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Autore: Bellatrix_Black_51    08/08/2013    3 recensioni
Narcissa, e l'unione di Bellatrix e Lucius alle fila dell'Oscuro Signore. Una Narcissa giovane, che trova come unica persona con cui sfogarsi sua sorella maggiore Bellatrix.
Terzo posto al contest: "Non esiste nulla di brutto a questo mondo, tranne un testo sgrammaticato"
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Terza classificata al contest Non esiste nulla di brutto in questo mondo, tranne un testo sgrammaticato di Vedra/LadySaphira, che ringrazio moltissimo per la velocità dei giudizi e dell'impegno per il contest.


E grazie a Bellatrix_Black per il banner :D

A tutti voi, Buona lettura :)
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Siamo un'unica Realtà, Cissy.
 
 
 
Narcissa era in dormitorio. La divisa di Hogwarts lanciata da un lato, stropicciata, mentre lei era rifugiata sotto le coperte con solo una canottiera intima a coprirla fino a metà delle magre coscie.
Pesanti lacrime rigavano il suo volto, rendendosi conto di quello che stava per succedere.
Quel maledetto Riddle aveva preso non solo sua sorella Bellatrix, ma adesso aveva anche Lucius.
"Come è possibile, che stia soffrendo più per Lucius che per mia sorella?" pensava, in quei pochi attimi di lucidità che il pianto le concedeva.
La risposta le si parava davanti chiara e nitida. Bellatrix era sempre stata la più forte, Lucius quello che veniva trascinato. Lucius era quello che meno di tutti amava prendere decisioni importanti, ed era stato spinto da Bellatrix a seguire Riddle, Narcissa ne era certa.
Credeva che ci fosse un certo fatalismo nella vita: la strada era scritta, e non poteva essere modificata dalla volontà delle persone. Così piccole, nel loro poter sembrare grandi.
Le leggi della vita, e della natura, erano già stabilite: il più forte dominava sul più debole, i decisi trascinavano gli eterni indecisi. Le figlie minori delle famiglie Purosangue, non potevano decidere liberamente cosa fare o non fare, dipendeva tutto dalla scelta delle sorelle maggiori e dei genitori.
Chiuse gli occhi dall'iride azzurra e la sclera arrossata, costringendo due lacrime salate a scivolare lungo le sue guancie. Poteva piangere lì in dormitorio perchè nessuno sconosciuto l'avrebbe vista, dal momento che la famiglia Black aveva chiesto alla scuola di mettere le tre Purosangue nella stessa stanza, e il mito della "principessa Black", come ormai avevano preso a chiamarla i ragazzi di tutte le case per il suo atteggiamento snob, non sarebbe crollato.
Sentì la porta aprirsi, e dei passi leggeri ma indiscreti che si avvicinavano.
-Cissy?- la voce di Bellatrix la riportò alla realtà. Come nascondere quelle grosse gocce di acqua e sale sul proprio viso?
La maggiore delle Black si guardò attorno. Nel dormitorio tutto sembrava ordinato, eccetto il letto di Narcissa e la sua divisa gettata da un lato.
La raccolse, e la piegò ordinatamente, lisciandone i bordi, per poi posarla sul proprio letto dalle coperte verdi e argento.
Guardò il letto di Narcissa e vide la sua figura nascosta sotto le coperte. Vi si sedette, ben attenta a non farle male, e scopri il volto della ragazza scostando il lenzuolo. 
-Cosa è successo?- domandò, con un tono di voce che Narcissa raramente l'aveva sentita assumere. Non era preoccupata: Bellatrix non si preoccupava mai. 
Sembrava volerla consolare, in qualche modo, come aveva sempre fatto.
 
Come quando da bambina era inciampata e si era procurata dei graffi sulla guancia. Bellatrix era seduta sotto un albero a pochi passi da lei, la radio trasmetteva una canzone che sentivano spesso assieme, come fosse stata composta apposta per descrivere il rapporto delle Black, in particolar modo tra loro due: la minore e la maggiore.
Con il tempo scoprirai
Ci son cose che mai
Potrai capire
Qualche volta un tuo progetto
Che sembrava perfetto
Può non riuscire
Bellatrix nel vederla cadere era saltata in piedi, e l'aveva raggiunta. L'aveva fatta rialzare e le aveva tolto lo sporco dalla guancia. Narcissa stava piangendo, per paura di non essere più la bellissima biondina di casa Black. -Perchè?- aveva chiesto, probabilmente riferendosi al fatto di essere caduta.
Bellatrix, che a quel tempo aveva appena concluso il primo anno di scuola ad Hogwarts, le aveva sorriso.
-Tutti cadono, Cissy, in qualsiasi situazione. Non c'è un motivo- aveva terminato di pulirle i graffi -Avevi intenzione di correre fino alla fontana? Adesso non ci sei riuscita, domani ci riuscirai- 
 
Narcissa, quando aveva sei anni, non era riuscita a capire le parole di sua sorella. Ma in quel momento, durante quel breve flashback, aveva capito.
-Nulla- negò testarda, tirando su col naso.
Bellatrix aveva sospirato, carezzandole i capelli. -Cosa ti fa piangere?- domandò, insolitamente paziente.
-Perchè Lucius è diventato amico di Riddle?- Narcissa si voltò a pancia in su, guardando Bellatrix senza la preoccupazione di nascondere gli occhi arrossati e i capelli in disordine.
-Perchè lui è colui che porterà noi Purosangue all'antica Gloria, Cissy- Bellatrix le carezzò i capelli che sembravano fili d'oro tra le sue dita laccate di nero.
Narcissa era rimasta in silenzio. -Non posso cambiare nulla?- domandò piano.
Bellatrix sospirò. -Non devi cambiare nulla, quello che sta succedendo è perfetto per la nostra famiglia, Cissy. Io e Lucius siamo qui, con te, adesso e per sempre. Tu e Lucius vi sposerete, e nulla vi dividerà: non devi temere di perderlo. Io sono tua sorella, e in qualsiasi situazione resterò al tuo fianco. Cissy, niente e nessuno ci dividerà mai se resteremo fedeli alla nostra causa-
Narcissa sentì nella propria mente le parole di quella canzone, e lentamente ne comprendeva sempre meglio il significato.
Guarderai in avanti
Senza avere mai rimpianti
Noi saremo al tuo fianco, lo sai
Con orgoglio e lealtà 
Siamo un'unica realtà
E nessuno la spezzerà mai
Narcissa guardò Bellatrix, e sorrise appena. Tese le braccia verso di lei, e Bellatrix si chinò per abbracciarla.
Avvicinò le labbra al suo orecchio e cantò 
La mia scelta già la so
E me stessa sarò
Per la mia via
Nel gran piano della vita
E' già stata scolpita
La strada mia
Bellatrix sorrise, dandole un bacio sulla guancia. -Cissy, qualunque cosa accada, noi saremo qui- disse piano. Narcissa si stava godendo quel momento, quasi sollevata dalle parole della sorella che la aiutavano a rendere meno negativi e disastrosi i propri pensieri. 
Poi qualcuno rovinò tutto.
Bellatrix sussultò. Sciolse l'abbraccio, e sfiorò con le dita il simbolo scuro che aveva sull'avambraccio sinistro.
-Scusa Cissy, Lui.. Lui mi chiama- si giustificò, dandole un ultimo bacio sulla fronte e sparendo dal dormitorio.
Narcissa non fece in tempo a salutarla. Sorrise tristemente, abbassando gli occhi.
-Avrai gioia e dolore, ma non avere mai timore: non potranno dividerci mai- sussurrò a sè stessa, una volta che la porta del dormitorio si fu chiusa, rendendosi conto in quel momento che erano già state divise nell'istante in cui Tom Riddle aveva impresso il proprio marchio sulla pelle di Bellatrix.
 
   
 
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