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Autore: Sakyo_    15/02/2008    5 recensioni
Perchè a volte è meglio non affidarsi solo alla fiducia per compiere gesti troppo pericolosi...
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Non avevo nulla da temere.

Mi fidavo ciecamente di lui.

 

Edward posò una mano fredda sulla mia fronte, e quando la ritirò le punte delle sue dita erano umide.

Sudavo.

Beh, un po’ di ansia era normale, no?

Stavo per essere trasformata in un essere non umano.

Mi prese in braccio e in un secondo mi ritrovai distesa sul letto. Cercai di trovare una posizione comoda, ma in quel momento mi sembrava impossibile, così rinunciai al mio intento e attesi.

Lo guardai negli occhi, e lui ricambiò il mio sguardo.

Aprì la bocca per parlare, ma lo zittii con un gesto della mano «Sì, sono tranquilla» dissi. Mi sorrise dolcemente, ma riuscii comunque a notare le mascelle impercettibilmente contratte, un evidente segno di ansia. Si voltò verso Carlisle, il quale annuì lento alla sua domanda palese.

Era giunto il momento.

Vidi Alice torturarsi i capelli in modo quasi isterico, tanto che era riuscita a strapparsene un po’, alcuni rimasti impigliati nella piccola mano, altri caduti sul pavimento.

Ero stata io a desiderare la presenza di Alice in quel momento così importante per me, benché lei mi avesse detto chiaramente che avrebbe preferito di gran lunga non assistere. Aveva paura, forse più di me. Però si avvicinò e strinse la mia mano nelle sue, gelide, provocandomi un leggero brivido dietro la schiena.

«Alice, io sto bene. Non guardarmi come se stessi per morire»

I tre Cullen che si trovavano nella stanza mi rivolsero uno sguardo indecifrabile. Evidentemente non avevano colto la sottile ironia nella mia frase.

Passarono un paio di interminabili minuti, nei quali Edward e Carlisle condussero una fitta conversazione. Non riuscii a capire di cosa stessero parlando, sia perché il loro linguaggio era troppo veloce per essere compreso dalla mia mente –ancora per poco- umana, ma anche perché Alice non la smetteva più di lamentarsi.

«Bella… Ti prego, sei ancora in tempo per ripensarci…»

La guardai torva «Ma come, Alice, non eri tu che saltavi di gioia al solo pensiero di avermi sempre con te?»

Alice si fece ancora più cupa.

«Si, ma… Non avevo pensato bene a quanto potesse essere pericoloso»

«Andrà tutto bene, vedrai»

Che strano. Non avrebbe dovuto essere lei, a consolarmi?

I due vampiri terminarono il loro dialogo per dedicarsi, finalmente, a me.

«Prima di iniziare, un’ultima cosa, Bella» disse Carlisle «Non serve a molto, ma ti chiederei il permesso di anestetizzarti. Allevia di poco il dolore, pochissimo, ma è per il tuo bene, credimi.»

Dalla sua espressione, notai che già immaginava quale fosse la mia risposta.

«Ti ringrazio, Carlisle, ma preferisco essere sveglia»

Alla mia risposta, Carlisle chiuse gli occhi e sorrise. Era impressionante la calma che riusciva a mantenere anche in situazioni come questa.

La lentezza dei tre passi che fece Edward per raggiungere il letto fu estenuante e carica di tutta l’ansia che aveva addosso. Quando mi raggiunse, mi guardò intensamente, incastonando le sue iridi dorate nelle mie. E per l’ennesima volta venni completamente invasa da tutto l’amore che provava per me.

Uno sguardo, il nostro, che nessun’altro poteva capire. Un’intesa di cui solo noi due eravamo i complici. Una colpa struggente, che perfora l’anima di gioia.

Vidi le sue labbra fredde posarsi sulle mie, e velocemente sottrarsi. Quel bacio era intriso d’amore, sì, ma al tempo stesso di paura.

Paura folle.

Di perdermi.

«Non mi perderai» gli dissi, e con tutto il coraggio che trovai in quel momento, sorrisi.

Il suo viso diede vita per un piccolissimo istante all’espressione più dolorosa che ebbi mai visto, ma subito si riprese, e si decise a realizzare il mio desiderio più grande.

 

Di quel momento solo tre cose ricordo con chiarezza.

I volti marmorei di Carlisle e Alice deformati dal terrore.

Tutto il mio sangue scivolare dentro Edward.

E, per ultimo, il ghigno disumano del vampiro che amavo.

 

 

  
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