Louis aveva deciso, un po' per tutti, di andare in giro quella sera. Sia lui che i suoi amici erano stanchi di tutti quei concerti, delle urla delle fans, delle foto, degli autografi.. non che la cosa li infastidisse, anzi, amavano quelle particolari attenzioni, e sapevano che, essendo famosi, erano anche normali, ma avevano bisogno di staccare un po' la spina. Così si ritrovarono tutti in un locale chiamato 'Lucky strike'. Il nome aveva incuriosito Louis, gli ricordava la canzone dei Maroon 5.
-Ci voleva proprio.- Zayn bevve un po' del suo drink dalla cannuccia, poi poggiò i gomiti sul bancone a cui erano seduti e sospirò, come rilassato.
Harry mugolò in segno di approvazione, non staccando le sue labbra dal bicchiere.
Liam si guardava in giro, spaesato, come alla ricerca di qualcosa, o qualcuno. -Ehi, ma dove si è cacciato Niall?-
-Sarà a sculettare in giro, no?- Harry poggiò il suo bicchiere vuoto sul bancone e lo osservò dispiaciuto. Alzò la mano per richiamare l'attenzione della ragazza dietro al bancone. Seppure ci fosse molta gente da servire quella sera, la ragazza si rese subito disponibile per il cantante.
-Tesoro, me ne porti un altro?- Harry ammiccò, facendo sorridere appena Zayn, mentre la bionda andava in iperventilazione. Questa annuì velocemente, afferrò il bicchiere e iniziò a preparare il drink. In un batter d'occhio il riccio aveva tra le mani un bicchiere colmo. L'ennesimo di quella sera.
-La smetti?- lo richiamò Louis, rivolgendogli un'occhiataccia.
-Di fare cosa? Di flirtare o di bere?- 
-Entrambe.- rispose l'amico infastidito, poi si alzò dallo sgabello e andò alla ricerca del biondo.
Liam guardò la scena perplesso, poi si voltò verso gli altri due. -Che ha?-
Harry alzò le spalle, si girò sullo sgabello, fino a dare le spalle al bancone, ed iniziò ad osservare la folla.
-Credo sia lo stress.- ipotizzò Zayn.
In effetti erano un paio di giorni che Louis sembrava nervoso, ma nessuno aveva ancora capito il vero motivo. Quella sera aveva insistito per uscire, forse per distrarsi, ma sembrava che aveva solamente peggiorato la situazione. Di solito, quando succedeva che il maggiore fosse arrabbiato, gli altri lo lasciavano sbollire, perché Louis poteva essere decisamente insopportabile da incazzato. L'unico che riusciva, in un certo senso, a tenergli testa era Harry. Lui sapeva come comportarsi con il suo migliore amico. Ma, da un po' di tempo, il rapporto tra i due era cambiato. E non in meglio.
 
-Ragazzi, dovevate vederla. Quella era la ragazza più bella che io abbia mai visto!- Niall continuava a raccontare, esaltato, l'incontro con quella ragazza in quel locale. Ne sembrava davvero entusiasta.
-Sì, Niall, ce lo hai già detto.-ridacchiò Harry-Ma alla fine, cosa avete concluso?-
-Ci siamo scambiati i numeri di cellulare e.. non so, credo che ci risentiremo.- annunciò fiero il biondo.
-Sono contento per te, Nialler, ma adesso cerchiamo di andare a dormire, che domani mattina dobbiamo partire presto.- annunciò Louis, con il solito tono.
-Guarda che tu ci hai convinti ad uscire.- protestò Zayn.
L'amico lo fulminò con il suo sguardo di ghiaccio. Liam capì che quella non era serata per Louis, come non lo era stata la sera prima, e l'altra ancora, quindi, per evitare discussioni, trascinò Zayn via con sé.
Niall, invece, era rimasto con gli altri due e continuava a chiacchierare di frivolezze senza nemmeno prendere fiato. Harry annuiva di tanto in tanto, ma osservava Louis che non riusciva neanche ad aprire la porta della sua camera.
Allora il riccio posò una mano sulla spalla del biondo. -Grandioso, Niall. Adesso, però, va' a dormire. Domani mi racconti il resto.-
Quello annuì, per niente infastidito o ferito dal'evidente tentativo di Harry di toglierselo dai piedi, e si avviò verso la sua stanza, salutando i due con un -Buonanotte!- decisamente urlato.
-Ti serve una mano?- ridacchiò Harry alle spalle di Louis, ancora alle prese con la chiave.
Finalmente riuscì ad infilarla nella serratura, ed aprì la porta.
Louis aveva capito che Harry aveva intenzione di parlargli, quindi entrò come una furia in camera lasciando la porta spalancata. Il riccio interpretò quel segno come un 'puoi entrare'. 
Si sedette sul letto su cui Louis si era sdraiato a pancia in giù, con la testa tra i cuscini, e iniziò a torturarsi le mani. Harry poteva sembrare spavaldo, a volte, ma era da sempre il più insicuro del gruppo, solo che, con il tempo, era riuscito a crearsi una sorta di maschera. 
Prese un lungo respiro e -Mi dici cosa ti prende?- chiese, guardando l'amico, che era rimasto nella stessa posizione di prima.
Questo rotolò, fino a trovarsi a pancia all'aria. Incrociò le mani in grembo e chiuse gli occhi. -Non lo so.- 
Harry annuì. -Non lo sai..- ripeté.
Allora l'altro si portò le mani al volto. -Cioè, lo so, ma non sono sicuro che il motivo sia quello.- 
-Cazzo, sei messo male!- cercò di ironizzare il riccio, riuscendoci, perché Louis ridacchiò.
Si tirò su e si mise a sedere con la schiena contro il muro.
-Tu non stai meglio di me.- constatò, dopo aver osservato l'amico per qualche secondo.
Harry tirò su il capo, che aveva abbassato per osservare lo spettacolo delle sue mani che si facevano guerra, e -Cosa?- domandò alzando un sopracciglio.
-Andiamo Haz, ci conosciamo da tre anni, sei il mio migliore amico. Riesco a leggerti negli occhi.- 
Harry sorrise a quelle parole. Sapere che c'era qualcuno che riuscisse a capirlo senza il bisogno di parlare lo faceva sentire bene.
Riportò lo sguardo su Louis, che lo stava fissando. -Allora? Mi dici qual è il problema? Sai che quando sei nervoso sei insopportabile.-
Louis rise e roteò gli occhi. -Sì, lo so. Comunque è per una cosa successa lunedì scorso.- 
Harry esortò l'amico a continuare. Se c'era una cosa che odiava più di tutto era vedere Louis giù di morale senza poter far nulla. Se fosse stato necessario, Harry, avrebbe anche ammazzato qualcuno per vedere l'amico sorridere.
-L'altro giorno ero fuori l'albergo, e c'erano delle fan. Stavo facendo foto e autografi, come sempre. Poi mi si è avvicinata una ragazzina, ed ha iniziato a dirmi cose del tipo 'Noi Larry Shipper sappiamo la verità, sappiamo che non ami Eleanor, che è solo una copertura. Noi vi sosteniamo, aspettiamo il coming out.' Ti rendi conto, Harry? Loro credono che noi.. stiamo insieme.- 
Harry sapeva quanto questa storia delle 'larry' turbasse Louis. Non era la prima volta che succedeva. Anzi, a volte succedeva anche di peggio. Molte volte, girovagando su internet, trovavano fotomontaggi di loro due che si baciavano, oppure delle specie di storie in cui loro due stavano insieme, e a volte veniva descritto nei particolari anche il sesso tra i due. Per questo Harry non capiva.
-E allora? Cioè, dico, non è una novità, perché ti ha innervosito tanto?- 
Louis sospirò. -Lei piangeva, Harry. Continuava a ripetere che noi le avevamo fatto scoprire il vero amore, che non aveva mai visto due persone più innamorate di noi. E io.. io ho paura di questo.- 
Harry adesso capiva perfettamente. Quella ragazzina, chissà come quante altre, credeva davvero nel loro amore, era davvero convinta che i due si amassero, e niente avrebbe potuto farle cambiare idea, come niente avrebbe potuto tranquillizzare Louis.
-Promettimi solo che questo non cambierà niente tra noi.- disse d'un tratto il ragazzo, facendo sobbalzare il riccio.
-Certo che non cambierà, Louis. Lo sai che ti voglio bene, forse più di un fratello.- Louis sorrise riconoscente. Si ritrovò a pensare a quanto cazzo fosse fortunato ad avere un migliore amico come lui.
Quello che non capiva, o che forse non accettava, e che turbava invece il più piccolo, era che in realtà il loro rapporto era già cambiato. I due si erano allontanati. Durante i concerti non si sfioravano nemmeno più, si limitavano a cantare le parti stabilite, e Louis spesso beccava Harry che lo fissava, quasi deluso; se prima uscivano insieme a fare shopping, adesso Louis ci andava con Eleanor, la sua ragazza, mentre Harry da solo; erano rare le sere in cui stavano insieme, a mangiare una pizza o a guardare un film tra loro come ai vecchi tempi, perché Louis era occupato con lei. E Harry sapeva che la colpa di tutto ciò non erano le Larry Shipper, come sosteneva l'amico. Il problema era la dolce e tenera Calder.
-Ed anche se Eleanor mi sta sul cazzo, non posso farci nulla. So che sono più sexy di lei, ma.. mi dispiace, dovrai accontentarti di 'miss Starbucks'.- continuò Harry alzandosi, facendo scoppiare Louis in una fragorosa risata. Afferrò il cuscino che aveva dietro la schiena e lo lanciò sul suo amico. -Harry, va' a dormire. Altrimenti ti salto davvero addosso.- 
Harry fece un mugolio che avrebbe dovuto sembrare sensuale, ma uscì fuori più come un lamento di qualcuno che ha mal di pancia. -Louis William Tomlinson!-esclamò in una posa che non poteva certo definirsi da 'etero'-Non mi provocare, che poi ti faccio male per davvero, eh.-
-Mh, sei così eccitante.- continuò l'altro, senza, però, riuscire a trattenere una risata.
Harry lo seguì a ruota. -Okay, basta. Stai esagerando.- 
Il riccio si avviò verso la porta e l'aprì. -Buonanotte, Boobear. Dormi bene.-
-Buonanotte, Hazza. Grazie di tutto.- 
 
 
Il giorno dopo i ragazzi si ritrovarono nella grande sala privata dell'hotel per fare colazione tutti insieme e decidere l'orario della partenza.
-Vi va bene alle nove e mezza, quindi?- chiese per l'ultima volta uno dei loro manager. Erano tutti troppo occupati a mangiare per capire di chi si trattasse, e anche per rispondere, quindi annuirono semplicemente.
-D'accordo, ci ritroviamo nel parcheggio qui dietro. Mi raccomando, ragazzi, non fate tardi.- L'uomo uscì dalla sala, lasciando i cinque finalmente soli.
-Dio, tutto questo cibo mi sta facendo scoppiare!- esclamò Zayn toccandosi lo stomaco.
-Se non ti va posso sempre prenderlo io.- Niall afferrò la metà del cornetto che il moro aveva appoggiato nel suo piatto, ma l'amico gli schiaffeggiò la mano, impedendogli di mangiare la sua colazione. -Tieni le mani a posto, biondo!-
-Ragazzi, vi sbrigate? Dai, che sono già le otto e trenta.- li richiamò Liam.
-Mio Dio! Soltanto un'ora? Come farà Zayn?- piagnucolò Louis, beffeggiando l'amico e beccandosi una sua occhiataccia, seppur divertita. Gli altri tre scoppiarono a ridere.
Finalmente a Louis era tornato il buon umore, e non c'era cosa che facesse stare meglio i ragazzi.
 
-Per favore, Harry, levati da dosso.- Zayn scostò dalla sua spalla la voluminosa testa riccioluta dell'amico, che gli era pesantemente crollato addosso.
Liam sorrise. -Non vedi che sta dormendo?- 
Zayn sbuffò e si arrese, lasciando che l'amico riposasse su di lui. -Ma si può sapere che hanno fatto ieri 'sti due?-chiese guardando Louis, anche lui addormentato, ma appoggiato al finestrino-Hanno fatto le ore piccole?-
Niall alzò le spalle, senza staccare gli occhi dal suo cellulare.
Improvvisamente iniziò a ridere, attirando l'attenzione dei suoi amici ancora svegli.
-Cos'hai da ridere?- domandò Liam, sporgendosi per vedere.
Quello mostrò agli altri due l'immagine che compariva sul suo telefono: un fotomontaggio di Zayn e Liam che si baciavano.
-Che cazzo?!- esclamò Zayn a bocca aperta.
-Oh, no!-Liam si portò una mano alla fronte-Non dirmi che cominceranno anche con noi due.-
Niall mise un finto broncio. -Non vale, però. Perché sono sempre io quello tagliato fuori?-