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Autore: johnnyaddict    09/08/2013    4 recensioni
Tyyri ricorda ancora le notti insonni aspettando il ritorno del principe, di Caspian, suo fratello. Ma soprattutto ricorda la notte in cui lei stessa fuggì in groppa a Selvian, la sua cavalla, verso posti sconosciuti.
Ricorda la fame, la sete, la paura di quella notte. E il senso di consolazione una volta avvistato il santuario di Aslan. Voleva dire una sola cosa: Caspian.
I capelli sciolti mentre Selvian correva, strane creature che misero in allarme i re e le regine di Narnia, le lacrime versate nell’abbraccio con Caspian. E lui.
Tyyri ne aveva solo sentito parlare, credeva fosse molto più vecchio, credeva fosse solo una leggenda. Invece Re Peter era davanti a lei, impassibile.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Peter Pevensie
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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a Francesca, anche se non leggerà mai questo scritto
perché fu lei, quando compii dieci anni, 
a regalarmi la raccolta de Le Cronache di Narnia
che, però, devo ancora finire di leggere

 


I'd be the king




 

if I had you here, we were here together 

I'd be boy and you'd be girl, beautiful 


Dove un tempo sorgeva Cair Paravel, dove ora le colonne giacciono abbandonate, dove il sole splende e riscalda attraverso le fronde degli alberi, dove uno strapiombo porta alla spiaggia, dove tanti piccoli fiori spuntano fra l’erba morbida, una ragazza ha gli occhi chiusi. I capelli sono lunghi, scuri e sciolti, il viso è rilassato e cerca di sentire la natura attorno a sé. Le labbra sono socchiuse, i denti bianchi e le dita lunghe e affusolate incastrate nell’erba attorno a lei. Il vestito consunto e i capelli scuri si confondono con essa, mentre i piedi si bagnano di quelle piccole gocce di rugiada.
C’è una profezia che la regina di Telmar raccontava sempre a sua figlia: la spada del nemico comune trafiggerà anche il cuore della principessa. La bambina la guardava sempre con gli occhi sgranati e le folte sopracciglia aggrottate.
Tyyri ricorda ancora lo sguardo della madre, sul letto di morte, che le ricordava quelle poche parole. Ma solo ora la principessa di Telmar capisce cosa intendesse la regina.
Solo ora che il nemico comune le ha portato via tutto ciò che fosse riuscita a ricostruire nella terra di Narnia.
La principessa apre gli occhi al ricordo della fuga di Caspian da Telmar. «quando tornerai?» il fratello le aveva baciato la testa «è meglio per tutti che non torni.» ed era fuggito, nella notte, in sella al cavallo più veloce del palazzo.
Tyyri ricorda ancora le notti insonni aspettando il ritorno del principe, di Caspian, di suo fratello. Ma soprattutto ricorda la notte in cui lei stessa fuggì in groppa a Selvian, la sua cavalla, verso posti sconosciuti.
Ricorda la fame, la sete, la paura di quella notte. E il senso di consolazione una volta avvistato il santuario di Aslan. Voleva dire una sola cosa: Caspian.
I capelli sciolti mentre Selvian correva, strane creature che misero in allarme i re e le regine di Narnia, le lacrime versate nell’abbraccio con Caspian. E lui.
Tyyri ne aveva solo sentito parlare, credeva fosse molto più vecchio, credeva fosse solo una leggenda. Invece Re Peter era davanti a lei, impassibile.
«Non ci serve un altro abitante di Telmar per farci uccidere.»aveva detto con Susan, sua sorella, a proposito della principessa.
«Non essere stupido, Peter.» l’aveva difesa la regina «Tyyri sarà molto più utile qui che rinchiusa in una torre.»
Ed era stato così. Tyyri sa, o almeno sapeva, essere un’ottima tiratrice di coltelli ed esperta cavallerizza. Anche ora, seduta sull’erba a contemplare il mare sotto di lei, stringe l’erba con le mani, quasi voglia trovarci un pugnale, per lanciarlo e colpire nel cuore suo zio, Miraz, come lui aveva fatto col suo amato.
Tyyri sente ancora l’odore di bruciato del santuario, come quella sera quando Peter, i capelli biondi illuminati dal fuoco, gli occhi azzurri scintillanti, le aveva raccontato il suo segreto.
Un altro mondo. Lui apparteneva a un altro mondo: se ne sarebbe andato prima o poi. Ricorda gli occhi del re confusi, i suoi stessi passi svelti per uscire da quella grotta che cominciava a diventare troppo stretta. Non sapeva, e non sa tuttora, perché fosse uscita di corsa, avesse impugnato i suoi pugnali e li avesse lanciati disperatamente contro il primo albero alla sua portata. Ricorda le sue grida di rabbia e quelle lacrime inspiegabili scenderle lungo le guance. Perché? Peter era diventato una presenza insostituibile nella sua esistenza, anche se avessero vinto la guerra non immaginava vivere senza lui. Forse era un desiderio malsano: Peter l’aveva rifiutata fin dal primo secondo, ma con il tempo, i pugnali tirati e l’acqua per abbeverare i cavalli, si era affezionata a quegli occhi azzurri e quei capelli biondi.
Tyyri stringe le mani a pugno quando ricorda il tocco dolce di Peter che cercava di calmarla.
«Perché hai reagito così?» ricorda ancora il suo tono calmo.
«Perché devi andare via?»
I suoi occhi smarriti, che cercavano una risposta in quelli altrettanto chiari di Tyyri «Non lo so.»
Le loro labbra che distruggendo i pochi centimetri che li separavano si erano incontrate. Mani che cercavano capelli, pelle e vita. Quando vivi in un campo di battaglia dove l’unico futuro è la morte, le mani cominciano a cercarne altre, per non sentirsi sole e spacciate.
Tyyri si morde l’interno della guancia al ricordo del loro bacio. Ma anche al ricordo della sua fuga. E di Peter che l’aveva disperatamente cercata tutta la notte, senza successo.
Il vento muove le fronde degli alberi, ma a Tyyri sembra di sentire ancora le trombe dell’esercito di Telmar, mentre arrivava nella radura.
Ricorda il viso sgomento di Lucy, mentre implorava Peter di non parlare. Ma il re aveva deciso: il destino di Narnia sarebbe stato deciso in un duello mortale, lui stesso contro Miraz.
Tyyri trattiene la voglia di urlare, perché ancora oggi vorrebbe gridare e scuotere Peter, per impedirgli di accettare quello sporco compromesso.
Ricorda i suoi passi incerti verso l’altare di Aslan, lo sguardo sorpreso di Peter, solo in quel luogo, nel vederla.
«Non andare.»Tyyri scuote ancora la testa al ricordo. «Non combattere.»
Ricorda il calore delle mani di Peter che le accarezzavano le guance, il tocco delle sue labbra sulle proprie e le lacrime che bagnavano le guance di entrambi.
Ricorda la fame di lui, del suo corpo, della sua anima. Voleva il suo coraggio, la sua determinazione, il suo amore. Ricorda le sue mani ruvide per la spada sul proprio corpo di principessa, in contrasto con le sue labbra morbide. «Non andare domani.» continuava a ripetere, fino a quando la sua voce non era un inudibile sussurro, sopraffatto dalle sensazioni che provava. Si era sentita completa insieme a lui, si era sentita amata, come mai la sua famiglia aveva fatto, e ora il suo cuore era stato trafitto dalla spada del nemico comune.
«Non andare.»aveva ripetuto stretta fra le sue possenti braccia, col viso appoggiato al suo torace «Lascia che sia io a combattere. Io sarò il re, tu la principessa.» 
E l’avrebbe anche fatto, avrebbe trovato il coraggio di indossare l’armatura da re e avrebbe ucciso Miraz. Ma Peter aveva riso e le aveva fatto promettere di rimanere vicino a Caspian.
Tyyri non sente più il vento, la brezza che le rinfresca la pelle e le muove i capelli. Sente ancora il caldo e l’odore della sabbia del campo da battaglia. Ricorda gli occhi di Peter, prima di darle l’ultimo addio.«Vinci per me.» aveva sussurrato. Lui l’aveva guardata, un’ultima volta, e le aveva baciato la fronte.
Il cuore che batteva, Tyyri che non riusciva a guardare il duello. Urla, spade che s’incontrano e pelle lacerata. «che succede nel tuo mondo se muori qui?» la principessa si morde il labbro al ricordo di quella notte, l’ultima notte «Non lo so.» «lasciate che vada io, domani.» aveva implorato, ancora. La risata di Peter le riempie ancora le orecchie.
I ricordi della loro notte, del loro amore, riempiva le orecchie di Tyyri anche durante il duello. «rimani vicino a Caspian.» Miraz era forte, con esperienza, Peter non usava la spada da troppo tempo«tornerò» i capelli biondi contro la pelle sudata «qualsiasi cosa accada ricorda chi sei.» l’elmetto a terra «ricorda chi sono io.» Miraz che con un ultimo disperato colpo affonda la spada nell’addome del re.«ricorda che ti amo.»
Un urlo. Gli occhi spalancati di Tyyri fissavano il corpo dell’amato, del re, di Peter, accovacciato a terra, tremante. La principessa si morde talmente tanto forte il labbro da sentire il sapore del sangue sulla lingua.
Non esistevano più Miraz, i suoi generali, l’esercito, lo sgomento degli abitanti di Narnia. Tyyri con passo incerto si avvicinava all’amato. «fermatevi.» aveva implorato allo zio.
Peter era a terra pallido e tremante.
C’è una canzone, che la madre le cantava sempre prima di andare a dormire, che le donne rivolgevano ai mariti morti nelle guerre.
Tyyri cominciò a cantare
«Dormi mio piccolo, dormi fiore di campo.
Chiudi gli occhi e vai. 
Io ti aspetterò, fino a quando non saremo di nuovo insieme. 
Sarò qui, moglie fedele, a cantare ancora per te. 
Dormi mio piccolo, dormi fiore di campo.»
Ancora adesso Tyyri canta e sente le lacrime silenziose scendere lungo le guance, come quel giorno in mezzo alla polvere e al sole. Aveva cantato dimenticando le lacrime che scendevano lungo le guance e che le offuscavano la vista.
Tyyri ancora oggi ricorda il debole sorriso di Peter, prima che si addormentasse e l’aspettasse per sempre.


 

now I won't see you no more


 


 

buona sera a tutti :)
questa è la prima storia che pubblico in questo fandom e spero vivamente che vi sia piaciuta.
non so, sinceramente, da dove sia uscita questa OS, perché non faccio parte di questo fandom e, lo ammetto, non ho letto il libro de 'Il Principe Caspian' ma ho letto i 3 precedenti :)
come avrete capito la os è ambientata appunto nel libro/film Il Principe Caspian e l'ispirazione mi è venuta guardando il film con mio fratello
ho pensato 'e se Peter morisse nel duello con Miraz?' oppure 'e se Caspian avesse avuto una sorella e questa sorella si fosse innamorata di Peter?' 
(se non si è capito ho sempre avuto un debole per Peter ahah)
alla fine non ho voluto specificare cosa succeda dopo il duello perché voglio lasciare libera immaginazione ai lettori (sempre che ce ne siano) e decidano loro il destino di Narnia :)
Tyyri è un nome di origine scandinava e spero che il suo personaggio vi sia entrato nel cuore, come quello di Peter <3
le frasi in corsivo all'inizio e alla fine sono prese dalla canzone 'Moon and Moon' di Bat For Lashes.
Vi saluto, spero che questa os vi sia piaciuta e vi mando un bacio grande
Ilaria :)

 

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