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Autore: rainicornsan    07/08/2013    1 recensioni
La mietitura quest'anno ha colpito la famiglia di Cressida. I suoi genitori e le sue amiche si disperano, però intanto lei deve partire. È determinata a vincere. È intelligente e vuole farcela. Vuole tornare a casa, nel Distretto 5.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Faccia di Volpe, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Oggi é il giorno della Mietitura di quelli che saranno i settantaquattresimi Hungee Games.
Nel Distretto 5, in una casetta nel centro della piazza, Cressida era già sveglia da un po'.
Stava raccogliendo in uno chignon i suoi lunghi capelli ramati dopo esserseli pettinati.
Dopo aver indossato il suo migliore completo, formato da una camicetta verde prato e una gonna bianca, svegliò i suoi genitori.
'' Mamma, papà... Svegliatevi... Oggi é Il Giorno... " mormoro' con la sua voce dolce.
Dopo aver fatto colazione ed essersi preparata, la coppia accompagnò la loro unica figlia nella piazza principale.
Cressida osservò con un'aria di educata curiosità gli arnesi che ferivano il dito dei ragazzi per poi depositare il loro sangue in uno schedario.
Quando fu il suo turno, appoggiò il dito ferito nella casella che indicava il suo nome.
Si posizionò nella sezione recintata delle ragazze dai quindici anni in su, di fianco a Dalia e Giorgia, le sue amiche.
Dopo una decina di minuti, inizio' l'estrazione.
Un uomo dalla pelle vagamente azzurrina e con una stravagante acconciatura dello stesso colore pronunciò con voce solenne e pomposa il discorso di tutti gli anni e fece vedere il solito video del Distretto 13 incenerito e fumante.
Tutti, tenendo a bada la noia, trattennero in faccia un'espressione pallida e tesa.
Volevano solo sapere quali ragazzi sarebbero stati sacrificati, e quali famiglie avrebbero dovuto confortare quell'anno.
L'uomo tuffo' la mano nel recipiente rotondo, quello dei ragazzi.
Estrasse un biglietto. Lo aprì. La tensione era palpabile.
Pronunciò un nome. Non conosceva il ragazzo. Tutti si voltarono verso un quattordicenne dagli occhi chiari e terrorizzati.
Tremava mentre saliva le scale.
L'uomo, felice, gli assestó una cameratesca pacca sulla schiena, che per poco non fece volare il ragazzo gracile giù dal palco.
Dopo poche domande, il presentatore disse: "E ora le ragazze!".
Infilò la mano nel recipiente. Un altro biglietto. "Cressida Windflower".
Non capì cosa era appena successo finché Dalia e Giorgia si voltarono verso di lei, con le guancie già rigate dalle lacrime.
Si udì un flebile lamento provenire dalla zona degli osservatori.
Sua madre, in prima fila, era in ginocchio, accartocciata per terra dondolandosi sulle scarpe. Urlava.
"Perché mia figlia?! Non potete farlo! La mia bambina... É una brava ragazza! Non potete farlo!".
Due pacificatori le iniettarono una sostanza azzurrina nel braccio.
Gli occhi di Cecilia Windflower si annebbiarono. Gli uomini la presero sotto le braccia e domandarono qualcosa a suo padre.
Lui rispose, tremante, e loro si avviarono e la portarono in casa sua.
Con un groppo alla gola, Cressida si avviò sul palco, con lo sguardo assente.
   
 
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