La difficoltà più grande per Klaus era vivere a New Orleans, con accanto Haley in attesa di loro figlio, mentre il suo cuore atono, ma assurdamente palpitante, viveva a chilometri di distanza.
Caroline rimbalzava ogni suo tentativo di avvicinarla. Rifiutava le sue chiamate, i suoi inviti, i suoi regali. Rifiutava ogni cosa che provenisse da lui, anche solo lontanamente. Lo aveva contattato solo in caso di bisogno, quindi, si ritrovava spesso a sperare che qualcuno a Mystic Falls venisse morso ancora – e presto – da un licantropo, solo per poter fare la sua comparsata da eroe della città per salvare la vita al malcapitato vampiro, davanti agli occhi ammaliati della piccola Forbes. Ma non succedeva da tempo, ormai. Le uniche notizie pressapochiste di Rebekah non gli bastavano più e sapere che, alla fine, Tyler aveva fatto ritorno tra le braccia della donna che avrebbe tanto voluto per sé, non lo aiutava di certo.
Ogni tanto si perdeva nei suoi pensieri e li immaginava insieme, abbracciati. Li vedeva baciarsi, amarsi, e il fiume di una sensazione amara come il fiele gli riempiva le fauci incarognite. Poi la sua mente ballerina sostituiva il corpo di Tyler con il proprio, e la situazione mutava radicalmente.  
Non riusciva nemmeno più a riconoscere se stesso. Il Niklaus pieno di rabbia, di rancore, di voglia di vendetta, o di qualsiasi altra sensazione marcescente lo avesse sopraffatto nelle ultime centinaia d’anni, era andato scomparendo, da quando quella vampira bionda compulsivo-ossessiva aveva fatto capolino nella sua millenaria esistenza. Tutto ciò che desiderava ora, era nient’altro che lei stretta a lui in un abbraccio infinito. Le sue labbra avvinte alle proprie. Lui e lei, insieme.
Perse lo sguardo tra le fiamme del grande camino di casa sua. Sentì i passi di qualcuno avvicinarsi, prima ancora che quel qualcuno fosse entrato dalla porta. Sospirò, pronto a fingere che tutto andasse bene e che non ci fosse niente a turbarlo.
“Ehi, ti cercavamo tutti in città. Un minuto prima eri lì con noi, il minuto dopo…”
Klaus non diede il tempo ad Elijah di finire la frase. Si volse verso di lui, che vide nel suo sguardo affranto le risposte che a voce non avrebbe mai udito.
“Io devo tornare a Mystic Falls, fratello. – l’ibrido cavò dalla tasca il braccialetto che era appartenuto a Caroline, quello che le aveva regalato per il suo compleanno, ci giocò brevemente – Non riesco a fingere continuamente che tutto vada bene, non riesco a buttarmi tutto alle spalle.” Più parlava, più le sue parole acquisivano convinzione, determinazione.
“Niklaus, non puoi semplicemente andartene e basta. Sta per nascere tuo figlio!”
“Come posso stare qui con Haley e fare finta che tutto sia perfetto, quando l’unica donna che abbia mai amato in vita mia si trova a chilometri di distanza e sta con un uomo che non sono io?”
“Lei non ti ama, Klaus. Dovresti semplicemente fartene una ragione. Hai preteso per centinaia d’anni l’amore e l’approvazione della gente, e prova un po’ a riflettere su dove ti ha portato! Ti sei svuotato di ogni umanità.”
“Tu non capisci, fratello. È stata lei a rendermi quei sentimenti che credevo persi per sempre. Lei che ha riempito quel guscio d’uomo che ero. Lei che può finalmente rendermi felice, e io non posso arrendermi.”
“E cosa intendi fare, allora?”
“Tornerò a Mystic Falls e farò in modo di conquistarla.”
Elijah aveva già capito che, per il fratello, conquistarla avrebbe voluto dire irretirla, convincerla. Magari soggiogarla.
“Non giocherò così sporco, caro il mio virtuoso, - disse, rispondendo a dei pensieri inespressi – non voglio che mi ami per costrizione. Farò semplicemente in modo che apra gli occhi…” e sorrise, all’idea di ciò che la sua mente aveva già elaborato.
“Io spero solo che tu sappia cosa stai facendo, Niklaus.”
“Io so sempre cosa faccio, Elijah. – fu la sua risposta secca, piccata – E so che non ho voglia di continuare così. Il desiderio di lei mi sta consumando da dentro, come un insetto laborioso che, poco a poco, prolifica e mi mangia le viscere.”
A nulla era valso il tentativo del fratello, di convincerlo a restare. Nemmeno provare a delineargli davanti agli occhi i possibili scenari – catastrofici – futuri, lo aveva persuaso a cambiare idea. Così, come tante altre volte nel corso della loro esistenza, Elijah aveva dovuto arrendersi davanti alla caparbietà di Niklaus e lasciarlo andare.
Poco più tardi, l’ibrido era già su un aereo, diretto in Virginia. Aveva già in mente un buon piano, e aveva tutte le intenzioni di metterlo in atto.


Angolo dell'Autrice

Buonsalve gente!
Non chiedetemi come mi sia uscita questa cosa, perché non lo so manco io.
So solo che l'ho scritta in venti minuti e l'ho riletta a malapena, per cui mi scuso per eventuali errori. La mia beta è in vacanza e di certo non ho intenzione di romperle l'anima anche là. 
Come ho già spiegato, questo è un breve Missing Moment, del periodo appena precedente l'altra mia OS Klaroline,  The only way to get rid of a temptation is to yield to it . 
Avevo voglia di entrare un po' nella testa dell'ibrido, ecco la ragione che mi ha spinta a scriverla.
Per cui non vi rompo le balle, continuando queste note e vi saluto, mandandovi tanti baci.
A bientot,
Fair