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Autore: The_Storm    07/08/2013    4 recensioni
Noi pensiamo a New York come la Grande Mela e subito ci vengono in mente tutte le cose meravigliose che questa città ha. Ma c'è un lato oscuro di New York che pochi conoscono e Victoria Dowson è una di queste. Fa parte dell'FBI da quando ha finito il liceo e, anche se ha solo diciannove anni, si è guadagnata il rispetto di tutti lì.
Jason Carter è il capo della banda più temuta di tutta New York. È un assassino senza cuore che uccide chiunque ostacoli il suo cammino. È il classico bello e dannato. Cosa succederebbe se questi due mondi apparentemente così diversi venissero in contatto? Scopritelo leggendo.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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*Dal capitolo precedente*

 Lo scimmione da una calibro nove millimetri a Vic. Lei toglie la sicura e me la punta sulla fronte. La fisso negli occhi e lei sostiene il mio sguardo, poi lo sposta impercettibilmente verso l'uomo alle mie spalle. Preme il grilletto e....
Il proiettile finisce nel muro ad un centimetro di distanza dalla mia testa. Guardo Vic che sorride beffarda. Sapevo che non ci avrebbe traditi, è per questo che non ho fatto niente per liberarmi. Quando mi ha guardato negli occhi, ho visto lo stesso sguardo che aveva quando mi ha chiesto se mi fidassi di lei ed era anche quello che mi stava chiedendo in quel momento. Non lascio a quegli idioti neanche il tempo di rendersi conto di ciò che sta succedendo, mi alzo di scatto e tiro un pugno all'uomo dietro di me, immobilizzandolo subito dopo, mentre Vic si occupa dell'altro, mettendolo direttamente fuori combattimento. Dopo aver sistemato quell'altro bastardo, la bionda si gira verso di noi e punta la calibro contro di lui. Nei suoi occhi riesco a leggere una rabbia incredibile e, sinceramente, mi fa paura. 
- ci incontriamo di nuovo, eh?- sputa sprezzante. Il mio sguardo ora è incuriosito. Lo ha già incontrato? Anche l'uomo sembra essere confuso
- che vuoi dire?- chiede infatti. Se possibile, lo sguardo di Vic diventa ancora più furioso. 
- tredici anni fa, hai rapinato una gioielleria, ti ricordi?- dice. Il suo sguardo si fa pensieroso e poi scuote il capo in segno di diniego
- pensaci bene, hai ucciso anche una donna bionda con gli occhi azzurri che teneva dietro di se una bambina di circa sei anni- aggiunge. Un lampo passa negli occhi dell'uomo, forse si è ricordato. 
- si, ora ricordo. Ma tu cosa c'entri?- chiede confuso. Lei fa un sorriso amaro
- quella bambina ero io e la donna che hai ucciso era mia madre. Ho visto mia madre morire sotto i miei occhi- la sua voce è fredda, ma i suoi occhi mostrano tutto il dolore che prova. Lui sobbalza, ma si ricompone subito. 
- quindi adesso vuoi uccidermi per vendetta?- chiede più per conferma che per informazione, ma Vic scuote la testa. 
- no, ho sempre considerato la morte come una liberazione e io voglio che tu patisca le pene dell'inferno da vivo e da morto- la sua voce mette i brividi. Con uno scatto fulmineo, l'uomo si butta fuori della finestra rompendo il vetro e cadendo di sotto. Siamo solo al primo piano, quindi non deve essersi fatto niente. Sento Vic imprecare e poi la vedo buttarsi dallo stesso punto. Corro fuori dall'edificio e vedo Vic aggrapparsi alla scaletta di un furgone. In quel preciso momento, sento il suono delle sirene dell'auto della polizia. Mi volto verso di loro, prendo una delle auto cacciando via gli agenti che ci sono dentro e parto a tutta velocità all'inseguimento di Vic e quell'uomo. 
Pov. Victoria
Anthony Finnegan, quel bastardo che ha ucciso mia madre, si butta dalla finestra. Impreco e lo seguo a ruota. Cado in ginocchio sull'erba, ma mi rialzo subito. Vedo quello stronzo salire su un furgone e partire. Prima che acquisti velocità, riesco ad aggrapparmi alla scaletta sul retro e mi arrampico fino ad arrivare in cima al camion. Tenendomi in precario equilibrio, raggiungo lo sportello anteriore e lo apro, sedendomi sul sedile. Finnegan mi punta la pistola alla tempia con una mano, mentre con l'altra continua a guidare. Rimango immobile. 
- ormai per me non c'è più scampo, ma non voglio finire in prigione, quindi andrò all'inferno, ma tu mi accompagnerai- dice. In un primo momento non riesco a capire le sue parole, ma poi, voltandomi verso la strada, noto un burrone. Con la coda dell'occhio, vedo Jason che è riuscito ad affiancarci con un'auto della polizia. Sorrido impercettibilmente. Sapevo che lei non mi avrebbe deluso. Tiro un pugno in faccia a Finnegan così forte che sviene. Si accascia sul volante. Lo prendo per la vita e mi lancio fuori dal camion con lui, atterrando sul cofano dell'auto che Jason sta guidando. Quest'ultimo frena bruscamente e scende dall'auto. 
- Vic, come stai?- chiede preoccupato. Sorrido debolmente. 
- sto bene, grazie a te- rispondo. Ci guardiamo negli occhi e mi sembra di annegare in quel mare di cioccolato fuso. 
- grazie per esserti fidato di me- sussurro e lui sorride dolcemente
- sapevo che non ci avresti tradito, Vic- risponde. A separare le nostre bocche sono solo un paio di centimetri. Ci avviciniamo lentamente. Le notare labbra si stanno sfiorando e i nostri occhi sono socchiusi. 
- VIIIIIIIC, JAAAAS, STATE BENE?- quell'urlo ci fa allontanare bruscamente e ritorno alla realtà giusto in tempo per riuscire ad afferrare al volo July. Le faccio fare un paio di giri e poi la lascio andare dal fratello che la abbraccia teneramente. 
- ma che ci fai tu qui?- chiede sorpreso Jason. 
- quando sono venuta a trovarti e c'era anche Vic, lei mi ha dato un cellulare e mi ha detto di stare attenta perché mi avrebbe inviato un messaggio e, quando lo avrei ricevuto, sarei dovuta correre in centrale per portare Hudson e gli altri agenti in un luogo che mi avrebbe detto lei nel messaggio. Sarei potuta arrivare qui molto prima, ma quello scemo di Hudson non voleva venire, sostenendo che:" non aveva tempo da perdere con i bambini"- spiega July. L'ultima frase la dice cambiando tono di voce e facendo delle smorfie con la faccia. Io e Jason scoppiamo a ridere. 
- VICTORIAAAAAAAAA- questo urlo disumano è accompagnato da un abbraccio che mi blocca le vie respiratorie. 
- Dio mio, stai bene? Ho visto tutta la scena e mi sono sentita male- dice ad una velocità sovrannaturale
- starei meglio se mi lasciassi. Mi stai soffocando- dico e lei si stacca subito
- scusa, ma ora andiamo, dai- dice Cloe trascinandomi
- ma dove?- il mio sguardo è confuso
- la festa del bastardo è tra meno di quattro ore e dobbiamo prepararci- spiega. Saluto con un cenno della mano July e Jason e poi mi lascio trascinare da Cloe fino alla sua auto. 
ANGOLO AUTRICE
Alloooora, a quanto pare questo è l'ultimo capitolo prima dell'epilogo, che tristezza :'(. Vado di corsa, ma domani farò un angolo autrice lungo un kilometro, giuro. Nel frattempo, me la lasciate una recensione? Ciaooooo

  
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