Amore pieno di spine insanguinate,
Non portarmi via, perdonami.
La mia anima di serpente mai più offenderà la tua discendenza, Hermione, amore, perdonami.
Non lasciarmi nella notte oscura senza nessuno a confortarmi.
Pure questo rinnegherò, il mio letto, il mio colore, la mia casa, tana di serpenti.
Amore perdonami, confortami, leniscimi, asciugami le lacrime che ora scorrono per le mie guance pallide che un tempo hai accarezzato con le tue mani, morbida pelle di farfalla. Tutte le mie parole sono racchiuse in questo attimo disperato in cui tu mi guardi per l'ultima volta, dicendomi addio, con gli occhi pieni di lacrime, acqua di stelle. Hermione torna da me, come una cometa alla sua nebulosa che l'ha creata, perchè solo il mio cuore ti rese la cosa più bella che avessi mai visto.
Amore, ti supplico, perdona la mia mente, piena dei pregiudizi che appartengono alla mia velenosa stirpe.
Torna da me, abbracciami, avvolgimi col tuo profumo, odore di un petalo caduto dal fiore più bello. 
Appoggia di nuovo la tua bocca sulla mia, e portami fino al cielo da dove vieni, mio angelo caduto in terra. 
Hermione non voltarti, non spezzare l'ultimo attimo in cui i tuoi occhi luminosi incontreranno i miei, cieche pupille di serpente insanguinate dal nero sangue della vittima, che solo tu apristi.
La ragazza che mi donò il paradiso mi voltò le spalle, offesa e rigogliosa sul suo stelo dorato. Quella purezza che mi aveva attraversato l'ultimo mese svanì. Il serpente era tornato ceco. L'ultimo atto di bontà donatami dall'amore si ripercosse sulla voglia di sangue della vittima davanti a me, sedandola. Fuori dalla finestra l'arcobaleno svanì e cominciò a piovere violentemente. Poche ore dopo l'effetto di pomata sul mio cuore svanì e in un corridoio del castello, mentre Hermione mi guardava bene, presi Pansy per le spalle e la costrinsi a voltarsi. Le regalai il bacio più intenso della sua vita e guardai Hermione, sfidandola. Gli occhi le si riempirono di lacrime e una goccia di acqua di stelle le rotoló giù per la guancia, nascosta dal ciuffo di capelli. Il serpente aveva avuto il sangue che reclamava da tempo.