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Autore: Gilden    14/02/2008    0 recensioni
Era il terzo venerdì del mese di settembre, una tetra giornata, le nuvole minacciavano un imminente tempesta, la tensione regnava sovrana nel cortile di pietra della scuola militar-necromantica della città di Lauda, capitale del regno di Sera...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'esame

L'esame

Era il terzo venerdì del mese di settembre, una tetra giornata, le nuvole minacciavano un imminente tempesta, la tensione regnava sovrana nel cortile di pietra della scuola militar-necromantica della città di Lauda, capitale del regno di Sera.

In quel cortile, un gruppo di ragazzi, che a stento avevano raggiunto la maggiore età, aspettavano di essere giudicati da un gruppo di altrettanti esaminatori, le cui facce incutevano gran timore.

Il silenzio nel cortile di pietra era insopportabile, ma ad un certo punto fu interrotto da uno degli esaminatori, che con un tono innaturalmente gentile disse:

- Buongiorno ragazzi. -.

I ragazzi colti alla sprovvista, risposero con un mormorio di assenso, che stava a significare il ricambio del saluto.

- Tesi? -.

Continuò l'esaminatore, sempre con la stessa voce gentile. Il mormorio di assenso di prima fu ripetuto.

- Bene, facciamo l'appello e vediamo se siete tutti presenti, allora: Nig Amerk, Wira Maren, Jacob Pain, Tom Saddler, e Gilden Wolf. -.

Ogni volta che l'esaminatore disse un nome, il diretto interessato rispose con un sonoro "presente".

Gli esaminatori erano posti dall'altra parte di un tavolo finemente lavorato, e seduti su sedie altrettanto ornate; in tutto erano cinque, tanti quanti erano i ragazzi, e tutti quanti, ragazzi ed esaminatori erano muniti di espressioni di estrema serietà.

Appena l'esaminatore ebbe finito l'appello, si affrettò a scrivere su un grosso registro di carta, probabilmente i risultati dell'appello; quando terminò di scrivere disse:

- Allora ragazzi, visto che ci siete tutti, direi di iniziare, adesso verrete chiamati in ordine alfabetico, e quando sentirete il vostro nome, siete pregati di attraversare quella porta in fondo al cortile, e proseguendo per il vialetto, arriverete all'arena, dove affronterete il vostro nemico, che sarà la vostra prova d'esame. -.

Detto questo l'esaminatore, ad alta voce, deliberò il primo nome, che fu Nig Amerk, quando sentì il suo nome, Nig si avviò a testa bassa verso la potra in fondo al cortile, questo ragazzo aveva l'aria un po abbattuta, evidentemente non si sentiva pronto per affrontare l'esame.

Passarono circa quaranta minuti dall'entrata nell'arena di Nig Amerk, quando l'esaminatore chiamò il secondo ragazzo, anzi, la prima ragazza, Wira Maren. La ragazza restò solo dieci minuti nell'arena, poi fu li turno di Jacob Pain; i due ragazzi rimanenti nel cortile di pietra, si scambiavano sguardi increduli alle urla e ai forti fragori che si riversavano dall'arena, si sentì ancora un urlo di forte dolore, quando l'esaminatore senza esitare chiamò un altro ragazzo:

- Tom Saddller. -.

Tom restò nell'arena per una buona mezzoretta, intanto l'ultimo ragazzo, Gilden, pensava a quali orrende creature avrebbe dovuto affrontare. Quando l'esaminarore chiamò Gilden Wolf, il ragazzo non si fece clgliere impreparato, attraversò il grande cortile di pietra, per giungere alla porta, appoggiò la mano sinistra alla maniglia, era molto fredda, esistò soltanto un secondo, poi aprì la porta, per trovarsi nel lungo vialetto alberato; questi piccoli alberelli sembravano privi di vita, come privi erano di foglie. In fondo al vialetto, una porta di pesante ferro sbarrava la strada per l'arena, Gilden abbassò la maniglia e attraversò il pesante ostacolo metallico.

Entrato nell'arena, si aspettava di trovare subito il suo nemico, ma invece di trovarlo, vi trovò solo un anfiteatro vuoto, eccezione fatta per tre uomini, seduti sugli spalti di fronte a lui; inizialmente Gilden pensò ad un errore, eppure non c'erano altre arene nella scuola, doveva per forza essere quella.

L'arena si stendeva in una forma ovale per circa conquanta metri; in fondo, opposto alla pesante porta d'entrata, proprio sotto alle tre persone sedute, che Gilden identificò come esaminatori, c'era un enorme cancello, peroprio da quel cancello sarebbe arrivato il suo avversario, ormai Gilden ne era sicuro, era sol questione di minuti, forse secondi.

Passarono all'incirca cinque minuti dalla sua entrata nell'arena, anche se a Gilden parvero ore, quando ad un certo punto il cancello si aprì, per poi presentare un enorme drago azzurro, però privo di ali, ma munito di una coda palmata, alto circa sette metri e lungo quindici. Era un Dang, un drago marino molto potente, capace di attaccare con potenti getti d'acqua.

Gilden subito cercò di ricordarsi la lezione di creature dedicata ai Dang, e subito gli venne in mente il punto debole dell'immenso rettile.

Nella scuola militar-necromantica si stidia la magia solo dopo essere diventato un necromante di base, che comprende solo l'uso delle armi, e si da il caso che l'esame che Gilden stava affrontando fosse proprio quello per diventare un necromante di base.

Il punto debole era l'opposto dell'elemento del Dang, cioè Gilden doveva cimentarsi in una magia molto potente, sottostante all'elemento fuoco, elemento contrario all'acqua elemento principale dei Dang.

Il Dang iniziò la battaglia, attaccando con un getto d'acqua calda, Gilden prontamente urlò:

- Protego. -.

Lincantesimo scudo funzionò perfettamente, l'acqua scomparve, come risucchiata in un punto imprecisato davanti a Gilden. Anche se Gilden non era ancora un necromante avanzato, suo padre gi aveva già insegnato a domare gli incantesimi scudo, e le evocazioni di armi, infatti i tre esaminatori sussultarono come incuriositi, evidentemente non si aspettavano di vedere una magia, visto che agli alunni che affrontavano quell'esame, non dovrebbero ancora conoscere la magia.

Il ragazzo come seconda mossa optò per un incantesimo di evocazione di un arma, Gilden protese una mano verso il cielo e disse:

- Cladis. -.

Magicamente, una grossa spada a doppio taglio, alta quasi quanto il ragazzo stesso che la impugnava, comparve nella mano sinistra di Gilden. Anche dopo questa magia i tre esaminatori sussultarono, e si cimentarono in una furiosa gara a chi scrive più veloce, riportando ogni fatto della battaglia, ognuno sul proprio taccuino verde.

Il Dang, che ancora non si era accorto della presenza della spada, attaccò Gilden con un colpo della sua lunga coda, ma appena l'estremità del possente arto si avvicinò al ragazzo, quest'ultimo sferzò un colpo micidiale, che mozzò lo mozzò di netto, facendo ruggire il rettile di dolore.

Gilden ci pensò, era il momento giusto, doveva sferrargli l'attacco decisivo, l'aveva visto fare tante volte, da suo padre, ma lui personalmente non aveva mai provato, era la più potente magia di fuoco esistente, meditò per cinque secondi, per acquisire la dovuta concentrazione, poi urlò, con tutto il fiato a sua disposizione:

- Ignus. -.

Un enorme esplosione travolse la testa del possente drago d'acqua, e subito quest'ultimo cadde a terra privo di vita. I tre esaminatori erano senza parole, una aveva persino portato una mano alla bocca, non si aspettavano che un ragazzo così giovane conoscesse magia così avanzata.

Non ci poteva credere, ce l'aveva fatta, aveva superato l'esame, e tremando un po per lo spavento, un po per la felicità di aver dato un'ottima prova della sua abilità, si avviò a grandi passi verso la pesante porta, che conduceva al vialetto alberato, quando si accorse di avere ancora in mano la spada, che dicendo la controformula: "Retiro" sparì con un sonoro pac.

Prima di varcare la soglia, Gilden, guardò verso gli spalti, dove si trovavano i tre esaminatori, in cerca di un segno di congedo, e quando uno dei tre uomini, che come notò Gilden, aveva una calvizie molto avanzata, alzò una mano per far capire al ragazzo che poteva andare.

La porta cogolò, prima di lasciar spazio al vialetto alberato, Gilden iniziò a percorrerlo, ma mentre camminava, si pose una domanda: Ma se io sto tornando per di qua, come mai non ho visto gli altri tornare indietro?  Non sapeva darsi una risposta, ma la risposta tanto attesa, la ebbe nonappena superata la porta che conduceva al cortile di pietra.

- Bravo! Sei l'unico ad essere passato all'esame. -.

Disse lo stesso esaminatore che non molto tempo prima aveva fatto l'appello.

Poi una voce femminile, talmente stridula da sembrare bambinesca, e appartenente ad un'esaminatrice disse:

- Hai battuto un Dang in meno di dieci minuti, usando anche una magia di livello avanzatissimo! Vuol dire che sei più che pronto! -.

- Ora sei un Necromante di base, e in molte missioni creature come i Dang saranno all'ordine del giorno. -.

Continuò l'esaminatrice con la stessa voce da bambina.

- Cosa devo fare ora? -.

Chiese Gilden.

- Ritira il tu attestato, e vai pure a casa a riposarti. -.

Rispose l'esaminatrice.

Gilden si avvicinò al tavolo degli esaminatori, dove sopra vi era stata posata una pergamena, con sopra scritto:

Riconoscimento di grado necromante di base per il cadetto Gilden Wolf

Letta la pergamena Gilden salutò gli esaminatori, che gli dissero che avrebbe ricevuto notizie sulla sua imminente missione nei giorno seguenti.

La strada per tornare a casa, era abbastanza lunga, ma il tempo passò in un baleno, e in men che non si dica, Gilden, si ritrovò davanti ad una porta di legno scuro, con un grosso lupo intarsiato sopra, subito il ragazzo la riconobbe come porta di casa. Gilden stava avvicinando la mano alla maniglia della porta, ma a circa due centimetri di distanza la porta si aprì, e il ragazzo si trovò davanti Serith Wolf, suo padre lo guardò dritto negli occhi, e il ragazzo allargando la bocca in un'enorme sorriso alzò la mano sinistra e porse la pergamena al padre, l'uomo sempre guardandolo negli occhi disse:

- Sono fiero di te! -.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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