Nero…

Tutto nero, oscuro…

Un ragazzo…

Tutt’attorno a lui buio opprimente…

Singhiozzi soffocati riempiono una stanza vuota…

Vuota di amore, serenità… sogni adolescenziali.

Solo tanta sofferenza, dolore…

Tanto lancinante da essere quasi palpabile atto a dilaniare il cuore nel petto del ragazzo…

Rannicchiato su se stesso piange lacrime amare che sanno di morte.

Ed ecco… il rombo di un tuono a squarciare il silenzio…

La luce di un fulmine a squarciare per un tempo brevissimo l’oscurità…

Ma non c’è tuono e non c’è fulmine che possa dischiudere le nere tenebre in cui il ragazzo è caduto.

Calde lacrime salate velano il volto contratto…

Gli occhi fissi a vacui così in contrasto con le labbra serrate dalla rabbia…

Rabbia… sofferenza… un mistura letale…

Per le proprie colpe…

Per la morte ingiusta e insensibile…

Per l’omicida folle.

Ma così come la notte finirà… non finirà la finzione…

Deve tornare a fingere che tutto vada bene…

Fingere per non essere compatito e per essere lasciato in pace.

Nulla ha più senso ma deve continuare a fingere!

La falsa idea che tutto vada bene farà star bene gli altri…

Per l’ennesima volta il suo essere dannatamente Grifondoro lo farà star male per il bene degli altri!

Sarebbe così facile…

Così liberatorio…

Semplice…

Veloce…

Indolore…

Ecco cos’è l’avvelenamento.

Un veleno potrebbe liberarlo con dolcezza…

Solo tanto nero…

Solo la fine…

Ma lui non può…

Deve tirare avanti per gli altri…

Per non farli soffrire continuerà a soffrire…

Ecco il destino del triste ragazzo chiamato Harry Potter…