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Autore: AliceC12    08/08/2013    42 recensioni
Dicono che gli opposti si attraggano, ma Melanie e Zayn sono identici e nonostante tutto non riescono a separarsi l’uno dall’altra. Perché loro si completano nonostante ad entrambi manchi lo stesso pezzo del puzzle.
Adorano la solitudine ma passare il tempo insieme rende la solitudine che tanto amano più piacevole, e probabilmente sono arrivati ad amarla a tal punto perché è l’unica cosa che li accomuna, l’unica cosa che li avvicina, che gli permette di ritrovarsi.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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A heart beat

Melanie è solitaria.
Melanie è alta, troppo alta per la sua età e lo detesta. Melanie è magra, molto magra per la sua statura, ma non si accontenta del suo fisico e lo sottopone a continuo allenamento per modificarlo e non sentirsi fuori luogo.

Melanie non esce mai struccata di casa, perché Melanie è insicura, Melanie si vede brutta senza make-up e odia i commenti della gente. O meglio, è spaventata dai commenti della gente; perché Melanie è permalosa e su tre giudizi che riceve, se solo uno è negativo si concentra esclusivamente su quello, dimenticando gli altri due positivi.
Melanie ha i capelli rossi, non un rosso spento e deprimente, un rosso fuoco che ha insistito tanto affinchè sua madre le desse il permesso di utilizzare come tinta. Melanie ha gli occhi azzurri, simili a due zaffiri, ma quegli occhi non brillano; sono spenti, cupi, solitari, non covano il desiderio di essere scoperti o notati da qualcuno.
Melanie ha le lentiggini, piccole macchioline scure che le decorano il viso, ma le detesta e le copre con il fondotinta perché la fanno sentire macchiata di qualche colpa.

Melanie adora la solitudine, rinchiudersi nella sua camera per ore in silenzio; neanche la musica che fino a pochi anni prima era la sua passione, sarebbe stata in grado di salvarla a questo punto.
Melanie si sdraia sul letto e fissa il soffitto; respira con una calma quasi sadica e ripensa a quanto di più triste c’è nella sua vita.
Pensa ai compiti di francese che deve svolgere per il giorno seguente ma che non ha intenzione di finire a causa dell’odio profondo che nutre per quella materia di cui, fondamentalmente, non capisce un cazzo.
Pensa a quanto sia inutile dover studiare i Sumeri se nel suo futuro vede solo un mucchio di niente accartocciato e gettato nel cestino ai piedi della sua scrivania come fosse carta straccia.
Pensa al gatto che avrebbe tanto desiderato all’età di sei anni ma che non le era stato concesso a cause delle sue innumerevoli allergie.
Pensa alla mancanza del padre, sottrattole dal cancro che aveva contratto cinque anni prima. Pensa al giorno in cui suo padre le aveva detto addio; lei non aveva pianto, era rimasta impassibile di fronte alla salma inerte del suo primo eroe. Probabilmente non era pronta per piangere, probabilmente non capiva di esserne capace e attendeva solo che la tristezza la sopraffacesse, così da svuotare i dotti lacrimali ormai pieni.
Melanie pensa perché, a distanza di un anno, ancora quelle lacrime tanto attese non si siano fatte vedere, non abbiano  solcato le sue guance. Pensa a quanto il suo cuore sia freddo, gelido si può dire, incastonato in una parete di ghiaccio millenaria impossibile da scalfire; neanche la più calda delle cioccolate, il più sentito dei complimenti, il più amorevole abbraccio sono più in grado di riscaldarlo e ammorbidirlo.
Melanie pensa, pensa a molte cose, pensa un po’ a tutto.

Melanie ama anche passeggiare, marciare per il parco come un soldato della nebbia che si avvicina impetuoso al suo nemico. Adesso Melanie sta attraversando la stradina di sassi che squarcia l’erba e le apre un passaggio sino alla fontana nel centro del giardino.
Melanie adora pensare del più e del meno, ma in questo momento pensa a quell’unica cosa che appare nel suo campo visivo, a quella sola figura che incontra di fronte a sè, all’unico nemico contro il quale  sta per scontrarsi: Zayn.

Zayn è alto, abbastanza alto per Melanie.  Anche Zayn è solitario: si siede tutti i pomeriggi sul bordo di quella fontana e scruta per diversi istanti la superficie riflettente dell’acqua complimentandosi per il lavoro ben svolto da Madre Natura nel creare un essere dall’aspetto tanto attraente.
Zayn è vanitoso, può permetterselo e lui ne è consapevole.
Zayn è taciturno, non condivide i suoi pensieri con nessuno, semplicemente lascia che le cuffiette del Mp3 assorbano le sue idee mentre la musica lo rapisce tra note e melodie.
Zayn è solitario ma odia il silenzio, teme il silenzio, è terrorizzato dall’idea che un giorno il mondo finisca e che sulla terra non rimanga nient’altro se non quell’angoscioso, freddo, desertico silenzio.

Melanie cammina lentamente lungo il sentiero avvicinandosi pericolosamente a quell’individuo per lei così letale, in quanto l’unico capace di far smuovere la pietra solidificatasi al suo interno.
Si siede accanto a lui sul bordo della fontana e fissa dinanzi a se mantenendo un’apparente calma religiosa e tentando di nascondere il profondo scombussolamento ormonale che la vicinanza di quell’essere le sta realmente provocando  dentro. Ma non può permettersi di ascoltare il suo istinto, cerca di reprimere quelle emozioni perché Melanie Green non è capace di provare sentimenti.

Zayn ama pensare proprio come Melanie e in questo momento stanno pensando insieme: Melanie si chiede come un ragazzo sia in grado di possedere una quantità sì elevata di bellezza e con la coda dell’occhio scruta ogni singolo anfratto di quel viso, attenta a non farsi scoprire.
Zayn ha i capelli nero corvino rialzati a ciuffo che incorniciano il viso magro e un po’ scavato, le cui guance lasciando intravedere un sottile strato di barba.
Zayn ha le sopracciglia folte e scure, e ciglia lunghe e definite che incorniciano quei meravigliosi occhi marroni cangianti.
La bocca umida e carnosa si arriccia ad ogni tiro che aspira dalla sigaretta stretta fra le labbra, e si schiude leggermente per permettere al fumo bianco di fuoriuscire.
Fissa con sguardo vacuo i piccioni accalcati di fronte ad una vecchia signora dalla bandana blu che offre loro qualche misera briciola di pane avanzata dalla merenda dei nipoti, mentre lentamente e con una calma quasi inquietante si gusta la sua sigaretta.

Melanie odia il fumo, odia il tabacco e odia il fatto che Zayn fumi, che questo gli pregiudichi la salute, odia che le sigarette siano il mostro che l’aveva privata di crescere accanto al padre cinque anni prima.
Zayn adora le sue sigarette, fuma da quando aveva diciassette anni e non ha mai preso in considerazione l’idea di smettere. Il fumo lo calma, lo rilassa e gli fa dimenticare le pressioni dell’allenatore di football, dei suoi compagni di squadra, di sua madre più fissata alla sport e alla borsa di studio di quanto lo siano gli uomini di casa.
Zayn è consapevole di quanto il suo vizio infastidisca Melanie e trattiene un sorriso all’idea della furia omicida che incomberebbe su di lui se solo decidesse di accenderne un'altra.
Zayn pensa a quanto Melanie sia bella quando è arrabbiata, a quanto lo sia in ogni circostanza, a quanto il desiderio di baciarla dolcemente sarebbe forte se solo lui possedesse ancora un cuore.

Getta il mozzicone a terra ma non lo spegne; vuole godersi  l’immagine degli ultimi residui di fumo grigio che evaporano dall’estremità incandescente perché gli ricorda un’anima che abbandona il proprio corpo pronta a raggiungere l’inferno, il paradiso o qualsiasi cosa si trovi nell’aldilà.
Zayn è sempre stato un ragazzo profondo, dedito alla letteratura e alla poesia ma solo poche persone conoscono queste sua caratteristica: Melanie è una di queste.

-Ti da fastidio?-
-Non dovrei risponderti-  sputa velenosa Mel mantenendo lo sguardo concentrato sulla signora dei piccioni.
-Perché mi stai attorno allora? Perché ti ostini a trascorrere del tempo con me?- domanda Zayn evidentemente scocciato.
-Perché continui a rivolgermi domande di cui conosci già risposta?-
Mel e Zayn sono migliori amici dalla terza elementare, da quando Mel sfoderando tutta la tenacia che un tempo possedeva, aveva preso a pugni Mark Owell per difendere Zayn dagli insulti che quotidianamente gli rivolgeva a causa della sua religione, appellandolo “terrorista”.
La loro non è un’amicizia semplice, fatta di abbracci, risate o pomeriggi trascorsi al cinema; la loro amicizia si cementa su giornate estive trascorse in silenzio a fissarsi negli occhi o a scrutare punti a caso seduti su quella stessa fontana, pubbliche prese per il culo nei corridoi della scuola con lo scopo di mettere in imbarazzo l’altro, alcune pazze giornate invernali durante le quali il maltempo non permetteva loro di uscire e quindi Zayn convinceva Mel a colmare il silenzio di quella casa cantando.
Zayn cantava a squarciagola e Mel si limitava ad ascoltarlo. Dal timbro particolare, la sua voce dolce ma decisa allo stesso tempo l’aveva stregata come nessun altro era mai stato in grado di fare.
Dalle note più basse a quelle più acute, era in grado di trasmetterle una sorta di scarica elettrica che risvegliava in lei l’unico istinto di abbandonarsi ad un grande pianto; un pianto di tristezza al pensiero che quella voce non le sarebbe mai appartenuta, che non avrebbe mai intonato una canzone con l’unico scopo di regalarle qualcosa di speciale, che non l’avrebbe mai sentita sua perché il suo gelido cuore non poteva permettersi di amare qualcuno.
Ma Zayn era riuscito a stupirla; all’età di 18 anni le aveva dedicato una canzone “They don’t know about us”, come ricordo delle serate in discoteca che Mel passava a prendersi cura di lui quando, dopo un paio di sciortini cominciava a dare i numeri, sclerare, vaneggiare, provarci e strusciarsi su qualsiasi individuo di sesso femminile si aggirasse nel locale, inclusa la sagoma di cartone della modella di playboy posta all’entrata: serate che puntualmente si concludevano con un lungo bacio giunti sotto il portone di casa.
Ricordava le notti di sesso che ogni tanto si concedevano per dimenticarsi di tutto e di tutti, perchè solo loro potevano capirsi l’un l’altro, solo loro potevano conoscere il vuoto che popola le loro anime e il silenzio incombente che Mel adora e Zayn detesta.
Zayn aveva ammesso di amarla, ma Mel lo aveva respinto perché, mentre Zayn dopo tanti anni aveva scoperto che anche lui stesso era in grado di provare emozioni, Mel non aveva ancora liberato quella parte di sé. 
L’anima di Zayn si era allora richiusa nuovamente in se stessa e nella sua solitudine che sapeva colmare solo con la musica.
Il sesso cruento e straziante era ben presto diventato per entrambi qualcosa di più; adesso era dolce e suadente, come un metodo per completarsi e sentirsi uniti nascosto dalla ponderata convinzione, ormai cementata nella mente di tutti e due, che si trattasse unicamente di libido e piacere.

Dopo tutti questi anni, Zayn non capisce come una ragazza come lei possa provare interesse nei suoi confronti. Sa di essere attraente, ma è convinto che una tale bellezza così accattivante ed in grado di attrarre solo ed unicamente Melanie Green, sarebbe dovuta appartenere a Niall e alla sua passione per l’atletica leggera o a Louis e alla sua dedizione alla fotografia, in modo che Mel potesse abbandonarsi fra le braccia di un ragazzo vero, in grado di donarle emozioni, non ad un individuo così vuoto ed incapace di amare.

Melanie è perplessa da parecchio tempo: è consapevole che per entrambi le scappatelle sessuali che si concedono tutt’ora, abbiano cambiato completamente scopo, ma non riesce a capacitarsi di come un ragazzo così maledettamente bello possa provare interesse nei suoi confronti. Lei non si vede bella, non è interessante, non ha nulla da offrirgli, specie non possiede un cuore malleabile in grado di sciogliersi a tal punto da poter regalare amore a qualcuno.
Dicono che gli opposti si attraggano, ma Melanie e Zayn sono identici e nonostante tutto non riescono a separarsi l’uno dall’altra. Perché loro si completano nonostante ad entrambi manchi lo stesso pezzo del puzzle.
Adorano la solitudine, ma passare il tempo insieme rende la solitudine che tanto amano più piacevole e probabilmente sono arrivati ad amarla a tal punto perché è l’unica cosa che li accomuna, l’unica cosa che li avvicina, che gli permette di ritrovarsi.

-Non ti piace questa calma?- chiede Mel scostando una ciocca di capelli rossi dietro l’orecchio.
-La odio-
-Cosa te la fa odiare?-
-Cosa ti fa odiare il fumo?-
“La certezza che entrambe le cose possano impoverire il mondo, renderlo più freddo, tetro e angusto se solo trovassero la forza di conquistarlo” questa era la risposta che entrambi conoscevano ma che non avevano intenzione di condividere l’uno con l’altra.

-Ho voglia di soffrire- confessa Melanie
-E io di star bene-
-Voglio provare piacere-
-E io voglio dartene-
Zayn gira il volto a la guarda, consapevole a cosa entrambi stiano alludendo; questo è il codice che utilizzano per progettare pubblicamente una nottata insieme senza che nessuno sospetti che la loro amicizia sia rafforzata da legami carnali.
Le afferra la mano attirando la sua attenzione ancora rivolta verso la stessa donna dei piccioni. 
Melanie si volta incastrando i meravigliosi occhi azzurri nei suoi; con le pupille tenta di scavare nel profondo della sua anima per captare anche il più piccolo indizio che possa confermarle che le parole che lei desidera rivolgergli, trovino una collocazione da qualche parte nel cuore di Zayn e che non lo sfiorino semplicemente come la leggera brezza che in quella fredda giornata invernale sta scompigliando loro i capelli.

-Perché non può essere per sempre? Perché non possiamo darci piacere costantemente?-  domanda all’improvviso, estraendo dall’orecchio di Zayn la cuffietta che ancora ha inserita.
Il ragazzo ha un sussulto al contatto dei polpastrelli di Mel sul suo collo. 
Si è sempre domandato perché lei provi qualcosa nei suoi confronti, ma non si è mai soffermato a pensare se il suo desiderio che Mel rivolga certe attenzioni ad Harry e alla sua splendida voce, nonché a Liam e alla sua dolcezza unica, sia solamente un diversivo per non riconoscere che il cuore che realmente sta provando dei sussulti è il suo, che quella scultura in marmo incastonata nella cassa toracica possa tastare dei sentimenti.
-Perché sarebbe sbagliato. Noi siamo sbagliati- risponde dopo attimi di silenzio interminabili.
-E’ vero, noi siamo sbagliati- ammette Melanie con rassegnazione -tremendamente sbagliati, e solitari, e confusi, ma il nostro sesso ha smesso di essere tale tanto tempo fa, ed eravamo così impegnati a convincerci che nulla fosse cambiato da non accorgerci di ciò che ci accade realmente. Non vogliamo ammettere quanto questa solitudine che ci siamo imposti, ci abbia avvicinati e quanto l’idea del nulla e della morte ci renda vivi in realtà-

Solo ora che dice apertamente ciò che serba nel cuore da anni, Mel sente una stretta morsa allo stomaco che vuole metterla in guardia su quanto sia tremendamente sbagliato e pericoloso ciò che sta uscendo dalle sue labbra, e si pente di averlo fatto perché capisce di aver permesso nuovamente a quell’organo ormai inutile di riprendere a battere. Ma Melanie non vuole che batta, perché un cuore che batte è capace di provare emozioni e lei non vuole essere sensibile al pianto.

-Per quanto tu non voglia ammetterlo, proprio come non lo desidero io, i nostri cuori hanno ripreso a battere, ma non ci siamo mai permessi di prestar loro attenzione-
-Questo cosa significa?-
-Che potrei amarti Zayn, ma solo se mi ami anche tu- Melanie prende un respiro profondo e attende qualche secondo prima di concludere la frase -Quindi… Tu mi ami Zayn?-
-Potrei amarti, ma non so di cosa si tratti realmente. Perché io non so cosa provo.
So che la mia voce è la tua droga, che ti da dipendenza e ti rende inerme ogni qualvolta ti ci imbatti. So che non resisti al mio tono caldo nelle note basse, che impazzisci alle mie continue scale vocali e che ti emozioni per i miei acuti. So che ascolti They don’t know about us ogni giorno perché è stata la prima canzone per la quale ti sei emozionata in tutta la tua vita semplicemente ascoltando le note alte da me intonate. 
So che ami il modo in cui mi scosto i capelli dal viso uscito dalla piscina e il tempo che dedico alle mie poesie. 
So che mi ami, che mi desideri con tutta te stessa ma sai per certo che non potrà mai essere possibile. So tutte queste cose perché ti capisco, ti comprendo… Ti conosco. So tutto di te, ma non so nulla di me-
-Eppure mi amavi due anni fa- afferma Mel ormai totalmente rapita dalla bellezza del suo viso, senza rendersi conto che ha appena elencato tutti i reali motivi per cui They don’t know about us le è rimasta impressa nell’anima.
-Anche tu mi amavi, ma non hai voluto ammetterlo-
-Posso farlo adesso, ma solo se ho la certezza di non essere la sola-
-Io non ho mai smesso di amarti-

Mel sente il suono di tanti piccoli frammenti di vetro provenire dal suo petto, una calda sensazione riscaldarle lo stomaco e capisce che Zayn è stato capace di sciogliere lo strato gelido che ricopriva la macchina pompa sangue marmorizzata da cinque anni nella sua cassa toracica.
La mano possente di Zayn le sfiora la guancia con dolcezza e l’accompagna lentamente sino alle sua labbra così da farle assaporare un bacio ricco di passione, di tenerezza, di amore, un amore che c’era sempre stato ma che nessuno dei due aveva mai voluto mostrare.
Finalmente Mel sente scorrere sulle sue guance un caldo liquido umido, una sensazione che non prova da quando aveva deciso di congelare la sua anima. E Zayn è più che felice di asciugare quelle lacrime con il pollice, perchè è consapevole di essere l'angelo che ha rianimato la sua vita.

Zayn ha 20 anni. Melanie ne ha 19. I loro cuori calcificati hanno finalmente trovato il modo di sciogliersi e fondersi fra loro.
-Perché solo Melanie può far emergere i sentimenti di Zayn, confondergli le idee e farlo amare sino ad implodere.
-Perché solo Zayn è il balsamo in grado di ammorbidire il cuore di Mel, il collante capace di ricomporlo, la scarica elettrica in grado di farlo battere.


Spazio autrice: Ciao a tutte! Dunque questa è la prima OS che scrivo e, sinceramente, penso di esserne abbastanza soddisfatta! Mi è venuta l'ispirazione ieri sera e l'ho buttata giù di getto. Vorrei davvero sapere cosa ne pensate perchè con questa Os volevo semplicemente rendere pubblici i miei sentimenti nei confronti di Zayn. Tutto quello che ho scritto riguardo l'effetto che la sua voce ha su Melanie, rispecchia in realtà la grande emozione che suscita in me. Non starò ad avanzare ultetiori chiacchiere inutili, quindi vi chiedo di lasciare una recensione per farmi sapere cosa ne pensate. Ci tengo davvero molto! Un bacione <3 

Vi lascio con una foto del nostro meraviglioso Malik presente anche nel banner e che mi ha fatta letteralmente morire! <3




-Alice
  
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