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Autore: VivaLaVale    07/08/2013    0 recensioni
Quella era la sera del 29 agosto, ovvero l’ultima che avremmo passato nella metropoli inglese prima di prendere l’aereo che ci avrebbe riportato a casa il pomeriggio successivo. Nessuna di noi era contenta di dover lasciare quella vita all’insegna del divertimento per tornare a casa e preparasi psicologicamente al ritorno a scuola, ma avevamo promesso solennemente che non avremmo per nulla al mondo sprecato la nostra ultima serata di libertà a piangerci addosso e a preparare i bagagli.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ENDSUMMER’S NIGHT DREAM
 

“Dov’è finito il mio eye-liner?”
“E il mio mascara?”
“Ehi qualcuno ha visto i miei orecchini per caso?”
“Oh, ma come diavolo hanno fatto i miei sandali a finire sotto il letto?”
Ogni volta che le mie amiche ed io ci preparavamo per uscire la sera era sempre la stessa cosa. Chi urla di qua, chi sbraita di là, chi si accuccia per raccogliere gli oggetti da sotto i letti... Sì, perché qualcosa andava sempre e comunque a finire sotto i letti.
Ma cominciamo dal principio.
 
Dopo tanti tentativi vani, Elisabetta, Nadia ed io eravamo riuscite a fare il nostro tanto desiderato viaggio in Inghilterra. Quell’estate, quella dei nostri sedici anni, infatti, eravamo riuscite a convincere i nostri genitori a lasciarci andare a Londra, città che tutte e tre sognavamo di visitare da tempo. Complice anche il fatto che grazie a dei meriti in campo scolastico e sportivo avevamo ottenuto degli speciali sconti, finalmente il 1° di agosto avevamo preso l’aereo per la capitale inglese. Avremmo passato in città un intero mese ed eravamo tutte emozionate ed eccitate all’idea. Londra, infatti, ci era particolarmente cara non solo perché era una grande e bellissima metropoli, ma anche perché era la città dei nostri idoli. Ehssì, eravamo delle Directioners convinte e quindi in fondo al nostro cuore c’era sempre stata la speranza e quasi la convinzione che girando per quelle strade li avremmo incontrati. Ci sarebbero bastati un abbraccio e una foto, non chiedevamo molto.
Mio nonno diceva sempre: “La fortuna è cieca, ma la sfiga ha una vista da falco” e quindi nonostante avessimo girato Londra in lungo e in largo accompagnate dalla nostra guida personale Noemi, ovvero la ragazza che ci aveva gentilmente ospitato durante tutto il mese, di loro non c’è n’è mai stata traccia. Ma nonostante ciò, quella era stata una delle vacanze più belle che avessimo mai fatto e c’eravamo divertite come mai prima. Shopping sfrenato nei tanti negozi inglesi e serate in discoteca erano all’ordine del giorno.
Noemi, infatti, aveva un paio d’anni più di noi ed era una delle PR più famose e richieste di Londra, quindi aveva i lasciapassare per quasi tutti i locali più IN della città. Inutile dire che noi, ragazze molto amanti della vita notturna, non ce l’eravamo fatto ripetere due volte e avevamo spudoratamente approfittato del suo lavoro per frequentare ogni sera una discoteca diversa.
 
Quella era la sera del 29 agosto, ovvero l’ultima che avremmo passato nella metropoli inglese prima di prendere l’aereo che ci avrebbe riportato a casa il pomeriggio successivo. Nessuna di noi era contenta di dover lasciare quella vita all’insegna del divertimento per tornare a casa e preparasi psicologicamente al ritorno a scuola, ma avevamo promesso solennemente che non avremmo per nulla al mondo sprecato la nostra ultima serata di libertà a piangerci addosso e a preparare i bagagli.
E così alle dieci eravamo tutte immerse nei preparativi per la serata che sentivo sarebbe stata la più indimenticabile di tutte.
“Wow sta volta pensavo seriamente che non ce l’avremmo fatta ad uscire vive e vegete di casa!” disse ridacchiando Elisabetta mentre tutte guardavamo il putiferio che avevamo creato per prepararci alla serata in quella che era stata la nostra stanza.
“Ah, la solita donna di poca fede!” risposi afferrando la mia borsetta.
“Certo che mia madre non sarà affatto contenta quando entrerà qui” “Tranquilla Noemi, stasera quando torniamo ti daremo noi una mano a sistemare questa... questa… questa cosa ok?” la rassicurai pensando che effettivamente quella volta avevamo abbastanza superato il limite in quanto a disordine. Non c’era una singola cosa al suo posto.
 “Va beh ragazze, ora basta pensare al casino che abbiamo fatto. Facciamo la nostra solita foto di rito e usciamo che ho bisogno di divertirmi!” esclamò Nadia prendendo la mia macchinetta fotografica e uscendo dalla camera.
“Okok dai adesso andiamo a divertirci!” urlò Noemi seguendola.
Quando fummo tutte e quattro in salotto al cospetto dei signori Taylor, i genitori di Noemi, ci mettemmo in posa di fronte al solito caminetto e ci lasciammo scattare un paio di foto che avrebbero fatto compagnia alle tante altre che avevo fatto durante quel magnifico viaggio. Dopo averci fatto alcune brevi raccomandazioni di routine da bravi genitori, Coleen e Bart ci lasciarono libere di andare.
Una volta chiusa la porta di casa, salimmo nella macchina di Noemi e lei avviò il motore. “Bene Noemi ora non hai più scuse! Dicci dove hai intenzione di portarci! ORA!” urlò Nadia con fare autoritario non appena lasciammo il vialetto di casa.
Quella volta infatti, a differenza di tutte le altre sere, Noemi aveva tenuto segreto il nome del posto in cui saremmo andate liquidandoci con un banalissimo “Sarà una sorpresa!” che non aveva per niente soddisfatto la nostra inesauribile curiosità.
“Muahahah MAI! Vi basterà sapere che, conoscendovi, vi piacerà un sacco e che ci divertiremo” disse lei con lo sguardo attento sulla strada e un sorriso furbetto sul volto che non mi piaceva proprio per niente.
“La questione non è dove ci porti. La questione è: perché non vuoi dircelo?” sbraitai ormai esasperata da tutta quella segretezza. Sono curiosa come una scimmia ok? Mica posso farci niente!
“Perché è una sorpresa e se ve lo dicessi, non lo sarebbe più” rispose tranquilla lei. Il ragionamento in effetti sta in piedi…
“E perché è una sorpresa?” disse improvvisamente Elisabetta sperando di farla cedere.
“Perché è il vostro ultimo giorno qui e volevo farvi una sorpresa” replicò pacifica la nostra autista. Ok, tutta questa sua calma sta cominciando a darmi sui nervi..
Sbuffammo sonoramente e ci accasciammo sui sedili sconfitte e in attesa di sapere in quale posto segreto ci avesse portato la nostra amica.
Dopo altri dieci minuti passati a chiacchierare, finalmente Noemi ci annunciò che eravamo arrivate. Parcheggiò e noi scendemmo dalla macchina più cariche e curiose che mai. Ci stavamo avvicinando all’entrata quando notai qualcosa che non quadrava.
Sulla porta del locale c’era un foglio con scritto: “Locale chiuso per festa privata”.
Un po’ sconcertata mi voltai verso Noemi e le dissi: ” Emh emh, scusa l’ignoranza, ma sei sicura che sia il posto giusto?” “Si tranquilla Vale, so quello che faccio” “ Lo sai vero che il locale è chiuso al pubblico?” rincarò la dose Nadia che, ansiosa com’era, aveva già cominciato a impallidire.
“Ragazze, calmatevi! Vi ripeto: io so quello che faccio” e le comparve di nuovo un sorrisino furbo sulla faccia. Giuro che te lo levo a morsi se non mi dici subito che sta succedendo…
Detto questo, si voltò e sorrise all’enorme bodyguard di colore che sorvegliava la porta. Ora ci spedisce a casa a calci, me lo sento.
“Ciao Patrick, loro sono con me” disse con nonchalance Noemi a quello che sembrava essere un suo vecchio amico.
“Entra pure Taylor” disse mentre ci apriva cordialmente la porta “e divertitevi ragazze!” ci augurò richiudendola alle sue spalle. In tre secondi eravamo dentro al locale.
“Nonono ora tu ci spieghi!” urlò praticamente sconvolta Elisabetta inchiodando Noemi con il suo efficacissimo sguardo assassino.
“Cioè noi siamo a una festa privata in un locale in centro a Londra. Ditemi che sto sognando!” disse estasiata Nadia mentre tutte alternavamo lo sguardo da Noemi all’elegantissima hall del locale.
“Non stai sognando” disse soddisfatta Noemi.
“Perfetto” cominciai non ancora troppo convinta di quello che stava succedendo “e, di grazia, di chi sarebbe questa festa?” “Lo scoprirete presto” disse la nostra accompagnatrice mentre si voltava e attraversava indisturbata l’arco che ci avrebbe portato nella stanza del party.
Signore, dammi la forza di trattenermi dallo strozzar-… Ommaria santissima da monte!
Una volta entrate nel salone principale eravamo letteralmente senza parole. La stanza era a dir poco stupenda ed era piena di gente!
“Allora che vi dicevo? Sempre fidarsi di Noemi Taylor!”. “ Sìsì ok il posto è bellissimo e tutto quello che vuoi ma…” Nadia si paralizzò di colpo vedendo chi si stava avvicinando a noi. “O. Porca. Miseria!” sussurrammo in contemporanea Elisabetta ed io non credendo ai nostri occhi.
“Ehi ehi guarda chi si vede! La Taylor più famosa di Londra ci ha fatto onore con la sua presenza!” “Maliiiiiiiik” urlò in risposta Noemi girandosi di scatto e abbracciandolo.
“Eheh non potevo di certo mancare a una delle vostre feste! Lo sai che le adoro!”
Vostre feste?
Come prego?
Oddio mi sto sentendo male!
Nono Vale, ok che ti trovi davanti ad uno dei tuoi idoli aka uno dei ragazzi più belli del mondo, ma devi comunque mantenere un contegno! Respira, espira..
Ok dai ce la posso fare!
Mi ripresi di colpo dallo stato di shock e cercai di mostrarmi il più normale possibile. Probabilmente avendo i miei stessi pensieri anche Elisabetta si scosse e sorridendo cercò di riprendere un colorito naturale. Alla sua destra invece Nadia era completamente KO. Lo sguardo sognante e il sorriso da ebete che aleggiavano sul suo volto facevano capire che era definitivamente andata.
“Eeeee queste sarebbero le ragazze di cui ci hai parlato?” cominciò Zayn interrompendo la chiacchierata con la sua amica capendo che forse eravamo tornate in noi ed eravamo pronte a una conversazione perlomeno decente.
Ragazze di cui ci hai parlato? Noemi questa me la paghi…
“Sì sono loro! Ragazze lui è Zayn Malik e Zayn loro sono Valentina, Elisabetta e Nadia” “Sìsì lui sappiamo chi è” sussurrò ancora nel suo bel mondo fatato Nadia. Lui rise leggermente mostrandosi in tutta la sua figosità assurda.
Valentina, contegno ricordi?
“Beh ragazze è un piacere per me conoscervi dal vivo finalmente!” ci disse lui porgendoci la mano che a turno stringemmo un po’ goffamente.
“Non sai quanto lo è per noi!” dissi un po’ imbarazzata. Ma a quanto pare lui non mi stava ascoltando più di tanto, troppo intento a guardare di sottecchi la nostra amica che era decisamente passata alla fase Seduciamo-Zayn-Malik.
“Mh mh” si schiarì lui la voce “Nadia giusto? Che ne dici se ti offro un drink e ti faccio conoscere un po’ di gente?” le disse infatti con sguardo e voce sexy.
“Certo” rispose lei ammiccando e afferrando con forza la mano che lui le offrì.
“Ci vediamo in giro ragazze” disse poi rivolta a noi con gli occhi che le brillavano e un sorriso da un orecchio all’altro.
“Ah, il solito Malik!” disse ridacchiando Noemi.
“Noemi. Josephine. Taylor. Io. Ti. Amo.” urlai abbracciandola di slancio ancora abbastanza provata dal fatto che eravamo nella stessa stanza in cui erano i nostri idoli.
“Io.. io ancora non ci posso credere!” m’imitò Elisabetta felice come mai prima. “Grazie, grazie davvero!”. Noemi ricambiò con un radioso sorriso e si avviò verso il bancone delle bibite facendoci segno di seguirla.
“Aspettate almeno di conoscere il resto della band prima di ringraziarmi”disse poi subito prima di picchiettare sulla spalla di un ragazzo che stava amabilmente chiacchierando con una biondona ossigenata tutta curve.
“No scusa, ma non vedi che sono imp- Noemi Taylor?” si voltò lui mutando subito la sua espressione scocciata in un sorriso sorpreso davanti alla figura della nostra amica.
“Al suo servizio Harold!” rispose lei prima di saltargli letteralmente al collo.
“Wow non pensavamo che facessi davvero in tempo a venire! Impegnata come sei!” disse lui avvolgendola amichevolmente con le sue braccia.
“Ho sentito il nome di Noemi Taylor?” squillò un Louis Tomlinson bello come il sole che comparve quasi dal nulla alla destra dei due.
“Tommo!” urlò Noemi mollando il riccio e stringendo Lou in un abbraccio a dir poco soffocante.
“Ma come siete belli stasera!” continuò mollando la presa.
“Ehi ehi ci sono anch’io qui!” disse un Niall Horan completamente euforico sbucando da dietro Tomlinson e stringendo la nostra amica in un tipico abbraccio da orso.
“Oddio Eli dammi un pizzicotto! Cioè, non siamo davvero davanti a tre dei nostri idoli dopo aver lasciato Nadia nelle mani di un quarto?” urlai io strattonando non molto delicatamente la mia amica per un braccio troppo incredula del fatto che quella fosse la realtà.
“S-s-sì Vale è tutto vero” disse la mia migliore amica con un tono di voce talmente basso che pensavo di aver sognato quella risposta.
“No, ma mi ascolti?” le urlai praticamente in faccia. Poi la osservai meglio. Sguardo fisso apparentemente nel vuoto e bocca semi spalancata. Mi girai verso l’allegra combriccola che stava a pochi passi da noi e feci due più due.
“Ah, ora è tutto chiaro!” “Cosa è tutto chiaro?” si voltò di scatto lei cercando di riprendersi.
“Eli non me la fai mica eh! Si vede lontano un miglio che non ci riesci proprio a staccare lo sguardo da Styles” urlai in italiano ridacchiando, consapevole di aver fatto centro.
“Ma.. ma.. non è vero” tentò di replicare lei alzando di due ottave il tono di voce quasi indignata.
“Si certo! Ma fammi il piacere Elisabetta! Ti conosco troppo bene”. Lei sbuffò ed io scoppiai a ridere.
“Ragazze loro sono Niall, Harry e Louis! Ragazzi, loro sono Elisabetta e Valentina!” “Ma non erano mica tre?” replicò Niall mentre ci abbracciava entrambe, rifiutandosi di stringerci la mano come avevano fatto gli altri due.
“Emh sì, ma la nostra amica se n’è andata con Zayn da qualche parte” dissi io piacevolmente stupita da tutta la confidenza di quel ragazzo. Era la dolcezza.
“Ah Zayn! Non cambierà mai!” sospirò Louis con fare tragico.
Finiti i convenevoli, prendemmo tutti un drink e chiacchierammo spensieratamente del più e del meno, facendo conoscenza. Dopo due minuti di conversazione quasi mi dimenticai che stavo parlando con delle popstar mondiali e la tensione iniziale scomparve completamente.
“Emh” intervenne Harry diventando improvvisamente paonazzo. “Mi stavo chiedendo…. Mi stavo chiedendo se…”
“Si Harry, ti stavi chiedendo?” lo spronò Louis, ricevendo da questo un’occhiata di fuoco. Fece un bel respiro e poi “Mi stavo chiedendo se ti andava di ballare un po’ Elisabetta” concluse diventando viola dall’imbarazzo e torturandosi le mani in attesa di una risposta che, per fortuna, non tardò ad arrivare.
“Ma certo che mi va!” replicò sorridente la mia amica cercando di mostrarsi calma. Tanto lo so che dentro di te stai letteralmente morendo quindi è inutile che fai la furba con me.
I due si avviarono mano nella mano in pista e sorrisi felice per loro.
“Credevo che non ce l’avrebbe mai fatta” dissero in coro i due al mio fianco ammirando anche loro i  ragazzi scatenarsi sempre di più sulle note di una delle tante canzoni dance del momento.  
“Bene ragazzi io vado a salutare un po’ di gente ok? Louis, Niall la mia amica è nelle vostre mani!” “Sissignor capitano!” saltò su Tomlinson assumendo la posa del saluto militare. Inutile dire che scoppiamo tutti in una sonora risata. Quel ragazzo era troppo cretino per essere reale.
“E io direi che noi andiamo a scatenarci in pista” esultai.
“Aspetta Vale!” mi tirò per un braccio il biondo facendomi voltare “Prima andiamo a presentarti al festeggiato! Insomma non si può venire a una festa di compleanno senza conoscere il festeggiato”.
Compleanno? Festeggiato? Ok, mi era decisamente sfuggito qualcosa…
“Horan, hai ragione! Liam sarà molto felice di sapere che le amiche di Noemi sono qui dopo aver tanto sentito parlare di loro” lo appoggiò il moro prendendomi per il polso e trascinandomi in giro per la sala.
Liam?
Nono devo aver sentito male!
Non posso essere alla festa di compleanno di uno dei miei idoli alias il ragazzo di cui sono completamente persa da troppo tempo ormai.
“È-è-è la festa di compleanno di Liam questa?” dissi inchiodandomi di colpo.
“Sì! Oggi il nostro caro Payne compie vent’anni!” mi rispose Louis fingendo di asciugarsi una lacrima di commozione.
Il 29 agosto!
Come cavolo avevo fatto a non pensarci prima?!
Beh ovvio Vale non ti sarebbe mai venuto in mente che la tua cara amichetta inglese ti avrebbe portata al compleanno di una popstar mondiale, di cui tralaltro sei cotta a puntino, per farti una sorpresa!
I miei pensieri si fermarono di colpo quando Louis attirò l’attenzione di un ragazzo girato picchiettandogli sulla spalla.
Signore ti prego fammi sparire!
Il ragazzo si girò ed io persi dieci anni di vita.
Mi trovavo di fronte a Liam James Payne in persona.
Mi trattenni a fatica dal saltargli addosso come una pazza scatenata.
Dire che era bello era decisamente molto riduttivo.
Era semplicemente fantastico, molto di più che nelle numerose foto che avevo visto.  
“….e tu devi essere una delle famose amiche di Noemi!” mi riportò alla realtà la sua voce mentre mi porgeva sorridente la mano.
“Sì, sono Valentina” risposi stringendogliela e sentendomi andare a fuoco.
Se questo è un sogno, non svegliatemi grazie.
“Liam, mi fa piacere che siate venute stasera” sorrise di nuovo facendomi prendere un colpo.
Valentina se continui così non ne esci viva.
Calma e indifferenzaisthe way.
“Mi dispiace andarmene così bruscamente, ma devo ancora salutare i tre quarti della gente che c’è in questa stanza” disse quasi scocciato “Ma ti prometto che ci rivediamo prima che tu vada via” continuò facendomi l’occhiolino prima di filare via come un fulmine.
“Liam!” gridai cercando di farmi sentire. Lui si girò di scatto con il suo solito sorriso stampato sul viso “Buon compleanno!”. Il suo sorriso si allargò e mi mimò un “grazie” subito prima di sparire tra l’enorme folla presente nella sala.
“Uh uh! A quanto pare Liam ha fatto colpo eh?” disse Louis ammiccando, imitato dal suo compare biondo.
“Dai scemi smettetela! Non è vero!” replicai cercando di non arrossire ancora di più.
“Sìsì ovvio” esclamò Niall.
“È un bel ragazzo. Punto. Come voi d’altronde”. Ceeeeerto Vale, l’importante è crederci.
Annuirono meno convinti che mai e, prendendomi per entrambe le braccia, mi trascinarono in pista.
Ci scatenammo per un’ora buona ed io mi divertì come mai prima. I miei due accompagnatori erano proprio negati per il ballo, ma a loro non importava e quindi continuarono a muoversi a ritmo facendomi ridere come una povera mongola.
A un certo punto la musica si fermò e il dj, che, dovevo ammettere, era davvero bravo, prese la parola: “Allora vi state divertendo?”. Un urlo indefinito si alzò dalla pista.
“Bene e adesso un bell’applauso per il nostro festeggiato! Tanti auguri Liam!” “Wooo” urlammo di nuovo battendo le mani.
“Ma ora, che io sappia non c’è mai stata una festa degna di questo nome senza un bel lento per tutti i nostri piccioncini anche solo per una sera” “Ah perfetto, io vado a sedermi e a riprendere fiato” dissi dirigendomi alle poltroncine mentre le prime coppie cominciavano a prendere posto. Da lontano vidi anche le mie due amiche, sorridenti come non mai, abbracciate ai loro cavalieri mentre una musica a me sconosciuta partiva.
Domani non mi sfuggite mie care! pensai tra me e me già immaginando il lungo interrogatorio a cui le avrei sottoposte determinata a sapere ogni minimo dettaglio sulla loro serata.
Cominciai a guardarmi intorno ripensando alle parole che Liam mi aveva detto prima di sparire. Ovviamente sapevo che erano state dette così per dire e che con tutta quella gente e quelle belle ragazze, lui non avrebbe mai potuto ricordarsi di me, anche se in fondo un po’ ci speravo.
Chiusi gli occhi per rilassarmi quando sentii qualcuno che si sedette vicino a me. Li riaprì, girai la testa e presi un colpo, l’ennesimo davanti a quel sorriso e a quegli occhi.
“Ehi che ci fai qui tutta sola?” “Beh le mie amiche sono impegnate con Zayn e Harry” dissi indicando le due coppiette “Louis e Niall credo abbiano trovato compagnia e quindi sto riprendendo fiato dato che non ho un cavaliere. Tu piuttosto, perché non sei con qualche bella ragazza a ballare?” chiesi notando un velo di imbarazzo sul suo viso. “Insomma sei il festeggiato e non puoi rimanere da solo durante il lento!” “È proprio per questo che sono qui” replicò sorridendo “Mi concederesti questo ballo?” concluse alzandosi e porgendomi la mano.
Ora posso morire felice.
“C-c-certo!” balbettai afferrandola e lasciandomi trasportare fino al centro della pista. Poi lui mi prese delicatamente per i fianchi, io portai le mie mani dietro al suo collo e appoggiai il volto ormai completamente paonazzo al suo petto godendomi quel momento che sapevo non sarebbe più tornato. Il mio cuore era impazzito ed io mi sentivo felice. Molto felice.
Finita la canzone, ci staccammo ed io scoppiai in un risolino isterico, abbastanza imbarazzata dalla situazione.
“Sei un bravo ballerino sai? Dai video che avevo visto, non lo avrei mai detto, ma questa sera ti sei riscattato” dissi avviandomi con lui al seguito verso un divanetto zebrato lì vicino. “Come sarebbe a dire ‘non l’avresti mai detto?” replicò lui fintamente sconvolto sedendosi di fianco a me.
“Beh dai diciamo la verità… Alcune performance potevi anche risparmiartele!” “Cosa?! Io sono il più bravo ballerino del mondo!” si vantò.
“Siamo modesti eh Payne?” dissi mentre entrambi scoppiavamo a ridere.
“Scusate, mi dispiace interrompervi, ma noi dovremmo andare” disse Noemi spuntando dal nulla già con la borsa in mano. Guardai l’orologio. “Ma sono solo le due!” protestai. “Lo so Vale, ma domani dovete alzarvi presto per preparare le valigie se non volete perdere l’aereo” insistette lei.
Sbuffai e mi alzai sconfitta quando una mano mi prese il polso e mi ritirò giù di colpo. “Ehi! Ma che-“ “Aspetta un attimo, torno subito!” disse Liam mentre scompariva non so dove con la mia amica. Dopo sì e no un minuto tornarono entrambi, Noemi con uno di quei sorrisetti malefici che non mi piacevano per niente.
“Se ti va, puoi rimanere qui… Liam si è offerto di riportarti a casa tra un’ora al massimo” esordì lei. Spalancai la bocca incredula.
“Sempre se ti va” aggiunse lui grattandosi la nuca.
“Ovvio che mi va!” gridai con decisamente troppo entusiasmo. “Cioè, intendevo… mi piacerebbe divertirmi ancora un po’ dato che è la mia ultima sera qui” ripresi cercando di controllarmi.
“Benissimo, allora ci vediamo a casa” disse Noemi stampandomi un bacio sulla guancia. A pochi passi da lei, vidi le mie due amiche pronte per andare che, intuendo quello che stava succedendo, sorrisero parlottando tra loro e poi mi mimarono un “Domani vogliamo tutti i particolari” che mi fece alzare gli occhi al cielo.
Non cambieranno mai… le solite che vanno sempre a pensare male!
Le salutai con la mano prima di risedermi di fianco a Liam.
Chiacchierammo un po’ conoscendoci meglio e ci scatenammo in pista divertendoci come mai prima. Ormai sfiniti, ci stravaccammo sui divanetti ed io guardai l’orologio sperando che non fosse già arrivato il mio coprifuoco.
Le tre e mezza.
Perfetto. Ora Noemi mi uccide lo so.
“Cavoli Liam dovevo essere già a casa da mezz’ora” dissi scattando in piedi e trascinandomelo dietro pregando che Noemi non fosse ancora in piedi pronta per farmi la ramanzina.
“Ehi ehi tranquilla! Mica ti mangiano se sei un po’ in ritardo!” ridacchiò lui.
Lo spero.
Noemi, essendo più grande, si sentiva sempre molto protettiva nei nostri confronti e non le piaceva che qualcosa sfuggisse al suo controllo.
Presi la mia borsa e salutai velocemente gli altri ragazzi che ci stavano guardando curiosi con un sorrisetto furbo sulle labbra. Stavolta fu Liam ad alzare gli occhi al cielo mentre io feci finta di nulla avviandomi all’uscita. Salimmo in macchina ed io mi misi comoda sul sedile accorgendomi di essere più stanca di quello che pensavo. Liam accese il motore e dopo un viaggio di circa venti minuti arrivammo davanti al cancello di casa Taylor.
E ora? Come lo saluto? pensai improvvisamente ansiosa una volta scesa.
Eravamo uno di fronte all’altro e nessuno dei due sapeva come cominciare.
“Ho passato una bellissima serata” dissi d’impulso.
“Sì anch’io… e mi dispiace che domani dobbiate partire… se foste rimaste per un altro po’,  avremmo potuto divertirci tutti insieme” disse lui visibilmente dispiaciuto.
“Fosse per me, rimarrei per sempre” sussurrai, ma lui capì lo stesso e mi sorrise.
Questione di due secondi e, senza che io potessi rendermene conto, si avvicinò e mi stampò un velocissimo bacio sulle labbra.
“Scusa, non dovevo” disse notando la mia espressione incredula e distogliendo lo sguardo imbarazzato.
“E invece dovevi” risposi stupendomi della mia stessa risposta prima di afferrarlo per il colletto della camicia e ribaciarlo, lasciando che approfondisse il bacio.
Fregandomene del fatto che molto probabilmente una furiosa Noemi stava guardando fuori dalla finestra in attesa del mio arrivo.
Fregandomene del fatto che il giorno dopo sarei stata troppo stanca per alzarmi in orario.
Fregandomene del fatto che il giorno dopo sarei ripartita e che quasi sicuramente avrei rivisto Liam solo nei video e nelle foto.
Fino a quel momento, quella sera era stata il mio sogno di fine estate, quindi, perché rinunciare al lieto fine?
 
 
 
E rieccomi all’arrembaggio c:

Dopo taaaaaaaaaaanto tempo eccomi qui di nuovo con un’altra OS c:
Infatti forse non tutti sanno che qualche mese fa ho ne ho postata un’altra (se volete passarci ecco il link They can say anything they want 'cause they don't know us c:)
Come ho già detto l’altra volta scrivere non è esattamente una mia dote naturale quindi beh spero che questa storia vi piaccia e mi piacerebbe che se così fosse me lo faceste sapere con delle recensioni c: Bastano anche poche parole non servono poemi epici c:
Bene non ho altro da dire quindi vado
Baci, valentina
 
P.S: Se volete su twitter sono @paynefullife C:
P.P.S: An sì dimenticavo, oltre a questa storia pubblicherò anche altre due OS che parleranno delle serate delle altre due mie amiche e saranno dal loro punto di vista c:
P.P.P.S (dopo me ne vado una volta per tutte lo giuro): Avevo in mente di scrivere una long che avesse come prologo questa storia ma non ne sono ancora molto convinta quindi se vi piace l’idea e volete un seguito ditemelo altrimenti…. beh pace non mi offendo c:
  
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