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Autore: SonrakyUchiha    09/08/2013    2 recensioni
Possono due persone, lontane, che non hanno assolutamente niente in comune, essere incatenate ad un comune passato, dal filo rosso del destino?
Amicizia e amore che si sovvrastano tra passato e presente, ma che andranno a cambiare irrimedialbilmente il loro futuro.
CIT.
"...Ora che ti ho ritrovato, non lascarmi più..."
Un ghigno si dipinse sul volto diafano, mentre era immerso tra quella pazza testa bionda.
"Sarva me. Sarvabo te, ora e per sempre..." disse il moro
"Parla la mia lingua Uchiha!"
"Dobe! un giorno capirai..."
E si strinsero ancor più in quell'abbraccio, finalmente godendosi quel calore che per anni era mancato a entrambi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Non curante degli sguardi delle persone, Sasuke, lo aveva letteralmente trascinato in infermieria.
Quegli sguardi puntati come riflettori, Naruto si chiedeva se anche Sasuke li vedesse…
Accusatori, cattivi…
Perché lui era quello che combinava sempre guai, lui era quello, che a detta di tutti, da quando era arrivato, aveva distrutto la pace di quella scuola.
Perché lui era quello diverso, perché lui, era il mostro…
Ma ora, non si sentiva tanto solo su quel palcoscenico, puntato da mille luci.
Ora c’era di nuovo lui, a proteggerlo, accudirlo, a modo suo, a volergli bene.
Entrarono nella stanza e il moro, una volta constatato che l’infermiera non c’era, iniziando a borbottare qualcosa sull’incompetenza del personale scolastico, si avviò verso l’armadietto del primo soccorso, armandosi di cerotti e disinfettante.
Imbevve del cotone con il liquido trasparente, dopo di che si incamminò vicino alla finestra, dove Naruto si era appollaiato.
 
“L’infermiera?” chiese il biondo, inarcando un sopracciglio.
Sasuke aveva la netta impressione di sembrare un clow, kami cosa gli toccava fare per uno stupido dobe manesco.
Lui, mettersi in ridicolo…
Un tic di nervosismo colse il suo occhio.
“Non c’è…” soffiò tagliente.
“Oh bè…” disse il biondo scendendo dal davanzale dove era seduto.
“… non è il caso di starsi ad incerottare allora, guarda, ha già smesso di sanguinare!” continuò, toccandosi la ferita sulla fronte, per poi dileguarsi con un poco elegante: “ Ci si becca in giro!”
 
Ok… anche la pazienza di un’Uchiha aveva un limite.
 
“Siediti idiota!” bruscamente, lo fece risedere su uno sgabello.
L’altro incrociò le braccia al petto e mise il broncio, sotto certi aspetti era davvero rimasto identico a tanti anni fa…
“Ti sembra educato andartene mentre qualcuno cerca di medicarti?” disse il moro ammonendolo  mentre iniziava a tamponare le ferite.
“No, semplicemente non era necessario e… Ahi!”
“Non era necessario eh?” ghignò l’altro derisorio.
Per quanto possibile, Naruto gonfiò ancora di più le guance: “Teme!” esclamò dopo un po.
 
Varie incerottature dopo i due decisero di andare nelle rispettive classi, dandosi appuntamento poi nella pausa pranzo.
I corridoi fortunatamente erano vuoti e il silenzio regnava incontrastato, un attimo di paradiso per la mente di Naruto, che però durò poco, perché una volta entrato nell’aula tutti gli sguardi, quello dell’insegnante compreso, si catapultarono su di lui.
Chiedeva tanto?
Voleva solo essere lasciato in pace...
 
Alzò lo sguardo, affrontando tutti a spada tratta, l’azzurro dei suoi occhi più vivo che mai.
Senza dire una parola si diresse al suo banco e la lezione proseguì tranquillamente, nessuno disse una parola, nessuno commentò…
Gli adolescenti, per quanto quasi adulti possano essere, sono continuamente tartassati da stimoli, pensieri, quindi la loro soglia di interesse è molto bassa, dimenticano presto le cose inutili e irrilevanti, che non li tocca direttamente…
E il biondino per una volta, ringraziò tutti i kami per essere inutile agl’occhi dei compagni…
 
Ma Naruto ancora non sapeva quali straordinari poteri aveva portare il cognome Uchiha…
************
 
Per l’ennesima volta la chiamata che aveva rivolto a suo fratello era stata ignorata e Itachi lo sapeva, era sicuro che Sasuke ignorava bellamente le sue chiamate.
Appena aveva potuto il fratello, appena si era ritenuto “ abbastanza maturo per badare a se stesso” aveva abbandonato la loro abitazione, dicendogli con il tono più aspro che il maggiore avesse mai sentito:
 “Così adesso vedrai anche tu cosa si prova a perdere un fratello…”
Ma cosa credeva, che lui non avrebbe voluto tenere con se il piccolo Naru-chan per sempre? Cosa credeva, che dopo averlo cresciuto e amato lui gioisse nel vederselo portare via?
Ma non voleva che Sasuke odiasse ancora di più i loro genitori, in particolare suo padre e perciò si era preso lui tutta la responsabilità di quel gesto dicendo al suo fratellino, ancora bambino che, lui stesso ancora adolescente non poteva permettersi di crescere due bambini da solo, ma Sasuke, testardo già in tenera età, non lo aveva mai perdonato, tuttora non lo aveva fatto…
Si portò le mani al volto, non sapeva proprio più che pesci prendere…
Ad un tratto dalla porta del suo ufficio si fece largo un leggero bussare e la sua segretaria sbucò dallo stipite annunciandogli una visita.
Appena l’ospite entrò l’Uchiha rimase scioccato, erano 14 anni che non vedeva quell’uomo.
 
“Sign. Uchiha…”
“Sign. Uzumaky…”
“…Dobbiamo parlare…”
 









NOTE AUTRICE: Cucù!!
Ehi ogni tanto ritorno lo sapete, no ora dico questa fic non è che l'avevo abbandonta è solo che...
Insomma voi non sapete quante volta abbia cancellato e riscritto l'intera storia...
Ora sta a voi dirmi se sia leggibile, o quanto meno sfogliabile...
Vi prego ditemelo!!!! T_T
Un grazie infinito a tutti!!!!!!!!
Raky-chan
  
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