Serie TV > White Collar
Ricorda la storia  |      
Autore: Daydreams and Sins    09/08/2013    1 recensioni
Sono sempre stato una persona responsabile, che andava a lavorare e la sera tornava a casa in tempo per cenare con la moglie. Avevo una vita tranquilla, un lavoro soddisfacente e una donna che mi amava. Era tutto quello che desideravo. Quando poi potevo avere anche una birra e una partita in tv ero davvero l'uomo più felice del mondo.
Finché non mi hanno incaricato di catturare Neal Caffrey.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Neal Caffrey, Peter Burke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Personaggi: Peter Burke, Neal Caffrey
Rating: G
Genere/Avvertimenti: introspettivo/sentimentale
Conteggio Parole: 783 (word)
Disclaimer: I personaggi non sono miei e non guadagno un centesimo da questo scritto. 
Note: Questa fic è stata scritta tanto tempo fa, alla fine della prima stagione.
 
 
Sono sempre stato una persona responsabile, che andava a lavorare e la sera tornava a casa in tempo per cenare con la moglie. Avevo una vita tranquilla, un lavoro soddisfacente e una donna che mi amava. Era tutto quello che desideravo. Quando poi potevo avere anche una birra e una partita in tv ero davvero l'uomo più felice del mondo.
Finché non mi hanno incaricato di catturare Neal Caffrey. Un truffatore. Un ragazzo incredibilmente abile da riuscire a scappare a molti altri agenti. Inseguirlo era un lavoro a tempo pieno: studiare i suoi orari, le sue strategie, cercare di anticiparne le mosse. Diventò una sfida personale. Dovevo prenderlo. E lo presi. E mentre lo ammanettavo sfoderò uno dei suoi tipici sorrisi, ricordandomi che prima o poi si sarebbe preso la rivincita. E che io avrei perso. Personalmente, avevo già perso. Avevo saltato innumerevoli cene con Elizabeth e avevo perso il conto dei weekend in cui le avevo promesso di uscire, finendo per dimenticarmene e per ritrovarmi in ufficio a studiare qualche nuovo colpo di Caffrey.
Poi Neal scappò di prigione. E io lo arrestai di nuovo. E accettai la sua proposta. Da quel momento mi avrebbe aiutato a catturare altri criminali. E avrebbe anche fatto davvero un ottimo lavoro se nel frattempo non avesse sconvolto la mia vita.
Quel ragazzo, con il suo sorriso, il suo modo di fare, la sua parlantina, sarebbe capace di vendere ghiaccio agli eschimesi o sabbia ai beduini. Non importa quanto tu sia preparato o quanto lo conosca... lui riuscirà a convincerti a fare qualsiasi cosa.
Da quando mi è vicino ho fatto cose che non avrei mai immaginato di fare. Ho rubato un nastro di sorveglianza – per lui. Ho fatto irruzione in una banca – con lui – (e mi è piaciuto). Ho regalato un magnifico anniversario ad El – grazie a lui. Ho preso a pugni un agente federale e gli ho sparato, ho rubato una Lamborghini e fatto altre innumerevoli azioni stupide e pericolose.
Per lui sono mesi che fatico a dormire, a mangiare, a pensare. Dio, riesce sempre a mettersi nei guai! Mi innervosisce, si prende gioco di me e mi mette in difficoltà con i miei superiori. Ma poi mi sorride, pronuncia il mio nome con quel suo tono unico e a me sembra che tutto abbia un senso, che ne valga davvero la pena.
Non so se riuscirò mai a fidarmi totalmente di lui (e lui di me), ma so che la mia vita non è più la stessa. Per colpa (o merito?) di un criminale con gli occhi blu, un fedora e una cavigliera gps.
E ora mi rendo conto che la sua rivincita in fondo se l'è già presa.
 
Peter non è mai stato come tutti gli altri agenti per me. Era chiaramente più intelligente, più furbo, più abile. Diverso. Solo lui è riuscito a tenermi testa. E a catturarmi. L'unico. Era divertente farmi inseguire da lui, era una sfida avvincente che si rinnovava ogni giorno, quasi uno strano gioco tra noi ormai.
Lo stesso agente che per anni mi aveva inseguito senza sosta, si è poi trasformato nella mia possibilità di uscire di prigione. La mia possibilità di trovare Kate. È diventato mio collega, mio amico, il mio riferimento. È grazie a lui che ora posso fare qualcosa di buono, fare davvero del bene per gli altri. Ed è inaspettatamente una bella sensazione.
Il mio sogno era quello di avere una vita simile a quella di Peter (in effetti, forse un po' lo invidio). Semplicemente poter stare con Kate e vivere tranquilli in una bella casa. Magari avere dei figli. Evidentemente però il destino aveva altri piani per me. Piani che ancora oggi non comprendo fino in fondo.
Quel sogno stava per diventare realtà. O almeno in parte. Io e Kate, da soli, senza nessuno che ci inseguisse. Poi il sogno svanì, andò in fumo. Letteralmente. Peter mi raggiunse in quell'hangar nonostante avessi cercato di evitarlo, non salutandolo neppure. Non ce l'avrei fatta a guardarlo negli occhi e dirgli addio. Quel giorno mi disse poche parole, che però per me valevano tanto. Tutto. Mi diede un'altra possibilità, mi fece capire che qualcosa di buono effettivamente lo stavo facendo. Mi ricordò che avevo una vita a New York, una vita con lui, El, Moz e June. E non era poi tanto male. Ma cosa avevo fatto per meritarla? Io, criminale egoista ed egocentrico, che stavo partendo senza neanche salutare l'unica persona che aveva creduto in me, che mi stimava, che mi aveva aiutato, sopportato e affiancato. E che mi voleva bene. E a cui ne volevo.
Davvero non capivo. Sapevo solo che Peter mi aveva dato un motivo per ricominciare una nuova vita.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > White Collar / Vai alla pagina dell'autore: Daydreams and Sins