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Autore: RosiesRebels    07/08/2013    0 recensioni
' Ricordi e realtà.
Siamo noi a scegliere i nostri ricordi, e la realtà si trova solamente nel nostro cuore.
Lui era sostanza che componeva entrambe. '
________
' Non lasciarmi - Continuazione. '
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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' Volevo davvero bene a mia madre, lei era tossicodipendente, alcolista, era diventata quasi ceca e godeva di un sussidio, era schizzofrenica, però io non avevo mai dimenticato che lei mi amava, anche se si faceva continuamente, io avevo ricordo solo di lei, mio padre, mia sorella ed io, il resto lo avevo cancellato, avevo dimenticato chi ero. '
 
 
- Dammi quei soldi, sono i miei.- Urlò, una donno dall'esile corpo, nascosto da dei vestiti umidi e malandati, inseguendo la figura esile di una ragazza dai lunghi capelli color nero pece raccolti in una coda, che correva intorno a quella piccola reggia, completamente piena di sporcizia, di disordine, niente era curato lì dentro. 
- Sei uno schifosa, le tue figlie non mangiano.- Replicò, la ragazza che venne afferrata dalla donna dai lunghi capelli color cioccolato che la fece cadere a terra.
- Dammeli, ti ho detto.- Urlò contro la ragazza che cercava di liberarsi dalla sua presa, rialzandosi dal tappeto fradicio dov'era caduta, afferrando una di quelle sedie di legno mettendosela, davanti per cercare di sfuggire alla presa, di quella donna che era completamente assetata del mazzetto di soldi che la ragazza teneva tra le mani.
-Ti ho detto di lasciarmi, mamma, devi lasciarmi.- Urlò, la ragazza tenendo i suoi occhi premuti contro il viso sciupato della donna.
Ma lei riuscì ad afferrare la piccola ragazza, buttandola contro il muro.
-Ho dato cento dollari ad ognuna di voi, per metterli da parte ma questi sono i miei hai capito?- Urlò, contro la ragazza che cercava di ribellarsi, tra le braccia della donna.
-Ci servono per vivere, mamma.-Replicò con lo stesso tono, liberandosi dalla presa della donna.
-Ogni mese è sempre la solita fottuta storia.- Urlò, una volta essersi liberata dalla donna che rimase poco distante da lei con il respiro affannoso, che la guardava.
Ma dietro di loro c'era una ragazza, così innocente, dall'aspetto angelico. Ma dagli occhi, distrutti. Dall'espressione, completamente ingenua, che avanzò lentamente con quel mazzetto di soldi, che stringeva nel pugno della sua mano dalla pelle bianca come il latte.
Teneva gli occhi premuti contro quella donna che si era messa le mani tra i capelli avvicinandosi a lei, come sottofondo il volume della televisione, dove un'uomo era seduto sul divano ad osservare quel piccolo schermo, ignorando cio che stava accadendo intorno a lui.
- Dammeli sono i miei.- Li afferrò improvvisamente, quasi da strappare il braccio alla ragazza che si ritrao subito dopo, aiutata dalla sorella che si mise tra di loro.
-Lasciali stare, ci servono per mangiare.- Esclamarono insieme, tentando di tener lontana la donna da loro.
- Voi cosa avete fatto per me eh? Io a voi in questi cinque anni ho dato la vita, cosa volete che vada in strada a prostituirmi, eh? - Urlò, osservando tutte e due, che cercavano ancora di ribellarsi.
Strattonandola, finì per terra ma rialzando di nuovo i suoi occhi color grigio scuro ritornò a guardarle entrambe.
-Mi servono.- mormorò con tono pacato, e distrutto da un pianto isterico improvviso.
La ragazza, a quella vista allungò il braccio verso di lei lentamente lasciandole afferrare quel mazzetto di dollari, che prese immediatamente accompagnando quel gesto con un suo lievo sorriso.
 
' Desideravo vedere quel sorriso, Dio quanto lo desideravo. Ero patetica?' 
 
 
- Non andare all'acquedotto, mamma!- Urlò, la ragazza dall'esile corpo e dai lunghi capelli di un color, caramello chiaro che lasciava sciolti morbidi caderle lungo la schiena.
Ma a quell'esclamazione la donna uscendo di socchiuse la porta dietro le spalle, violentemente.
- Papà muoviti, è andata all'acquedotto! la rapineranno!- Replicò la ragazza, mettendosi di fronte l'uomo dalla barba lunga folta, e dai capelli grigi folti, dall'aspetto completamente trascurato. La ignorò.
Riuscì a tirarlo dalla manica del capotto, e farlo rialzare in piedi. Insieme, s'incamminarono verso quelle strade completamente, orribili, e poco consigliabili della metropolitana inglese. 
 
' Mio padre, potevi sederti sul divano e parlare con mio padre. Solo che non potevi parlargli, a lungo. ' 
 
Si allontanò, anche lui insieme alla donna, lasciando la ragazza indietro che si soffermò di botto su quel marciapiede dall'asfalto umido, osservandoli allontanarsi insieme, avvicinandosi ad un'uomo dalla pelle scura, che donò loro quella polverina, chiusa in quella piccola bustina, e loro donarono quel mazzetto di dollari, per poi girare le spalle e allontanarsi insieme.
Continuava ad osservarli, da lontano, di spalle con gli occhi completamente lucidi.
 
'Così stanno le cose, i genitori sono i tuoi Dei, io li vedevo come l'esempio di quello che avrei trovato ovunque nel mondo. Ma davano così poco ai miei bisogni, ma io avvertivo che il loro bisogno era così forte, che non mi faceva ne soffrire e ne arrabbiare al fatto che non s'interessassero a me, io mi dicevo dev'essere la condizione umana che è fatta così. Poi arrivò la realtà. '   
 
  
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