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Autore: flood    09/08/2013    4 recensioni
09/08/13 ~ In occasione del compleanno di Jessica, ecco a voi una shot Capmirez.
Sara suona il citofono accanto alla scritta a lei tanto famigliare: 'Gavigan-Capshaw'.
Di improvvisate, auguri e menti lucide. #happybdayjcap
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Chi è?-
-Sorpresa: Sono Sara! Cerco la festeggiata!-
-Hey, avanti, entra pure; Jessica è in camera nostra, puoi raggiungerla.-
Era il giorno del suo compleanno, passai da lei per farle gli auguri di persona e, certo, non avrei desiderato che ad aprirmi fosse Christopher.
Nonostante ciò mantenni un sorriso di cortesia, finchè non mi invitò a raggiungere sua moglie nell'altra stanza.
Gli sfrecciai praticamente davanti al naso, senza neanche degnarmi di ringraziarlo.
Arrivata in fondo al corridoio spalancai la porta che mi divideva da lei, dimenticandomi di bussare.
Quanto mai!
Mi trovai di fronte la visione più incantevole che potessi immaginare.
Era davanti all'anta aperta dell'armadio, ancora in intimo, con una ciocca di capelli dorati tra le dita e la testa lievemente piegata verso sinistra.
Dell'espressione adorabile che aveva in volto, invece, me ne accorsi soltanto quando si girò e, sorpresa che non si trattasse del marito mi accolse con uno dei suoi sorrisi super magici, obbligandomi a distrarmi dal suo corpo perfetto.
Probabilmente avevo una faccia indecente, così mi sforzai di ricompormi e dire ciò per cui ero andata fin lì:
-Ehm...Buon compleanno, Jess!-
-Sara! Non sai che piacere! Ti ringrazio, bastava una telefonata.-
-Figurati!- riuscii solo a rispondere mentre mi chiedevo per quale crudele motivo non si stesse coprendo in tutta fretta per evitare che mi distraessi ulteriormente: parlando alle sue gambe, così lisce e snelle, al suo ventre, talmente piatto da non poter credere fosse reduce di tre gravidanze, alle sue curve, come i morbidi fianchi o il seno contenuto in del pizzo sobrio e delicato, alle sue braccia, con quei numerosissimi piccoli nei o alle sue clavicole, leggermente scavate e seminascoste dalla chioma lucente.
-Forse è meglio che vada...- Aggiunsi quindi, alludendo alla sua condizione.
-Quante storie, non è mica la prima volta! E poi, siamo tra donne. Vieni qui e aiutami a scegliere un abito che dica che sono una splendida 37enne che non dimostra la sua età.- Rispose con una risata cristallina alla Capshaw, di quelle che solo lei e i suoi tre piccoli umani erano in grado di far risuonare. O almeno, io ho sempre pensato abbia trasmesso ai suoi figli.
Avanzai di fronte alla sua richiesta e concentrarmi sugli appendini invece che sulla mano che mi sfiorò la schiena per spingermi ad avvicinarmi fu molto complicato.
Dovevo parlare, dire qualcosa, qualsiasi cosa.
Ok, forse non proprio qualsiasi, dovevo tenere ben in mente il decoro e il contegno.
-Io direi quello celeste, ti mette in risalto gli occhi.-
Ecco, per esempio potevo evitare di pronunciare esplicitamente un altro complimento, ma devo dire che a lei non dispiacque.
Inoltre quel vestito era fresco e leggero, l'ideale per una giornata d'estate, per il 9 agosto.
-Dici? Grazie, anche a Chris piace molto in effetti! Ottima scelta!-
Figurarsi se non doveva farsi prepotentemente strada lui tra i miei pensieri. Per l'ennesima volta.
-Mi aiuti con la zip?-
Nel frattempo aveva indossato l'abitino prescelto e si era voltata di schiena indicandomi la cerniera.
Non potevo rifiutarmi di aiutarla, anche se avrebbe significato mantenersi impassibile di fronte alla scossa che mi provocava il contatto con la sua pelle.
Un respiro profondo e presi tra il pollice e l'indice l'aggeggio di metallo, per poi trascinarlo lungo la spina dorsale di Jessica.
Pensare che mi parve di sentire a mia volta un tremolio provenire dalla donna che mi dava le spalle, di seguito alla tensione della stoffa.
Dovevo smetterla di far vagare la mente.
Anche se, era sembrato così reale al mio tatto!
Comunque, tali pensieri vennero interrotti dalla sua voce.
-Perfetto, andiamo di là.-
Mi prese per mano.
Oh no.
Non potevo, non volevo, ritrarre il braccio, nè, tanto meno, allentare la stretta, ma rischiavo di farla insospettire.
Il mio palmo, infatti, sudava freddo ogni qualvolta lei fosse a così poca distanza da me.
Tuttavia arrivammo in salotto, dove qualcuno rovinò il mio stato di preoccupante estasi.
-Allora, cosa ne dici? Sara ha azzeccato?- chiese Jess ruotando su sè stessa per mettere in mostra il suo abbigliamento.
-Eccome, adoro quel vestito! Sei fantastica, tesoro!- Era lui, ovviamente.
La storia si ripete, sempre. Ma ciò che mi sorprese fu poter percepire ancora la sua presa su di me.
Non mi aveva lasciato la mano, non aveva gettato le braccia al collo del marito, ma mi era rimasta accanto per poi guardarmi con i suoi occhi blu e rivolgere a me le sue attenzioni:
-Vuoi venire a pranzo con noi, Sara?- mi chiese eccitata. -Saremo solo con io, Chris e i bambini, che ne dici?-
Mi prospettavo già la famigliola felice seduta attorno a un tavolo con me, nel mezzo.
Non c'entravo nulla.
Dovevo rifiutare, senza ombra di dubbio.
Certo, impresa non facile quando addosso hai lo sguardo esaltato ed implorante della donna che ami.
Di un'amica, volevo dire! Che stordita! Di... di un'amica!
-Purtroppo non posso proprio, mi dispiace! Vi divertirete un mondo anche senza di me.-
-Come vuoi, ma aspettati un colpo di telefono più tardi, ti racconterò dei regali, ok?-
-Certo! Ah, a proposito, ho da darti il mio!-
Avevo deciso dell'improvvisata quando già ero fuori casa, per questo non l'avevo con me.
O, forse, volevo avere l'occasione per vederla un'altra volta...
Ma no, l'avrei portato sul set.
Per poter entrare nel suo camerino?
Ok, meglio che mi convincessi di averlo scordato.
-Ma dai, non dovevi, lo sai!-
-Non mi importa, che ne dici di sostituire la telefonata con una visita da me, appena ti liberi? Così avrai il tuo pacchetto.-
-Va bene, benissimo!-
Ma cosa diamine avevo fatto?
Invitarla a casa mia?
Non potevo combinarla più grossa.
E, mentre mi incolpavo mentalmente, mi accorsi di quanto si fosse, pericolosamente, avvicinata alle mie labbra.
Trattenni il respiro.
Cosa aveva intenzione di... Ah, solo un bacio sulla guancia: mi stava salutando.
Che mi aspettavo? Eravamo nel suo salotto, con suo marito a pochi metri da noi.
C'era tempo più tardi, da sole, per queste cose.
Alt! Oh no, no! Cosa stavo farfugliando?!
Lei entrerà per ritirare il mio pensierino e poi io la accompagnerò all'uscita, da brava padrona di casa.
O, al massimo, le offrirò un caffè.
Questo sarò il mio compito, ce la potrò fare.
D'altronde, è tutta la vita che recito: Sono un'attrice e me la cavo piuttosto bene nel mio lavoro.
Interpreterò semplicemente la mia parte.
La solita messa in scena.
Mente lucida, Ramirez, mente lucida!

L'angolo dell'autrice: Mi sento come se fosse il mio compleanno, talmente sono Jcap-addict!
Quuuindi, mi fate il regalo di recensire? *facciadaarizona*
Ancora auguri a lei e un saluto a voi.
xoxo,
- flood <3

  
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