«Arrivederla, signor Johnson, e ancora auguri!»
«Auguri? Che cosa mi sono persa?»
Annabelle entrò nella cioccolateria con un misterioso sacchetto in mano, attirando l’attenzione della sua migliore amica Jade.
«Oggi i signori Johnson festeggiano trent’anni di matrimonio.»
«Certo che è strano, no?»
«Cosa?»
«Dopo così tanto tempo, sono ancora affiatatissimi. Non dev’essere facile trovare la persona giusta.»
«Che c’è lì dentro?» chiese indicando il sacchetto.
«Soltanto qualche decorazione per abbellire il negozio.»
«Prima che mi dimentichi, è passato Liam. Questa sera c’è una festa nella villa dei suoi, siamo invitate per le nove. Che ne dici?»
«E’ proprio quello di cui ho bisogno, un po’ di svago. In questo periodo il lavoro mi sta esaurendo.»
«Lo avviso subito.»
«Jay, non mi sembri tanto convinta, se preferisci stare tranquilla non c’è problema. Non sentirti obbligata, eh.»
«Ci vengo volentieri, sul serio. Divertirsi non fa mai male, no?»
Jade afferrò il telefono e scrisse a Liam per confermare l’invito. Una serata tra amici non le dispiaceva affatto.
«Sono le sei, è ora di chiudere.»
«Vieni a casa con me o mi raggiungi dopo?»
«Pensavo di passare dai Johnson a fare loro gli auguri, per cui arriverò più tardi.»
«Okay, a dopo Anne.» si scambiarono un dolce abbraccio e poi se ne andarono, ognuna sulla sua strada.
Jade entrò in casa pochi minuti dopo. Mancavano tre ore alla festa e lei non aveva la più pallida idea di cosa indossare. Svuotò interamente il suo armadio, e selezionò i vestiti più adatti al contesto. Alla fine, rimasero soltanto una maglia larga e un paio di leggins.
 
«Ma dov’è questa villa?» domandò Anne, sfinita dalla camminata.
«Stiamo camminando da dieci minuti, non puoi essere già stanca.»
«Jay, sai perfettamente che io e la camminata non siamo compatibili. La prossima volta, alla fermata del pullman, prenderò un taxi.»
«Smettila di lamentarti, siamo arrivate.»
Non fecero in tempo a suonare il campanello che Liam venne ad aprire la porta.
«Jay, Anne, era ora! Siete in ritardo.» le rimproverò ridendo.
«Lo sappiamo, scusaci, ma l’autobus è arrivato venti minuti dopo.»
«Entrate pure, e divertitevi!» le fece accomodare in casa sua e poi sparì nella sala accanto al soggiorno.
La musica avvolgeva tutta la casa, cosa che sembrava essere apprezzata dai ragazzi intenti a giocare con “Just Dance”. La festa era parecchio animata, pur essendo iniziata da poco.
Anne si precipitò all’angolo del buffet, aveva già adocchiato una fetta di torta che necessitava di qualcuno che la mangiasse. Jade, non sapendo cos’altro fare, raggiunse l’amica, sorprendendola a chiacchierare con un ragazzo. Insolito, per una come Annabelle. Generalmente lei si manteneva alla larga dai ragazzi, aveva paura di innamorarsi. E la colpa era soprattutto di Jade.
«Jay!»
«Niall! Quanto tempo! Come stai?»
«Bene, direi, e tu?»
«Alla grande.»
«Ho saputo che tu e Anne avete aperto una cioccolateria in centro … ci farò un salto!»
«Sì, qualche mese fa abbiamo deciso di buttarci in questa nuova avventura, e per ora tutto va a gonfie vele. E tu, piuttosto, come te la cavi all’università?»
«Bene, medicina mi piace molto, sono contento della mia scelta.»
«Ho sempre pensato che tu fossi il più ambizioso della compagnia, ma di certo non avrei immaginato che saresti arrivato fino a lì.»
«Basta crederci, ricordatelo. Ora, se vuoi scusarmi, vado a salutare Liam, non sono ancora riuscito a vederlo. Ciao, Jay, a dopo.»
Il biondo se ne andò, seguito dalla bolla di allegria che lo accompagnava ovunque.
Jade si diresse verso il bagno, sperando che la musica si sentisse di meno.
«E’ occupato, da circa venticinque minuti.» un ragazzo sulla ventina attirò l’attenzione di Jade. «Per me possono scopare quanto vogliono, ma io dovrei anche pisciare.»
Iniziò a battere violentemente i pugni sulla porta e a urlare come un dannato.
«Ma che cazzo stai facendo? Calmati!» esclamò Jade.
«Non so se hai capito, ragazzina: ci sono due persone, lì dentro, che si stanno dando da fare da circa mezz’ora. Essendoci un unico bagno a disposizione … »
«Ragazzina sarà qualcun’altra, di certo non io. Ho capito, okay? Anch’io ho bisogno di andare in bagno, ma non mi metto a urlare come un gorilla che non trova le banane  per farli uscire, ti pare?» prese la chiave sotto il tappeto e la infilò nella porta. «Sei solo un principiante, ragazzino.»
Aprì, e quello che le si presentò davanti furono Stephan e Elizabeth avvinghiati l’uno all’altra come due sanguisughe, intenti a darsi da fare, letteralmente. I due, sorpresi proprio nel momento più bello, si rivestirono e uscirono imbarazzati.
Jade entrò in bagno, superando il ragazzo, che non riusciva a credere di essere stato “battuto” da una stupida ragazzina in piena fase adolescenziale.

NOTES.


Salve lettori. Sono sempre io, Little Fighter, a scrivere.
Come avrete dedotto, ho iniziato una nuova long. La protagonista è Jade, ovviamente, ma non voglio anticiparvi troppo. Per ora ho scritto solo questo, e sarei davvero felice di ricevere qualche piccolo commento da parte vostra.
Per quanto riguarda la long su Liam, pensavo di sospenderla momentaneamente. Innanzitutto perché ne ho appunto cominciata una nuova, ma anche per il fatto che non è molto visitata.
Mi sto dilungando troppo, come sempre. Per cui … buona lettura!                                  
Oh, dimenticavo, se qualcuno volesse contattarmi, ecco dove può trovarmi.
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Un bacio.