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Autore: BornOfVengeance    07/08/2013    1 recensioni
Ovviamente il giorno dopo raccontai tutto a Lars e Cliff, i miei migliori amici, chiedendo loro anche se avessero idea di chi fosse il ragazzo in questione, ma purtroppo la risposta fu negativa. Da quel giorno non lo rividi più, chiesi in giro molte volte ma tutto quello che riuscii a scoprire fu l’età, aveva quindici anni, uno in più di me. Quel ragazzo sarebbe diventato la mia ossessione per i cinque anni successivi.
James/Kirk
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5 Anni prima

Lezione pallosissima di chimica, materia che ho sempre odiato e che mi ha sempre provocato sonnolenza, in questi casi avrei voluto essere nei panni di Lars, che era sempre così interessato durante le lezioni, mentre la mia migliore occupazione era fissare la bocca della professoressa e guardare l'orrendo modo in cui sputacchiava ovunque mentre parlava. Quando non riuscii più areggere decisi che era arrivato il momento che io facessi la mia regilare passeggiata dell'ora. Alzai la mano spazientito ed annoiato, interrompendo la spiegazione della professoressa che, non appena vide il mio braccio alzato, diventò rossa in viso dalla rabbia, sapendo già che il mio braccio non era scattato su per fare una domanda ma per interrompere.

<< Hetfield...esci pure >>

Disse in modo distratto. Io non ci pensai due volte e mi precipitai fuori dall'aula come se ci fosse un'emergenza terremoto, provocando una risata generale all'interno della classe, mentre la professoressa cercava di riprendere la spiegazione. Una volta fuori mi sentii più leggero, entrai in bagno più per abitudine che per bisogno per poi uscire due minuti dopo, piazzandomi davanti ad una fila di armadietti a sinistra, chiudendo gli occhi per un momento e cercando di rilassarmi un po'. Ad un tratto sentii delle voci provenire dal fondo del corridoio e riaprii gli occhi, cercando di capire chi osasse interrompere il mio riposo per poi ucciderlo. Riuscii a vedere tre dei bulli del secondo anno, quegli stronzi amavano picchiare i ragazzi più gracili e con qualche problema di socializzazione. Questa volta il ragazzo in questione era un ragazzino minuto, capelli ricci e scuri che arrivavano alle spalle ed un paio di spessi occhiali che gli riempivano il viso. Questo povero malcapitato venne praticamente trascinato dai piedi nella mia direzione, anche se sapevo che quei tre stronzi non mi avevano ancora visto, dato che se l'avessero fatto sarebbero scappati a gambe levate. Anche se io ero del primo anno e loro del secondo, ero pur sempre un quattordicenne alto 1.80m, spalle larghe ed espressione minacciosa in viso che, non pervantarmi, aveva salvato molti disgraziati caduti nelle grinfie di quei tre bastardi. Il capo degli stronzi, Butch, sferrò un calcio sul fianco al poveretto che iniziò a contorcersi dal dolore, e la sua spalla, John, gli tirò un pugno sulle labbra. A quel punto Butch indietreggiò fino a sbattere contro di me, che non frattepo mi ero spostato dietro di loro. Lo stronzo si girò verso di me e sul suo volto si dipinse istantaneamente un'espressione che descriveva terrore, io mi limitai a guardarlo in modo truce mentre lanciavo uno sguardo frettoloso al ragazzo che stava per terra. 

<< J...James! >>
<< Già coglione....sono io....e vi consiglio di lasciar stare questo poveretto all'istante! >>

Proprio mentre stavano per signarsela io continuai a parlare, giocando con i loro nervi come un gatto gioca con il topo prima di inghiottirlo vivo e senza rimorsi. 

<< Ma non così infretta ragazzi! Prima mettete in piedi il ragazzo, chiedetegli scusa e spiegatemi il motivo di questo pestaggio >>

Loro fecero esattamente come gli era stato detto. In quei momenti mi sentivo potente più che mai.

<< Noi...insomma James guardalo! E' ridicolo con quel paio di occhialoni che sembrano due fondi di bottiglia! >>

Lo guardai ancora peggio, feci un nervoso gesto della mano per comunicargli di sparire il più velocemente possibile se tenevano alla loro vita, poi finalmente guardai negli occhi il ragazzo ed un brivido mi attraversò la schiena.

<< Grazie...>>
<< Figurati. Devi lasciarli perdere quelli, sono solo degli stupidi >>
<< Si ma hanno ragione, sono orribile conciato così! >>

Lo guardai meglio e secondo i miei gusti non aveva nulla di orribile, anzi, era piuttosto carino, quasi tenero. Mi scappò una piccola risata ensando agli idioti che lo etichettavano come "orrendo", erano degli sciocchi di sicuro.

<< Vedi?! Anche tu mi ridi in faccia! Allora perché mi hai aiutato? >>
<< Io non rido perché penso che tu sia brutto, rido pensando che chi lo dice deve avere gli occhi al posto del culo, io non ti trovo per niente brutto >>
<< Mi prendi per il culo...>>

Stava per girare i tacchi e andarsene quando lo presi per le spalle e lo feci voltare di nuovo verso di me.

<< No davero, sono serio, lo giuro! Io ti trovo carino >>
<< Gli unici che mi trovano carino guardano solo il mio culo e le mie gambe...quindi mi sorge una domanda...>>
<< Dimmi pure >>

Si girò nuovamente in direzione opposta alla mia e fece qualche passo in avanti, allontanandosi un po' da me.

<< Di he colore sono i mieo occhi? >>
<< Perché proprio questa domanda?? >>
<< Perché nessuno mi guarda mai negli occhi per via di questi cosi...e adesso rispondi alla domanda >>

Rimasi un attimo perplesso, quel tizio era un po' pazzo ma mi attirava in una maniera anche se non sapevo praticamente niente di lui.

<< I tuoi occhi a prima vista sono molto scuri, fra il castano e il nero, ma guardandoli meglio alla luce artificiale sono più sul nocciola, e quando il sole li colpisce, come adesso, si puù notare che in mezzo ci sono delle piccole pagliuzze verdi...e sono davvero bellissimi, mai visti degli occhi come i tuoi. >>

Dovevo aver dato la risposta esatta, visto che cinque secondi dopo mi ritrovai sbattuto contro un armadietto mentre le labbra del ragazzo si posavano frettolosamente sulle mie, per trascinarmi in un bacio intenso ebellissimo che durò giusto qualche minuto, scatenandomi emozioni mai provate prima di quel momento. Gli misi le mani sui fianche stretti e partecipai animatamente al bacio tutt'altro che casto e, quando fummo costretti a separaci a causa della mancanza d'aria, fu come smettere di respirare. Poco dopo stavo per dar inizio ad un altro di quei baci ma lui mi fermò, posando delicatamente una mano sulle mie labbra, facendo un sorrisetto malizioso ed incamminandosi da dove l'avevano trascinato.

<< Aspetta! Dimmi almeno come ti chiami! >>

Il ragazzo iniziò a correre e se non fosse stato per la professoressa di chimica che venne a riportarmi in classe io l'avrei pure inseguito. Dopo quell'esperienza magnifica ciò che seguì fu una nota, una visitina dal preside ed una settimana di punizione.  Ovviamente il giorno dopo raccontai tutto a Lars e Cliff, i miei migliori amici, chiedendo loro se avessero idea di chi fosse il ragazzo di cui gli avevo appena parlato, ma purtroppo la loro risposta fu negativa. Da quel giorno non lo rividi più, chiesi in giro molte volte ma tutto ciò che riuscii a scoprire fu l'età, aveva quindici anni, giusto uno in più di me. Quel ragazzo sarebbe diventato la mia ossessione per i cinque anni successivi.



Buona sera a tutti! Spero che il capitlo vi sia piaciuto e che, ovviamente, continuerete a seguire la storia, di cento se deciderete di recensiere io non mi offenderò, accettando anche le critiche, ciao a tutti!!
  
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