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Autore: Destiny Moon    09/08/2013    2 recensioni
Quei ragazzi erano diventati la sua famiglia e quel college era ormai la sua casa.
All'età di quattro anni, perse sua madre a causa di un cancro al seno.
All'età di diciasette, perse suo padre a causa di un incidente stradale.
Erano nella stessa auto, stavano viaggiando per tornare a casa, ma qualcosa andò storto.
Un uomo ubriaco li travolse scaraventando il loro veicolo fuori dalla strada.
E ora a 2 anni di distanza da quel orrendo incidente, lei vive ancora con il rimorso più grande:
ESSERE SOPRAVVISSUTA.
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Dal testo:
-Ti capisco Des, ma bisogna andare avanti, e tu, puoi farcela.- asserì il ragazzo dai cappeli ricci.
-No Haz, tu non puoi capirmi. Non puoi capire cosa si prova quando vivi con il rimorso di essere sopravvissuta ad un incidente.- gli urlò contro.
-Hai ragione, non posso capire cosa hai provato personalmente, ma posso comprendere che il dolore è troppo.- disse abbracciandola.
-Nella mia mente rivedo sempre quella scena orrenda. Ogni notte, lo rivedo morire tra le mie braccia. E' un tormento vivere con questo rimpianto.- spiegò perdendosi nell'abbraccio datogli dall'amico.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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                                                                  1.Prologo

                                                           We're to Paris when we kiss,
when we kiss, I remember
the test of your lipstick
(Nobody Compares_One Drection)



 

Si sentiva impotente e non riusciva a rassegnarsi del fatto che lui fosse morto. Non riusciva a rassegnarsi perché lo aveva visto morire tra le sue braccia e non era riuscita a fare niente per salvarlo.
-Papà rallenta.- gli disse.
-Non preoccuparti bambina, ora rallento.- la rassicurò la voce di suo padre che fece come detto. Destiny alzò un po’ il volume della radio, Without You di David Guetta, era la sua canzone preferita. Cominciò a cantarla. Il padre le rivolse uno sguardo. Era la sua bambina quella, la sua bambina di 17 anni della quale si sarebbe preso cura fino a che non sarebbe stata in grado di cavarsela da sola.
-Cosa c'è papà?- gli chiese notando che ogni tanto il padre distoglieva lo sguardo dalla strada per vedere quanto fosse bella sua figlia. Aveva promesso a sua moglie che avrebbe cresciuto Destiny nel modo migliore e soprattutto che non gli avesse fatto pesare la sua morte, ed era quello che stava facendo. Amava la sua bambina come nessun'altro e cercava di non farle mancare niente facendo sia il ruolo di madre che di padre e da quel che sembrava, ci riusciva perfettamente.
-Niente tesoro. E' solo che più ti guardo e più mi accorgo di quanto tu somigli a tua madre.- asserì rivolgendo lo sguardo verso la strada. Ormai era buio e quella nebbia cupa avvolgeva Roma.
-Papà, ti prego. Non sarò mai bella quanto la mamma.- disse la ragazza guardando il padre che ancora una volta le donò uno sguardo.
-Indossa la cintura di sicurezza.- la rimproverò suo padre appena notò che ne era priva.
-Agli ordini.- scherzò la ragazza ubbidendo subito suo padre. Abbassò lo sguardo per inserire la giuntura della cintura nella fessura. Lo alzò poco dopo e fu accecata da i fari di un'auto che era nella corsia sbagliata e che si stava dirigendo verso di loro. L'auto si avvicinò sempre di più. L'uomo frenò invano. Dopo poco il veicolo si trovò capovolto fuori dalla strada.
-Papà.- disse Destiny piangendo.
-Des, esci dall'auto e chiama soccorso.- le disse il padre con un filo di voce.
-Papà, per favore non abbandonarmi anche tu.- gli disse cominciando a piangere. Il padre le prese la mano.
-Ho fatto una promessa a tua madre e la manterrò: NON TI ABBANDONO.- disse. La figlia lo abbracciò, prese il cellulare e chiamò i soccorsi.
-Papà, ti prego, non andare.- riuscì a dire tra i singhiozzi.
-Ti voglio bene Des, non dimenticarlo.- le disse il padre con il filo di voce che gli era rimasto in gola. Chiuse gli occhi.
-Papà, papà.. Papà.- urlò la ragazza incredula di ciò che era appena accaduto.
Si alzò di colpo tutta sudata. Era stato un incubo. Quell'incubo che faceva da 3 anni a quella parte. Si asciugò le lacrime che aveva versato durante il sonno e si sdraiò ancora una volta . Non faceva altro che fissare il soffitto, il sonno non arrivava. Aveva paura di rifare quell'incubo.

 

 Des'corner ♥
Ciao a tutte.. Come state? Ho modificato il prologo. Spero che così vi piaccia di più e se ci scappa una recensione.. beh.. che dire, mi fa più che piacere.
Ora devo andare. Vi saluto.
Un bacio. La vostra Destiny Moon.. xx 

 
  
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