Alice restava nella sua stanza chiusa da giorni ormai. Pensava sempre a lui, quel ragazzo dagli occhi azzurri troppo perfetto per rendersene conto. Troppo preso dal giudizio della gente per accorgersi di lui, di quanto fosse già perfetto così.

Lei lo guardava di nascosto da anni ma si conoscevano da solo 2, bastati alla ragazza per far diventare lui la sua ragione di vita, il suo chiodo fisso.

Da circa un paio di mesi a questa parte lui andava in palestra tutti i giorni, diceva di non essere mai abbastanza, non perfetto per la gente.

Lei lo guardava, ogni minuto, ogni giorno. Guardava la sua foto, la stessa che i suoi parenti avevano scelto per la lapide.

Ricorda perfettamente il giorno in cui a casa le arrivò la lettera che scrisse prima di uccidersi, che la madre spedì dopo averlo trovato.

"Cara Alice, sono Niall. Sono settimane che ci penso, che cerco il coraggio per fare quello che sto per fare. Non vedo più il motivo per cui dovrei continuare a parlare, ridere, scherzare, respirare... Sono i miei ultimi momenti di vita. Di a mia madre che è la migliore madre del mondo, prenditi cura di lei, è molto fragile. Ti ho sempre voluta bene e abbi cura di te.

Tuo, Niall"

Ricorda anche il giorno del funerale. Non aveva versato neanche una lacrima, doveva essere forte, glielo aveva promesso. Ma tutte le sere, tutte le notti lei lo sognava. Sognava che insieme giocavano, si rincorrevano, scherzavano. Ora non potranno farlo più.

Lei aveva smesso di vivere nel momento in cui il cuore del suo amato aveva smesso di battere, non voleva più restare in quel mondo. Odiava la gente, quelli che avevano portato Niall a fare quel gesto.

Voleva morire.

Scrisse il suo ultimo biglietto, per la madre e tutte le persone che forse le volevano bene.

prese tante pillole, tanti colori e tante sostanze diverse che l'avrebbero portata dritta dal suo Niall.

La sua anima stava lasciando il suo corpo e per un istante lo vide. Vide iil suo amato che le sorrideva.

"Sto arrivando amore mio" disse sorridendo prima di chiudere per sempre gli occhi su quel letto insieme al suo ultimo biglietto. "Ora sto bene" scrisse.