose per fare il primo passo.
La Serpeverde decise di giocare d'astuzia.
Prese il bigliettino e vi scrisse un pezzo del tema di pozioni assegnatole da Piton, facendo finta di aver sbagliato pergamena.
Il primo passo l'aveva fatto, toccava ad Hermione.
La riccia invece decise di non cedere alla tentazione di guardare i bigliettini.
Eppure tutti gli sforzi che aveva fatto per resistere erano risultati inutili, visto che mentre prendeva la sua roba alla fine dell'ultima lezione della giornata, aveva già aperto un bigliettino.
Pensò di trovare tutto vuoto, ma non era così; c'era scritto, in una calligrafia che Hermione riconobbe come quella della migliore amica, un pezzo di un tema di pozioni.
Allora mise alle spalle l'orgoglio, e le rispose.
-Mi piace, c'è il continuo?-.
Probabilmente aveva sbagliato a scrivere là, ma almeno aveva una scusa per riappacificarsi; in effetti avevano litigato per una cazzata.
Daphne ghignò soddisfatta rigirandosi nel letto in modo da avere la luce pomeridiana che filtrava dal lago e dalle finestre ad illuminare il biglietto e stando attenta a non cadere e rompersi qualche osso.
-Ci sarebbe, ma dovresti fartelo tu. O al massimo te lo passo quando ho tempo, sai che mi secco a scrivere-.
Ciò che le piaceva di lei erano le frasi da comprendere, e quella era un invito chiaro e tondo a vedersi. Bastava saper leggere nelle righe.
Hermione strizzò gli occhi quando lesse l'invito della bionda ad incontrarsi. Le mancava la sua migliore amica; la faceva ridere, insieme commentavano il vestiario di Pansy, dei professori, e con lei le giornate sembravano volar via.
Così, velocemente le rispose.
-Mh, prima di vederci, devo chiederti una cosa. Usciresti con un mio amico? Vorrebbe invitarti ad Hogsmeade, ma è timido.
Quindi, proprio per questo, mi ammazzerebbe se sapesse che te l'ho detto. Allora? Vuoi assistere alla mia morte, vero?-.
Sorrise rileggendo le righe, mentre scomparivano dal bigliettino.
La Greengass sbuffò mettendosi comoda, ma rischiando di cadere sul serio.
Hermione aveva la brutta abitudine di improvvisarsi Cupido in ogni singola situazione che le capitasse sotto tiro.
Daphne giurò a se stessa che qualche volta l'avrebbe fatta andare in giro con un pannolino, una maglia, arco e frecce.
-Prima di tutto: noi dove ci vediamo? E poi, chi è questo fatidico ragazzo? Cupido, se vuoi puoi dirgli che lo aiuto io ad ammazzarti-.
La riccia lesse divertita le parole dell'amica, sedendosi su una poltrona della Sala Comune.
-In che dormitorio sei? Comunque, è.. Oh, al diavolo. Seamus Finnigan!-.
Daphne rilesse il messaggio perplessa finché non scomparve: Seamus Finnigan?
-No ma... sul serio? Ho sempre creduto fosse gay e avesse una relazione segreta con Dean Thomas! E, entrambi, un triangolo con Neville Paciock!-.
Scrisse velocemente, con un sorrisino. In effetti Finnigan le era sempre stato simpatico, un'uscita sarebbe stata divertente.
Hermione leggendo quelle parole scoppiò a ridere.
Tutti in Sala Comune la guardarono male, così lei sbuffò e sventolò il bigliettino.
Lo osservarono e, capito che stava 'messaggiando', distolsero lo sguardo.
Scrisse velocemente le parole, mentre la mano le tremava dalle risate.
-Greengass, non ridevo così tanto da quando sei "accidentalmente" caduta, per poi metterti a sbraitare su una mia futura amputazione della gamba, ovviamente innocente. E comunque no, malvagia che non sei altro, non è gay! E manco OroCiock! Non vedo l'ora di vedere come arrossirà...sono certa mi scaglierà contro maledizioni! Prepara il mio funerale-.
Hermione rifletté un attimo, per poi riprendere a scrivere.
-Vi voglio tutti vestiti di nero, tristi, e con i lacrimoni agli occhi, grazie!-
La Serpeverde inarcò le sopracciglia; era un altro trucchetto che Hermione aveva escogitato credendo che lei fosse stupida quanto le sue compagne di dormitorio?
-Buono a sapersi. Ma, Granger, cosa hai intenzione di dirgli? Non ho ancora accettato. Potrei farlo solo se..-
Lasciò la frase in sospeso, sghignazzando all'idea della risposta che avrebbe dato.
-Gli piacciono gli hamburger, tranquilla. Anche la pizza se ti interessa-.
Concluse al posto suo la Grifondoro, alzandosi dalla poltrona della Sala Comune ed entrando nel dormitorio maschile.
Daphne sghignazzò, pensando tra sé e sé.
"Perfetto...una bella cena gratis mi ci voleva proprio!"
  
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