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Autore: weirdo_soul    08/08/2013    2 recensioni
E se noi avessimo più anime e queste prendessero nome da un colore che le potrebbe descrivere? Da questa domanda è nata l'idea per questa storia che spero vi piaccia. Il racconto è autobiografico e, se mai avrà degli sviluppi, potrà avere un seguito. Ma voi intanto, provate a farvi la stessa domanda che io stessa mi sono fatta e raccontatemi a cosa vi ha portato! Io per raccontarvelo ho pubblicato questa OS!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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green, black and red Mr. Green è sempre stato un uomo gentile ed educato. Nato da una famiglia, per non dire disastrata, molto complicata, si è fatto i suoi amici sin dalla scuola elementare. Certo, le difficoltà ci sono state, come d'altronde per tutti, ma Mr. Green è riuscito a metterci una pietra sopra. Una pietra sopra agli insulti che gli venivano scagliati ogni giorno, una pietra sopra la cattiveria, una pietra su tutto. Ma non ha fatto tutto da solo. Con quegli amici che si era creato si era difeso e aveva fatto di loro la sua forza. Se si mettevano da parte gli insulti e la famiglia, che ogni tanto dava problemi e preoccupazioni e ogni tanto sembrava pacifica o perlomeno mite, si può dire che conduceva una vita spensierata e relativamente felice. Perché, parliamoci chiaro, non esiste la felicità in senso assoluto. Ma intanto c'era una cosa di cui non si accorgeva: gli insulti, le offese e le prese in giro lasciavano dei piccoli segni rossi sui suoi polsi e quando camminava si sentiva un suono strano, come se delle pietre pesanti strusciassero a terra ed aumentassero a poco a poco ad ogni passo. Mr. Green non se n'era mai accorto. Lasciando la scuola elementare abbandonò inconsapevolmente quel palazzo di ghiaccio che rappresentava la sua sicurezza. Le scuole medie furono il periodo più buio per Mr. Green. In questo caso i colpi erano di più, erano più forti ed erano più frequenti.

"Sei bello come un fiore.......... in una palata di merda!"

"Grasso!"

"Scommettiamo su quanti giri di corsa fa Mr. Green a educazione fisica!"
"Io scommetto che non fa più di un passo!"

"Facciamo un fumetto su Mr. Green! Un piccolo cerchio sarà la sua testa e uno molto più grande la sua pancia!"

Nessuno capiva. Neanche Mr. Green stesso riusciva a capire il perché di tanto odio e tanta rabbia. Perché rinfacciargli sempre quel dolore incolmabile? Perché anche quella ragazza che era stata sua amica lo doveva ferire nel peggiore dei modi?

"Palla di lardo!"

"Facciamo un blog con i segreti di Mr. Green!"

Mr. Green non era forte, mai lo era stato. Forse se ne era semplicemente illuso.  Forse dopo un pianto "liberatorio" non ci pensava neanche più. Ma che strano: i tagli iniziavano a farsi vedere e le pietre diventavano sempre più pesanti. Nessuno si accorgeva di niente. Lui intanto sopravviveva a tanto dolore semplicemente pensando "Dai, in fin dei conti, non manca poi così tanto al liceo".  Però quei 1095 giorni l'hanno segnato e, ancora non lo sapeva, ma era un segno che sarebbe rimasto per tutta la vita. Come un neo, una voglia o una cicatrice.

Al liceo la vita di Mr. Green sembrava migliorare, sembrava illuminarsi di speranza. Ma i tre anni precedenti continuavano a fare ombra su quel bagliore di felicità. Le esperienze vissute lo avevano cambiato e dal suo lato più oscuro e nascosto nacque un altro uomo, molto più potente, malvagio e crudele di tutti gli uomini e i coetanei che Mr. Green aveva incontrato fino ad ora. Il suo nome era Mr. Black. In quanto ad età era più piccolo di Mr. Green ma sembrava già esperto su come funzionasse il mondo. Allontanava chiunque provasse ad avvicinarsi a Mr. Green, ma non lo faceva per difenderlo o per proteggerlo, bensì per alienarlo dal mondo. Mr. Green però, in quei due anni, sembrava aver superato i dolori legati al suo passato. Il problema di Mr. Green adesso non era più il passato, bensì il presente che gli veniva rubato e mangiato con avidità dal giovane Mr. Black.

Il tempo passava e gli scontri tra Mr. Green e Mr. Black si facevano sempre più corrosivi, abrasivi e distruttivi. Dopo poco tempo si arrivò alla guerra. Entrambe le fazioni si preparavano oramai da tempo. Mr. Green per vincere doveva prepararsi a qualunque colpo basso del nemico ed acquisire non solo forza, ma soprattutto stabilità mentale ed emotiva.

Non si sarebbe mai aspettato però che Mr. Black schierasse quelle cose con cui Mr. Green non aveva ancora fatto i conti: le vicende passate. Come era prevedibile, vinse Mr. Black. La guerra fu sanguinosa, violenta, costosa, ci furono moltissimi morti e moltissime aree della città furono del tutto rase al suolo. Quella guerra fu la più disastrosa degli ultimi cinque secoli. 

Mr. Black però dopo circa sei mesi morì, lasciando il posto a Mr. Red. Quest'ultimo era ancora più giovane di Mr. Black, ma era più misterioso, più "nuovo", aveva un che di mai visto. Una caratteristica l'aveva: era pieni di lividi, cicatrici e scottature, come se anche lui avesse preso parte alla guerra ma fosse rimasto vivo. Era colmo di dolore e sembrava che ad ogni passo che avanzava gli morisse qualcosa dentro. Un accumulo di sofferenza incancellabile. Un fiume in piena di lacrime e dolore. Era più fragile del vetro. Come un elastico in tensione che sta per rompersi. Come un vaso che sporge eccessivamente da un terrazzo. Come una persona al limite estremo di un burrone. Come Mr. Green all'arrivo Mr. Black.

Ma se Mr. Red non ce la facesse a rinascere, o semplicemente a resistere? Arriverebbe un nuovo Mr. Green più sano e più forte pronto a salvarlo? E se Mr. Black non fosse esistito, Mr. Red sarebbe comparso? E Mr. Green sarebbe riuscito a "guarire" e a trovare le forze di rifarsi una nuova vita densa di felicità? Non lo sappiamo e non potremo mai saperlo, ma di certo senza di loro non ci sarebbe la mia storia.

  
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