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Autore: ELVISINA    15/02/2008    1 recensioni
la mia prima fic!!abbiate pietà...Un ragazzo senese costretto a lavorare presso una famiglia inglese e un giovane rampollo dell'aristocrazia inglese in vacanza a Siena...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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la mia prima fic siate clementi...XD.. ci prenderò la mano col tempo wuowuowuo

L'inglese e il senese.

Leo POV

La macchina correva veloce per quelle strade dissestate alzando un gran polverone ai suoi lati.La radio stava trasmettendo una canzone popolare del posto e lui fra una boccata di sigaretta e l'altra la cantava a squarciagola.
Con un braccio fuori dal finestrino guradò distrattamente l'ora, senza farci veramenete caso, tanto era in anticipo, suo padre lo avrebbe ammazzato se fosse arrivato tardi al suo primo giorno di lavoro.Erano settimane che lo assillava con le raccomandazioni:stai attento a non fare questo, vedi di fare bene quello, se provi anche solo a fare quello che hai in mente ti strangolo..oh dio, era arrivato al punto di voler combinare disastri apposta, per il semplice gusto di fare un dispetto a suo padre..come se lui non fosse in grado di cavarsela, che cosa doveva poi fare di tanto speciale?scorrazzere qui e la qualche riccone inglese, aggiustargli le macchine,al massimo portare qualche borsa ma nulla di più..tanto gli inglesi volevano solo godersi il sole della toscana e lui si beccava un bel po di soldi per fare una cosa che adorava:guidare macchine di lusso, 'cazzo questa si che è vita' pensò.
Che poi a lui gli inglesi non piacessero affatto era un altro discorso.Non era mai riuscito a sopportarli, avevano tutti la stessa faccia da cavallo con quei gran dentoni e la pelle slavata.Ne aveva incontrati spesso vivendo in una città turistica come lo è Siena ed era sempre la stessa storia, si fermavano a guardare lui e i suoi amici con aria divertita e li filmavano con macchine digitali ultimissimo modello mentre loro si esercitavano con bandiere e tamburi distogliendoli dal loro esercizio..era una cosa che veramente non riusciva a sopportare.Oltretutto non capendo niente di inglese, mai che avesse fatto lo sforzo di fare un esercizio a scuola, aveva sempre la sensazione che lo stessero prendendo in giro.
Aveva diggerito a fatica che suo padre lavorasse per loro, che stesse tutto il giorno a così stretto contatto con quella strana gente, immaginava di vederlo prendere il the alle 5 di pomeriggio un giorno o l'altro.
Dalla sua aveva che la paga era buona, gli inglesi lo volevano ad ogni costo e la precaria situazione economica in cui si trovavano non poteva certo fargli fare gli schizzinosi.Così suo padre si trovava ogni estate da più di 10 anni a servire i signori Timpleton, ricca aristocratica famiglia inglese, magnanti delle case farmacieutiche, i quali grazie a una dose in più di protetenzolo in un'aspirina avevano fatto un' immensa fortuna, tanto da potersi permettere ville lussuose alle Haway, a New York e chiaramente, la loro preferita, un casale nella valle del Chianti.

La famiglia Timpleton passava tutta l'estate in Toscana, nella loro villa, per allontanarsi il più possibile dallo stress di una città come Londra e immegersi completamente nella pace e nella tranquillità delle verdi colline senesi, gustando buon vino, mangiando ottimi piatti preparati dalla servitù (rigorosamente italiana) e viaggiando su Spider anni 60 per tutta la campagna del Chianti.Ed era proprio suo padre ad accompagnarli per questi tour, lui faceva da autista alla ricca e nobile famiglia portandoli a vedere luoghi sconosciuti ai turisti, scovando per loro i migliori ristoranti e le migliori taverne e facendo loro da guida fornendo rispotte dettagliate su ogni argomento.Era un uomo che amava lavorare stando a contatto con la gente, parlare, bere e divertirsi.Gli piaceva lavorare a servizio dei Timpleton e non gli pesava fare per loro qualche lavoretto extra come aiutare in casa o in cucina, magari a ridipingere una stanza oppure a pulire il camino della stufa, in casa era conosciuto come il "dogsbody" Lorenzo, il tuttofare.
Per tutti questi motivi si dispiaccque molto del non poterli raggiungere questa volta, due settimane prima dell'arrivo della famiglia inglese era infatti caduto dalle scale mentre stava aggiustando il tetto fratturandosi il braccio destro.Senza poca fatica dovette allora costringere, più che convincere, suo figlio a prendere il suo posto come dogsbody presso i Timpleton.

La sigaretta si consumò più grazie al vento che gli accarezzava il volto che ai suoi tiri, le dita tamburellavano sulla portiera della macchina a ritmo con la batteria della canzone che davano alla radio, "Bad to the bone" dei ZZ top aveva rimpiazzato la musica popolare che davano prima.Spense la cicca nel posacenere e nel mentre allungava la mano per prendere un' altra Marlboro dal pacchetto gettato sul sedile affianco gli apparve il casale descritto dal padre.Dalla strada in cui si trovava lui vedeva solo un imponente cascina rosso terra, il giardino che la circondava e una macchia blu che aveva tanto l'aria di essere una piscina. '..tze hai 'apito sti inglesi'mormorò fra se digrignando i denti mentre abbandonava l'idea di concedersi un ultima sigaretta svoltando a sinistra per raggiungere la villa.
Fece un breve tratto sotto un viale di betulle su di una strada rocciosa quando raggiunse l' entrata della villa, un cancello nero di ferro battutto ornato finemente era lasciato aperto e dava il libero accesso al giardino privato della casa
'Timpleton Mansion' diceva un effige.
.Non del tutto sicuro se entrare o no avanzò pochi metri e fermò la macchina davanti a una fontana copia di una famosa statua romana di cui ora non ricordava il nome.Cercò di dare una sistemata meglio che potè a i capelli perennemente arruffati e infondendosi coraggio scese dalla macchina per avviarsi verso il portone del casale.
Suonò la campana tre volte prima che qualcuno venisse ad aprire, tanto che credeva di aver sbagliato giorno , che gli inglesi non erano ancora arrivati e che si stava cacando addosso per niente.
Invece la porta si aprì e quel che vide fu la figura di una donna vestita con un semplice abito blu e dai capelli malamente raccolti da una pinza.Aveva l'aria di essere sui45 50 anni e guardava il ragazzo con aria interrogativa.
disse lui cercando di farsi capire il più possibile coi gesti - my father is ammalated, he's not good so i m here for do his job,,ok for you?>Chiese speranzoso alla donna sperando che questa avesse capito il suo terribile inglese e maledicendosi mentalmente per non aver mai aperto il libro di inglese a scuola.
La donna dopo un primo momento di serietà scoppio a ridere fragorosamente < ahaha ma che tu sei il figliolo di Lorenzo??non mi dire!ma va 'ome ti sei cresciuto figlio mio!-disse lei abbracciandolo-io mi ri'ordo di te sai?il tu babbo mi fece vedere te quando c'avevi si e no 9 o 10 anni, l'eri alto 'osì, cariiiiiiiiiino, bellissimo bimbetto davvero!E infatti guarda un po te 'ome ti sei diventato bello adesso!Ma dimmi un po quanti anni hai adesso eh?-
-hm 19 signora-
-noooo 19??ma come le passa veloce il tempo!!io ti avevo visto che l'eri alto 'osì t'avevo visto..eh si!E dimmi sei venuto qui per prendere il posto del babbo, hai detto?-domandò la signora
Il ragazzo ripresosi dallo shock iniziale le rispose-si signora, mi padre l'è 'aduto dalle scale e si è rotto il polso destro, 'osì nun l'è pò più lavorà e sic'ome c'è il rischio,sa 'om'è, di perdere il posto ha vuto la brillante idea di mandare me qua.-disse sarcastico
-oh povero Lorenzo, mandagli i miei saluti appena lo vedi.Oh ma che sbadata non mi sono ancora presentata!Io sono Graziella, ma tutti qui mi 'hiamano Grace, e su avanti non stare sulla porta, entra entra.-la donna si accostò per far entrare il ragazzo, il quale una volta entrato rimase folgorato dall'arredamento della casa, mobili antichi, stufe a legna, roccia scura, divani aristocratici, tappeti persiani in quella casa c'era tutta l'eleganza possibile ed inimmaginabile.Non riusciva, però a vedersi, lui semplice ragazzo di Siena che passava tutto il suo tempo o a giocare a calcio e a tamburellare per i vicoli della città, in un posto del genere. '..fatti 'oraggio' si disse nuovamente.
La donna lo prese per un braccio e lo portò verso le cucine - I signori Timpleton sono persone assolutamente fantasti'he ti troverai subito bene vedrai, sono simpatici, non poi 'osì tanto snob 'ome si può pensà, molto eleganti, raffinati..amano la 'ompagnia e soprattutto amano l' Italia ragazzo mio!Ah loro sono 'osi affascinati dal nostro paese vedrai vedrai-
Aprì una porta di legno massiccio ed entrò nella cucina dove vi erano altre due donne, una aveva l'età di Graziella Grace, l 'altra invece era giovane, un po più vecchia di lui ma comunque sui 25 anni non di più.Grace richiamò l'attenzione delle due donne intente a ripulire vecchi tegami di rame e disse loro - ragazze, quest'anno abbiamo un nuovo acquisto!Vi presento il figliolo di Lorenzo.....oh maremma 'ome hai detto 'he ti 'hiami figliolo?-
-Leonardo, Leo pe' gli amici-

Erano passati si e no una decina di minuti da quand'era arrivato a Timpleton mansion e non aveva ancora avuto occasione di vedere i proprietari, ne aveva avuta invece per conoscere ogni pettegolezzo sulla famiglia raccontati dalle tre domestiche mai uditi da suo padre prima.Aveva avuto la buona notizia che tutti i componenti della famiglia Timpleton parlavano italiano e che non avrebbe avuto difficoltà quindi.
In soli 10 minuti gli avevano raccontato tutte le disavventure amorose della figlia Norma, perenne innamorata che dopo essere stata abbandonata da ben 12 ragazzi diversi, tra cui un arabo, un jamaicano, un giapponese e un hooligan,avuti nel periodo ribelle della sua adolescenza, ha deciso di mettere la testa a posto e di trovarsi un ragazzo, che a detta di July ( Guiliana per le amiche, l'altra Grace per intendersi) -l'è prati'amente perfetto!.
Ossia un bruttino tappetto discendente diretto del 212esimo erede della corona reale, meglio di così?
Aveva inoltre scoperto che i signori Timpleton, James e Gloria, sposati da 22 anni, stavano passando un brutto periodo, in cui vedevano il loro amore sfuocarsi ogni giorno di più.E che le vacanze in Toscana servivano proprio da incollante per loro due.
C'era un altro componente che lo incuriosiva molto, George, il figlio ribelle.Un ragazzo di 21 anni estramamente english, superbo e arrogante, il quale si divertiva a fare scherzi per deridere le persone che a suo parere non erano alla sua altezza.Ad acrrescere la sua curiosità era stata una frase di Mary (Marina, la ragazza giovane) che faceva così:-vedrai gli piacerai un sacco, non ti toglierà gli occhi di dosso-gli aveva sussurato ad uno orecchio ridacchiando.

Le tre donne smisero di sistemare la cucina quando sentirono delle voci in inglese scendere dal piano di sopra e si affrettarono a raggiungere l'ingresso per il saluto rituale.Le tre si sistemarono in fila una dietro l'altra e così fece Leo seguendo i loro gesti.
Dalle scale sce un uomo sui 50 coi capelli bianchi e piccoli occhiali bordati d'oro, indossava un paio di pantaloni beije e un maglioncino grigio con il colletto blu della camicia che usciva fuori 'complimenntoni allo stilista'pensò Leo.Subito dietro a lui una signora dai capelli biondi corti fino alle orecchie, che portavano un paio di orecchini pendenti e portava un vestito sicuramnete di marca, ma molto semplice.
-ragazze, mie cave!!Da quanto tempo!>ci fu allora un vivace abbraccio fra i 5 conoscenti e con relativa discussione sul, come va a casa?il lavoro?i bambini? e così via...
Finalmete Mr Timpleton si accorse di lui.
-Ma tu chi sei giovanotto?-
-Sa.salve sono Leonardoil figlio di Lorenzo, il ma'hinaro insomma l'autista..ecco il fatto è 'he mi padre si è rotto un polso e quindi non poteva venire a lavorare 'osì ha 'hiesto a me se potevo prendere il su posto..insomma sempre 'he pe voi va bene chiaramente..i padroni siete voi..-
Chiese terribilmente imbarazzato accompagnando le sue parole con ampi gesti.Il signor Timpleton sbattè un paio di volte gli occhi e poi regalò al ragazzo un ampio sorriso che lo rincuorò.
-Oh!ma ma certo!mi dispiace molto per Lorenzo!sta bene adesso?sai se ha bisogno di cure posso sempre aiutarlo in qualche modo..>
-Molto bene allora,Leo!-occhiolino ' ah deficiente, ma 'he fai?'-Ti porto a vedere le macchine d'accordo?- prendendo il ragazzo per le spalle e dirigendolo fuori dalla porta verso il giardino e poi verso il garage

-Immagino che tu sappia quale sia il tuo lavoro qui, certo principalemte farai da autista per me, mia moglie o probabilmente a mio figlio George, oh Jesus, ancora ti devo presentare lui..Comunque, dicevo, farai da autista, sai com'è abbiamo qualche difficoltà con questo vostro modo di guidare sbagliato qui in Italia..ohoh non ci siamo ancora abituati, perciò preferiamo usare un autista, comprendi?>
-certo, sir.-rispose sicuro,
I due si fermarono davanti a un portone, avevano fatto il giro della casa e ora erano davanti al garage, l'uomo azionò un telecomando e il portone si aprì automaticamente.rivelando il suo interno:una serie di macchine d'epoca una più bella dell'altra..
lA quella vista Leo pensò di poter morire anche in quell'istante perchè aveva visto la cosa più bella del mondo..
Tutte quelle macchine che aspettavano solo le sue mani per poter essere guidate, si avvicinò a loro con passo incerto, con la paura di poter fare loro del male, caminando con passo lento e sentendo il suo cuore riempirsi di commozione scoprì dietro a una sublime Jaguar E-type coupe del 65 una perfetta, bellissima Austin Healey BN2M del 54, la visione fu tanto intensa che non riuscì a trattenere l'emozione e si lasciò sfuggire un urlettino stridulo.
Mr James Timpleton si avvicinò a lui dandogli un colpetto sulla spalla quando lo vide mordersi un dito per tenere le lacrime, -Suvvia ragazzo, tutte queste macchine da ora sono in mano tua..ma vedi di fare attenzione miraccomando!sono tutte di lusso e molto molto costose!Mi fido abbastanza di tuo padre per potermi fidare anche di te, so che non manderebbe mai uno screanzato a guidare le mie bambine, me se succede qualcosa anche a una sola di loro sei licenziato, mi sono spiegato?-
-..si, Mr Timpleton..io le giuro sul mi onore, 'he nno succederà mai niente..dormirò 'on loro se sarà necessario, io le guarderò tutti i giorni me ne prenderò cura man'o fossero figlie mie , non si preo''upi..-
-bene sono lieto di sentirti parlare in questo modo, e non chiamarmi Mr Timpleton è un po troppo austero, non trovi?Chiamami semplicemente Mr james-
-..si signore.-
.....-Hey dad, you' re here?-
dal giardino giungeva la voce di un ragazzo che poco dopo si presentò in garage,Entrandò sbotto qualche parola in inglese che naturalmente Leo non capì, e mentre i due parlavano lui era totalmente perso da quelle macchine assolutamente fantastiche che aveva solo sognato nei suoi ogni più erotici, quando lo assalì la strana sensazione di essere osservato e nel volgere la vista verso gli inglesi incontrò due specchi d'acqua che altro non erano che gli occhi del signorino di casa Timpleton..Aveva finalmente occasione di incontrare il famigerato George, il fantomatico ribelle.

Pff, la solita checca inglese.

Geroge ' POV

'Maledizione a quegli stupidi incompetenti dell' aereoporto..Come si può perdere un bagaglio??sono assolutamente degli idioti, dovrebbero licenziarli!Se fosse per me li lincenzierei subito..tsk.'
Pensava queste cose mentre si guardava allo specchio intento a sistemarsi la camicia dentro i pantaloni in modo elegante.Era vestito semplice ma raffinato, i capelli avevano quella pettinatura classica che non annoia mai e il suo charme si avvertiva in ogni parte del suo corpo.
Si piaceva e piaceva.
Era un conquistatore, aveva un sorriso beffardo che incantava chiunque lo guardasse, occhi blu, capelli biondi, alto sportivo,era bello.
Si guardò allo specchio pensando a quante conquiste avrebbe fatto quest'anno..L'anno scorso era arrivato a quota 43 in soli tre mesi, ne andava molto fiero.Aveva dimenticato quanti uomini e quante donne ma ormai non ci faceva neanche più caso, a lui bastava che fosse bello e o bella non gli importva nullaltro.Solo sesso.
Si guardò allo specchio ancora una volta mentre studiava il panorama dalla sua finestra.Le colline verdi si perdevano a vista d'occhio, sembrava di essere al mare..il mare, il mare..finalmente era arrivato in Italia, erano settimane che voleva allontanarsi dagli studi il più possibile, scappare da quelle maledette regole e restrizioni scolastiche a cui era costretto a tener fede.Se non fosse stato per le matricole su cui dava sfogo della sua frustazione sarebbe impazzito in quell'ambiente.Ora invece era in Italia, lontano da tutto e da tutti.
Finalmente si poteva divertire.
Si guardò allo specchio, non smetteva mai di farlo, probabilmente era il suo passatempo preferito.D'altronde capiva perchè la gente lo facesse sempe a scuola, per strada, nei negozzi, avvertiva sempre lo sguardo di qualcuno dietro di se.. ahaha come avrebbero potuto distorgliere lo sguardo da un adone come lui..Tutte le ragazze del suo college, e molti altri compagni, li morivano dietro.In più lui era potente, era forte,si faceva rispettare era autoritario e a tutte le donne piace l'uomo comandante.
Lui era così, deciso bello e arrogante, innamorato di se al limite del narcisismo, e soprattutto orgogliosso di esserlo.
Pensò di mettersi un po di gel sui capelli per costringerli a stare al loro posto, quando si accorse che il gel si trovava su uno dei bagagli persi in aereoporto.Sbraiatando usci dalla sua camera in cerca di suo padre, salutò brevemente le tre domestiche e uscì di casa sicuro di trovarlo in garage, dove infatti era.
Entrò furibondo urlando al padre quanto fossero inefficienti gli italiani e di come fosse infuriato per i suoi bagagli quando come per incanto la sua attenzione venne totalmente rapita da una figura mai vista.Un ragazzo, bellissimo, in piedi vicino alla Austin che la guardava adorante, tanto che fra un po si sarebbe messo a sbavare...
Rimase a guardarlo perdendosi nei suoi pensieri libidinosi senza più ascoltare i consigli del padre, i suoi occhi erano immobili verso il ragazzo, e sui suoi bellissimi capelli, quella cascata di ricci marroni che gli scendevano sul collo e gli inconiciavano il viso.Su quei due profondi occhi castani e sulla sua pelle leggermente abbronzata che dava l'idea di essere così morbida...Il fisico asciutto ben scolpito si intravedeva sotto una leggera maglietta grigia, i jeans portati bassi, un modo che lui non si era mai potutto permettere, le scarpe rotte, tsk mai e poi mai averebbe potuto indossare vestiti del genere lui.Invece su quel misterioso ragazzo stavano d' incanto, perfetti per lui,come perfetto lo era lui in quel momento.Una semplice occhiata gli era bastata per capire.Si, quel ragazzo sarebbe stato suo. era la sua nuova preda, la prima di quest'anno..

Solo una cosa non capiva..quel suo sorisetto ironico cosa voleva dire?

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spero vi sia piaciuta..to be continued!!

  
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