Capitolo 16: La fine

“Che ci fa qui il magnifico me?” “Gilbert, ti prego.”Arthur sbuffò. “E Eliza? E gli altri? Come stanno?” “Guarda con i tuoi occhi” “Bhè, direi bene. E Eliza?” “Temo che sia in balia dell’assassino. Ma da quello che ho visto, non c’è da preoccuparsi.” “Già…” “Ma c’è ancora qualcosa che non mi è chiaro. Dobbiamo correre alla villa.” “A-Aspettatemi…” i due si girarono.

“Trovati!” “Martino?!” “Le ragazze sono preoccupate, avanti.” Ci fu un silenzio di tomba finchè non uscirono dalla grotta. “Dunque gente, il fratello di Peter lo cercava insieme ad un tizio barbuto.” “Sigh” disse il ragazzo. Arrivato da Mhattew, esso gli disse:” Abbiamo trovato della gente che cerca l’isola.” “Davvero? Bene!” si girò. “Ragazzi, devo andare!Forse tornerò un giorno!” il cuore di Wendy si strinse, ma non era un addio. Ne era sicura.

“N-Natalia?!” “Elizabeta, sul serio? Ti sei già dimenticata di me, come tutti gli altri? Cosa sono per voi, un minuscolo puntino del passato? Sono scomparsa, e nessuno se ne è accorto.” “Toris” “Lui non centra! È diverso. Mi avete dimenticata,e io ve la farò pagare!” “Non l’hai già fatto, di grazia?” “Dicono che la vendetta è un piatto che va servito caldo, ma io preferisco aspettare,e godermela con calma. Non farò tutto in due giorni.” “Vuol dire che gli altri sono ancora vivi?!” una luce si accese nei suoi occhi. “Forse.” “Che vuol dire forse?”disse Alfred spuntando dal muro “Alfred, sapevo che eri lì.” “Ora qualcuno mi spiega che succede.” “Nulla Eliza. Io conosco tuuuuuuutti i vostri movimenti.” “Però. Quanta gente ti manca?” fece Alfred scettico. “Tre persone. Tu, lei e l’inglese.” “Siamo tutti inglesi.” “No. Eliza è ungherese, Feli e Lovi sono italiani, tu sei americano, Rod è austriaco, io, il fratellone e la sorellona siamo russi, Lily viene dal Liechtenstein,Gilbert è tedesc-” “Prussiano cara. Sono prussiano.”

“Che fai qui?” “Vengo a trovare Eliza. Non posso?” “Gilbert? Sono già morta?” disse Liz con le lacrime agli occhi. “Non penso proprio.” Fece Arthur. “Natalia! Modestamente avevo ragione.” “Ma sentilo.” Disse la ragazza sbuffando e sistemandosi un ciuffo di capelli biondo platino. “E quindi tu avresti capito tutto?” “Dimmi se ho ragione. Tu ti volevi vendicare, quindi hai pensato di usare questa villa per ucciderci tutti in fretta e per poi sparire dalla circolazione.” “Bhe, non fa una grinza.” Disse Gilbert grattandosi la testa, mentre Elizabeta continuava a fissare lui e la fasciatura sporca di sangue che aveva sul petto. Arthur tossicchiò e continuò. “Tuo fratello era in mezzo a traffici loschi, e a te non andava giù. Gli hai detto che saresti andata alla polizia. Lui non si è fatto scrupoli ed ha cercato di avvelenarti. Ma tu sei una ragazza molto sveglia, e ti sei subito accorta del trucco. Così hai finto di bere e di morire. Ti sei nascosta nella vecchia villa di tuo zio, ormai abbandonata. Aspettavi che i tuoi amici, le persone che avevi conosciuto durante i tuoi viaggi, venissero a cercarti. Nessuno si è fatto vivo. Iniziavi a pensare che ormai eri veramente morta per il mondo. Dopo poco tempo, vivendo da sola con i fantasmi del tuo passato, la tristezza ha lasciato spazio alla pazzia. E così per anni hai pensato ad una vendetta, ed eccoci qui. In quanto alle scie di sangue, voleva solo confonderci le idee. Aveva una lista, ma dopo che Lily l’ha letta ha cambiato ordine.” “Hai… ragione…” Alfred era sbalordito. “Questa soluzione geniale… è.. è tua?” Arthur fece spalluce. “In realtà, è sua.”

“Alfred!” “L-L-L…” “Lily, non è poi così difficile da dire!” la ragazza lo abbracciò forte. Lui la prese per i fianchi e la alzò. Era leggera, molto leggera. “A-Alfred?” lui sorrise, un sorriso che illuminò la stanza. E la baciò. Eliza si fece scappare una risatina,Gilbert tirò fuori la lingua disgustato,Natalia non ebbe alcun tipo di reazione e Arthur era lievemente imbarazzato, ma mai quanto Lily, che non la smetteva di guardare il pavimento, mentre Alfy rideva. “Bhè, Lily, almeno tu sei felice.” “Natalia! Mi puoi perdonare? Ho investigato tutto questo tempo, non ti ho mai dimenticata!” “Lo so… io ho letto… il tuo diario”

-“Lily! Tu tieni un diario?” “Sì” “Anch’io!” gli occhi viola di Natalia brillavano. “Teniamone uno insieme!” Lily sorrise. “Va bene!”-

“Il nostro diario” Natalia si asciugò le lacrime. “Mi dispiace…” “Non importa.” Disse Elizabeta. “Come? Sì che im-” Gilbert venne zittito con una padellata. “Ora però dobbiamo tornare a casa, e gli altri…” “Sono tutti vivi. Nella serra.” Confessò Natalia. “E..?” disse Arthur. “E c’è una barca. Potete tornare a casa. È… è finito. Tutto finito.”

Eccomi qua gente! Mi sono tolta un peso abnorme, credetemi. Ma in realtà Natalia si sbaglia, non è davvero finita, c’è l’epilogo. Non pensate che ve la lasci così, eh. Ma tranquilli tutti, ci metterò meno di tre giorni a scriverlo. Giuro. Anzi forse lo scrivo oggi. Bho, si vedrà.
Kumbaja :3
By Hetaliame